"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°49 del 2010

Aggiornamento della settimana

- dal 25 al 31 dicembre 2010 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 7 gennaio 2011          


 
 


IL VANGELO DELLA DOMENICA 
LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo



OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia (25/12) 
di P. Alberto Neglia (25/12)
  di P. Aurelio Antista (25/12)
di P. Aurelio Antista (26/12)

 

N. B. La Lectio e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
 una o più notizie

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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale


"QUELLI DELLA VIA"





 




NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 





"AVVENTO/NATALE 2010"

Pagina speciale di TEMPO PERSO in continuo aggiornamento



     (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

BUON NATALE/2 e 3

E’ Natale quando...

E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.

E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.

E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.

E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.

E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.

E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

Madre Teresa di Calcutta

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  Video: Buon Natale in tutte le lingue del mondo

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Ci stiamo preparando a celebrare il Santo Natale di Gesù Bambino e giunge la notizia che la Commissione Europea ha stampato più di tre milioni di copie di un diario dell’Unione Europea da distribuire agli studenti delle scuole secondarie, che non contiene nessun riferimento al Natale, ma include festività ebraiche, indù, buddhiste, sikh e musulmane.

  Piero Gheddo:  Buon Natale a tutti!


2010
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L'anno che va, il tempo che viene

L'anno che va, il tempo che viene
E ora che l’anno finisce, il cuore deve de­cidere da che parte stare. Il cuore, che è la sede delle decisioni che davvero segnano l’esistenza, come dice la Bibbia. E il nostro cuore, adesso che finisce un anno duro e pie­no di fatiche, deve decidere: lamento o gra­titudine?...

  Te Deum del cuore


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Un calendario della speranza. Le vittorie del 2010. Registrate in un campo cruciale: quello dei diritti umani.
Le migliori 12 buone notizie del 2010. A indicarle è Amnesty International.
«Il risultato del nostro impegno e di chi ha cuore i diritti umani è dimostrato dalle buone notizie che ci arrivano ogni giorno: prigionieri politici liberati, condanne a morte commutate, leggi liberticide cancellate, sgomberi forzati fermati e tanto altro.....» rileva Amnesty

  Umberto De Giovannangeli:  Da Amnesty arriva un calendario di buone notizie

Ripercorriamo l'anno trascorso. Dodici mesi di gioia e passione, di vittorie e tragedie che vogliamo ricordare con voi

  FAMIGLIA CRISTIANA:  Eventi 2010 - ITALIA - MONDO

Emergenze, ma anche successi significativi: il 2010 è stato l'anno di gravi crisi in ambito sanitario, con le devastanti inondazioni in Pakistan e il colera ad Haiti. Eppure qualche passo significativo in avanti si è registrato: dal vaccino anti-meningite per l'Africa a prezzi contenuti, alla campagna di vaccinazione su larga scala anti-polio. In una foto-gallery, ecco gli eventi di maggior rilievo, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, dell'anno che sta per concludersi.

  OMS:  Emergenze sanitarie e successi dell'anno


In Rete elenchi di ogni genere: dai film più piratati alla musica da rivalutare. I maniaci dei listini sono in fermento: "Si conclude il decennio, dobbiamo ricordarlo"

  Alice Castagneri:  Addio 2010, scatta la classifica-mania

  LA STAMPA:  Gli eventi globali: come sono finite le storie del 2010

I temi e i luoghi di maggior interesse mondiale 'visti' da Europa. La crisi e le sue soluzioni, chi arretra e chi avanza. Che cosa cambia, e perché

  EUROPA:  L'anno che è finito. E l'anno che verrà




DIRITTI

Libertà religiosa

Verso la Giornata mondiale della pace 2011 - Messaggio per la Giornata mondiale della Pace 2011  

  Libertà religiosa, cuore di tutte le libertà

Tra le persecuzioni che il cristianesi­mo ha subito storicamente, e che si rinnovano nell’epoca moderna, una del­le più subdole è quella dello Stato che vuole privare la Chiesa della sua libertà e autonomia, svuotarla dall’interno, met­tersi al suo posto, costringere i suoi mi­nistri a fare qualcosa che tradisca, o non corrisponda, ai fini originari. Si manife­sta così l’inimicizia di Cesare verso Dio, che si traduce in disegni di sottomissio­ne o di stravolgimento della struttura ec­clesiastica.

  Carlo Cardia:  Fedeltà che resiste

Di solito, pensando alle persecuzioni, alle difficoltà dei cristiani, guardiamo principalmente ai Paesi del Medio Oriente, però è vero, purtroppo, che anche in tante altre regioni del mondo ci sono problemi»,afferma il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ricordando che «il termine 'cristianofobià è stato usato per la prima volta dal Papa nel discorso alla Curia Romana, ed è qualcosa che riguarda anche i nostri Paesi e le nostre culture: questo tentativo di emarginare dalla vita pubblica, in particolare, i segni cristiani e le espressioni della vita cristiana».

  Giacomo Galeazzi:   "Cristianofobia ovunque"

Come è consuetudine, l’Agenzia Fides pubblica alla fine dell’anno l’elenco degli operatori pastorali che hanno perso la vita in modo violento nel corso degli ultimi 12 mesi. Secondo le informazioni in nostro possesso, nell’anno 2010 sono stati uccisi 23 operatori pastorali: 1 Vescovo, 15 sacerdoti, 1 religioso, 1 religiosa, 2 seminaristi, 3 laici.

  FIDES:   GLI OPERATORI PASTORALI UCCISI NELL’ANNO 2010 (doc)


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PACE
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"Il dialogo rinnova la città" -

Convegno di fine anno, Loreto 30 e 31 dicembre -

a seguire 43ª Marcia della Pace - Ancona


In un tessuto sociale ormai drammaticamente lacerato da una cultura xenofoba e razzista, accogliere il Messaggio del Papa sulla libertà religiosa significa richiamarci ad uno stile di dialogo nelle differenze, nel rispetto delle fedi e delle culture che il cristiano non può né discriminare né emarginare.

  comunicato stampa di Pax Christi Il dialogo rinnova la città e il programma del Convegno di fine anno, Loreto 30 e 31 dicembre 2010.


