IL
VANGELO DELLA DOMENICA
| LECTIO
DIVINA
a
cura di Fr. Egidio Palumbo
é sospesa per il periodo
estivo
|
di
P. Gregorio Battaglia
|
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
|
NOTA:
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di
"TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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EMERGENZA ALLUVIONI IN PAKISTAN
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
PAKISTAN
Domenica scorsa in Pakistan, sotto un cielo di piombo, ho
visto un mare di sofferenza. Le acque dell’alluvione hanno spazzato via migliaia
di città e di villaggi. Strade, ponti e abitazioni in ogni provincia sono andati
distrutti. Dal cielo ho visto migliaia di ettari di terreno agricolo - la
risorsa essenziale dell’economia del Pakistan - inghiottiti dall’innalzamento
delle acque. Sul terreno, ho incontrato gente terrorizzata, che vive nella paura
quotidiana di non riuscire a sfamare i propri figli o a proteggerli dalla
prossima ondata di crisi: la diffusione di diarrea, epatite, malaria e colera.
La portata del disastro quasi sfida l’umana capacità di comprensione. In tutto
il Paese si stima che tra 15 e 20 milioni di persone siano state toccate
dall’alluvione: più di quanti furono colpiti dallo tsunami nell’Oceano Indiano,
dal terremoto in Kashmir nel 2005, dal Ciclone Nargis nel 2007 e dal terremoto
ad Haiti di quest’anno, messi insieme...
E ovviamente sappiamo che ciò sta accadendo in una delle
regioni più problematiche del mondo, dove stabilità e prosperità sono
nell’interesse comune di tutto il mondo. Per tutti questi motivi, le inondazioni
di agosto sono molto più di un disastro che riguarda esclusivamente il Pakistan.
Esse rappresentano piuttosto la più grande prova di solidarietà globale del
nostro tempo...
Se non saranno forniti acqua e presidi igienico-sanitari, la vita di milioni
di bambini può essere messa in pericolo dal contagio di malattie trasmesse
attraverso l'acqua.
Allarme UNICEF in Pakistan: senza acqua potabile, milioni di
bambini rischiano la vita
È una guerra. Sporca e feroce come tutte le guerre. O forse anche di più.
Perché tutti – sia le vittime sia i carnefici – sono, comunque, vittime. Di una
calamità più grande. Enorme. Ban Ki-moon l’ha definito efficacemente «uno
tsunami al rallentatore». Ma le parole descrivono con difficoltà l’inferno
d’acqua che sta straziando il Pakistan.
Aiuti in Pakistan: «Discriminati gli sfollati
cristiani»
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Sarebbe ingiusto tentare una graduatoria del dolore che
l’incredibile serie di calamità naturali sta provocando, dalla Russia all’Europa
centrale all’Asia, in questa estate così crudele. È giusto, invece, sollecitare
una maggiore attenzione per quello che, con ogni evidenza, pare il fronte più
inquietante: il Pakistan. Intanto per le dimensioni della tragedia. Le
inondazioni hanno devastato il 20% del territorio del Paese, uccidendo quasi
duemila persone e provocando 20 milioni di sfollati. E il peggio potrebbe ancora
venire, perché le condizioni meteorologiche sono tuttora incerte e la
devastazione delle già precarie infrastrutture, con il pesante inquinamento
delle condotte d’acqua, mette a rischio la vita di 3 milioni e mezzo di bambini
che potrebbero contrarre malattie per loro fatali.
Fulvio Scaglione: L'Occidente distratto che piace ai fondamentalisti
«Sono arrivato a
Peshawar in auto, da Islamabad. Guardando dal finestrino, si vede solo acqua,
acqua ovunque. La gente si è accampata nella corsia centrale dell’autostrada,
l’unico tratto di terra asciutto». La voce di Matteo Perrone, logista del
Programma alimentare mondiale dell’Onu (Pam), va e viene. La linea telefonica è
disturbata, ma l’emozione si percepisce con chiarezza
Lucia Capuzzi: Pakistan allo stremo Aiuti esteri
«insufficienti»
Usman, Waqar,
Bakit, Abdullah... È lunga la lista dei bambini scomparsi nelle aree inondate
del Pakistan. Nessuno sa di preciso quanti siano. Nel caos generale è
impossibile fare stime affidabili.
L’acqua – che ha invaso un quinto del
Paese – ha lasciato senza rifugio quasi cinque milioni di persone.
I colpiti
dalla catastrofe, la peggiore degli ultimi ottant’anni, sono almeno il triplo.
L’Onu parla di oltre quindici milioni.
Lucia Capuzzi: Pakistan, l'orrore dei bimbi
spariti
L’appello dei vescovi pakistani e l’invito alla
collaborazione fra cristiani e musulmani. A Faisalabad e a Gojra (dove vi è
stato un massacro di cristiani) le due comunità raccolgono insieme fondi e aiuti
per gli alluvionati. Le diocesi più colpite: Hyderabad, Multan, Rawalpindi e
Quetta. I giovani aiutano i fabbricanti di mattoni che hanno perso case e
lavoro. Notizie di discriminazioni.
Fareed Khan: Chiesa pakistana contro le alluvioni: giorno di
preghiera e impegno con i musulmani
“E’ stata una catastrofe assolutamente epocale. La Caritas e la Chiesa pakistana
stanno facendo il possibile per portare aiuti agli sfollati ma ci sarà bisogno
di molte risorse per gestire l’emergenza e ritornare ad una situazione di
normalità”. Lo dice al SIR Massimo Pallottino, responsabile
dell’ufficio Asia di Caritas italiana, che racconta come stanno procedendo gli
aiuti umanitari alle popolazioni del Pakistan colpite dalle alluvioni
SIR: Urgono più aiuti
Le piogge torrenziali non danno tregua al Pakistan dove negli ultimi due giorni
un altro milione di persone è stato costretto ad abbandonare le proprie
abitazioni nel sud del paese.
ILSOLE24ORE: Il dramma Pakistan Un milione di sfollati nelle ultime 48 ore
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Giornata
della memoria dell'abolizione della schiavitù
Sono almeno 50.000 le vittime di tratta e sfruttamento in
Italia che hanno ricevuto protezione, assistenza e aiuto fra il 2000 e il 2008.
Nello stesso intervallo di tempo risultano 986 i minori di 18 anni vittime di
tratta e grave sfruttamento inseriti in programmi di protezione.
È quanto
emerge dal dossier «Le nuove schiavitù» sulla
tratta e sfruttamento di minori, redatto da Save the Children
in occasione della Giornata in Ricordo della Schiavitù e della sua
Abolizione...
