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...è davvero un magna magna...

 

SULLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 2011

La crociera del Titanic Berlusconiano è partita la scorsa estate e può affondare tra i referenda

02/06/2011

Oggi farò un secondo commento (tutto politico) alle elezioni amministrative che si sono concluse con i ballottaggi di domenica scorsa e non solo.

Riparto dal mio appello per un voto antiberlusconiano forte a Napoli (vedi il mio scritto per il voto a De Magistris) e dalla riflessione dell’ingegner Ciardi, che sempre la scorsa settimana fece nel pezzo titolato “Berlusctitanic”.

Sul voto antiberlusconiano a Napoli aggiungo che c’è stato e che è andato oltre le più incredibili speranze. E’ evidente come De Magistris abbia aumentato i suoi voti ai ballottaggi in modo incredibile: una parte di questo incremento è un voto di forte critica al PDL campano e ai suoi dirigenti, ma io trovo nel risultato del primo turno i cuori numerosi degli antiberlusconiani più forti e pronti a livello politico.

Trovo comunque curioso che De Magistris si sia dimostrato un candidato valido per gli elettori della ex destra, del centro e delle varie sinistre!

Ora va augurato un buon lavoro a De Magistris e magari nei prossimi mesi andremo a vedere che succede a Napoli.

Il tema del Berlusctanic mi pare più attuale e meritevole di approfondimento.

Per me la nave del Titanic salpò quando fu resa pubblica in modo plateale la rottura tra Berlusconi e Fini che vi ricordo (rammentandovi i miei molti scritti d’allora) era avvenuta, in realtà, l’anno prima ovvero nell’estate del 2009.

LO SCONTRO TRA BERLUSCONI E FINI HA VARATO IL TITANIC!

Questa nave raggiunse il mare aperto lo scorso 14 dicembre quando ci fu la separazione finale e questo governicchio rimase in piedi solo perché le opposizioni e i poteri forti non volevano le elezioni politiche anticipate a marzo, per motivi diversi e molto variegati.

Per me c’era chi temeva la guerra di Libia prossima ventura, chi non aveva i soldi per fare una campagna elettorale, chi aveva bisogno di più tempo per fare le alleanze e poi va detto che non si può votare ogni due anni per i capricci del primo satrapo che passa.

Oggi voglio fare ulteriori approfondimenti delle riflessioni.

Qualche mese fa scrissi che non ero riuscito a prevedere lo spaccamento in due parti di AN.

Oggi devo ammettere che questo mio errore è più profondo perché il LITIGIO TRA BERLUSCONI e FINI SPACCO’ IN TRE PARTI AN e non in due.

Le elezioni amministrative dimostrano che ci sono gli ex AN che sono rimasti con Gasparri, Larussa e Matteoli, quelli che sono andati con Fini e Bocchino e quelli sconcertati che a Milano non hanno seguito i primi e nemmeno i secondi.

Evidentemente non parlo delle giovani generazioni di elettori perché questi in gran parte hanno altri pensieri e fanno bene.

A Milano troviamo questi ex elettori della AN che fu tra i piccoli imprenditori e gli artigiani che possono non amare un Fini convertito ai principi liberal democratici dei poteri forti degli anni ottanta e contemporaneamente anche il Berlusconi amorale che non mantiene una mezza promessa da 17 anni.

Il 14 dicembre la situazione si è aggravata perché Berlusconi ha perso anche gran parte di un’organizzazione politica su base territoriale e uno dei pochi collaboratori che non era uno yes man.

Da allora è più facile vedere i limiti di un politico improvvisato da sempre e più solo negli ultimi anni.

Il 14 dicembre, ci fu chi disse che Berlusconi aveva conseguito una vittoria facile, annunciata e prevedibile.

Chi mi legge spesso sa che io l’avevo prevista facilmente perché conoscevo le vere intenzioni di voto di tutti i partiti e che la vera svolta politica c’era stata a settembre 2009 (una svolta covata per più di un anno, ribadisco).

A dicembre, il Titanic di destra ha preso il mare aperto, posso anche dire che ha iniziato la sua deriva e anche che va verso i gorghi dei 4 referenda abrogativi del 12 o del 13 giugno.

Il più importante dei 4 quesiti è quello che nessuno cita, parlo del cosiddetto “Legittimo impedimento”. Quel referendum è a livello politico un secondo grande test anti berlusconiano e un piccolo segno simbolico di lotta alla casta.

La quarta scheda è la sola da invitare a votare, gli altri tre quesiti significano davvero poco, anche quello sul nucleare: si impedirebbe a Berlusconi di fare una cosa come le centrali atomiche che non sarebbe mai stato in grado di fare. Io darò un SI anche a questa scheda, solo come precauzione ulteriore.

Il disarcionamento di Berlusconi non è vicino, diciamo che si intraveda all’orizzonte.

Va aggiunto anche che del futur non v’è certezza!

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