E' stata presentata a Roma presso la Sala della Presidenza dell’Azione Cattolica Italiana la 43ª Marcia della Pace che si terrà il 31 dicembre 2010 a Ancona. Sono intervenuti S.E. Mons. Giancarlo Maria Bregantini, Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace; Mons. Vittorio Nozza, Direttore di Caritas Italiana; Don Nandino Capovilla, Coordinatore nazionale di Pax Christi Italia; Ha moderato Don Ivan Maffeis, vice direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI. Nel corso della Conferenza Stampa sono stati illustrati i momenti più importanti della Marcia che si svolge ad Ancona, città dove si terrà a settembre 2011 il Congresso Eucaristico Nazionale. Si è riflettuto sul recente Messaggio del Santo Padre per la 44ª Giornata Mondiale della Pace dal titolo Libertà religiosa, via per la pace.

  Comunicato Stampa 43a Marcia per la pace.doc

  Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI "Libertà religiosa, via per la pace" (1° gennaio 2011)

  intervento di S. Em. Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace (pdf)

  intervento di S. Ecc.za Mons. Mario Toso S.D.B., Segretario del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace (pdf)

  Articolo di Avvenire del 23 dic. 2010 (pdf)

  Libretto della Marcia (pdf)


La mensa eucaristica è un’autentica scuola di pace che insegna la fratellanza, l’unità, la condivisione. Il pane spezzato, insomma, è una forza che può davvero cambiare il mondo. Ne è convinto monsignor Giovanni Giudici, vescovo di Pavia e presidente di Pax Christi Italia, che proprio ad Ancona, sede nel 2011 del XXV Congresso eucaristico nazionale (dal 3 all’11 settembre), il prossimo 31 dicembre terrà la sua tradizionale Marcia della pace.

    «L'Eucaristia, scuola di pace»


Sarà un capodanno diverso quello di coloro che prenderanno parte alla marcia per la pace del 31 dicembre che quest'anno, in vista del congresso eucaristico di Ancona, si svolgerà proprio nel capoluogo di regione delle Marche. Simone Breccia è un operatore della Caritas, ha 37 anni, e a lui chiediamo come e perchè festeggerà in questo modo l'arrivo del 2011.

  Ascolta l'intervista


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Italia: il servizio civile avrà futuro?

Riunirsi intorno ad un tavolo per trovare una mediazione sulla riforma del servizio civile e portare il dibattito in Parlamento, perchè una legge venga votata presto e si trovi nuova linfa. È l'appello della Cnesc (Conferenza nazionale degli enti di servizio civile) che con lo slogan “Basta schiaffi ai giovani, diamo un futuro al servizio civile nazionale” sul quale si sono trovati d'accordo tutti firmatari di una proposte di legge sul servizio civile nazionale quando hanno consegnato 23.000 firme al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un giorno che non è stato scelto a caso, essendo l’anniversario dell’approvazione della prima legge sul servizio civile nel lontano 1972.
L’iniziativa è stata un’occasione per accendere i riflettori sul rischio, tutt’altro che lontano, che si cancelli una storia trentennale.

  Italia: il servizio civile avrà futuro?

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... Sei parole: il verso di una poesia, un’immagine. Il risultato è un racconto collettivo che la rivista "Smith", dedicata alla pubblicazione di racconti personali, ha raccolto in un’antologia... Ma "La guerra in sei parole" è di gran lunga l’iniziativa letteraria che ha colpito di più i lettori, trascinandoli in un’intimità a volte agghiacciante, a volte struggente, anche se degli autori non si sa niente, perché dietro le confessioni c’è sempre solo uno pseudonimo...

 
Elena Molinari:
  Dire la guerra in sei parole

Il Gruppo Unicredit (di cui Federico Ghizzoni è amministratore) ha investito quasi 300 milioni di euro in aziende che producono le micidiali cluster bombs. Per chi non lo sapesse si tratta di micidiali ordigni a frammentazione simili alle mine antiuomo, che possono restare inesplose anche per molto tempo, colpendo la popolazione civile.

 
FINANSOL:
E buon Natale anche a lei, signor Ghzzoni...

“Quando tanti popoli hanno fame, quando tante famiglie soffrono la miseria, quando tanti uomini vivono immersi nell’ignoranza, quando restano da costruire tante scuole... ogni sperpero pubblico o privato, ogni spesa fatta per ostentazione nazionale o personale, ogni estenuante corsa agli armamenti diviene uno scandalo intollerabile. Noi abbiamo il dovere di denunciarlo. Vogliano i responsabili ascoltarci prima che sia troppo tardi”(Paolo VI, 1967 Populorum Progressio, n.53). Sono parole che potrebbero risuonare con drammatica attualità ancora oggi. Nelle nostre chiese, per esempio, proprio a Natale, quando si celebra la nascita del Principe della Pace. Dobbiamo riscoprire il coraggio profetico di un Magistero della Chiesa che ha condannato senza se e senza ma la guerra e la corsa agli armamenti con innumerevoli documenti che rischiano di restare a prendere polvere in qualche scaffale.

 
Alex Zanotelli:
Allarmati!

“Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra”. Era il sogno del profeta Isaia, ripreso da mons. Renato Corti, vescovo di Novara con l’omelia pronunciata in Seminario, il 29 novembre scorso. Non un generico invito alla pace, ha detto mons. Corti, ma un impegno concreto che trova, proprio in quella diocesi, un terreno molto fertile.

 
Giampaolo Petrucci:
Novara: dal sogno di Isaia alle menzogne del Governo. Chiesa e associazioni ancora contro gli F35


 




AFRICA



SOMALIA

«Spara-spara, spara anche tu se vuoi!» è l’invito del giovane Ibrahim, appostato dietro un cumulo di sacchi di sabbia sistemati sul tetto di un edificio prossimo al crollo. È la vigilia di Natale nella capitale somala, e l’atmosfera è come sempre tesa. Con i suoi 27 gradi, il clima ventilato, e gli scheletri delle abitazioni in stile coloniale italiano, non è difficile comprendere come un tempo Mogadiscio fosse la più bella città del Corno d’Africa. Ma Ibrahim questo non può saperlo, aveva solo quattro anni quando la Somalia fu risucchiata in un conflitto civile che, dal 1991 ad oggi, non ha ancora trovato una soluzione.