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Lapidazione / "sanzione penale" (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il caso di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana tuttora a rischio di
lapidazione per adulterio, ha riportato l'attenzione sulla "sanzione penale"
questa pratica barbara, illegale e crudele mai debellata. Lo sottolinea
Amnesty International che ieri ha pubblicato un dossier sulla lapidazione nel
mondo.
Nobel, artisti, ong e governi si sono mobilitati per la liberazione della
donna accusata di adulterio, rea confessa dopo essere stata frustata. Raccolta
di firme online
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ROM
La xenofobia c’è, insomma: inutile negarlo. C’è, e non solo nei confronti degli
zingari. Sottovalutare questo aspetto è un errore, così come è un errore non
capire che la storia dell’umanità è fatta di migrazioni e di meticciati, e che
la «contaminazione» s’è sempre rivelata alla fine un arricchimento e non una
perdita.
Per cominciare ricordiamo i fatti. Il presidente francese Nicolas Sarkozy, che
fra l'altro è figlio di un aristocratico ungherese di etnia rom, Paul Sarkozy,
ha deciso di incentivare il rimpatrio entro agosto di 850 persone di origine rom
o tzigana o zingara che dir si voglia, in assoluta prevalenza verso la Romania.
Ai rom vengono offerti il passaggio aereo e 300 euro, più 100 euro per ciascun
figlio.
Monsignor Marchetto, segretario del Pontificio
Consiglio per i migranti e gli itineranti sui provvedimenti assunti in Francia:
"Quando ci sono espulsioni ci sono sofferenze e non posso certo rallegrarmene"
CARCERI E GIUSTIZIA
La condizione in cui versano le carceri italiane è critica e a confermarlo ci
hanno pensato i Radicali dando vita, per il secondo anno consecutivo,
all’’iniziativa “Ferragosto in carcere”. L’intento era quello di far sentire la
vicinanza della politica alle problematiche delle carceri italiane; su tutte, il
sovraffollamento nelle celle e il personale ridotto, problemi quest’anno giunti
ad un livello drammatico.
Il risultato è che i politici riportano al
mondo ‘civile’ uno spaccato di vita quotidiana carceraria che non solo non può
essere associabile ad un paese che si dice avanzato, ma che in alcuni casi
potrebbe delineare una violazione dei diritti umani.
Muschio sul soffitto, "turca" comune, roditori: benvenuti nei penitenziari
all'italiana. Ferragosto nelle carceri per oltre 150 parlamentari. Tra questi
anche Dell'Utri e Cosentino
... mentre in città le persone dividono 30 mq in 5, nell’istituto penitenziario si
riescono anche a far stare 11 persone in 25 mq e 6 persone in 9 mq.
Chi
può negare che da anni esista in Italia una tragica emergenza
carceraria? ... il tasso di suicidi, tra i detenuti (è tornato a
rilevarlo un recente documento del Comitato Nazionale per la Bioetica),
è sette volte superiore rispetto al tasso suicidario della popolazione
generale; i percorsi di reinserimento sociale di chi abbia scontato una
pena detentiva sono praticamente inesistenti. I grandi quotidiani
nazionali non omettono certo di divulgare queste notizie, ma - tranne
qualche rara eccezione, e Avvenire è tra queste -, lo fanno
con stanchezza, ritenendole con ogni probabilità di ben poco interesse
per la maggior parte dei lettori.
Francesco D'Agostino: Oltre la logica delle sbarre ipensiamo senso e peso delle pene
C.I.E.
Per iniziare, una
nota terminologica: gli stranieri che si trovano all’interno dei 13 Centri di
identificazione ed espulsione (Cie) italiani, «tecnicamente non sono reclusi -
spiega Rosario Varriale, capo della segreteria dell’ufficio del Garante dei
detenuti del Lazio - ma "trattenuti" e considerati ospiti dello
Stato».
"Ospiti" che, di fatto , vengono privati della libertà per un periodo
che può arrivare fino a sei mesi. Un lasso di tempo lunghissimo, durante il
quale trascorrono le giornate nel vuoto e nell’apatia più completa.
Ilaria Sesana: «Ma è peggio che stare in galera»
Il
punto dieci anni dopo. Era il 2000 quando i Paesi membri dell'Onu presero
l'impegno di migliorare la qualità della vita di milioni di individui attraverso
il raggiungimento dei cosiddetti “Obiettivi del Millennio”,
ossia dei precisi risultati da conseguire entro il 2015.
Lo avevano
chiamato l’ «anno dell’Africa», era il 1960. Nel mese di agosto di cinquant’anni
fa, infatti, veniva proclamata l’indipendenza di gran parte dei Paesi
dell’Africa occidentale ed equatoriale francesi: Dahomey (chiamato poi Benin),
Niger, Alto Volta (oggi Burkina Faso), Costa d’Avorio, Ciad, Centrafrica, Congo
Brazzaville, Gabon e Senegal. Tutto avvenne tra il primo e il 20 agosto 1960. In
settembre si aggiunse il Mali, a chiudere la lunga lista di proclamazione
d’indipendenza iniziata in gennaio dal Camerun, seguito in aprile dal Togo e a
giugno da Madagascar e Congo belga (l’attuale Repubblica Democratica del Congo).
SUDAFRICA
Un milione di dipendenti pubblici sono entrati in sciopero per un adeguamento
salariale, paralizzando scuole e ospedali
SOMALIA
Al Shabab all'attacco finale oppure un cambio di strategia di fronte alla
controffensiva Amisom? In esclusiva dalla Somalia
Oltre 80 morti in tre giorni, tra cui anche alcuni parlamentari. È
l’accoglienza riservata alle truppe di rinforzo dell’Unione Africana, che, da
lunedì, sono iniziate ad arrivare in Somalia. L’offensiva lanciata dai miliziani
islamisti di Al Shabaab e la risposta dei caschi verdi.
EGITTO
Oggi il presidente egiziano ha deciso che la prima centrale nucleare del
paese sorgerà sulla costa mediterranea, vicino alla città di Al-Dabaa.
Per la prima volta nella storia gli Stati Uniti presentano una relazione al
Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ammettendo le falle nel
proprio sistema di rispetto delle minoranze
Una nuova speranza per il
Medioriente
Provaci ancora,
Sam. Forse nulla più del titolo del vecchio film di Woody Allen dà bene l’idea
dei ripetuti sforzi compiuti dagli Stati Uniti per costringere a sedersi attorno
allo stesso tavolo gli eterni duellanti del Medio Oriente. Adesso è la volta del
presidente Obama che ha convocato a Washington per il 2 settembre il premier
israeliano Netanyahu ed il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu
Mazen per far ripartire i negoziati diretti che si erano interrotti venti mesi
fa.
