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...è davvero un magna magna...

Le sette segrete e la P2 spiegate ai giovani d’oggi

05/12/2010

Di F. Allegri

Ho ricevuto varie sollecitazioni a parlare delle sette segrete e oggi ho deciso di farlo anche se avrei voglia di fare prima una discussione con amici come il professor Nappini.

Prendo le mosse dalle ricerche di Ralph Nader sulla creazione della personalità giuridica e da uno scritto di Uriel il socialista liberale che ho citato altre volte.

I GIOVANI D’OGGI E DI IERI INCONTRANO DUE STRANI FENOMENI QUANDO STUDIANO L’OTTOCENTO.

Da un lato scoprono e vedono sparire il commercio internazionale dell’oppio in Cina e nessun libro permette di verificare che si tratta di commercio internazionale di stupefacenti!

Dall’altro lato l’ottocento sembra essere il secolo delle sette segrete farcite di coraggiosi e nemiche di ogni oppressione. Tutte le sette portano al grande rivoluzionario Mazzini e poi viene Garibaldi e il socialismo.

Questa storia è più falsa che semplice perché da un lato gli intrighi di potere nascono nella notte dei tempi e dall’altro le sette segrete ci sono sempre state: anche conservatrici e autoritarie mentre molte altre erano romantiche e confuse.

Solo una loggia ha sempre avuto tanto potere: LA MASSONERIA INTERNAZIONALE!

Ora vengo al concetto espresso da Nader, ma capito al tempo anche da giuristi americani insigni.

Eravamo alla fine dell’ottocento e in ambienti massonici nacque un’idea rivoluzionaria: facciamo vivere Frankenstein!

COME FECERO? CREARONO LA SOCIETÀ PER AZIONI dove montagne di carte e soldi erano considerate come le persone E DA ALLORA GLI INTRIGHI POLITICI SI MISCHIARONO IN MODO INDISTRICABILE CON QUELLI ECONOMICI.

Questo è il primo snodo che manca nei libri di storia e che segna il passaggio dalle vecchie logge che chiamerò “spirituali e romantiche” alle nuove “degli affari e gestionali” e spiega i marchi massonici che molte multinazionali mostrano con orgoglio talvolta modificandoli ad arte.

Lo spiega bene specialmente se vi ricordo della solidarietà tra massoni che diventa collaborazione economica all’interno delle varie attività produttive e finanziarie.

ORA POSSO E DEVO VENIRE AI GIORNI NOSTRI, NON VOGLIO FARE UN TRATTATO, DEVO PARLARE DEL MITO DELLA P2 CHE GIRA ON LINE IN QUESTI GIORNI E MI RAGGIUNGE TROPPO SPESSO.

Parto da lontano nei mesi (lo scorso 29 luglio) e nella definizione di P2 (per Uriel la P2 fu solo un lavoro di un super faccendiere, fra tanti, un partito ideale che non si è mai costituito).

Per me la P2 fu politica, fu affari e fu la combinazione delle due dimensioni. Per politica intendo soprattutto quella interna e anche quella estera che nasce dalla diffusione del bipolarismo.

Uriel titolò il suo scritto: “Pipi, pipi, ipipi, pirippippi” forse ispirandosi ad una novella decadente di Capuana forse attingendo al suo spirito libero.

Per me non si dovrebbe parlare con semplicità di P3 e questa libertà poetica mi fa pensare che al tempo non si capì bene cosa fosse la P2, certamente non lo capì la commissione Anselmi con i suoi 2 documenti di maggioranza e minoranza e i voti dati sulla base delle pressioni del teatrino politico. Qui concordo con Uriel.

La P2 era politica ed affari e anche la P3 lo è stata, quindi la stessa cosa non può avere nomi diversi.

Perché questa necessità di distinguere oggi? Bisogna cercare altre caratteristiche e confrontarle.

IO CREDO CHE LA P2 FOSSE UNA LOGGIA COME LE ALTRE, MAGARI MOLTO FORTE, MA UNA LOGGIA COME LE ALTRE, LO RIPETO.

Quindi avevamo e abbiamo due logge qualunque e la stampa sbaglia a metterle in primo piano, soprattutto la P3 che sembra modesta in potere e personale!