 
Matteo Fraschini Koffi :
  Addio Mogadiscio, addio

KENYA

Piantatela. Una volta per tutte. Molti “non ancora amici” ci hanno sollecitato di “piantarla una volta per tutte” con la campagna 1 fan 1 albero che ha conosciuto l’appoggio spontaneo, incondizionato e gratuito del portale di Libera Informazione. Certo. La frase ha un doppio senso. Il primo potrebbe significare “smettetela” mentre il secondo potrebbe significare “piantate la pianta”, che, per l’appunto, è ciò che vorremmo fare. Ebbene, credo sia importante narrare la storia di questa campagna e di questo progetto. Dare un po’ di tempo per ulteriori elementi a coloro che giustamente, dopo decenni di promesse e progetti mai realizzati, ancora diffidano. Ma “la conoscenza rende liberi”, per dirla con Einstein, e mi scuso con i moltissimi amici e lettori per non aver narrato prima la storia.


 
Fabio Pipinato:
  L'albero che cade e la foresta che cresce



NIGERIA

Fra rivendicazioni inquietanti, schieramenti massicci di forze dell’ordine e una tensione sempre palpabile, è salito il bilancio della spirale di violenze che ha insanguinato il Natale nel cuore geografico della Nigeria: quello Stato del Plateau ritrovatosi ancora una volta sulla più nera ribalta internazionale.

  Daniele Zappalà :  Alta la tensione in Nigeria

Le ultime, efferate stragi di cristiani in Nigeria (86 morti secondo il bilancio ufficiale reso noto ieri dal governo) suggeriscono almeno un paio di riflessioni su quel tormentato Paese, inventato a fine Ottocento dagli Stati europei, a cominciare dal nome.

 
Claudio Gorlier:
  Nigeria, troppe etnie per un paese  (pdf)

In Nigeria pgni appuntamento politico è scandito dallo scoppio di violenze "religiose". Ma i leader delle due grandi fedi smascherano il trucco.

 
Luciano Scalettari:
  Nigeria: musulmani e cristiani insieme

TUNISIA


Centinaia di ragazzi sono in strada da giorni: la polizia ha risposto sparando. I disoccupati si danno fuoco. Settimane di scontri e ribellioni per una crisi economica che per molti significa la fame. E i media locali non ne parlano

 
Alberto Flores D'Arcais :
  La repressione non ferma la rivolta i giovani laureati sfidano il regime

SUDAN


Dal vescovo di Rumbek una riflessione sul messaggio del Papa alla vigilia del referendum: "Soffriamo sotto l'islam di Stato"
 

 
Cesare Mazzolari:
Un domani di libertà per il mio Sudan

 


HAITI


L'organizzazione umanitaria rivela imadeguatezze e ritardi nell'organizzazione dell'intervento nonostante risorse umane ed economiche massicce che avrebbero consentito una gestione razionale dell'epidemia. "La malattia si è diffusa a ritmo vertiginoso, poco è stato fatto per migliorare l'igiene"


  
Giampaolo Cadalanu
: Msf denuncia il caos aiuti "Migliaia di morti inutili per il colera"



IRAQ


Nessuna proroga della presenza Usa in Iraq, nessun 'assè privilegiato con l'Iran e soprattutto l'invito alle compagnie petrolifere straniere ad investire nel Paese. In un'intervista a tutto campo al Wall Street Journal, il premier iracheno Nouri al-Maliki, fresco di riconferma alla guida del governo, affronta numerosi temi-chiave della sua futura agenda politica.

  
Giacomo Galeazzi
: Iraq anno zero




ISRAELE/PALESTINA


Non é una novitá, ma nuovi dati ed esempi allarmanti, al centro di un rapporto pubblicato da Human Rights Watch, dimostrano con chiarezza la discriminazione perpetrata da Israele nei confronti della popolazione palestinese...
Il rapporto “Separati ed ineguali”, ultimo di una serie di documenti pubblicati dall’organizzazione per la tutela dei diritti umani sulla questione palestinese, identifica pratiche discriminatorie nei confronti dei residenti palestinesi rispetto alle politiche che vengono invece promosse per i coloni ebrei. Un sistema di leggi, regole e servizi distinto per i due gruppi che abitano la Cisgiordania...

  Michela Perathoner:  Discriminazioni tra coloni e palestinesi in Cisgiordania

Gerusalemme è la città a più alta den­sità di giornalisti del mondo. Quando il conflitto tra israeliani e palestinesi porta violenza e orrore le telecamere si accendono; impietose, in­quadrano le ferite del con­flitto. Ma quando le famiglie i­sraeliane e palestinesi piangono, insieme, per i morti e il dolore dell’una e dell’altra parte, quando pregano o discutono o cercano soluzioni in un groviglio impossibile di ra­gioni contrapposte, di te­lecamere ce n’è una sola: quella del Franciscan Me­dia Center .

  Alberto Tundo: L'altra Gerusalemme nel tg della Custodia





I NOSTRI TEMPI /

  Interventi ed opinioni


Un artigiano veneto di quarant’anni, oppresso dai debiti, irrompe in una tabaccheria di Forte Marghera agitando la pistola...
Più o meno alla stessa ora, in una scuola di Torino va in scena il classico spettacolo di Natale alla presenza delle famiglie. Ogni bambino sale sul palco ed esprime un desiderio per l’anno nuovo...

  Massimo Gramellini: Buon lavoro



CARCERE

E' oggettivamente impossibile fornire numeri aggiornati sui detenuti morti quest'anno nelle carceri italiane, giacché tra la redazione e la pubblicazione di questo scritto probabilmente saranno ancora aumentati. Ad oggi le cifre sono impressionanti: 170 morti, di cui ben 65 per suicidio. Una vera e propria strage che ci deve far interrogare su un carcere non più solo luogo di limitazione della libertà personale, ma istituzione dove si rischia la vita e spesso la si perde.

