"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°37 del 2010

Aggiornamento della settimana

- dal 27 settembre al 3 ottobre 2010 -


 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 10 ottobre 2010          


 
 


IL VANGELO DELLA DOMENICA 
 LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo



OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia
di P. Alberto Neglia
 
di P. Aurelio Antista

 

 


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
 una o più notizie

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Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale


"QUELLI DELLA VIA"





 




NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 






EMERGENZA ALLUVIONE IN PAKISTAN


Secondo l’Unicef sono 20,3 milioni di persone vittime delle alluvioni. L’emergenza in Pakistan si presenta, per estensione geografica, complessità e durata, come la più grave cui l’ONU abbia mai dovuto rispondere, con un numero di persone coinvolte che supera la somma delle popolazioni colpite dallo tsunami del 2004, dal terremoto del 2005 in Kashmir e dal sisma di quest’anno ad Haiti.
A quasi 2 mesi dall’inizio della crisi, nella provincia meridionale del Sindh l’emergenza è in pieno corso, con vaste aree tuttora alluvionate, decine di migliaia di persone evacuate ogni giorno e 7,3 milioni di persone colpite: 2,3 milioni versano in gravi condizioni, tra cui 1,5 milioni sfollate in oltre 4.200 campi d’accoglienza spesso sovraffollati e privi di servizi.

 UNIMONDO:   Pakistan, arriva il colera ma non gli aiuti




DIRITTI UMANI


Pena di morte

     (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

Qualcosa si muove persino a Teheran. La condanna a morte per lapidazione inflitta a Sakineh Mohammadi-Ashtiani, la donna iraniana accusata di adulterio e omicidio, è stata commutata in condanna a morte per impiccagione. Ridicolo, certo, sostenere che si tratti di un passo avanti, eppure lo è. Lo è innanzitutto perché prova che l’indignazione internazionale viene sentita dal pure sprezzantissimo governo di Teheran.

  Sakineh dalla pietra alla corda

"«Ogni esecuzione è un crimine osceno contro l'umanità... anche se in effetti succede che siano trattate dall'opinione pubblica in modo disomogeneo... Dipende soprattutto dai media, dall'approccio che assumono nei confronti di una storia, dalla luce che gli danno, dal tipo di reazione che s'ingenera nei lettori»."
Non c’è più nessuna ragionevole speranza perché Sakineh Mohammadi Ashtiani possa aver salva la vita. Così come nessuna speranza ha accompagnato il miserabile cammino verso la morte della disabile americana Teresa Lewis.
La triste, drammatica discesa verso la morte di queste due donne è stata interecciata e resa ineluttabile anche dallo scontro politico planetario che vede l’Iran nel mirino politico degli Stati Uniti e dei loro alleati.

  Il destino di due donne

C’è un filo sottile che lega due paesi lontani tra loro anni luce sotto molti punti vista: a livello politico, culturale, economico e sociale. Due realtà che, negli ultimi giorni, complici le drammatiche notizie riportate dai mezzi d’informazione, si sono trovate a vivere situazioni del tutto simili. Stiamo parlando dell’Iran e degli Stati Uniti. La zona di contatto ha un nome preciso, si chiama “pena di morte”.

  Sakineh e Teresa: così distanti, così vicine Quando la barbarie trionfa sul diritto

Abbiamo scelto di citare un recente libro di Michela Murgia (“Accabadora”), per intitolare questo articolo, dove si parla di Teresa Lewis - donna con disabilità mentale condannata a morte il 23 settembre negli Stati Uniti - dell'iraniana Sakineh Mohammadi Ashtiani - la cui esecuzione sembra sia stata per il momento sospesa - e di una giovane nigeriana, Faith Aiworo, che dopo essere stata espulsa dall'Italia - dove aveva già avviato richiesta di asilo politico - è stata rimpatriata nel suo Paese e ora attende l'esecuzione capitale. Storie da porre presumibilmente sullo stesso piano, ma che hanno suscitato e suscitano echi completamente diversi negli organi d'informazione e presso l'opinione pubblica