Il premier Wen Jiabao parla di democrazia. Ma la priorità resta la crescita
economica
La tv di Stato cinese celebra le relazioni con Israele attraverso un
documentario che esalta la civiltà ebraica
In Messico i giornalisti devono scegliere tra vivere e lavorare. Ma ora scendono
in piazza
A Hebron è rimasta l'ultima fabbrica del tradizionale copricapo che, con fatica,
tiene testa al made in China
Il melograno è simbolo di fertilità e speranza. Ha al suo interno tanti chicchi
diversi che, sebbene avvolti da una pellicola amara, sono dolcissimi.
Cercare frammenti di dolcezza in un frutto aspro…
Un'esplosione uccide il padre dei droni degli ayatollah, ma è solo l'ultimo
scienziato che ha perso la vita nel Paese
Rosa Crestani, coordinatrice del pool d'emergenza di Médecin Sans Frontière in
Pakistan, racconta le necessità di un Paese piegato da oltre tre settimane da
un'alluvione di dimensioni catastrofiche.
L'estradizione negli Stati Uniti chiude la carriera di quello che è ritenuto il
principale trafficante d'armi al mondo. Ma è davvero l'ultimo atto?
Gli Usa lasciano l’Iraq: quale futuro adesso?
I
NOSTRI TEMPI /
Interventi ed opinioni |
Rubrica di Tempo Perso "E se domani ..."
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
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E’ utile ricordare come fu possibile, appena sette-otto decenni fa, la
distruzione degli zingari nei campi tedeschi. Non fu un piano di sterminio
accanitamente premeditato, in origine non nacque nella mente di Hitler...
Della vicenda di Civitanova Marche, dove un gruppo di bulletti da spiaggia fra i
dieci e gli undici anni ha preso a calci la sdraio su cui un venditore ambulante
si era seduto, gridandogli «amigo, vattene, questa è proprietà privata», mi ha
sconvolto soprattutto il comportamento ridanciano dei genitori.
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
INTERNET
Gli ultimi dieci anni hanno visto una vera e propria rivoluzione nell’ambito del
software libero, comunemente detto open source. Innumerevoli progetti hanno
raggiunto la maturità mettendoci a disposizione software di standard qualitativo
elevato a costo zero. Un’ottima opportunità di risparmio anche per le pubbliche
amministrazioni.
A livello istituzionale qualche segno di movimento in questo
senso si sta manifestando. In Europa l’attenzione per l’open source è alta. La
Gran Bretagna ha reso obbligatorio l’open source per le pubbliche
amministrazioni, in Francia si privilegia l’open source nelle gare d’appalto
pubbliche e in Germania è in atto un processo di cambiamento che rivendica il
software libero come preciso dovere dello Stato democratico.
Anche in Italia
le cose si stanno lentissimamente muovendo, per ora principalmente a livello
regionale.
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PONTI NON
MURI
Scommettere sulla
speranza
Quarto incontro del ciclo
"Ponti, non muri - scommettere sulla speranza", tenutosi il 14 gennaio 2010
presso i Missionari Comboniani (Brescia) da Grazia Bellini ex
coordinatrice della Tavola della pace - responsabile del centro Interculturale
Giufà - ex presidente nazionale dell'Agesci
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Incontro Annuale Bilanci di Giustizia
Passaggi tra personale e politico
Il movimento del risparmio ecologico "Così consumiamo la metà senza troppi
sacrifici". La rete di mille famiglie cattoliche ed "equo-solidali": bollette
tagliate ma identico stile di vita
... Del resto tutto cominciò nel '93 a Verona con uno
slogan quasi sovversivo: L'economia uccide, bisogna cambiare. Era un convegno
mondialista di "Beati i costruttori di pace", e un centinaio di famiglie
decisero di cominciare a cambiare in casa propria. Cambiare
cosa?...
In controtendenza con la società di oggi, consumando meno e
meglio si guadagna in qualità di vita reimpossessandosi del proprio tempo,
gustando il piacere dell'autoproduzione, riscoprendo tradizioni e scoprendo
nuove culture. Questo sono i "Bilanci di Giustizia": monitorare il proprio
consumo per cambiare l'economia dalle piccole cose, dai gesti
quotidiani...
L'ordigno nella notte, in una zona centrale e particolarmente controllata:
nessun ferito. Il magistrato era in casa con la moglie. Il procuratore Antimafia
Grasso: "Prosegue la sfida alle istituzioni". Centinaia a sit-in di solidarietà
sotto casa del giudice
Il processo di «sicilianizzazione» della mafia calabrese ha fatto registrare un
altro picco con la bomba contro la casa del pg di Reggio Calabria Salvatore Di
Landro.
Mi rivolgo a tutti gli abitanti del quartiere Caserta: non abbiate paura, diamo
tutti insieme una dimostrazione tangibile di fiducia a quegli uomini ed a quelle
donne che da anni si prodigano per restituirci i nostri spazi di libertà e di
democrazia. Denunciate quegli irresponsabili e codardi dispensatori di paura che
ieri hanno piazzato una bomba sotto le vostre abitazioni non curandosi del fatto
che magari a quella stessa ora sarebbe potuto rincasare vostro figlio o vostra
nipote...
Il temuto crollo dello Stato italiano per le rivelazioni giudiziarie sui delitti
di mafia è una finta minaccia. Perché non vi è nulla di più solido, di più
certo, di più intoccabile della disonestà al potere.
ne e immutata determinazione.
Immaginate cosa vuol dire meno insegnanti e meno personale negli istituti
scolastici di quartieri a rischio come lo Zen di Palermo o Scampia di Napoli.
Zone della città dove il degrado economico e la marginalità sociale si
trasformano in brodo di coltura per le organizzazioni mafiose. Qui la scuola
rappresenta una delle poche, se non l’unica, alternativa alla delinquenza. Un
vaccino prezioso per impedire che i ragazzi siano contagiati dal virus della
criminalità.
Cosa pensa l'Italia — il mondo politico, l'opinione pubblica fatta anche,
ovviamente, di milioni di genitori e studenti — dei propri insegnanti,
appartenenti a una professione visibilmente sempre più in crisi come immagine
sociale e identità collettiva? L’ormai prossimo inizio dell’anno scolastico
dovrebbe indurre a interrogarci su una questione del genere.
Maria Stella Gelmini a proposito della riforma della scuola
aveva ripetutamente affermato che l’operazione (in pratica un massacro degli
organici delle scuole) non avrebbe comportato nessun licenziamento. Una bugia
clamorosa drammaticamente confermata dai crescenti casi di protesta dei precari
che oggi, da Palermo a Pordenone, arrivano adirittura allo sciopero della fame.
Per anni, e talora per decenni, hanno lavorato e ora si trovano improvvisamente
senza un posto.