  UCPI: La strage dei detenuti Bilancio di un altro anno tragico  (pdf)


DISABILI
Riflessioni agrodolci di un corista Rai di Torino, ora in pensione, costretto a girare in carrozzina: la battaglia, sua e di molti altri, contro le barriere architettoniche e culturali.

  Paolo Osiride Ferrero: Io, l'handicap e la città per tutti




MIGRANTI E IMMIGRAZIONE

Dopo 35 giorni crolla il muro di gom­ma eretto dalle autorità egiziane at­torno al sequestro degli eritrei ed e­mergono nuove, importanti prove sull’in­ferno del Sinai. La stessa polizia egiziana e fonti a Rafah vicine agli stessi trafficanti, i clan beduini Rashaida, hanno confermato all’Ansa e ad altre agenzie occidentali la presenza dei 300 ostaggi. Inoltre gli arresti effettuati nel deserto nei giorni scorsi dal­le autorità egiziane riguardano ostaggi ri­lasciati prima di Natale dai rapitori dopo il pagamento del riscatto. Appurata anche l’e­norme entità del traffico.
Ma i banditi re­stano impuniti...

  Paolo Lambruschi: L’Egitto ammette: sono 300 gli ostaggi eritrei

Ne hanno presi 27 e adesso li vogliono rispedire nei loro paesi d'origine. Questo apre due possibilità per loro: la quasi certa condanna a morte, probabilmente da preferire alla galera a vita nelle carceri dai paesi dai quali sono fuggiti. Un giro d'affari per milioni di dollari nelle mani di bande armate che agiscono indisturbate. E questo fa sorgere non pochi sospetti

  Carlo Ciavoni: Eritrei nel deserto del Sinai, adesso la beffa Liberi dai beduini, arrestati dalla polizia egiziana

Nei container sepolti sottoterra nel Sinai è iniziata la separazione tra chi è in grado di pagare il riscatto e chi non potrà farlo. Un preludio di nuovi orrori. Le ultime, drammatiche cronache dall’inferno del Sinai procurano angoscia. Le riferisce don Mosè Zerai, che dal 23 novembre scorso è in contatto telefonico con gli eritrei caduti nelle mani dei rapitori.

  Paolo Lambruschi: Eritrei, «I predoni stanno separando gli ostaggi»



Roma, condizioni di degrado indescrivibili per i somali nella ex sede diplomatica del loro paese. Un'emergenza ignorata per anni. Le proposte avanzate

  Carlo Ciavoni: Il dramma dei profughi di via dei Villini "Con lo status di rifugiato ma abbandonati"

  Laura Boldrini: Ex ambasciata somala, oggi come sei anni fa



FAMIGLIA

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FESTA DELLA FAMIGLIA


Il Vangelo secondo Luca racconta che i pastori di Betlemme, dopo aver ricevuto dall’angelo l’annuncio della nascita del Messia, “andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia” (2,16). Ai primi testimoni oculari della nascita di Gesù si presentò, dunque, la scena di una famiglia: madre, padre e figlio neonato. Per questo la Liturgia ci fa celebrare, nella prima domenica dopo il Natale, la festa della santa Famiglia. Quest’anno essa ricorre proprio all’indomani del Natale e, prevalendo su quella di santo Stefano, ci invita a contemplare questa “icona” in cui il piccolo Gesù appare al centro dell’affetto e delle premure dei suoi genitori.

 
Angelus del 26 dicembre 2010 FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA DI NAZARETH

 
Benedetto XVI: «Ai piccoli serve il calore di una famiglia e non comodità esteriori»

 
Il Papa: «I bambini hanno bisogno di un padre e di una madre»


Su La7 L’Infedele racconta il presepe italiano dei giorni nostri...
Partecipano alla puntata: padre Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose; la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, che è anche avvocato di famiglia; Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari (colui che nel novembre scorso fece capire a Berlusconi l’inopportunità di un suo discorso al convegno milanese organizzato dal governo); lo psicanalista lacaniano Massimo Recalcati; lo scrittore e insegnante Christian Raimo; la giornalista Natalia Aspesi. In collegamento da Roma: Lamberto Sposini.

  
La presentazione della puntata: L’Infedele: la sacra famiglia va in frantumi?

  Guarda: la puntata integrale; Tanti matrimoni dalla Bibbia al municipio; Famiglia criminogena; Famiglia criminogena 2a parte

 
Consulta Dossier Famiglia 2010 (pdf) a cura del Dipartimento per le politiche della Famiglia e dell'Istat (Conferenza Nazionale della Famiglia, Milano, 8-10 novembre 2010)

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In "Sanare i conflitti" il giudice onorario Maria Martello aiuta a percorrere un viaggio interiore per superare le difficoltà di relazione tra marito e moglie, genitori e figli, amici.

  Francesco Anfossi: Rimarginare le ferite dell'anima

Che cosa ci spinge a mettere al mondo un figlio? Un bisogno irrefrenabile, terribile e bellissimo, cui non sei capace di dare un nome. Il desiderio di perpetuarsi, di lasciare qualcuno su questo mondo quando non ci saremo più. La voglia di specchiarci in qualcuno che non siamo noi, ma che è come se lo fosse. Fare un figlio è un atto d’amore. Viene dall’incoscienza e non dalla ragione, è un groviglio di sentimenti in cui il calcolo non c’è.

  Elena Loewenthal: Ma un bambino è responsabilità

Prendi una stella se ci riesci, desidera qualcosa di speciale… il mio amore è libero». Così cantava Elton John nel brano Are you ready for love? nel 1977 e pare che oggi il baronetto britannico sia riuscito per davvero a realizzare l’impossibile, a prendere quella stella così speciale e così tanto desiderata che ha preso nome di Zachary Jackson, un bebè nato il giorno di Natale da madre californiana, padre ignoto e ora figlio dell’"amore libero" tra Elton John e il suo compagno David Furnish.