  Le colpe, come le persone, iniziano a esistere se qualcuno se ne accorge

Il caso che riguarda Sakineh Mohammadi, la donna 45enne che rischia la lapidazione in Iran e che sta mobilitando tutta l’opinione pubblica mondiale, rischia di mettere in secondo piano altri tre casi di donne condannate a morte per lapidazione. Lo riferisce Mohammad Mostafai, l’avvocato difensore di Sakineh Mohammadi costretto a rifugiarsi in Norvegia per non rischiare di essere lui stesso arrestato dal regime per aver difeso alcune donne iraniane.

  Iran & lapidazioni: non solo Sakineh Mohammadi. Altre tre donne rischiano la lapidazione

Il caso di Sakineh non è isolato. Attualmente in Iran risultano pendenti, secondo un elenco pubblicato dal Comitato internazionale contro la lapidazione, ben venti sentenze di morte per lapidazione, tre delle quali riguardano uomini. Le «altre Sakineh» portano i nomi di Maryam, Zeynab, Robabe, Ferdoas, Ashraf, Hajar, Sarimeh, Khanom, Masumeh e altri ancora.
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Di fronte a tante altre fini annunciate, la Giornata mondiale contro la pena di morte in programma il 10 ottobre invita a una riflessione, suggerita anche dal libro di Gaines: che diritto hanno alcuni uomini di togliere la vita ad altri? La giustizia pubblica può arrivare a privare per sempre dell’esistenza alcuni detenuti? Secondo l’ultimo rapporto di Amnesty International, nel 2009 sono state messe a morte almeno 714 persone in 18 nazioni e condannate a morte almeno 2001 persone in 56 Paesi: un triste computo da cui è esclusa la Cina, dove queste informazioni restano ancora un segreto di Stato.

  Laura BadaracchiUsa: quale dignità davanti al boia?

 




AFRICA


CONGO

Pubblicata la versione ufficiale del dossier sui massacri commessi tra il 1993 e il 2003. Su Ruanda e Uganda le ombre più inquietanti 

  Alberto Tundo:  l'Onu rende pubblico il rapporto choc

Un massacro sistematico di Hutu compiuto in Congo dalle forze ruandesi. Lo dice un rapporto Onu che ipotizza il reato di genocidio

  Alberto Tundo:  Congo, sul Ruanda l'ombra del genocidio



SUDAN

Parte il 1 ottobre la campagna “La chiave dello sviluppo": l'obiettivo è realizzare il primo centro di formazione per insegnanti in Sud Sudan. Ne è testimonial l'attrice Claudia Gerini.

  FAMIGLIA CRISTIANA:   L'educazione è la chiave dello sviluppo


SUDAFRICA

E' come un filtro del tè ma trasforma l'acqua sporca in perfettamente potabile

  Camilla Mastellari:   la bustina miracolosa


KENYA

Dadaab, al confine somalo, dovrebbe accogliere 90 mila persone. I profughi invece sono 300 mila e tra le baracche il gruppo terrorista pianifica nuovi attentati dopo quello di Kampala

  Tommaso Cinquemani: al-Shabaab si infiltra nei campi profughi




HAITI

      (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

E' quanto chiede un numero crescente di haitiani di fronte alla disperante lentezza delle operazioni di ricostruzione dopo il terribile terremoto che il 12 gennaio distrusse l’isola provocando centinaia di migliaia di morti. 