Si allarga la lotta contro i tagli. In Sicilia un docente in sciopero della fame
finisce all'ospedale... È lui il simbolo di una protesta che dalla Sicilia si allarga a macchia d'olio,
con nuovi scioperi della fame annunciati per i prossimi giorni a Pisa e a
Pordenone...
Ricordate le famose tre “I” di morattiana memoria? Impresa, Informatica e
Inglese?
Ebbene a 5 anni di distanza ne escono abbastanza malconce tutte e
tre.
a cura di
Mimì Caruso
"QUANDO DIMINUIRE
È CRESCERE" HOREB n. 55 –
1/2010
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
LA LOTTA SPIRITUALE
RAI
RADIOUNO - "Ascolta si fa sera" del 23.08.2010 - Enzo
Bianchi:
...per passare dal regime del consumo a quello della comunione con gli altri e con Dio...
(AUDIO)
NOTA:
in caso di non funzionamento cliccare faq e
seguire le istruzioni
LA CAPACITA' DI UN POPOLO AD ACCOGLIERE
RAI
RADIOUNO - "Ascolta si fa sera" del 24.08.2010 - Anna Maffei:
... ne misura il grado di civiltà
(AUDIO)
NOTA:
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seguire le istruzioni
NESSUNO PUO' SERVIRE DUE PADRONI
RAI RADIOUNO -
"Ascolta si fa sera" del 25.08.2010 - Salvatore De
Giorgi:
... l'alternativa è netta e tagliente: o Dio o il denaro...
(AUDIO)
NOTA: in caso
di non funzionamento cliccare faq
e seguire le
istruzioni
LUCA 14, 1.7-14
RAI
RADIOUNO - "Ascolta si fa sera" del 26.08.2010 - Vincenzo Paglia:
la gratuità è la vera medicina per aiutare la società ad essere più umana
(AUDIO)
NOTA:
in caso di non funzionamento cliccare faq e
seguire le istruzioni
LUCA 14, 1.7-14
RAI
RADIOUNO - "Ascolta si fa sera" del 27.08.2010 - Antonio Riboldi:
L'ultimo posto non piace a nessuno...
(AUDIO)
NOTA:
in caso di non funzionamento cliccare faq e
seguire le istruzioni
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Nella sua predicazione, Gesù è ricorso a racconti e
narrazioni: le parabole, frutto della sua ricerca della volontà di Dio, della
sua immaginazione, della sua osservazione contemplativa del cuore umano, della
natura e delle storie personali e collettive. Ma tra queste, ve n’è una che
appare come “incompiuta”, una parabola che sembra attendere altri eventi, quasi
una parabola in atto di compiersi: è quella dei due figli, che abbiamo
memorizzato come “la parabola del figliol prodigo”. Una parabola con il finale
sospeso: il figlio perduto ritorna a casa, il padre lo abbraccia e gli usa piena
misericordia senza chiedergli conto del male commesso, l’inizio della festa per
questo figlio ritrovato... Poi ecco apparire l’altro figlio, il maggiore,
rimasto sempre a casa: risentito, non vuole partecipare alla gioia del padre e
del fratello. Allora il padre esce di casa anche per lui, pregandolo di entrare
e unirsi alla festa... La fine del racconto tace sulla reazione del figlio
maggiore: è rimasto ostinatamente fuori? Cos’è successo dopo l’avvio della festa
con la musica e il pranzo preparato? Una parabola incompiuta,
appunto...
IL
LIBRO DI GIOBBE
Meditazioni di P. Pino Stancari
Lectio Divina (3 di
4)
"Ricordate la situazione in cui si trova Giobbe
con i suoi guai, inspiegabili: un uomo di fede che è coinvolto in una situazione
dolorosa, anzi si può dire di più, una situazione scandalosa che non può trovare
una spiegazione convincente. Non c’è modo per riportare il dramma che travolge
la vita di Giobbe al di dentro di quell’insegnamento tradizionale che fa capo al
principio della retribuzione: Dio premia i buoni, Dio punisce i colpevoli.
Giobbe è in grave difficoltà. Giobbe è un uomo di
fede. E’ un vero credente, ma è in difficoltà per quanto riguarda
l’interpretazione di quello che gli succede. E quello che succede a lui, in
realtà, succede poi a tanti altri uomini, succede in un luogo e in tanti altri
luoghi, succede in un momento della storia, ma succede poi lungo tutto lo
svolgimento della storia, ieri e ancora oggi.
Come si spiega questo svolgersi così catastrofico
degli eventi che, per quanto Giobbe riesce onestamente a verificare, non può
essere determinato da una colpa più o meno identificata, denunciabile nella sua
oggettività. "Come si può mai spiegare il male che mi strazia, la disgrazia che
travolge la mia vita, il dolore che mi si è inciso dentro in modo così
inconsolabile senza che – afferma Giobbe – io riesca a ricondurre tutto questo a
una qualche colpa". Giobbe sa bene di essere un peccatore anche lui come tutti
gli uomini sono (siamo) peccatori. Ma è la connessione tra la sua colpa e la
situazione dolorosa che lo affligge in modo così travolgente che per Giobbe non
è affatto chiara. Giobbe dice "io non comprendo proprio come sia possibile che
per le mie colpe, quali che siano e sono tutte da dimostrare, i fatti della mia
vita debbano andare in modo così tragico. Questo non me lo spiego". ....
Lectio Divina (4 di
4)
"Le pagine con cui abbiamo a
che fare stasera hanno un loro interesse. Conviene non trascurarle, non saltarle
a piè pari anche se è vero che costituiscono un ampio intermezzo. E’ come se
questi capitoli costituissero un libretto a sé stante che è stato poi inserito
nel Libro di Giobbe ed è diventato un libro nel Libro e adesso noi dobbiamo fare
i conti anche con questi capitoli, con un elemento nuovo che si aggiunge nella
ricerca di Giobbe, nel suo lamento, nella storia del suo dolore, nella storia
del suo dibattito con gli amici che lo hanno avvicinato, che hanno voluto
aiutarlo, ma che in realtà lo hanno disturbato, lo hanno anche maltrattato,
giudicato, così come leggevamo nel corso di questi mesi.
I tre amici adesso tacciono.
Si sono ritirati in buon ordine, non sanno più come controbattere la posizione
di Giobbe. I tre amici spariscono dalla scena. Tutte le loro argomentazioni
facevano sempre capo al principio della retribuzione, a quel dogma fondamentale
nella tradizione dei sapienti: Dio premia i buoni, Dio punisce i colpevoli e se
a Giobbe le cose vanno in questo modo vuol dire che è colpevole. ..."