  Tommaso Scandroglio: Se i desideri di una popstar stravolgono i veri diritti






LOTTA ALLE MAFIE

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Italia: ove c’è mafia non c’è sviluppo umano


Con la mafia non v’è sviluppo. Forse cementificazione ma non di certo sviluppo umano. È quanto emerge dall’ottavo rapporto della Campagna Sbilanciamoci! “Come si vive in Italia?” 2010. Il rapporto è stato elaborato sulla base del Quars, l’indice costruito dalla Campagna per misurare la qualità dello sviluppo delle regioni italiane. Il risultato di questo lavoro è un indicatore alternativo al PIL che prova annualmente ad individuare e collegare tra di loro le componenti di uno sviluppo umano fondato sulla sostenibilità, la qualità, l’equità, la solidarietà e la pace.

  Ove c’è mafia non c’è sviluppo umano

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Cinque morti, quattro assassini. A Vibo Valentia una storia di confini, di alberi tagliati, di rancori e violenza che fa dire ai magistrati: "Peggio della 'ndrangheta"

  Roberto Saviano: Così si muore in Calabria per la legge della terra





FEDE E
SPIRITUALITA'


"CELEBRARE DIO CON LA VITA" HOREB n. 57 – 2010

TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI

   Editoriale (Pdf)

   Sommario (Pdf)


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Frontiere dello Spirito 19-12-2010


Mons. Gianfranco Ravasi e Maria Cecilia Sangiorgi
Puntata speciale dedicata al Presepe, vero simbolo del Natale

   la puntata integrale del 25 Dicembre

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 RAI RADIOTRE - "UOMINI E PROFETI":

Poiché è vero, in un certo senso, che Natale è la festa dei bambini – è la nascita di un neonato, che, dopotutto, dopo duemila anni si continua a ricordare – continuiamo la nostra lettura della Bibbia chiedendoci come farla leggere ai bambini. Tante volte abbiamo parlato della religione insegnata ai bambini,e dei rischi che si corrono nel voler fare “dottrina” ai bambini. Ma un libro, uscito da poco, Io ti domando, di Giusi Quarenghi,  sembra ovviare a due pericoli: il primo, cioè quello di non far percepire che in una scrittura “sacra” passa un contenuto del tutto particolare, che è la “fiducia” che “in ognuno di noi c’è qualcosa di più grande di noi”; il secondo, quello di farne una dottrina arida, avulsa dalla bellezza del racconto e dalla libertà dell’interpretazione. 
Il libro è costruito per capitoli che corrispondo ciascuno a un “volto” di Dio (il Dio di Adamo ed Eva, il Dio di Giacobbe Lia e Rachele, ecc.). Ogni capitolo è introdotto da una breve narrazione, seguita da “domande di un lettore bambino” e semplici risposte, aperte ad altre domande. Parte integrante del libro sono le illustrazioni di Michele Ferri, splendido disegnatore per l’infanzia.
Un altro buon esempio di narrazione biblica per l’infanzia è dato da L’arca parte alle otto, di Ulrich Hub e Jorg Muhle (Rizzoli),  in cui il racconto biblico del diluvio e dell’arca lascia spazio a una sorta di midrash: una fiaba con semplici ma profondi contenuti teologici!

  Perché Adamo non è cominciato da piccolo?
   I bambini di fronte alla Bibbia
    con Giusi Quarenghi e Michele Ferri
(AUDIO)

       


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 RAI RADIOTRE - "FEDI E MONDO":

Celebrare Natale, in fondo, è ricordare un Dio che si è fatto umanità, fare memoria della vita di un “salvatore” che nasce piccolo, umile, povero, straniero, e che per i piccoli, i poveri, gli umili, gli stranieri finirà per morire sulla croce. Guardare la vita “dal basso” è allora prospettiva imprescindibile per il cristiano. E forse anche per chiunque di noi. In questo giorno di Natale “Uomini e Profeti” proporrà molti racconti e riflessioni intorno a un Dio che si fa bambino, “nato da donna”, come dice l’apostolo Paolo. Per questo parleremo con Michela Murgia, l’autrice di Accabadora, e con Giorgio Chiesa, autore di quel bellissimo film che è “Io sono con te”, della figura di Maria: non la regina che la tradizione cattolica ci ha tramandato nei secoli, ma una semplice ragazza, che intuisce che il mondo va “guardato dal basso”, appunto. Il teologo svizzero Gion Gieli Derungs ha alle spalle una bella e particolare storia: dopo essersi fatto monaco e sacerdote, in un monastero nei Grigioni, in Svizzera,  ha scelto una vita laica, si è sposato, e vive in Italia, continuando però ad essere al servizio della Parola di Dio. Con lui ragioneremo su che cosa significhi oggi essere uomini e donne di fede. Infine con Goffredo Fofi, ci chiederemo chi sia il nostro prossimo, e come facciamo ad amare anche quelli che non amiamo; ma ci faremo anche raccontare da Paola Tomasini come ha fatto a trasformare un lutto tremendo in una vita da donare agli altri.

       “La vita guardata da Betlemme” con Gion Gieli Derungs, Michela Murgia, Guido Chiesa, Goffredo Fofi, Paola Tomasini (AUDIO)

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"Tota pulchra" La "via pulchritudinis" e la luce di Maria assunta in cielo di Bruno Forte

La “via pulchritudinis” e la “Tota Pulchra”. La bellezza è l’evento di una donazione, in cui il Tutto infinitamente al di là di ogni nostra cattura viene a farsi presente in un frammento: nella finitezza di una forma l’Infinito si affaccia; nella fragilità di un evento l’Eterno viene a narrarsi nel tempo. Il Tutto si offre nel frammento! Questo è bellezza, perché - come scrive Hans Urs von Balthasar - “l’esperienza estetica è data dall’unità della massima concretezza della forma singola con la massima universalità del suo significato”. Attraverso il frammento in cui si offre, il bello costituisce una via privilegiata di accesso al significato ultimo dell’esistenza umana, una finestra sulla profondità del vero, che illumina e salva. Con la crisi delle presunzioni totalizzanti della ragione moderna e la caduta dei mondi ideologici da essa prodotti, questa via di approccio alla verità è stata fatta oggetto di una generale riscoperta. Il bello come splendore del vero si risveglia nelle anime! “In un mondo senza bellezza - dichiarava von Balthasar - anche il bene perde la sua forza di attrazione, l’evidenza del suo dover-essere-adempiuto... In un mondo che non si crede più capace di affermare il bello, gli argomenti in favore della verità hanno esaurito la loro forza di conclusione logica”... 

