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Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
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NOTA:
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di
"TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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EMERGENZA ALLUVIONE IN PAKISTAN
Per far fronte alla grave emergenza creatasi a seguito delle alluvioni che hanno
colpito il Pakistan la campagna Jubelee Debt ha lanciato una petizione internazionale per chiedere ai governi e alle
istituzioni internazionali di congelare immediatamente il pagamento del debito di
Islamabad che ammonta a 3 miliardi (3 billion) di dollari l’anno. Queste
risorse, afferma la campagna, devono poter essere impiegate subito per far
fronte all’emergenza.
UNIMONDO: Appello di Jubelee per la cancellazione del debito
Non è
un’eccezione, accade durante tutti i cataclismi naturali: i poveri diventano
bersagli privilegiati. È quasi implicito, chi ha meno risorse ha maggiori
difficoltà a proteggersi dalla furia della natura. Le “inondazioni guidate” –
che si consumano nel Pakistan sconvolto dalle alluvioni – sono, però, qualcosa
di ben più crudele.Il “sacrificio” dei deboli qui non è il drammatico effetto
collaterale della catastrofe ma una strategia deliberata per difendere i forti.
Lucia Capuzzi: Orrore in Pakistan, altri quattro
villaggi allagati
“L'alluvione in Pakistan è
un lento Tsunami. Il suo potere distruttivo aumenterà e crescerà con il
tempo. Credetemi: questo è un disastro globale, una sfida globale. è una
delle più grandi prove per la solidarietà globale dei nostri tempi."
UNICEF: Emergenza in Pakistan
Nelle aree pashtun colpite dalle alluvioni, il governo non ha mandato aiuti, ha
sgomberato i campi delle associazioni islamiche e ha ripreso i bombardamenti
Enrico Piovesana: vittime di serie b
Tra minaccia talebana e governo corrotto, il contributo delle organizzazioni
giovanili nelle zone alluvionate
Gabriele Battaglia: Pakistan, generazione
impegno
Diritto di culto
Il cardinale ai politici lombardi: “La politica strumentalizza il problema
alimentando tensioni”
A dicembre la Padania, quotidiano della Lega, lo
attaccò violentemente, arrivando a definirlo "imam"
Lapidazione
La lapidazione potrebbe essere eseguita oggi: «Frustata 99 volte». Padre
Lombardi: «Diplomazia della Santa Sede al lavoro, sempre contrari alla pena di
morte»
CARCERI E GIUSTIZIA
L’estate declina, e il problema delle carceri è rimasto
com’era, e resterà com’è. Quella subitanea attenzione d’un momento, quel
pensiero ai "poveracci" arrostiti nelle celle mentre noi si pensa al ristoro
delle vacanze, quel picco effimero di buonismo che celebra la sua virtuosa
inutilità cede ora il passo alla routine del silenzio.
Francesco D'Agostino: Carceri, un male diffuso non attenua la tragedia
«Le carceri
italiane sono fuori dalla costituzione». Che ad affermarlo sia il ministro della
Giustizia, Angelino Alfano, fa ben capire la gravità della situazione in cui si
trovano i penitenziari italiani.
Ilaria Sesana: Carceri, emergenza europea
NIGER
Duecentomila sfollati, 80 mila capi di bestiame morti nelle inondazioni,
raccolti devastati, rischio epidemie: la cronaca di un disastro
ZIMBABWE
Per ricevere i salvavita che mancano nel loro Paese vanno in Sudafrica a
migliaia, alimentando un corto circuito molto pericoloso
KENIA
Storie di una vita migliore da uno dei Paesi più poveri del mondo: due bambini
sottratti alla strada e tre giovani donne alle prese con le tecnologie più
moderne
UGANDA
Famiglia Cristiana
nella terra sconvolta da 23 anni di guerra: saccheggi, stupri, massacri. Ora la
pace è tornata, tra enormi problemi e un tessuto sociale da ricostruire.
Il nostro inviato tra i
bambini soldato e le schiave tuttofare
Secondo l'Economist il Dragone ha più navi da guerra degli Usa. Ma i dati
ingannano
Niente 'mission accomplished', ma un sospiro di sollievo per Obama. L'intervento
del generale Mini
Sono circa 300 mila le persone che ogni anno attraversano il
Messico con la speranza di iniziare una nuova vita negli Stati Uniti.
Migliore e lontana dalla povertà, è l'auspicio, mentre troppe volte inizia solo
un'odissea infinita che spesso si conclude con un massacro.