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Taizé - doppio anniversario
20 agosto 1940, in piena guerra
mondiale, frère Roger arriva da solo nel villaggio di Taizé, con il progetto di
fondare una comunità. È morto il 16 agosto 2005, ucciso
dall’atto insano di una donna, durante la preghiera della sera.
Siccome non
desiderava che ci fossero troppe parole pronunciate nelle chiese, la comunità di
Taizé ha contrassegnato il doppio anniversario dei 70 anni di fondazione e dei 5
anni dalla morte del fondatore, prima di tutto con il gesto di un semplice
pellegrinaggio, la sera di sabato 14 agosto.
Frère
Roger: Ciò che noi non sappiamo (video)
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Centenario della nascita di Madre Teresa
Madre Teresa di Calcutta (video)
«La matita di Dio», così si definiva, ha lasciato il segno
in tutto il mondo. Perché in occasione del centenario della sua nascita, che
cade oggi, Madre Teresa di Calcutta verrà ricordata non solo nella sua patria
d’adozione, l’India, dove è sepolta. Moltissimi Paesi europei e delle Americhe,
in Asia anche Singapore e Libano, le rendono omaggio con la preghiera e
l’adorazione eucaristica, celebrazioni liturgiche e cerimonie civili, eventi
culturali come simposi, mostre e spettacoli. Dio ci ha creato per cose più
grandi: amare ed essere amati è il tema delle iniziative, trasversali
all’appartenenza religiosa o etnica...
Madre Teresa, il mondo
ringrazia
... Oggi a Pristina, capitale del Kosovo, si respira questo spirito e si vive
questa esperienza: «Ogni parrocchia ha raccolto delle offerte, ogni famiglia ha
tenuto un salvadanaio per dare il proprio contributo». Offerte sono arrivate
anche dai non cattolici e dalla diaspora albanese in Europa e in America per
costruire la cattedrale dedicata a Madre Teresa. «Sorgerà al centro di Pristina
in un terreno dismesso che in epoca jugoslava ospitava una prigione e la sede
della polizia serba», dice don Lush Gjergji, vicario generale del vescovo.
L’inaugurazione della nuova cattedrale, già simbolo identitario della piccola
comunità cattolica albanese kosovara, sarà celebrata il cinque settembre
prossimo. Il presidente della Repubblica balcanica del Kosovo, Fatmir Sejdiu, ha
proclamato il 2010 «Anno di Madre Teresa» per celebrare i cento anni dalla sua
nascita.
... A Calcutta l’aria è irrespirabile. La messa
mattutina, nella cappella della casa madre, è scandita dai colpi di tosse dei
volontari, da poco arrivati, non ancora abituati allo smog, cosa che non
succederà mai. Il luogo dedicato al silenzio e all’adorazione, per ironia della
sorte, è quanto di più caotico vi possa essere: le finestre danno su una via
che, negli anni, è diventata una specie di autostrada. Le suore pregano
concentrate come se fossero avvolte dal silenzio di un monastero benedettino e
anche questa è una testimonianza. Una riproduzione di gesso ricorda il posto
dove Madre Teresa si sedeva sempre per pregare, in fondo, vicino
all’ingresso...
Madre Teresa di Calcutta centenario della nascita (video)
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La santa dei poveri
ci ha insegnato che ogni vita è sacra, e più sacra è la vita degli ultimi. Il
ricordo di Franca Zambonini, che a lei ha dedicato due libri.
Un amaro editoriale di "AsiaNews" ricorda la religiosa, e indica il rischio che
il suo messaggio venga ignorato da tutti, Chiesa compresa.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"TONALESTATE"
L'undicesima edizione di "Tonalestate", che si svolge dal 4 al 7 agosto a
Ponte di Legno (Brescia) e a Passo del Tonale (Trento), ha scelto tre parole
come guida ai
suoi lavori: liberté, égalité, ma soprattutto
fraternité.
E al tema della fraternità ha dedicato il suo intervento
il cardinale presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
Riportiamo ampi stralci della relazione, intitolata "La fraternità,
responsabilità dei credenti: un'utopia?".
Abbiamo visto in questi giorni che l’homo homini lupus é
ancora tanto lontano dall’imparare ad essere homo homini deus. Raniero La Valle
ha ricordato che “ci sono da vincere le forze della distruzione”.Ci sono
divisioni che incontriamo fatte da altri. E ci sono divisioni che originiamo
noi, perché, a differenza del bambino, l’uomo adulto, dalle necessarie
distinzioni, scivola sempre nella divisione, forza distruttrice, difficilissima
da arginare.Dobbiamo smentire con la nostra vita il motto che “solo ai morti è
permesso dire la verità”. La verità dorme nei nostri cuori, per stanchezza o per
opportunismo e, come vediamo nel nostro tempo, “una bugia detta bene è
immortale”, mentre una verità anche solo balbettata è quasi sempre ignorata o
combattuta.
Conclusioni Tonalestate
2010
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San Fracesco
Il giovane Francesco è veramente uno di noi, così simile a noi nella leggerezza
della vita e dei sogni. Tuttavia, è proprio l'aver vissuto questa stagione
dell'utopia, impastata delle fughe in avanti dei desideri e delle pretese, che
rende Francesco così largamente umano...
...
Francesco ci parla anzitutto perché parte da quello che ci accomuna tutti: la
nostra fragilità, la lista più o meno lunga dei nostri difetti, di cui alcuni -
ambizioni, vanità, ricerca dell'immagine a prezzo della verità, dipendenza dagli
indici di gradimento, leggerezza nel mantener fede agli impegni - ci appaiono
così drammaticamente attuali!...
... Tutto in Francesco fu motivato dall'aver compreso
qual è la perla preziosa da cercare ad ogni costo: sobrietà, povertà,
tenerissima carità, umiltà, rispetto per ogni creatura e per tutto il creato
sono volti di quest'unico amore. E non è di esso che ha bisogno anche l'Italia
di oggi, come quella del suo tempo e il mondo intero con lei? ...
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La collaborazione tra uomini e donne nel Nuovo Testamento
Se sono state le studiose le prime a guardare con
attenzione al ruolo delle donne nei testi sacri del cristianesimo, oggi questo
filone di studi - per fortuna - è entrato anche nell'interesse degli studiosi,
talvolta con risultati sorprendenti. Un esempio felice di questa nuova positiva
realtà è un piccolo libro del teologo e biblista Damiano Marzotto (Pietro e
Maddalena. Il vangelo corre a due voci, Milano, Ancora, 2010), dedicato alla
collaborazione fra donne e uomini nel Nuovo Testamento. Il volume contiene tre
saggi: sul celibato di Gesù e la verginità di sua madre, sul ruolo di Maria e
delle altre donne che Gesù incontra nei vangeli, e per finire sulle figure
femminili presenti negli Atti degli apostoli, indagate con grande finezza e
originalità.