   “Tota pulchra” (pdf)
   La “via pulchritudinis” e la luce di Maria assunta in cielo (pdf)

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Secondo la scarna descrizione che di lui fecero fra’ Eliseo de los Martires e fra’ Girolamo di San José, Juan de la Cruz, Giovanni della Croce — uno dei più grandi mistici dell’Occidente — ... irradiava una impronta di nobiltà spirituale, di serenità, e di calma. Ma, dietro a quella mitezza e a quella serena calma, si celava una volontà di ferro...

  Giorgio Montefoschi:  Trovare Dio nel deserto dell’anima (pdf)

Un affresco del modo di agire di Dio - il metodo dell’amore gratuito che esiste per sé e non per quello che riceve - che è la prova stessa della sua esistenza e della rivelazione del Vangelo, e che può accettarsi solo per grazia, non per ragione, perché sovverte il concetto stesso di giustizia così come concepito dall’uomo. È così che Paolo Farinella, biblista, scrittore e saggista, parroco a Genova, ci presenta nel suo nuovo volume Il padre che fu madre. Una lettura moderna della parabola del Figliol Prodigo quella che considera “la chiave ermeneutica di tutta la rivelazione cristiana”: la parabola lucana del figliol prodigo

  Ingrid Colanicchia:  L'amore "a perder" di Dio. Un libro sulla parabola del "Padre che fu madre"



NATALE

Cari amici, Pace! Come ormai consuetudine vi raggiungo anche quest’anno per condividere l’affetto e la riconoscenza della mia gente e raccontare qualcosa della nostra vita.

  Gabriele Pipinato:  Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti chiede da bere






CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni



    (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Rotterdam: 33° incontro europeo di giovani organizzato dalla comunità di Taizé

Dopo Poznan, Bruxelles, Ginevra, Zagabria, Milano, Lisbona, Amburgo, Budapest, Parigi,… quest’anno il 33° incontro europeo di giovani organizzato dalla comunità di Taizé avrà luogo dal 28 dicembre 2010 al 1° gennaio 2011 a Rotterdam, dietro l’invito della Conferenza dei Vescovi dell’Olanda, del Consiglio Generale della Chiesa protestante olandese (PKN) e del Consiglio delle Chiese dell’Olanda. Circa 30000 giovani da tutti i continenti sono attesi a Rotterdam per cinque giorni di condivisione e di preghiera.
Con questa nuova tappa del « pellegrinaggio di fiducia sulla terra », la comunità di Taizé continua il cammino che il suo fondatore, frère Roger, ha iniziato per sostenere i giovani in una ricerca di riconciliazione e di pace, non solo fra cristiani ma anche fra popoli.

 Comunicato stampa

  Alcuni punti di vista

 Video

 Durante le giornate dell’incontro consulta la pagina "L’Incontro Giorno per Giorno" che ogni giorno presenterà un breve riassunto di ciascuna giornata.


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Evangelizzare i giovani - don Pasquale Incoronato

Tempi nuovi 
Da diversi decenni siamo entrati in un periodo storico che ricorda gli sconvolgimenti dell’epoca della caduta dell’impero romano o del Medioevo. Alla luce della fede esso è però occasione, kairòs, tempo opportuno per l’annuncio: Dio continua ad agire in ogni situazione e nei grandi mutamenti della storia. Chi deve farsi voce della 
sua Parola per l’uomo d’oggi, in particolare per quello che ha meno di quarant’anni, non può ignorare i mutamenti culturali con i quali questi deve confrontarsi.  
Non c’è solo la crescita dell’individualismo e del consumismo, i mutamenti della produzione e dell’economia, dei trasporti e delle comunicazioni, la crisi fondamentale riguarda le mentalità e la cultura sull’esistenza e sull’uomo.  
La vita è diventata una corsa contro il tempo per grandi e piccini; tutti si affrettano, il lavoro è all’insegna di una programmazione cronometrata per essere redditizio: lo stress è l’esito normale di questi ritmi di vita che fanno avvertire il bisogno di fughe nella solitudine di luoghi deserti e magari di qualche convento.  ....

 
Evangelizzare i giovani  (PDF)

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Natale il sogno di un paese non diviso di Bruno Forte

Amo pensare al Natale come alla festa della giovinezza di Dio: se, come diceva Tagore, «ogni bimbo che nasce è un segno che Dio non è stanco degli uomini», l'annuncio della nascita di quel bambino è da duemila anni la "buona novella" di un nuovo inizio possibile, al di là di tutte le nostre stanchezze e di ogni nostra rinuncia a sperare e ad amare. Perciò, Natale sfida tutti a sognare, mescolando i sogni degli uomini al grande sogno di Dio.

  Natale il sogno di un paese non diviso


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GLI AUGURI ALL’ITALIA - AZIONE CATTOLICA

Comunicato dell'Azione Cattolica Italiana

"La Presidenza nazionale dell’Azione cattolica desidera esprimere gli auguri più veri per il Santo Natale e per l’anno nuovo a tutti gli italiani, credenti e non credenti, e a quanti, provenienti da altre nazioni, cercano nel nostro Paese un futuro migliore. È un augurio sincero, che si radica nella speranza – secondo gli auspici che avevamo già espresso nella nota di metà settembre –, speranza che deve guidare i nostri passi anche in un tempo difficile di crisi. Siamo infatti consapevoli che alle feste natalizie l’Italia si avvicina con diverse e pressanti preoccupazioni, prime fra tutte i durissimi effetti della crisi economica sulla vita concreta delle persone e la perdurante crisi politica. Non ci è però consentito, per il bene stesso della nostra convivenza civile, rinunciare al sentimento della speranza. Vorremmo che di tale sentimento, in questo momento, fosse compresa tutta la portata: la speranza si traduce, nella vita di tutti, e nella vita di ogni giorno, in coraggio, capacità di resistenza, fiducia, ferma convinzione che non ci sarà sempre burrasca. La speranza è un potente motore che non spegne le coscienze, non acquieta gli animi in una pacata rassegnazione, al contrario attiva le risorse migliori della persona ..."