Un ebreo arabo e un arabo israeliano. Il primo passo è riconoscere se stesso
nell'altro
Iniziano i colloqui diretti tra Abbas e Netanyahu, sotto l'egida di Obama
Un'inchiesta giornalistica ha rivelato che in Gran Bretagna agenti diplomatici
stranieri sfruttano la loro immunità per ridurre in schiavitù i loro domestici
Karzai denuncia l'ennesimo massacro di civili ad opera della Nato, ma a Kabul si
parla solo del fallimento della banca che ricicla i capitali del narcotraffico e
della corruzione
Dopo anni di indifferenza, il governo ha deciso di 'attutire' la Legge
antiterrorista applicata sin dai tempi di Pinochet contro gli oppositori. E da
sempre arma inumana contro gli indigeni e i loro diritti
Questa l'accusa di un'autorevole Ong contro l'ex presidente colombiano che ha
'svenduto' il territorio agli Usa, permettendo l'installazione delle basi
militari a stelle e strisce
I
NOSTRI TEMPI /
Interventi ed opinioni |
Obiettivi del millennio
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
... Scoramento. Credo sia ciò che provano le organizzazioni di solidarietà
internazionale nell’aver visto trascorrere due terzi del tempo utile, dall’anno
2000 all’anno 2015, per raggiungere gli Obiettivi del Millennio senza risultati
importanti. Anzi. Con risorse finanziarie sempre minori (leggi farmaci, cure)
vengono a mancare le risorse umane - beneficiari, orfani, malati, collaboratori
- nei territori oltremare ove, da anni, s’è impegnati. In quei momenti “la
voglia di mollare tutto” sembra aver la meglio...
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Andrea Segre sa bene cosa succede ogni giorno in Libia. Ha realizzato un
documentario che ricostruisce tutti i passaggi del calvario cui sono
sottoposti gli immigrati quando dal cuore dell’Africa tentano di aggrapparsi
all’Europa. La meta del sogno è Bengasi, sul golfo della Sirte: da lì si vede
Lampedusa, un futuro di lavoro, la vita che si potrebbe fare da normali esseri
umani, proprio Come un uomo sulla Terra.
Attenzione ai fatti. Il sindaco di Tradate, Stefano Candiani, Lega Nord, non è
peggiore degli altri. Infatti il passaggio del “pacchetto sicurezza”
autorizza i sindaci a estrose iniziative che negano la Costituzione e lo
Stato e danno la vera interpretazione al “federalismo fiscale” che ha come
scopo esclusivo eliminare gli italiani del Sud, insegnare il dialetto,
tormentare gli immigrati e cacciare i rom. Ma, e il futuro?
Ricordate il sindaco di Adro?
Quell’amabile personaggio che, coniato il motto: “Non paghi, non mangi”, aveva
privato del vitto i bambini della locale scuola elementare i cui genitori non
avevano potuto pagare la quota mensile? E’ il caso di ricordare,
incidentalmente, che praticamente tutti i morosi erano immigrati extracomunitari
che vivono sotto la soglia della povertà perché lavoratori in nero, sfruttati
dalle locali fabbriche. Qualche giorno
fa Oscar Lancini (è questo il suo nome) è tornato a far parlare delle sue buone
azioni. “Chi non vuol mangiare il maiale vada pure a casa. Siamo liberi di
proporre ai nostri bambini menù della tradizione padana”.
HANDICAP
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Accade spesso che circolino, su quotidiani e
telegiornali, molte affermazioni sulle persone con disabilità e sulle loro
condizioni, non corrispondenti al vero, spesso deformate, talvolta usate
strumentalmente. Questo non aiuta a comprendere un fenomeno dalle complesse
sfaccettature. Anzi: spesso contribuisce al formarsi di luoghi comuni e al
radicarsi di pregiudizi.
Con l’iniziativa “Raccontiamola giusta!”, la FISH,
Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, si rivolge innanzitutto
ai professionisti dell’informazione che hanno l’onere di informare basandosi su
dati e fatti verificati e autorevoli.
“Raccontiamola giusta!” è l’elenco –
asettico e senza commenti – di cifre e fatti – verificabili e tratti da fonti
istituzionali – che meglio di altri possono descrivere il fenomeno della
disabilità in Italia e consentire la formulazione di informazioni corrette.