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ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIAIn Occasione della celebrazione
dell'Assunta:
Quale significato ha l’odierna festa mariana, posta
quasi come spartiacque nel cuore dell’estate? Che cosa significa celebrare
l’Assunta per noi ferragostani, gelosi difensori di un senso tanto
acuto quanto ambiguo della nostra personale singolarità?
... Proprio Maria, associata
in modo unico e singolare alla vittoria del suo Figlio sul male e sulla morte,
è la prima cellula di una nuova umanità. Infatti, non ci indica solo la meta del
nostro andare, ma anche la via da seguire per raggiungerla.
Mobilitiamo la speranza per
non rimpicciolire il nostro cielo
La grande Festa dell’Assunta, carissimi, è per tutti noi
un invito forte a guardare in alto, a guardare in cielo, là dove sta la vergine
Maria nella gioia più piena e nella gloria più splendida. Uno sguardo di
contemplazione ammirata e di affetto devoto e filiale.
... Guardare in alto! È
possibile, è bello, è doveroso. Ma è necessario il coraggio, tanto coraggio!Sì,
perché il rischio che tutti corriamo è di guardare in basso, solo in basso,
imprigionati e rovinati come siamo dal nostro “io”: un “io” spesso pesantemente
segnato dall’individualismo e dall’egoismo, un “io” che ripiegandosi su se
stesso tende ad assolutizzarsi, a configurarsi come un “idolo” da adorare e per
il quale si è disposti a sacrificare tutto.
Pontificale dell’Assunta,
l’omelia del Cardinale (pdf)
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DIALOGO INTERRELIGIOSORicordando
Raimon Panikkar - teologo di tre religioni -
Carissimi amici
desidero comunicarvi che
ritengo sia giunto per me il momento (più volte procrastinato) di ritirarmi da
ogni attività pubblica sia con partecipazioni dirette che intellettuali alle
quali ho dedicato tutta la vita come forma di condivisione delle mie
riflessioni.
Continuerò a essere vicino a
tutti voi in forma più profonda, cioè nel silenzio e nella preghiera, e nello
stesso modo prego voi di starmi accanto in questo ultimo periodo della mia
esistenza.
Mi avete spesso sentito dire
che la persona è un nodo di una rete di relazioni: nell’accomiatarmi da voi
desidero ringraziarvi sentitamente per avermi arricchito con la relazione che ho
avuto con ognuno di voi.
Sono riconoscente anche a
tutti coloro che, in forma personale o associata, continueranno a operare, anche
senza di me, per la diffusione del mio pensiero e nella condivisione dei miei
ideali.
Grato per il dono della vita
che solo è tale quando la si vive in comunione: è con questo spirito che ho
vissuto anche il mio sacerdozio.
Questo è ciò che ha scritto il 28/01/2010 nel suo sito
Raimon Panikkar, considerato uno dei massimi studiosi del dialogo delle culture
e delle religioni del XX secolo.
La sua apertura umana è ben
testimoniata dalle risposte a questa sintetica intervista venne
rilasciata al mensile dei Saveriani qualche anno
fa.
Nella zona dei pre Pirenei,
a Nord-Est di Vic, la natura si è divertita con strapiombi, nebbie e orizzonti
che sembrano presi in prestito a un poema cavalleresco. Salire sino a Tavertet,
900 metri, meno di 150 abitanti, paesino tutto in pietra con una chiesa romanica
dolcissima, è un pellegrinaggio mistico. Qui vive, in una casa isolata del 1717,
piena sino all' indescrivibile di migliaia di libri, uno dei massimi teologi del
nostro tempo: Raimon Panikkar. È arrivato quassù dopo aver lasciato l' ultimo
insegnamento all' Università di Santa Barbara (California).
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Messaggio del Presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso ai Musulmani per la fine del ramadan
I giovani e il loro cammino
«Sono davvero tante le esperienze spirituali, tutte
importanti, che i giovani sperimentano durante l’estate. Tutte da incoraggiare e
sostenere». Don Francesco Pierpaoli, direttore del Centro Giovanni Paolo II di
Loreto, difende la voglia dei ragazzi di mettersi in cammino sulle vie della
fede, ma anche di sperimentare – «fosse solo per un mese» – la vita delle
missioni, o di intraprendere un viaggio in Terra Santa.
«La parrocchia è il luogo
della quotidianità – sostiene il sacerdote che dirige il luogo affermatosi come
un punto di riferimento spirituale per tanti giovani italiani –: lì si
sperimenta cosa significa avere fede. Spesso però sono i grandi eventi, come le
Giornate mondiali, a colpire la fantasia dei ragazzi. Ecco, penso che questi due
mondi vadano saldati tra loro e connessi alla vita di tutti i giorni nella
propria comunità. La fatica della pastorale giovanile oggi sta in questo: far
capire che quotidianità e grandi eventi devono poter camminare
insieme»...
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Troppo provvisoria è l’eterna giovinezza di una cultura dimentica del fatto che
l’uomo è spirito incarnato e si costringe a strappare in modo goffo i doni degli
dei. Solo lo spirito ha la capacità di rimanere giovane, perché in quanto tale
non può invecchiare. Di alcuni "vecchi" diciamo che sono giovani: qualcosa
brilla nei loro occhi nonostante l’età anagrafica; di alcuni "giovani" diciamo
che sembrano vecchi, perché qualcosa in loro si è spento. Non è certo l’aspetto
fisico o il giovanilismo peterpanesco a dare fondamento a questa impressione, ma
lo spirito di queste persone.
... per cosa posso io vivere per essere felice? Esistono un amore, una bellezza, una
verità stabili e sempre nuovi? Capaci di rendere giovane, eternamente giovane e
piena, la mia vita a qualunque età?
AMORE, AFFETTIVITA' E SESSUALITA'
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Un
incontro tra il Patriarca ed i giovani della diocesi per dialogare sui temi
dell’amore, dell’affettività e della sessualità. Il dialogo si è tenuto l’11
marzo scorso in occasione della celebrazione dei 50 anni dalla fondazione della
parrocchia dedicata a Santa Maria Goretti a Mestre.
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La paura di amare
Perché si ha paura di amare? Nessuno, né Dio né
l’altro, vuole invaderci.
... Il luogo della paura di amare, così mi sembra di
capire, non è necessariamente una situazione sociale, è una stanza più
interiore, è il cuore di ognuno di noi.