  I NOSTRI AUGURI ALL'ITALIA

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DA DOMINATORI A CUSTODI DEL CREATO


DA DOMINATORI A CUSTODI DEL CREATO 
Dichiarazione della III edizione  di “La Bibbia sulle strade dell’uomo”

"Noi donne ed uomini di Messina riuniti per la due giorni biblica, accompagnati dalla Parola di Genesi 2,15, avvertiamo, personalmente e comunitariamente,  come siamo lontani dal vivere la condizione di custodi della nostra Madre Terra, delle creature che la abitano e dell’ecosistema che la sostiene.
Sentiamo quanta violenza e sopraffazione regolino oggi  i rapporti tra gli uomini e l’ambiente che li circonda. In particolare, riconosciamo come l’economia sia retta a livello mondiale, nazionale e locale da logiche fondate sul guadagno ad ogni costo; essa concorre alla distruzione dell’habi-tat, trascurando che invece siamo chiamati a custodire gelosamente, teneramente e amorevolmente quanto abbiamo ricevuto per dono dalla nascita con l’impegno responsabile di mantenerlo, custodirlo e condividerlo con l’uomo di oggi e di domani.
I disastri che sempre più di frequente si verificano in lo-calità lontane (Haiti, Pakistan, ecc.) sembrano accanirsi con i più poveri. Già oggi sono oltre 600 milioni gli esseri umani che subiscono le conseguenze negative di uragani, alluvioni, siccità, scioglimenti di ghiacciai, innalzamento delle temperature. Né i governi mondiali, a Copenhagen ieri, a Cancun oggi (29 nov.-10 dic. prossimo) sembrano mettere in dubbio le scelte che sacrificano interi continenti, le loro popolazioni, le risorse naturali, ritenendo queste illimitate e, comunque, indispensabili per mantenere i livelli di consumo delle nazioni più ricche. Riteniamo che non ci possa essere vera pace senza giustizia sociale e senza redistribuire i beni, le ricchezze, i saperi, le scienze e le tecnologie fra tutti i popoli.
È già tardi forse! Proprio per questo è urgente ascoltare la voce della terra che geme e  operare una conversione ecologica e una conversione dell’economia, come previsto dal-l’Accordo, siglato alla Conferenza dei popoli sul cambiamento climatico e dei diritti della Madre Terra, a Cochabamba, nel cuore della Bolivia. Ci sentiamo, perciò,  vicini a tutte le comunità che nelle diverse parti del mondo lottano per la difesa della terra e per ottenere una vita più umana.
Anche nel nostro Paese, governato da politiche scellerate di sviluppo senza regole, senza programmi, senza attenzione per le aree più arretrate, senza una speranza nel presente e per il futuro senza prospettive per migliaia di giovani senza lavoro, sentiamo come vi sia bisogno di una rinascita, di una nuova stagione che metta al centro della politica e dello sviluppo i principi di uguaglianza, di solidarietà, di sviluppo locale e sostenibile, di restituzione ai meno abbienti di ricchezze immobilizzate, parassitarie e speculative. Tutto ciò nella considerazione che la terra in cui viviamo ci è madre e tutti gli uomini, cittadini e stranieri, sono fratelli e sorelle, come pure le creature animali e vegetali. Costituiscono ancora patrimonio pubblico, cioè della comunità e non dei privati, l’aria e l’acqua, e tali debbono restare per tutta l’umanità. 
Nella nostra città (e provincia), crediamo che le popolazioni colpite dall’alluvione non possano essere lasciate sole, né essere aggirate con vane promesse; mentre vanno accolte, ed in tempi brevi, le richieste di tornare alle loro case, ai loro paesi, al loro lavoro. Vanno fermate immediatamente quelle costruzioni che stanno violentando i nostri torrenti, le nostre colline, abbrutendo il volto della nostra bella città. E come non essere preoccupati del progetto megalomane che vorrebbe costruire un ponte sullo Stretto? Si sciupa ancora denaro pubblico, da oltre un trentennio, a favore  della Società dello Stretto che ha prodotto progetti ormai superati, mai sicuri e, alla fine, inutili per la città e per il Paese.
Noi donne ed uomini di fede, e alla ricerca di un senso di umanità, di fraternità con tutto il creato, pensiamo che vi sia bisogno di politiche e di politici migliori, al governo del Paese, della nostra Regione e della nostra città, più attenti a quei valori della nostra Carta Costituzionale che tra i suoi principi fondamentali iscrive la pace (art. 11 Cost), la dignità umana (art. 2 Cost), l’uguaglianza  e la giustizia sociale (art. 3), il rispetto e la tutela del paesaggio e del patrimonio artistico (art. 9), la salute (art. 32) e che propone un modello economico ispirato all’interesse generale, alla funzione sociale, e fondato, nelle iniziative sia pubbliche che private, sulla programmazione che sola può orientare a fini sociali (artt. 41, 42, 43 e 44 Cost.).    
Vogliamo scegliere, a partire da noi stessi, di vivere una vita più armoniosa, più sobria nello stile personale e nei consumi, di praticare la raccolta differenziata dei rifiuti e di usare beni che siano eticamente prodotti. Segnaliamo la necessità del credito agevolato per le giovani coppie e le famiglie in difficoltà, sì da sfuggire alla morsa delle mafie che attraverso il pizzo e l’usura soffocano i nostri territori e che producono inquinamenti, monnezze, disoccupazione e morte.
Si renderà necessario, altresì,  interrompere ogni rapporto con le banche “armate” le quali utilizzano i risparmi delle famiglie per finanziare le industrie di guerra o per ripulire denaro sporco delle multinazionali e delle economie illegali.
Invitiamo le nostre comunità a coltivare anche nei confronti dell’ambiente - nell’abitare, nell’accedere ai servizi, nell’uso dei mezzi pubblici, piuttosto che quelli privati, nella riduzione degli sprechi energetici dell’acqua, della luce, dei rifiuti - il senso di responsabilità e il dovere etico e civile, cambiando ogni atteggiamento e comportamento che miri ad ottenere privilegi, favori e accomodamenti, o peggio, il-legalità ed ingiustizie.
 Proponiamo alle famiglie messinesi di dare il loro diretto e personale contributo per prendersi cura degli spazi verdi, delle vie, dei condomini della città perché tutti e ciascuno si possa restituire alla nostra comunità la bellezza che pure ha saputo mantenere, anche dopo eventi tragici e che oggi è minacciata dall’incuria, dalla inciviltà, dalla mala politica e dalla speculazione.
Riteniamo, in sintonia con altre reti sociali in Italia e nel mondo, che occorre in fretta cambiare il sistema se vogliamo che cambi il clima e salvare la casa comune e quanti vi abitano."  (Dichiarazione della III edizione di “La Bibbia sulle strade dell’uomo”)