Il metterle in primo piano stravolge la definizione di tali realtà e lascia nell’ombra gli altri potentati. Soprattutto nella P3 ci sono responsabilità penali presunte, la P2 non è arrivata nei tribunali.

In pratica fa comodo a troppi e dimostra l’ignoranza del cittadino medio.

Tornando alla P2, ad oggi non è chiaro il modo in cui fu divulgata la lista degli iscritti e nemmeno se questa fosse esaustiva, certamente è qui il dato importante: LA PRESUNTA CONOSCENZA DEGLI ISCRITTI AZZEREREBBE, IN TEORIA, LA SUA SEGRETEZZA E LA SUA CAPACITA’ DI OPERARE.

Per Uriel la P2 originò solo negli atti della commissione parlamentare, parla anche di leggenda della P2 e ricorda che all’inizio Montanelli la considerò una bufala.

Su questo punto: Indro cominciò a preoccuparsi dopo il 1994, lui conosceva le capacità politiche, la cultura e il poco coraggio dei piduisti certi, assimilati e presunti.

Montanelli sapeva che si trattava di una loggia comune?

Sapeva che c’erano altre logge a fare affari e politiche?

Se l’avesse saputo avrebbe potuto dire che essa era una bufala e del resto i contadini sanno che anche tali bestie hanno una loro pericolosità.

Trovo più interessante Uriel quando ci dice che scoprimmo la P2 contemporaneamente alla sconfitta quasi totale del terrorismo rosso, ma non credo che si debba parlare di una risposta della sinistra per mettere in mostra i panni sporchi degli altri o per far credere che eravamo al così fan tutti. Non si può considerare la P2 un depistaggio davanti alle forti critiche alla CGIL e al PCI d’allora perché si dimenticherebbero tante cose fra le quali la più importante per me è: la solidarietà nazionale fu preceduta e seguita da varie tipologie di consociativismo!

Se sosteniamo l’idea di Uriel veniamo imprigionati dal teatrino politico.

OGGI POSSIAMO CONSTATARE LA MODESTIA DEI NOSTRI EVERSORI DELL’ORDINE COSTITUITO, A SINISTRA, AL CENTRO E A DESTRA.

Forse dovremmo renderci conto che questi soggetti non arrivarono nemmeno alla fase della vera comprensione del sistema politico nel quale vivevano e in questo contesto il Marxismo fece più danni di altri.

Per me si mostrarono troppo i sovversivi/poveri diavoli e non si sfidano abbastanza gli affaristi di destra e di sinistra e non si svela nemmeno il rapporto tra politica e le criminalità mafiose organizzate!

NON SI PUÒ CONSIDERARE L’ATTACCO ALLA P2 COME CONTRO-PROPAGANDA, IO PROPONGO DI PARLARE DI MANCANZA GENERALIZZATA DI UNA CULTURA DELLE ISTITUZIONI!

In ogni caso questo sarebbe il contenitore per piccole realtà di contro-propaganda e ne spiegherebbe l’importanza!

La P2 fu un gruppo massonico come ce n’erano e ce ne sono tanti in Toscana e in Italia. Forse era il più forte, forse no: non si sa. E’ vero che le sue responsabilità furono ingigantite a livello politico, ma è anche vero che furono quasi azzerate a livello giudiziario! Sul livello politico della P2 trovate sotto le mie convinzioni personali.

Ora devo dire che di conseguenza concordo in parte con le frasi della relazione Anselmi che Uriel riporta nel suo scritto e concordo con lui sul fatto base che tale Commissione produsse (e poteva produrre solo quello) due verità politiche: quella di maggioranza e quella di minoranza (incrociate con quelle governative, tra l’altro!

Io credo anche che Uriel sbagli quando minimizza e lo ripeto.

Temo che la sua cultura giuridica sia ferma al tempo dei romani o al medioevo massonico perché è massonica la concezione moderna del diritto pre-societario e societario, come ha dimostrato Nader.

Ad un certo punto, Uriel si incrocia per caso con la verità e constata che nella P2 c’erano imprenditori e banchieri e che facevano affari tra loro.

Qui emergono i suoi limiti culturali che guardando in alto vedono e constatano il GRUPPO D’AFFARI CHE VOLA e si meravigliano.

NO, TUTTE LE LOGGE DI OGGI SONO COMITATI D’AFFARI ECONOMICI, POLITICI E SOCIALI E DA QUASI 150 ANNI.