È
anche uno strumento per le associazioni che vogliono diffondere dati e cifre
oggettive, e per chiunque desideri sapere di più sulle persone con disabilità, i
loro bisogni, i loro diritti.
Per la diffusione FISH ha pensato a varie
modalità. Oltre alla pubblicazione su questo sito, “Raccontiamola giusta!” è
stato diffuso anche tramite posta elettronica alla propria rete di associazioni.
Il pieghevole è inoltre a disposizione anche su carta in un maneggevole
formato.
Che cosa ci si aspetta ora? Che quei contenuti vengano, oltre che
letti, diffusi, pubblicati, usati. La FISH, infatti, concede una sorta di
“liberatoria” a chiunque voglia riproporli, citando la fonte e la data di
pubblicazione.
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Dio creatore dell’universo?
Non c’è bisogno di un Dio creatore dell’universo. Basta un sussulto della forza
di gravità a generare tutto ciò che osserviamo. Lo dice Stephen Hawking, il più
famoso degli astrofisici, già titolare della cattedra che fu di Newton.
L'universo ha bisogno di un Creatore? "No". La perentoria risposta arriva dal
professor Stephen Hawking, l' astrofisico più famoso del mondo...
Grazie alla legge di gravità l' universo continuerà a crearsi dal niente La
controversa tesi nell' ultimo libro. Cacciari: illogico
Non è la prima volta, e non sarà nemmeno l’ultima, che uno scienziato si prende
la briga di spiegare urbi et orbi di poter fare a meno dell’intervento divino
nella creazione del mondo.
Il filosofo cattolico Giovanni Reale non riesce a nascondere un sorriso di
fronte alle argomentazioni di Stephen Hawking sull’assenza di un Dio creatore
nell’universo, anzi sul fatto che «l’universo possa avere avuto bisogno di
lui». «È un errore tipico di certi scienziati — dichiara —
giudicare l’universo infinito secondo categorie finite, senza rendersi conto
della enorme sproporzione che ne deriva».
Si è concluso giovedì OLE -
Otranto Legalità Experience, il forum internazionale delle economie
illegali, il crimine organizzato e la globalizazzione promosso dal network Flare (Freedom
Legalità Andrights in Europe) in collaborazione con Libera e Terra del Fuoco Mediterranea e realizzato grazie al contributo
dell'Unione Europea, della Regione Puglia, in collaborazione con Comune di Otranto e Provincia di Lecce.
Una sette giorni pugliese con 180 delegati da tutto il mondo,
quest’anno dedicata alla memoria di Renata Fonte uccisa dalla mafia il 31 marzo del 1984, che
vuole diventare il punto di riferimento in Europa per il contrasto alle
criminalità organizzate internazionali da parte della società civile.
Il processo di «sicilianizzazione» della mafia calabrese ha fatto registrare un
altro picco con la bomba contro la casa del pg di Reggio Calabria Salvatore Di
Landro.
Presso l’I.I.S.S. Liceo Scientifico Scienze Applicate – Istituto Tecnico art.
Geotecnica – Elettronica ed Elettrotecnica “S. Mottura” di Caltanissetta tutti
gli alunni frequentanti la classe 1°2°-3°-4° possono ricevere tutti i libri di
testo in comodato d'uso al costo di euro 50 per chi frequenta la 1° e la 3° e al
costo di euro 20 per chi frequenta la 2° e la 4° a prescindere da qualsiasi
vincolo di reddito.
Un premio al ministro Gelmini - il Giufà 2010 - "per aver incrementato con
notevole successo la disoccupazione e la disuguaglianza nel Sud". Il beffardo
riconoscimento è stato assegnato alla titolare del dicastero di viale Trastevere
dal Codacons.
La protesta dei precari della scuola ha tenuto banco anche al premio Campiello,
assegnato ieri a Venezia. È naturale che le sorti della cultura stiano
particolarmente a cuore a chi, dei libri, ha fatto la propria scelta di vita.
Così nella conferenza stampa della mattinata i cinque finalisti del prestigioso
riconoscimento letterario (quest’anno alla sua quarantottesima edizione) non
hanno mancato di stigmatizzare l’atteggiamento del ministro dell’istruzione
Maristella Gelmini.