Leggi anche:
 
- LA BIBBIA SULLE STRADE DELL’UOMO. E DEL COSMO. DA MESSINA UN INVITO ALLA RESPONSABILITÀ VERSO LA MADRE TERRA 

 - DALLA CREAZIONE AL DILUVIO: LA RESPONSABILITÀ PER IL CREATO di Daniele Garrone

  - UNA TEOLOGIA PER LA CUSTODIA DELLA TERRA di Simone Morandini

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Centomila firme raccolte, delle quali oltre 80.000 autenticate e certificate, sono state depositate il 21 dicembre alla Camera dei Deputati. Questo è lo straordinario risultato di una campagna promossa dalle associazioni ambientaliste nazionali Legambiente, WWF, Greenpeace, Forum Ambientalista e da molte altre, che insieme a numerosi comitati locali hanno promosso la proposta di una nuova legge energetica “pulita” di iniziativa popolare che il Parlamento dovrà mettere all’ordine del giorno dei suoi lavori. Lo scopo? Riportare nell’agenda del parlamento l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, la salvaguardia del clima e soprattutto il no al nucleare.

  UNIMONDO:  Italia: una proposta di legge "pulita"

«Aspetto che torni il cardinal Borromeo». A novantotto anni Arturo Paoli, che ha portato la sua testimonianza cristiana dall’Ac di Carlo Carretto ai Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld, da Roma al deserto algerino fino all’America Latina, è lucidissimo e severo. Non gli piacevano le alleanze fra il trono e l’altare al tempo di De Gasperi. Figuriamoci se può sopportarle nella bassa stagione di Berlusconi.

  Angelo Bertani: La Chiesa e la politica degradata


POLITICA



Se i cattolici hanno l'ambizione di ridiventare diretti protagonisti della politica, dovrebbero riflettere più seriamente sul loro ruolo. Il discorso politico, soprattutto quando porta alla deliberazione legislativa, rimane e deve rimanere rigorosamente laico, nel senso che non può trasmettere contenuti religiosi. Ma nello «spazio pubblico», che è molto più ampio e può ospitare discorsi di ogni tipo, si deve misurare la maturità di un movimento di ispirazione religiosa che sa essere davvero universalistico nell'interpretare e nel gestire l'etica pubblica. Non semplicemente una lobby in difesa di quelli che in esclusiva proclama i propri valori.

  Gian Enrico Rusconi: Le amnesie dei cattolici in politica

È l’altra faccia del metodo Boffo, dell’attentato di Andria, della casa di Montecarlo. Sono le armi improprie di un potere che di armi legittime ha capito di non possederne più.

  EUROPA: Scandali e bioetica, stessa logica





 BENEDETTO XVI
 
 

    Omelia Santa Messa della Notte nella Solennità della Natività del Signore (24 dicembre 2010)

    Lettera Apostolica in forma di "Motu Proprio" per la prevenzione ed il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario (30 dicembre 2010)

     Celebrazione dei Vespri e Te Deum di ringraziamento per l'anno trascorso (31 dicembre 2010)



OPINIONI E COMMENTI

Il "Motu proprio" di Benedetto XVI per la prevenzione e il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario
NOTA DI P. FEDERICO LOMBARDI, SJ e COMUNICATO DELLA SEGRETERIA DI STATO

  "Trasparenza, onestà e responsablità"

Nuove norme antiriciclaggio per la Santa Sede. In Vaticano controllati i soldi che entrano ed escono. Padre Lombardi: "Da ora in poi nessuno potrà più approfittarsene".

  Alberto Bobbio: Ior: arriva la trasparenza

Pranzando assieme a 350 poveri a pochi passi dal sepolcro di san Pietro, il giorno dopo il Natale, Benedetto XVI non ha inventato niente di nuovo.

 Sandro Magister: Tutti a pranzo col principe degli apostoli. Un invenzione di sedici secoli fa

Benedetto XVI ha smentito il clichè che lo opponeva a Papa Wojtyla, dimostrandosi anche lui un grande comunicatore. Ne è convinto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi che propone un suo bilancio del 2010 che ha visto il Pontefice impegnato in cinque viaggi internazionali, quattro visite pastorali in Italia, un’Esortazione apostolica, un concistoro, 45 udienze generali con quella di domani, e un libro intervista.

  Giacomo Galeazzi: "Ratzinger come Wojtyla nella comunicazione"

Sono l'asse del suo magistero ordinario. Narrano l'avventura di Dio nella storia del mondo. Sollevano il velo sulle "cose di lassù". Una guida alla lettura della predicazione liturgica dell'attuale papa

 Sandro Magister: Benedetto XVI uomo dell'anno per le sue omelie








 
   Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità  

         

 


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n.39 del 17 ottobre 2010

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   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm