£ G R E P P I A I T A L I A £ ...è davvero un magna magna... |
La riforma della giustizia secondo Nicola
Gratteri
20/11/2010
Di F. Allegri
Per fare contenti quelli che vorrebbero da me scritti brevi e concisi anticipo i
2 punti fondamentali del dibattito che abbiamo ripreso venerdì 19/11/2010 così
come gli ho estratti dalla riflessione del procuratore di Reggio Calabria Nicola
Gratteri:
A) IL NOSTRO SISTEMA PROCESSUALE NON È PROPORZIONATO ALLA REALTÀ CRIMINALE.
B) BISOGNA INFORMATIZZARE IL PROCESSO PENALE.
Questi due concetti ben sviluppati nei video bastano a giustificare la
nostra presenza al convegno che mi ha dato tanti altri spunti ed ora passo a
dettagliare.
Il dibattito politico era organizzato dal nostro amico e libero collaboratore,
Filippo Torrigiani, assessore alla sicurezza del comune di Empoli e nemico
giurato del gioco d’azzardo.
Il convegno si intitolava “Sicuri e Garantiti: così si è cittadini – Attualità
della sicurezza e della giustizia nel paese”.
Filippo Torrigiani ha presentato la discussione, i relatori e ha anche fatto un
inciso sulla lotta al gioco d’azzardo, il suo cavallo di battaglia.
Il dibattito aveva 3 relatori: Sandra Bonsanti (ha condotto la serata con le sue
domande), il Giudice Nicola Gratteri (protagonista assoluto) e Vannino Chiti
(con un’apparizione breve e grigia, per me).
Anche Sandra Bonsanti ha fatto l’introduzione al dibattito, ha parlato di
riflessioni sul DEGRADO ITALIANO e dei 3 temi base ovvero la SICUREZZA, le
GARANZIE e la CITTADINANZA.
Il concetto che esprime meglio il suo pensiero (a mio avviso) è quello del
RINCORRERE LA LEGALITA’.
Trovo questa immagine suggestiva e calzante, magari sarebbe necessario un altro
dibattito dove al centro andrebbe posto il rapporto tra la normale vita
quotidiana e le istituzioni, ai tre livelli.
SUBITO DOPO E’ INIZIATA L’INTERVISTA A GRATTERI.
La prima domanda ha riguardato il rapporto tra il procuratore e lo scrittore
Saviano.
Gratteri ha risposto: “E’ una persona che stimo, ha il merito di aver scritto
quel libro sulla criminalità organizzata”. Anche il TG di Antenna 5 ha diffuso
questa risposta, anche essa clamorosa. Per me Tra Saviano e Maroni, il giudice
sceglierebbe Saviano.
Io ho visto solo 15 minuti della seconda puntata della trasmissione “Vieni via
con me”, ma se dovessi sintonizzarmi sul canale mentre parla Maroni,
CAMBIEREI SUBITO CANALE E VI INVITO A FARE ALTRETTANTO. Concedetemi i miei 5
secondi di anti leghismo, del resto molti lo faranno senza avermi letto!
SUBITO DOPO SI E’ PARLATO DELL’NDRANGHETA A MILANO E IN LOMBARDIA.
Gratteri ci ha detto che questa si è insediata in quelle regioni dagli anni
settanta, sia in Lombardia che in Piemonte (ha detto più volte che questa opera
a livello internazionale). In particolare, a Torino c’è l’Ndrangheta della zona
ionica e le due realtà criminali hanno legami solidi.
Per me, Gratteri ha confermato Saviano, ma se volete dissentire guardate il
video.
Subito dopo la Bonsanti si è soffermata sul libro di Gratteri titolato “La
Malapianta” e ha chiesto al giudice: “COME MAI LE MAFIE HANNO SMESSO DI
SPARARE?"
Per Gratteri: “Non hanno bisogno di farlo, sono più ricche e più forti di
prima”. Questo concetto è anche nel libro.
- A quel punto è arrivato in sala Vannino Chiti. –
Il giudice ha proseguito puntualizzando che le mafie hanno il problema di
GIUSTIFICARE LA LORO RICCHEZZA e quindi ha concluso che esse UCCIDONO
QUANDO DEVONO DIVIDERE IL TERRITORIO. Ora è diviso!
Altra domanda interessante della Bonsanti: “27 latitanti su 30 sono stati presi,
di chi è il merito?”.
Gratteri ha detto che loro hanno gli stessi uomini e gli stessi giudici di 5
anni fa. A fine anno, mancano sempre i fondi per la giudiziaria. L’ottanta per
cento degli arresti derivano da inchieste partite 5 anni fa. IL MERITO NON E’
DI NESSUNO, E’ DI TUTTI. Se di merito si può parlare (mia aggiunta). A
questo proposito Gratteri ha aggiunto: “Abbiamo la migliore polizia giudiziaria
del mondo. Lavora anche a Natale e abbiamo la migliore legge anti mafia – forse
perché ne combattiamo quattro.
Subito dopo la Bonsanti ha chiesto: “CHI SONO GLI UOMINI CERNIERA?”.
Gratteri ha puntualizzato che l’Ndrangheta fece il salto di qualità a metà degli
anni settanta (da agro – pastorale a siderurgica e chimica). Seguì le tendenze
economiche del territorio e i quarantenni liquidarono i patriarchi per creare la
“Santa”.
Gli uomini cerniera si inseriscono all’interno del rapporto tra massoneria
deviata (colletti bianchi) e parti nuove dell’Ndrangheta. La nuova criminalità
ha mandato i figli a scuola, anche all’università. Si sono laureati e sono
entrati nella pubblica amministrazione o nella sanità. Di recente sono stati
arrestati 1000 presunti criminali a Reggio Calabria, ne restano 10.000. Ecco la
dimensione del fenomeno.
Subitodopo la Bonsanti ha introdotto il tema NDRANGHETA E POLITICA.
Per Gratteri, essa vota e fa votare. Cercano sempre il cavallo vincente e sono
in grado di aiutarlo a vincere. Oggi hanno un potere contrattuale maggiore
grazie alla legge elettorale maggioritaria.
VERITA’ SACROSANTA, IO LO SAPEVO ANCHE AL TEMPO DEI REFERENDA PERCHE’ ALL’UNIVERSITA’
STUDIAI IL RAPPORTO TRA MAFIA E POLITICA NELL’ETA’ GIOLITTIANA.
Con il maggioritario si fronteggiano due liste che raccolgono quasi gli
stessi voti, raramente la differenza è oltre il 10% e l’Ndrangheta (il capo
mafia) ha un pacchetto di voti pari al 20%. Questo vale sia per i comuni che per
le province. La malavita vota anche nel Nord Italia dove hanno sicuramente una
forza minore. Il principio è lo stesso e il loro voto si sposta sul cavallo
vincente con il quale vogliono fare affari.
A questo punto la Bonsanti si è chiesta: “COME PUO’ DIFENDERSI LA POLITICA?”.
Prima di tutto Gratteri ha parlato del problema del rapporto tra giovani e
criminalità e ha puntualizzato che di fatto i giovani che entrano
nell’Ndrangheta non fanno fortuna: questa è riservata ai capi e ai loro eredi!
LA POLITICA DEVE CREARE UN GIUDIZIARIO FORTE.
L’essere membro dell’Ndrangheta è un credo, una religione, qui non c’è
ravvedimento.
Dico io che qui la Gozzini è più utopistica che altrove, il giudice ha chiesto
PENE DURE SENZA SCONTI. IL SISTEMA PROCESSUALE NON E’ PROPORZIONATO
ALLA REALTA’ CRIMINALE e per ridurre la durata del processo penale e
migliorare la giustizia BISOGNA INFORMATIZZARE IL PROCESSO PENALE.
Subito dopo è arrivata la domanda insidiosa della Bonsanti: “SI PUÒ
TRATTARE CON LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA?”.
Gratteri ha risposto: “Mai abbassare lo sguardo, bisogna essere asettici!”.
Sul caso Conso, il giudice ha trovato strano che l’ex ministro al tempo non si
sia consultato con una decina di tecnici (giudici distaccati) che affollano il
ministero.
A quel punto la Bonsanti ha introdotto la questione della SITUAZIONE TOSCANA.
Qui Gratteri ha parlato dell’ERRORE DEL SOGGIORNO OBBLIGATO. Secondo lui,
questo istituto giuridico accelerò l’inquinamento mafioso.
OGGI LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA HA IL PROBLEMA DI NASCONDERE I SOLDI DEL
MALAFFARE e a tal fine può rivolgersi a qualsiasi imprenditore in crisi in
settori come il movimento terra, il trasporto degli inerti e il terziario in
generale.