Supplenti non ancora nominati, alunni che crescono
nelle sezioni mentre i prof diminuiscono, ore di sostegno che si riducono: da
ieri le scuole hanno riaperto i battenti sull'anno della riforma
L'errore più grande è non prendere sul serio la ministra Gelmini.
a cura di
Mimì Caruso
"QUANDO DIMINUIRE
È CRESCERE" HOREB n. 55 –
1/2010
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
... la nostra epoca è quella della morte del
prossimo: non abbiamo più nessuno da amare. Assistiamo all’essiccamento, alla
diminuzione preoccupante della capacità di amare e ne vediamo le conseguenze
ogni giorno: si nega un posto a tavola ai bambini e si gettano tonnellate di
pane nei cassonetti. E io che vengo da un tempo lontano, in cui il pane era
sacro, questo assurdo mi sembra la manifestazione più orrenda ma anche la più
sintomatica che la nostra affettività è in calo molto rapido. Constatare la
morte del prossimo - non abbiamo più nessuno da amare, è un’affermazione
raccapricciante che riguarda la nostra esistenza concreta: allora la modernità
non è più trionfalista, piena di speranze, piena di progetti come quando ha
dichiarato la morte di Dio. Oserei dire, conoscendo la tenerezza di Dio, che
Egli si è dispiaciuto di più nell’apprendere la morte dei suoi figli, piuttosto
che la notizia un po’ ridicola che Dio è morto...
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“Essere comunità di credenti oggi, a partire dalla
prima comunità degli Atti degli Apostoli”
Catechesi di don
Gianni Mazzillo
Tesi: La Chiesa degli Atti corrisponde al
progetto di Chiesa disegnato dalle
beatitudini. Dobbiamo realizzare questo progetto
1) La Chiesa
secondo le beatitudini di Gesù 1.1) La Chiesa può stare solo da una parte, quella
scelta e indicata da Gesù Gesù ha
svelato l’Amore che sempre si dona, proponendo a quanti credono alle sue parole
e aderiscono a lui un amore che deve
farsi dono continuamente. Al suo popolo, la Chiesa, egli indica l’unica via sulla quale camminare: quella di una
liberazione radicale e di una gioia piena, che nulla può turbare. Perciò chiama la Chiesa e non solo i
singoli alla sequela,non per una sorta di imitazione, ma per trascinamento: nel senso che Gesù
ci raggiunge in qualsiasi difficoltà e rende fruttuose e feconde anche le situazioni umanamente
negative .... (don
Gianni Mazzillo)
“Essere
comunità di credenti oggi, ...” (PDF)
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Quale Dio in croce?
L'intraprendenza
Nei vangeli la virtù dell’intraprendenza assume molti volti: è l’audacia
profetica di Gesù che scaccia i venditori dal tempio (cf. Mc 11,15-19 e par.; Gv
2,14-22); è il coraggio risoluto con cui egli persegue il suo cammino verso
Gerusalemme, raccogliendo tutte le sue forze per affrontare le difficoltà che lo
attendono (cf. Lc 9,51); è la franchezza di fronte alla quale anche i suoi
avversari sono costretti ad ammettere che egli «non ha soggezione di alcuno,
perché non guarda in faccia a nessuno, ma insegna la via di Dio secondo verità»
(cf. Mc 12,14 e par.).
Secondo l’apostolo Paolo, “non di tutti è la fede” (2Tess 3,2), cioè non tutti
accolgono il dono della fede da parte di Dio perché essa è “virtù teologale”,
come recitava il catechismo: si può quindi affermare anche che questo dono non è
fatto a tutti. La fede, infatti, nasce dall’ascolto (Rm 10,17) e perciò occorre
che la parola di Dio giunga al cuore dell’uomo e vi desti la fede. Ma è anche
vero che la fede – proprio perché è accolta dall’uomo, proprio perché è l’uomo a
credere – è anche un atto umano, un atto di libertà dell’uomo, un atto al quale
si può essere educati: la fede, infatti, quale atto umanissimo e vitale
significa entrare in relazione, avviare un rapporto vivo con l’“altro”, è dire
“Amen”, aderire, fare fiducia, credere.
DIALOGO INTERRELIGIOSORicordando
Raimon Panikkar - teologo di tre religioni -
Il 26 agosto ci ha lasciati Raimon Panikkar, figura
luminosa di teologo, intellettuale e mistico; ha lavorato lungamente alla
tessitura di un dialogo tra cristianesimo, induismo e buddhismo, per allargare
la comprensione della realtà ad una visione "cosmoteantrica" che ha i suoi tre
poli nell'umano, nel cosmico e nel divino.