Spesso la paura di amare è paura di uscire da se stessi
dove sai, o ti illudi di sapere, paura di abbandonarsi all'altro, paura di
rischiare l'avventura delle mani di una donna o di un uomo cui ti stai
affidando. Spesso è anche paura di soffrire. O di essere ferito. Una paura che
non trattenne il Signore Gesù. Non lo trattenne dal consegnarsi. Lui ben
consapevole di che cosa può accadere quando sei nelle mani degli uomini. E
furono mani di croce...
Né Dio né l'altro sono terra di occupazione, terra da
invadere, o terra che ti meriti. Riconosci la distanza. Anche nell'amore più
forte e appassionato, riconosci la distanza. Togliti i sandali dai piedi.
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CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
“Passione laica e profezia”
L'annuale Corso di
Studi della Pro Civitate Christiana con Rodotà, Bianchi, Fouad Allam, Forgione e
Rita Borsellino.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
In America Latina il declino della Chiesa di Roma,
che in Brasile ogni anno perde un milione di fedeli.
Non è vero che Dio è morto come mormoravano i pessimisti
40 anni fa. A volte cambia casa. Protestanti, chiese evangeliche, sette
pentecostali stanno conquistando il continente più cristiano del mondo:
l’America Latina. Nel 2001 attorno alla Chiesa di Roma si raccoglieva il 49,6
per cento della popolazione mentre le diverse anime luterane arrivavano al 31.
Adesso le voci che anticipano il censimento 2011 raccontano di trasferimenti
clamorosi verso la galassia del protestantesimo, che sta per superare il 40 per
cento dei fedeli. Esodo che non finisce nelle chiese tradizionali della vecchia
Europa: Calvino e Lutero sono sempre stati minoritari nell’America coloniale.
Preferenze ad evangelici, soprattutto pentecostali. Le “sette” passano dai 3
milioni del 1991 ai 21 milioni del 2010.
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CHIESA/IMMIGRAZIONE/ROM
E’ un noto effetto distorcente dei meccanismi della rappresentanza il fatto
che, spesso, i vertici di organizzazioni e istituzioni siano più condizionati e
influenzati dall'attivismo delle minoranze militanti e organizzate che dagli
orientamenti prevalenti nelle maggioranze disorganizzate. Qualcosa del genere
sembra capitare, sui temi dell'immigrazione, anche alla Chiesa
cattolica.
«Le leggi e le prassi amministrative devono favorire
l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati consentendo occasioni di ingresso
nella legalità, favorendo il giusto diritto al ricongiungimento familiare,
all’asilo e al rifugio». Questo intervento di Benedetto XVI, di pochi mesi fa,
rappresenta un po’ la summa di quanto la Chiesa pensa del problema
dell’immigrazione. Le parole-chiave sono tre: accoglienza, integrazione,
legalità. Dal papa in giù, ogni volta che la Chiesa cattolica si esprime sulla
questione, sono queste tre parole a essere riproposte.
... Poteva la Chiesa tacere? No. E infatti ha fatto
sentire la sua voce, prima attraverso un netta presa di posizione della Cei. E
poi al più alto livello e con una fortissima ed inequivocabile scelta simbolica:
le parole sul tema pronunciate dal Santo Padre in francese La Chiesa di Panebianco
Fanno ancora discutere i rimpatri di gruppi di rom dalla
Francia. Anche ieri (20/08) un aereo con 130 persone ha lasciato Parigi per la
Romania. Intanto, in Italia, il ministro dell’Interno Roberto Maroni dice che
bisogna arrivare alla possibilità di espellere anche i cittadini comunitari e
plaude all'espulsione dei rom decisa da Sarkozy.
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Il governo francese prosegue nel rimpatrio di rom. Dall’inizio dell’anno a fine agosto si prevede che circa 850 rom siano
ricondotti nei loro Paesi di origine, fa sapere il ministro francese
dell’Immigrazione, Eric Besson, che precisa: “queste persone stanno lasciando la
Francia su base volontaria, in cambio di un contributo di 300 euro a persona”.
Una decisione, quella di Parigi, che ha suscitato critiche. Debora
Donnini ha chiesto un commento a mons. Agostino Marchetto, segretario
del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti.
Intervista a
monsignor Agostino Marchetto, segretario Pontificio consiglio migranti:
"Seicento mila zingari uccisi nei lager nazisti, ma nessuna memoria".
L'esperienza di un
progetto di inserimento dei bambini rom raccontato da un volontario della
Sant'Egidio. La ricetta sbagliata (e crudele) degli sgomberi.
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Le collaboratrici nell’apostolato
POLITICA
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Famiglia Cristiana" - "Primopiano" del
n.34
L’immagine che più si addice alla politica di questa
torbida estate è il proverbiale campo di Agramante di ariostesca memoria, dove
regna una discordia confusionaria e suicida, mentre il nemico (lo spettro della
crisi) è alle porte. Dossier, minacce e ricatti velenosi volano come stracci, in
un’Italia ridotta alle pezze. E con avversari da polverizzare, con ogni mezzo,
perché il potere assoluto non ammette dissenso: non fa prigionieri, solo terra
bruciata contro chi canta fuori dal coro.
La politica degli
stracci
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Il Cavaliere è sempre più insofferente delle "forme" e dei "limiti" previsti
dalla Costituzione.
Ecco l'Editoriale di "Famiglia Cristiana" n.35, in
edicola dal 25 agosto.
Berlusconi ha detto chiaro e tondo che
nel cammino verso le elezioni anticipate – qualora il piano dei “cinque punti”
non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento – non si farà incantare da
nessuno, tantomeno dai “formalismi costituzionali”. Così lo sappiamo dalla sua
viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla “sovranità popolare” che
finora lo ha votato. La Costituzione in realtà dice: «La sovranità appartiene al
popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Berlusconi
si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro “formalismo”.
Quanti italiani avranno saputo di queste parole? Fra quelli che le hanno
apprese, quanti le avranno approvate, quanti le avranno criticate, a quanti non
sono importate nulla, alle prese come sono con ben altri problemi?
La Costituzione
dimezzata
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"Saper accogliere ogni
uomo in difficoltà senza distinzioni di razza, religione e
nazionalità"
Per il Papa
questo é l'insegnamento di Cristo
“Monito religioso ma anche politico,
rivolto a Parigi e al Viminale. E subito si mobilitano i “realisti dalla mano
dura” (ultimo Panebianco sul “Corriere della sera”) per dire che la Chiesa è
buonista, utopica, pronta a farsi manipolare da minoranze militanti
pro-immigrati, .... Ma non è questo il punto. La Chiesa è scomoda per questo
governo in tema di immigrazione e di respingimenti, perché richiama principi
chiari. Ma né la Cei né Ratzinger sono mai stati buonisti. I vescovi chiedono
un’integrazione e un cammino verso la cittadinanza basati sulla legalità.