A Reggio Emilia ci sono 7.000 appartamenti sfitti (Gratteri invita ad introdurre
l’ipotesi investigativa del riciclaggio). Normalmente ogni imprenditore edile
vende la metà degli appartamenti durante la costruzione. In alcune banche sono
cresciuti del 20% i depositi bancari.
Come si vede non ho parlato di Toscana, ma io credo che l’esempio emiliano serva
da ammonizione e invito a vigilare.
Subito dopo si è parlato del PONTE PROMESSO ovvero il Ponte sullo Stretto di
Messina.
Per Gratteri non lo faranno: “Non c’è una lira”. In ogni caso se lo faranno il
50% lo realizzerà l’Ndrangheta e l’altra parte Cosa Nostra. Non abbiamo strade,
porti e ferrovie. Ci sono solo i pullman e gli aree; hanno abolito i treni
diretti”.
In ogni caso, LA FORZA DELLE MAFIE E DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA
DEBOLEZZA DELLA POLITICA.
A questo punto è intervenuto Chiti che ha fatto una breve critica alla legge
elettorale e alla politica.
Nel discorso che trovate nei video ha parlato anche di “formazione” ai valori.
Subito dopo la Bonsanti gli ha chiesto di parlare della lista dei consiglieri
regionali indecenti che il presidente dell’antimafia Pisanu non ha ancora
diffuso alla stampa.
Per Chiti, questa discussione ha un limite certo: si discute dopo che è stata
disattesa l’indicazione dell’antimafia. Poi si è soffermato sulla necessità di
fare un lavoro nelle scuole. Qui mi sembrava di riascoltare alcuni discorsi
della sindachessa Cappelli (presente in prima fila, con molti consiglieri e
assessori) e ho pensato al professor Nappini quando si arrabbia con chi fa
queste considerazioni e dice che la scuola non può lottare contro tutto e tutti
perché priva di prestigio.
Sul tema del sistema giudiziario forte, Chiti ha puntualizzato solo che i meriti
della lotta al crimine appartengono solo alla Stato.
Subito dopo si è discusso della DISTINZIONE DELLE CARRIERE.
Molte distinzioni ci sono già, in ogni caso non si deve fare il CSM diretto dal
ministro perché sarebbe subalterno al potere politico. Questo c’è solo in
Francia e anche quel paese ha iniziato a contestare un simile modello.
A questo tema è seguito quello dell’OBBLIGATORIETA’ DELL’AZIONE PENALE.
Gratteri ha detto che questa deve rimanere, anche se già si fanno prima i
processi con detenuti. Qui ha ribadito che bisogna INFORMATIZZARE IL PROCESSO
PENALE e introdurre la posta certificata via internet, soprattutto tra
procura, tribunale e avvocati.
Nessuno denuncia lo scandalo del recapito dell’avviso di fine indagine: l’invio
via P.C: consentirebbe un notevole risparmio di tempo, tre mesi a processo. Ogni
procura deve fare migliaia di fotocopie, per procedura. Perché 150 magistrati
sono distaccati al ministero? Infine ci sono troppe scorte e tutele non
necessarie.
Per Gratteri, un MAGISTRATO PUO’ FARE IL PARLAMENTARE MA POI NON PUO’ TORNARE
A FARE IL GIUDICE.
INFINE si è aperto un piccolo spazio per le domande del pubblico: un
cittadino ha chiesto se ce la faremo a superare il baratro?
Qui Gratteri ha ribadito che: “Con questo sistema giudiziario non andremo da
nessuna parte, al massimo pareggeremo. Che fare con i garzoni di Ndrangheta?
Oggi la scuola è passata da classi di 20 a classi di 32. Al Sud mancano anche le
basi della lingua italiana.
Alla fine si è parlato anche della struttura dell’Ndrangheta e della situazione
internazionale, qui vi rimando al video segnalandovi che i pochi pentiti
calabresi sono di serie C e che dietro l’angolo c’è un pericolo messicano:
l’Ndrangheta potrebbe allearsi con questi narco trafficanti.
Troppi stati non combattono il riciclaggio e non sono in grado di lottare contro
la criminalità organizzata. Serve una difesa europea dalle mafie e non ci si
potrà ispirare alla Danimarca e nemmeno rifare un altro EUROGEST.
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