OREUNDICI lo ricorda con un'ampia rassegna
stampa nella pagina a lui
dedicata.
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Padre Paolo
Dall'Oglio ha fondato in Siria il monastero di Deir Mar-Musa, diventato punto di
riferimento nel dialogo tra cristiani e musulmani. L'intervista del mensile
Jesus.
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
lettera della Commissione Religioni e Conflitti per il "Tempo del creato".
... Volti, storie, cammini di popolo, parole di carne... semi, gettati in tanti anni
e che hanno portato le nostre comunità a fare tanti piccoli e significativi
passi nella direzione della costruzione dello Shalom cosmico.
Uno dei
frutti della semina di questi uomini è sicuramente il “Tempo per il
Creato”, un periodo liturgico ecumenico di 40 giorni durante il quale
cattolici, evangelici ed ortodossi in tutto il mondo dedicano particolare
attenzione ai temi della salvaguardia del Creato...
Materiale sulla biodiversità: - Biodiversità: la ricca
creazione di Dio. Diario settimanale per il Tempo del Creato - Una liturgia sul
motto “la terra è piena delle tue ricchezze” (Salmo 104,24) - La diversità: dono
di Dio. Materiali liturgici - Biodiversità nel salmo 104. Impulso per la
predicazione
CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
"C'è un distico nell'atto penitenziale all'inizio della messa
in cui si confessa di "aver molto peccato in pensieri, parole, opere ed
omissioni". Ed è sulle omissioni che voglio soffermarmi, commentando il Meeting
di Comunione e Liberazione celebrato a Rimini la settimana scorsa.""Brutti
tempi, quelli nei quali su argomenti che riguardano l'uomo e i più poveri tra
gli uomini si preferisce omettere di parlare."
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Il grido di fede della Sicilia"
Ancorata alle sue tradizioni, alle sue "Santuzze",
a una religiosità popolare che resiste alla secolarizzazione, la Sicilia
cerca
nella sua storia la forza di affrontare il futuro con più coraggio e
responsabilità. Dal Papa, che sarà a Palermo il prossimo 3 ottobre, attende di
essere rinsaldata in una fede capace di stare al passo con i tempi e che sia
richiamo ai valori di giustizia, solidarietà, bene comune. Questo di Benedetto
XVI, che concluderà il Convegno dei giovani e delle famiglie, è il primo viaggio
in Sicilia, a distanza di 15 anni dall’ultima visita di Giovanni Paolo
II.
Il cristianesimo
tradizionale in Sicilia non è mai finito. Oggi, però, occorre dargli veste e
contenuti nuovi al passo con una fede più matura. Con la consapevolezza che le
devozioni non possono essere scollegate dal resto della vita.
Il Papa arriverà a
Palermo a conclusione del Convegno dei giovani e delle famiglie. «Verrà a
confermarci nella fede», dice l’arcivescovo Paolo Romeo, «ma anche a cogliere i
disagi dei nostri giovani e a spronarli alla speranza».
"Custodire
il creato, per coltivare la pace"
5ª Giornata per la Salvaguardia del
creato
«Ogni volta che la comunità umana crea armonia,
costruisce la pace e la salvaguarda. Anzi rende più vero il creato». Dal suo
eremo di Mosciano, poco fuori Firenze, don Paolo Giannoni legge così la Giornata
per la salvaguardia del creato promossa dalla Cei che la Chiesa italiana celebra
oggi. Il tema di quest’anno, Custodire il creato, per coltivare la pace,
riprende il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace 2010.
Un tema che – secondo l’oblato camaldolese, teologo e docente per quaranta anni
allo Studio teologico fiorentino – rimanda alla pace-shalom che «nella Bibbia
non è assenza di violenza o di turbamenti, ma pienezza di vita. Appare dunque
chiaro che ogni volta che si costruisce la vita, la si
risana».
La celebrazione della 5ª
Giornata per la salvaguardia del creato costituisce per la Chiesa in Italia
un’occasione preziosa per accogliere e approfondire, inserendolo nel suo agire
pastorale, il profondo legame che intercorre fra la convivenza umana e la
custodia della terra, magistralmente trattato dal Santo Padre Benedetto XVI nel
Messaggio per la 43ª Giornata Mondiale della Pace. Quest'anno l'iniziativa
nazionale si svolgerà a Bolzano-Bressanone.
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L'etimologia può aiutarci a comprendere con immediatezza cosa intendiamo con il
problema ecologico: la parola greca oikos, da cui deriva ecologia,
significa “casa”.
E' questa la prima riflessione offerta dal Cardinale Peter Turkson,
presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ai
partecipanti al pellegrinaggio verso il santuario di Mariazell, promosso dal
Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), che questo venerdì ha
fatto tappa a Bratislava (Slovacchia)
CHIESA/IMMIGRAZIONE/ROM
«Cacciare interi gruppi etnici rom, come succede in Francia, o respingere
immigrati e clandestini come fa l' Italia, equivale a commettere una nuova forma
di peccato che la Chiesa non può che condannare con fermezza».
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Le
dimissioni di mons. Marchetto
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Monsignor Agostino Marchetto, dispiaciuto per queste sue improvvise dimissioni?
«Quando si lascia un lavoro svolto per tanti anni c´è sempre una certa amarezza.
Capita a tutti. Era dal 2001 che ero segretario del Pontificio Consiglio dei
migranti, un incarico che ho svolto con passione e dedizione. Più che un lavoro
è stata una missione che mi ha portato a condividere uno dei più grandi drammi
dei nostri tempi, i movimenti migratori delle popolazioni in difficoltà troppe
volte vittime di ingiustizia, sfruttamento, violenze. Peccati gravissimi che
ogni uomo, specialmente se è un uomo di Chiesa, non deve mai
tollerare»...
«Sì, è vero - risponde - a volte ho avuto l’impressione di
essere un po’ solo. Ma questo faparte della vita di ciascuno di noi. Quando si
affrontano dei compiti e ci si misura con la propriacoscienza, quando ci si deve
assumere delle responsabilità e bisogna prendere delle decisioni anchecon
dichiarazioni personali, può accadere di trovarsi un po’ soli. Ma la mia
decisione – insiste- nonè stata presa per questo. In fondo si è sempre un po’
soli. Molte volte - riconosce -non ho sentitodietro a me molti altri che mi
seguivano...
... Nella relazione che avrebbe dovuto tenere mercoledì
A Bogotá, monsignor Marchetto intendeva denunciare il fatto che «un numero
sempre crescente di Paesi tende ad adottare politiche e strumenti normativi che
hanno un approccio volto a ridurre forme di irregolarità, tralasciando invece
quella necessaria azione preventiva o almeno volta a ridurre abusi nei confronti
dei migranti». Ed esprimere così la «grande preoccupazione» della Chiesa per la
tolleranza che di fatto viene mostrata riguardo «alla tratta di esseri umani e
all'industria legata all'introduzione irregolare di migranti, la cui consistenza
appare crescente pur in presenza di articolate legislazioni e strategie di
contrasto». Al II Forum Internazionale su Migrazione e Pace, in programma a
Bogotá fino al 3 settembre, il prelato voleva anche ricordare il rapporto tra
sottosviluppo e emigrazione rilevando che tra «il Nord e il Sud del mondo c'è un
divario netto, evidente altresì in termini demografici oltre che strutturali,
economici e di programmazione dello sviluppo, che motiva in larga misura i
flussi migratori, giungendo finanche a farli ritenere ancora
limitati»...
Ascolta l' intervista a Giuseppe Di Leo sulle
dimissioni di Monsignor Agostino Marchetto
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Febe: sorella nella fede, diacono e patrona
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Anticipiamo in questa pagina una parte dell'articolo... "Se io fossi papa..."
che apparirà integralmente su uno dei prossimi numeri di "Kos", la rivista
bimestrale del San Raffaele. La finzione ha consentito a don Luigi di ricordare
alcuni scambi di opinione... con alte personalità della Chiesa sulle questioni
di fede e sulla missione a cui oggi ogni cristiano dovrebbe essere chiamato.
"c'è un popolo cattolico che attende riforme. A cominciare da una riforma del
papato, in cui si realizzi il dettato del concilio Vaticano II, che prevedeva
che vescovi collaborassero con il pontefice a guidare la Chiesa universale. Lo
stesso Wojtyla aveva posto in agenda la revisione del modo di esercitare il
ruolo papale"
ho letto il testo del creativo don Luigi Maria Verzé pubblicato dal
Corsera del 3 settembre e mi sono divertito e lo difendo dalle critiche
che – come d’abitudine – ha provocato.
POLITICAGheddafi e l'Europa islamica
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il leader fa lezione di Corano nella capitale della cristianità e inneggia
all'Europa islamica. Ma dove sono finiti gli anti-islamisti?
C’è qualcosa di francamente sconcertante nel
vedere come un premier e un governo che hanno sempre fatto della difesa delle
radici cristiane dell’Europa, dell’atlantismo e dell’occidentalismo uno dei
tratti più caratterizzanti della propria filosofia politica, un vero e proprio
tratto di autoidentificazione, possano poi trovarsi in una situazione così
imbarazzante.
Durante le celebrazioni, Gheddafi incontrerà anche mons.
Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e presidente del Consiglio della
Conferenza episcopale italiana per gli affari giuridici. Hanno suscitato vasta
eco, intanto, le parole pronunciate ieri da Gheddafi nella sede dell’Accademia
libica di Roma: “L'Islam - ha detto - dovrebbe diventare la religione di tutta
Europa”. Il primo passo - ha aggiunto - potrebbe essere l'ingresso della Turchia
nell'Unione Europea. Su queste dichiarazioni si sofferma al microfono di Fabio
Colagrande proprio mons. Mogavero
Parla una delle giovani che hanno
assistito al discorso del Colonnello
«La conversione non è un abito che si indossa o
si smette nel giro di pochi momenti. È, invece, un itinerario serio che comporta
una revisione di vita. Non credo ad una conversione istantanea». Così Mons.
Domenico Mogavero, Presidente del Consiglio Cei per gli Affari giuridici, ha
commentato la conversione delle tre hostess avvenuta ieri in occasione della
visita in Italia del leader libico Muammar Gheddafi
Niente vesti
stracciate, né invettive scandalizzate, né appelli a crociate per profezie alla
Gheddafi. Nessuno come il cristiano deve rispettare l'imprevedibilità della
storia...
Nessuno scandalo davanti alle esternazioni del raìs tripolino,
almeno per chi crede in quel Nazareno che rifiutò di essere re, che impedì l'uso
delle armi a sua difesa, che annunciò ai discepoli che sarebbero stati «piccolo
gregge» e che avrebbero avuto la funzione di «sale» e di «lievito». Materie
indispensabili, certo, ma solo in quantità ridotta. A ben pensarci, l'habitat
naturale dei credenti in Colui che finì sulla croce non è la cristianità di
massa, bensì la diaspora...
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Ci mancava la velina islamica, dopo la donna tangente. Degna commistione fra due
paesi mediterranei diversamente retrogradi, ma entrambi contraddistinti
dall’abitudine a trattare la femminilità come ornamento del potere.
Attenzione al
Colonnello di Tripoli in visita a Roma. La tenda beduina, le amazzoni che gli
fanno da guardia del corpo, le belle ragazze che vuole indottrinare, tutto
questo fa parte del solito teatrino di cui ama circondarsi il leader libico. Ma
non è solo folklore. «Lo spettacolo sarà anche un po’ ridicolo ma quel che ha
detto Gheddafi a proposito di una futura Europa musulmana va preso terribilmente
sul serio». È l’opinione di Samir Khalil Samir, islamologo di fama
internazionale. Gesuita di origini egiziane, padre Samir è docente al Pontificio
Istituto Orientale di Roma, alla Cattolica di Milano e all’università di Beirut,
impegnato nel dialogo interreligioso e consulente del Vaticano. E sul presidente
della Jiamahiria ha un giudizio molto chiaro.
... È bastata una frase, delle sue: «L'Islam
diventi religione d'Europa». Benzina sul fuoco per un arco che è andato
dalla Padania (titolo di apertura: "L'Europa sia cristiana") ad Avvenire ("Una
sessione di propaganda islamica"), a Propaganda fide ( "una mancanza di rispetto
per il Papa"). Nel coro, però, una nota dissonante. Domenico Mogavero, vescovo
di Mazara del Vallo, frontiera ultima sul mare dei gommoni. «Capisco Gheddafi»,
afferma. «Dice una cosa importante».
Viene da chiedersi – e tanti, in effetti, se lo sono chiesti – a quale leader
d’un Paese di tradizione e maggioranza cristiana sarebbe stato concesso di
predicare e battezzare in un Paese di tradizione e maggioranza islamica. Anche
se è una domanda insensata. Prima di tutto, perché ai politici cristiani mai
verrebbe in mente di farlo e, subito dopo, perché neanche a preti e missionari
cristiani viene consentito di farlo mentre ai cristiani semplici (che siano lì
per lavori servili o per affari o per prestazioni professionali qualificate) è
addirittura interdetto – tranne che in poche eccezioni – di proclamarsi tali a
parole e segni.
Nessun incontro tra
il vescovo di Mazara e Gheddafi: "Volevo aprire una finestra umanitaria".
Tripoli non può diventare il cane da guardia del fronte africano. Italia troppo
debole.
Il quotidiano della Lega Nord prende posizione dopo
la visita di Gheddafi. Gobbo, sindaco leghista di Treviso: "A Berlusconi non
sarebbe stato permesso"
"Il cristianesimo prêt-à-porter del governo Berlusconi si
sbriciola dinanzi al sermone islamico di Gheddafi. Il governo del crocifisso
obbligatorio ammutisce in presenza di chi esorta a sostituire il Vangelo con il
Corano..."
Pax Christi Italia esprime grande preoccupazione per quanto accaduto e ascoltato
in questi giorni, in occasione della visita di Gheddafi a Roma: una
celebrazione pagana colma di idolatria nei confronti di un dio che ha un nome
che tutti hanno pronunciato: interessi...
Ricordiamo quanto don Tonino Bello amava dire: “delle nostre parole dobbiamo
rendere conto agli uomini. Ma dei nostri silenzi dobbiamo rendere conto a
Dio!”
"Famiglia Cristiana" - "Primopiano" del
n.36
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
L’Italia alle prese con false priorità ed emergenze, come il cosiddetto
"processo breve". Ecco il Primopiano del n. 36 di Famiglia Cristiana, in edicola
dal 1° settembre.
Adesso che le elezioni
anticipate appaiono scongiurate, il Governo s’appresta a portare in Parlamento
un’agenda di cinque punti su cui chiedere la fiducia. Il piatto forte,
naturalmente, è la giustizia. O meglio, il “processo breve” che, per renderlo
meno indigesto all’opinione pubblica, si chiamerà “processo in tempi
ragionevoli”. E che avrà una corsia preferenziale, grazie a risorse e
investimenti straordinari. Da reperire, a ogni costo, sia pure in tempi di
ristrettezze. Ma a settembre, con la ripresa scolastica, le famiglie avranno
altre priorità: lavoro e lotta alla povertà, innanzitutto.
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In effetti il disagio per come è ridotta la politica in Italia implica una
critica e un’autocritica; Famiglia Cristiana se ne è fatta portavoce.
Una critica delle nequizie del dispotismo politico, come quella di Famiglia
Cristiana, sarebbe difficile da comprendere fuori di un approccio profetico,
cioè sulla sola linea in cui la Chiesa può prendere seriamente le distanze dalle
logiche del mondo in ragione della propria identità spirituale.
OPINIONI E COMMENTI
Così come fece Leone XIII con la Rerum novarum nel 1891, anche Benedetto
XVI, con la Caritas in veritate del 2009, non si limita a un’analisi del
tempo, ma formula proposte. Per Ratzinger come per Pecci, non è l’uomo per
l’economia, ma l’economia per l’uomo.
«I giovani, prima di pensare al posto di lavoro fisso, è bene che riscoprano la
fede in Dio ed i valori del Vangelo». È quasi una picconata teologica al mito
dell' impiego stabile e sicuro quella che - un po' a sorpresa - arriva da
Benedetto XVI, nella lettera che ha scritto ai giovani di tutto il mondo in
occasione della ventiseiesima Giornata Mondiale della Gioventù in programma a
Madrid (Spagna) dal 16 al 21 agosto del prossimo anno.
Un' inchiesta sulle polemiche contro Ratzinger
Il testo del Papa è denso di riferimenti, insegnamenti, esortazioni. Ma ciò che
più colpisce è lo stile, quel mettersi allo stesso livello dei giovani, quel
raccontare e raccontarsi, quasi come un nonno con i propri nipoti. Fino a
confidare quei sogni che il giovane Joseph Ratzinger cullava, non volendo
perdersi «nella normalità della vita borghese».
"c'è un popolo cattolico che attende riforme. A cominciare da una riforma del
papato, in cui si realizzi il dettato del concilio Vaticano II, che prevedeva
che vescovi collaborassero con il pontefice a guidare la Chiesa universale. Lo
stesso Wojtyla aveva posto in agenda la revisione del modo di esercitare il
ruolo papale"
SPECIALE
ANNO
SACERDOTALE |
Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella
carità e nella verità
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