Benedetto XVI nella sua ultima enciclica sottolinea che la “condivisione dei
doveri” è il collante più solido di una società. La verità scomoda è che la
Chiesa (come il mondo laico democratico) è contro il razzismo, contro l’immagine
dell’ ”untore” straniero. ” ...
"Immigrati e farisei" di Marco
Politi (PDF)-----------------------------------------------------------
LA
LEGA NORD Tutto ciò che oggi si riveste
falsamente di identità cristiana e si arroga il ruolo di paladino di valori
morali non è altro che una nuova religione: pagana e del tutto antievangelica.
"Una proposta anticristiana" di Aldo Maria
Valli
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"Metodo Boffo" per don Sciortino?
Dopo gli attacchi del Giornale e di Libero anche l'esponente Pdl getta fango sul
direttore di Famiglia Cristiana
Nuovo
attacco del settimanale al Cavaliere: "Il berlusconismo distrugge chi dissente".
Bondi: "Da cattolico provo disgusto". Sacconi: "Don Sciortino è accecato dalla
faziosità". Giro (Pdl): "Questa è pornografia".
Monsignor
Rino Fisichella prende le distanze da Famiglia Cristiana: "Editoriale
tendenzioso, il problema non è il premier". Poi spiega: "Le sparate non
c'entrano con la politica, che è bene comune"
Il settimanale dei Paolini non cambia linea dopo il durissimo confronto con il
governo
Don Sciortino, il direttore di Famiglia cristiana, deve accendere i ceri alla
Madonna: finora gli è toccato di subire l’accusa di pornografo. Il suo
settimanale è stato “trasfigurato” dal Giornale di Berlusconi in “fanghiglia
cristiana”, e i suoi articoli sono stati gratificati con aggettivi variopinti,
che vanno dal disgustoso allo sgradevole, per non citare gli insulti più
pesanti, affidati alla militanza cattolica interna al Pdl.
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Ripartire dai
valori non negoziabili sembra questo in un momento di stallo della politica, non
solo per la interruzione estiva, una indicazione che accomuna parlamentari di
diverse forse politiche.
«In uno scenario
di basso impero, di lotta per bande, che non risparmiano neppure incursioni
contro il presidente della Repubblica, avviare una riflessione di alto profilo
sullo Stato sociale e sulla bioetica è un modo per tornare a parlare di politica
con la “p” maiuscola». Dalla opposta sponda del Pd, Beppe Fioroni, responsabile
Welfare, commenta così i contenuti della intervista ad Avvenire di domenica
scorsa del ministro Maurizio Sacconi
Non esiste
autentico rispetto della volontà dei cittadini-elettori senza profondo e
consapevole rispetto per i ruoli e le funzioni di garanzia assegnati alle
Istituzioni repubblicane.
Caro direttore, le esprimo condivisione e apprezzamento per l’editoriale di
ieri (”Adesso si fermino le cannonate d’agosto”), che richiama fondamentali
criteri di giudizio. Come tanti cittadini, sono preoccupato per l’evoluzione
della situazione politica e per lo spirito di rissa continua che abbassa la
responsabilità politica a pettegolezzi e liti di bassa lega.
... la Chiesa non ha mai una politica soltanto, ma ne ha sempre altre di riserva. Ed
è "con riserva" che sta nelle cose del mondo, senza sposare mai una causa una
volta per tutte: del resto, è la Sposa di Cristo, non di questo o di quel
potere.
Quando per mesi, e anni, la vita pubblica è corrosa dalla contesa scandalistica
qual è l’effetto che produce sulle nuove generazioni? I giovani non riusciranno
a imparare neanche l’alfabeto più semplice della politica, non vedranno crescere
dentro di sé il rispetto per le istituzioni, certamente non troveranno nella
nostra storia le radici di un presente così povero e avvilente. Semplicemente si
adageranno su ciò che vedono, si convinceranno che se domina una specie di
guerra di tutti contro tutti è bene abituarsi alle sue leggi, che sono utili a
destra, al centro e a sinistra. Il danno sarà a quel punto molto serio, e la
decadenza si farà più acuta.
Cosa sta succedendo a noi italiani? Abbiamo trascorso la più folle e
orrenda estate politica che io ricordi. Una maggioranza deflagrata, un
irriducibile odio personale e politico tra i suoi principali contraenti, toni e
giudizi che si scambiano non tra alleati ma tra i peggiori nemici. E poi
dossier, colpi bassi, una orrenda aria putrida di ricatti e intimidazioni che ha
messo in un unico frullatore informazione, politica e forse poteri altri
costruendo un mix che non può non preoccupare chi considera la democrazia come
un insieme di regole, di valori, di confini.
La svolta di Bersani: è ora di suonare le nostre
campane. Occorre l'impegno univoco di tutte le forze progressiste. Il consenso
per il Cavaliere è ancora largo ma il rapporto tra promesse e realtà è sempre
più labile
Il professore plaude alla proposta di Bersani, ma
chiede ai democratici di non fare solo "gesti tattici": "Prima il partito era
troppo autoreferenziale"
OPINIONI E COMMENTI
AGOSTINO
COMPAGNO DI VIAGGIO DI BENEDETTO XVI
... Come può un uomo di un tempo così perdutamente remoto essere compagno,
interlocutore silenzioso e fedele, di un altro in un evo vertiginosamente
distante?
Un libro-choc dei vaticanisti Rodari e Tornielli sulla campagna fuori e dentro i
Sacri Palazzi contro Benedetto XVI
Papa Benedetto XVI non sa comunicare? Avrebbe davvero bisogno di uno spin doctor
che gli suggerisse cosa dire, come e quando dirlo? Qualcuno che si intrufolasse
nella sua presunta solitudine per consigliarlo, indirizzarlo, guadagnargli
audience ed evitare polemiche quando parla da cristiano ai musulmani, agli
ebrei, alle multinazionali del farmaco, agli abortisti messicani, ai massoni
belgi, agli avvocatoni americani?
Forse mai nella storia moderna e recente la Chiesa è stata meno italiana, nel
suo gruppo dirigente. Un elemento che fa riflettere.
Il secondo volume di Benedetto XVI sulla vita di Gesù uscirà in libreria la
prima domenica di Quaresima, il 13 marzo 2011. E' quanto ha anticipato alla
Radio Vaticana don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice
Vaticana.
L'opera tanto attesa, che tratta della passione e morte di Gesù, si trova al
momento in fase di traduzione nelle diverse lingue e verrà consegnata agli
editori il prossimo 15 gennaio perché vengano preparate le diverse edizioni
nazionali.
SPECIALE
ANNO
SACERDOTALE |
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2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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