Oggi la P2 è proibita con una legge apposita che l’individua come unico criminale e la segretezza delle logge fa il resto: ecco perché la scoperta di un’altra loggia ci fa parlare di P3, per somiglianza.

Di questo passo in futuro scopriremo la P4, la P5 e vi meraviglierete.

C’È UNA DIFFERENZA TRA P2 E P3?

Si, forse la prima fece il “Piano di Rinascita Democratica” che è diventato negli anni parte qualificante del programma dei socialisti di ieri e dei berlusconiani di oggi.

Questo sconvolge molta sinistra, ma non me.

Io sono convinto da anni che tale piano sia stato fatto a Firenze, in Via Laura 50, nella vecchie sede della facoltà di Scienze Politiche Cesare Alfieri. Non dico a livello materiale, ma culturale.

In realtà non si tratta di un piano eversivo, ma di un APPROCCIO ISTITUZIONALE CONSERVATORE al quale, purtroppo, la sinistra non ha saputo, negli anni, contrapporre qualcosa di alternativo e valido salvo la riforma localista del titolo quinto della costituzione.

Quel piano potrebbe anche aiutare ad arrivare a capire cosa sono le loggie da 100 anni: LA PARTE PREVALENTE CHE GESTISCE GLI AFFARI IN OCCIDENTE. Poi si dovrebbero distinguere le logge e magari guardare anche al lato spirituale, dopo.

In ogni caso si potrà sempre dire che le logge sono ed erano il lato oscuro dei vertici dei partiti e hanno la stessa cultura delle istituzioni e della società.

MI RESTA UNA QUESTIONE FINALE: QUALI SONO LE PARTI DANNOSE DEL PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA?

Sicuramente il più pericoloso è il BIPOLARISMO PARTITICO.

Questo è stato il frutto velenoso del secondo conflitto di distruzione europea del ventesimo secolo e caratterizza molte poliarchie occidentali.

Come sapete io preferisco il tripartitismo o il sistema a 4 tedesco e in ogni caso bisogna valorizzare l’impegno della gente nelle istituzioni locali.

ECCO L’ELENCO DI URIEL SUGLI ALTRI PUNTI DEL PIANO DI “GELLI”:

a) Totale liberalizzazione dei mass media e abolizione della RAI.

b) Riduzione del numero di parlamentari.

c) Bicameralismo asimmetrico, come quello tedesco.

d) Riforma della magistratura, con separazione delle carriere, come in tutto l'occidente democratico.

e) Abolizione delle province.

f) Abolizione della validità legale del titolo di studio

g) Rottura del meccanismo titolo di studio - posto fisso nella pubblica amministrazione.

Questo elenco colpisce, lo so e lo fa di più se si guarda ai partiti di oggi.

Chi poteva dire questo?

Alla Cesare Alfieri e nelle massonerie tutti, per il PCI e la DC di allora era troppo, nei prossimi anni sarà attuato in gran parte, dal digitale terrestre ai titoli di studio.

C’è solo un modo per esorcizzare questa oscura e terribile litania: IMPEGNARSI NEL PROPRIO COMUNE PER IL BENE DI TUTTI!

Per il resto, forse Uriel ha capito la P2 e io no, certamente gli manca da capire cosa sia la partecipazione e che l’Italia non è morta nel 1980 o nel 1982: è morta nel 1976 e nessuno riuscì a resuscitarla.

 
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165  - La crisi di un modello economico e di un impero (che non cadrà)!

164 - La crisi della giustizia e del Berlusconismo secondo Marco Travaglio

163 - De Reditu Suo - 3° Libro - L’Italiano educato dagli stranieri invasori- quinto discorso (di I. Nappini)

162 - De Reditu Suo - 3° Libro - Si fa presto a dire scuola: il mio discorso superfluo sul vero (di I. Nappini)

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159 - Uno scritto molto difficile sul non detto finora (di I. Nappini) + la fiaba: "Gli UFO a Doppio Meridione"

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155 - Annozero, ultimo e primo fotogramma

154 - De Reditu Suo - 3° Libro - Si fa presto a dire scuola: I giovani e i nuovi stregoni (di I. Nappini)

153 - FAVOLE DAL MONDO DELLA POLITICA - Il ministro d'oro

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