  VIDEO: Dimenticateci




BRASILE

 Il Brasile che è stato e che sarà secondo Daniel S. Pereira filosofo uruguaiano che vive in Brasile da decenni, dopo essere fuggito dalla repressione della dittatura di Montevideo

  Stella Spinelli:  Brasile al voto. La sinistra che non c'è




CUBA

Nuove licenze e possibilità di lavoro autonomo: l'economia di Cuba avrà un nuovo volto

  Alessandro Grandi: aria fresca per l'economia



CINA



Il soft power di Pechino si diffonde attraverso l'"armonia" ambientale

  Gabriele Battaglia: Ong da esportazione


AFGHANISTAN

In Afghanistan, dopo mesi di rinvii, le truppe americane hanno lanciato nel fine settimana l'operazione 'Dragon Strike'. Dopo la tregua elettorale la Nato è passata all'offensiva in tutto il paese, con raid aerei anche oltre il confine pachistano

  Enrico Piovesana:  Iniziata l'offensiva di Kandahar


Ultimata la prima linea ferroviaria afgana: collegherà Mazar-i-Sharif al confine uzbeco, facilitando commerci, rifornimenti a truppe Nato e traffici di droga

  Enrico Piovesana:  Afghan Express


VENEZUELA

L'opposizione ottiene oltre 60 seggi. La battaglia parlamentare per il Psuv di Chavez si farà più dura del previsto

  Alessandro Grandi: il partito di Chavez vince le elezioni

 



COLOMBIA



Il procuratore generale Alejandro Ordoñez ha emesso una sanzione disciplinare contro la senatrice liberale Piedad Córdoba, destituendola. Ma ancora non ha presentato nessuna prova

  Simone Bruno: destituita la mediatrice per la pace: 'Sentenza di opinione'





BIRMANIA

Ma potrebbe trattarsi dell'ennesimo annuncio a vuoto da parte dei militari

  Luca Galassi: la giunta annuncia liberazione di Aung San Suu Kyi





I NOSTRI TEMPI /

  Interventi ed opinioni

 

... Ogni civiltà attraversa dei tempi oscuri, in cui pare che trionfino solo i malvagi, gli sfruttatori. Ma questo non è un motivo per dire che non esistono più profeti o testimoni. L’importante è cercarli con pazienza perché un profeta è sempre imprevedibile e non si trova nella melassa del sentire comune. Dobbiamo accettare di vivere in questa nebbia, ma sapendo che il Signore non ci abbandona e che ci sono tanti santi e testimoni anche nel nostro tempo...

  Carlo Maria Martini: Oltre la sporcizia


Qual è il costo sociale della paura? Chi fa già parte del sistema politico... sa che oggi in Italia qualsiasi sua fragilità può essere scandagliata, esibita, denunciata ed enfatizzata... come deve sentirsi un giovane italiano che voglia usare in politica la sua passione civile, il suo talento?... la questione riguarda tutti, perché mentre la macchina infanga una persona... parla agli altri, sussurrando il messaggio peggiore, antipolitico per eccellenza: siamo tutti uguali... non alzare la testa, non cercare speranze, perché siamo tutti sporchi e tutti abbiamo qualcosa da nascondere. Dunque abbassa lo sguardo, ritraiti, rinuncia. Come si può spezzare questo meccanismo infernale, pericoloso per la democrazia, e non solo per le singole persone coinvolte? L'antidoto è in noi,...

  Roberto Saviano: La macchina della paura





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GIAMPILIERI un anno dopo
 
Oggi Messina si ferma per ricordare le 37 vittime dell'alluvione di Giampilieri, Itala e Scaletta Zanclea. I 37 morti, tra cui donne e bambini, sono stati commemorati questa mattina alle 11 con una messa celebrata in Cattedrale dall'arcivescovo Calogero La Piana.
  Messina si ferma per ricordare l'alluvione

Nessuno dovrà dimenticare, nessuno potrà dimenticare. Le istituzioni dovranno svegliarsi prima o poi...
E’ una storia di terra e fango quella che inizia la serata del 1°ottobre 2009, quando un nubifragio colpisce la costa ionica messinese causando lo straripamento dei corsi d'acqua e diversi eventi franosi destinati a cancellare persone e cose. La pioggia quella sera si trasforma così un killer spietato, non più acqua principio base della vita, ma al contrario mezzo di morte e distruzione.
  Giampilieri e Scaletta un anno dopo. Nessun dorma!!!

Un anno dopo, il vecchio borgo è ancora distrutto. E mentre tutto attorno iniziano i lavori per la messa in sicurezza del territorio, nel cuore di Giampilieri restano i segni di una frana che ha ucciso 38 persone nel messinese.
  Quel che rimane dopo la frana

“Ogni volta che il cielo diventa grigio iniziano le palpitazioni. Come un kamikaze mi tuffo in strada e, insieme con i miei colleghi, cerco di convincere tutti i cittadini a uscire dalle proprie case per raggiungere la scuola media intitolata a Pasquale Simone Neri (il giovane sottufficiale della Marina morto dopo aver salvato dal fango otto suoi compaesani, ndr). Perché solo lì sono al sicuro”. A Giampilieri, oggi, si vive così. A un anno dall’alluvione che, nella notte tra il 1 e il 2 ottobre ha colpito alcuni comuni del messinese, resta la paura, come racconta il maresciallo Giuseppe Curcio. Il terrore che le piogge possano scatenare nuovamente quella colata di fango che, 12 mesi fa, ha sepolto 37 persone e travolto il cuore del Paese. Già lo scorso 4 settembre alcune famiglie hanno trascorso la notte nelle loro automobili, terrorizzate da un violento temporale. Eppure le sirene, che dovrebbero dare l’allarme in caso di maltempo, erano rimaste in silenzio. “E’ un sistema che non funziona – spiega Curcio – Il segnale acustico parte nel momento in cui ogni centrale riceve un sms, ma gran parte della zona non è coperta dalla rete telefonica. E se non arriva il messaggio le sirene non suonano”.
  Messina, un anno dopo: se piove si dorme in macchina (testo + video)

Il 1° ottobre del 2009, dopo un violento nubifragio, una colata di fango ha travolto alcuni paesi del comune di Messina.
   Ecco cosa è cambiato da quel giorno: LE FOTO

La collina del terrore mostra i rattoppi alle sue ferite. Ramponi, anelli, cavi, reti in acciaio coperte da sacchi di juta. Si scava ovunque, questa volta non per cercare segni di vita nel fango, ma per aprire vie di fuga al furore dell'acqua e della terra che non perdonano e che, con l'inverno alle porte, potrebbero tornare a colpire. Perché qui, in questa gola nel fianco della montagna in cui "affondano" i borghi martoriati di Atolia, Molino e Giampilieri, ogni tuono è ancora un colpo al cuore. E la gente, appena il cielo diventa minaccioso, scende in strada e guarda con terrore il fianco ferito di una montagna che non tornerà mai più come prima.
  Giampilieri un anno dopo "Di case neanche l'ombra"

È passato quasi un anno. Undici mesi di dolore, di silenzi, di parole strozzate in gola, di notti trascorse senza dormire un solo minuto. Non piange più Nino. Gli occhi non sono rossi come in quei maledetti giorni dopo l’1 ottobre, quando continuava a guardare la montagna senza darsi pace. Quella montagna che in una notte gli ha portato via la sua amata Maria Letizia e i due “cuccioli” Francesco e Lorenzo. Le ferite dopo un anno non si vedono, almeno non ad occhio nudo. Le ferite sono dentro, nell’anima. Per sempre straziata dal dolore dall’incapacità di darsi delle risposte. Guardatevi attorno, osservate i vostri cari, guardate i vostri figli. E poi, anche per un solo attimo pensate, ad una montagna di fango che ve li porta via. Pensate di non poter più dare loro una carezza, di non poter più vederli sorridere. Ecco. Nino si sente così. In quelle maledette settimane, in tanti gli erano stati a fianco. Tutti a rassicurarlo, tutti a dargli una pacca sulle spalle e a giurargli che si sarebbero occupati del suo caso, come di quelli degli altri parenti delle tante vittime. E lui ci aveva creduto. «Non ci abbandoneranno, non possono abbandonare» aveva pensato. Oggi a Nino Lonia sono rimasti soltanto gli amici...
  NINO LONIA, CI HANNO SOLO PRESO IN GIRO: Duro atto d’accusa nei confronti della Regione e della classe politica. «Ho perso tutto, anche il lavoro»

Leggi anche:
  Lombardo: "Dallo Stato solo briciole"
 
GIAMPILIERI UN ANNO DOPO, TUTTI GLI INTERVENTI REALIZZATI
 
LE INDAGINI DELLA PROCURA QUASI ALLA CONCLUSIONE. UNA QUESTIONE DI GIORNI PER CHIUDERE IL CERCHIO


Nel 1° anniversario della catastrofe del 1 ottobre 2009, questo video per non dimenticare e per non far dimenticare.... ( un piccolo anticipo del video che sarà proiettato a Giampilieri il 2 ottobre 2010 - Ore 19:00 Chiesa San Nicolò )
  Video
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Giornata mondiale della nonviolenza


 
Sabato 2 ottobre 2010, l’Onu celebrerà la “Giornata internazionale della nonviolenza”, ma all’Italia istituzionale e mediatica non interessa. In programma non c’è niente. Non un’iniziativa, non un discorso ufficiale, non una menzione. Ma che volete: probabilmente, non sanno nemmeno che esiste la Giornata della nonviolenza! E poi, perché mai politici e giornalisti dovrebbero perdere tempo a parlar di pace e di nonviolenza? Con tutto quello che hanno da fare! Lascia perdere!!...
Se la nonviolenza non ci interessa, occupiamoci almeno della violenza che sta dilagando dentro e fuori i nostri confini. Da dove vogliamo cominciare?...
  L’Italia si dimentica di Gandhi e San Francesco

Se e' vero che la nonviolenza "e' antica come le montagne" - perche' essa dimora nel profondo dell'animo di ogni persona ed e' inscritta nel cuore della spiritualita' di ogni popolo - e' anche vero che il "metodo della nonviolenza" e' il piu' giovane pensiero politico della storia.
  Per la Giornata internazionale della nonviolenza

«La nonviolenza è la più grande forza a disposizione del genere umano. È più potente della più potente arma di distruzione che il genere umano possa concepire».   Mahatma Gandhi

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RAZZISMO

«C'è sempre un leghista più a nord di noi»... l'ideatore della campagna, ha detto che l'anonimo committente gli aveva «chiesto di trovare un'idea originale che portasse i ticinesi ad aprire gli occhi su determinate questioni» e che aveva scelto i ratti perché «il ratto è qualcosa di spregevole» e contiene «il concetto di "derattizzazione"». Che sia razzista, non c'è dubbio. Originale no... una vignetta pubblicata un secolo fa dalla rivista americana Judge... di migliaia di topi di fogna... che hanno scritto sui cappelli o sul coltello che reggono tra i denti: «Mafia», «Anarchia», «Assassinio»

   Gian Antonio Stella: «Ci rubano lavoro». L'offesa svizzera con quel topo anti italiano

.. Noi italiani siamo il male, e facciamo il male. Non noi napoletani o noi siciliani, insomma noi italiani del Sud, facilmente e ingiustamente disprezzati dal Nord: ma noi italiani del Nord, anzi del Nord del Nord, noi frontalieri della Svizzera. Noi rubiamo il lavoro. Ci facciamo pagare con una cicca, e così eliminiamo ogni concorrenza. I lavoratori svizzeri sono troppo umani e dignitosi, non si fanno pagare da straccioni. E poi hanno una moneta buona, solida, stabile. Non hanno l’euro, ballerino e spregiato. Noi italiani del Nord, sottolavoratori della zona euro, siamo accecati dal salario decente e dal franco. Ma queste non sono esattamente le accuse che noi, italiani del Nord, rivolgiamo agli europei dell’Est e agli africani del Nord?

   Ferdinando Camon: Addormentarsi italiani e svegliarsi ratti


Speriamo che sentire contro di noi un atteggiamento ostile aiuti tutti a capire cosa provano altri quando i razzisti, molto spesso, siamo noi. E magari sosteniamo questi atteggiamenti abbinandoli alla difesa delle radici cristiane.
Questa vicenda, brutta, del formaggio svizzero, serva almeno a questo!
Altrimenti i razzisti di casa nostra, quelli che dicono ‘gli stranieri ci portano via il lavoro e sono responsabili di questi tutti i reati’, quelli che siedono anche in parlamento e magari appoggiano chi si è macchiato di gravi reati, come li dobbiamo chiamare: onorevoli?

   Renato Sacco: Formaggio svizzero, topi e razzismo

Forse è il momento di tracciare una linea nel discorso pubblico. Di qua razzismo, di là goliardia. E’ che non si capisce bene dove vogliano collocarla, questa linea...

   Massimo Gramellini: Razzista sarà lei

 
ROM

Il ministro dell'Interno precisa che nessuna delle famiglie allontanate dagli accampamenti sarà ospitata in alloggi del Comune. Poi estende la questione all'Italia: "Necessari strumenti per espellere i cittadini comunitari se non hanno i requisiti. Soprattutto in vista dell'imminente allargamento dell'area Schengen". Turco (Pd): "Azione scellerata"

   REPUBBLICA: Milano, Maroni sui rom "Per loro niente case popolari"

... i Rom sono i più bersagliati nella classifica della discriminazione nell’Unione Europea. La marginalizzazione e la condanna dei Rom sono spesso alimentate dalla retorica incendiaria di quelle forze che cercano un vantaggio politico agitando lo spettro della diffidenza... Un primo passo verso l’integrazione comporta la garanzia dell’accesso all’istruzione e ad altri servizi fondamentali, quali assistenza e servizi sanitari, alloggi, opportunità di lavoro: tutte prerogative tutelate dalla normativa internazionale sui diritti umani...

   Navi Pillay: Garantire i diritti per integrare i rom nell'Unione Europea




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Esportazione di armi italiane
 
Cresce la mobilitazione contro la lapidazione in Iran, ma tra i paesi che applicano questa pena ci sono i migliori clienti del complesso militare industriale italiano. Al via mega-commessa d'armi per due miliardi di euro. Destinazione Emirati Arabi Uniti.

  Caccia italiani bipartisan agli Emirati dei diritti negati

“Le esportazioni militari rappresentano una componente di primaria rilevanza per la politica estera ed industriale nazionale” anche perché “contribuiscono a diminuire i costi per il contribuente nazionale dal momento che consentono di distribuirli sulle serie produttive per clienti esteri”. Lo si legge nell’ultima Relazione Esercizio della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD). Esportazioni alle quali il Governo intende dare un nuovo impulso attraverso il “riordino” della normativa attuale: il 17 settembre scorso il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato “un disegno di legge” che delega al Governo la riforma della legge 185 del 1990.

 Italia: esportare armi per abbattere i costi, cambiando la legge

Le esportazioni italiane di armi piccole e leggere ad uso civile
Ma quando partirà una campagna nazionale contro le spese militari ? Forse settori egemonici della politica e del sindacato si sono assuefatti all’idea che un Neokeynesismo di guerra possa salvare posti di lavoro?
Una scheda utile da leggere ponendosi una piccola domanda:quanti posti di lavoro avremmo salvato con questi soldi? sicuramente di più

  Armi leggere, guerre pesanti – Rapporto 2010

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Lavoro / Crisi economica

LA FILOSOFIA DEI RICCONI - Quanto vale il lavoro?

L’anno scorso un operaio Fiat di Pomigliano ha guadagnato 11.500 volte meno del nostro primo ministro e 435 volte meno di Sergio Marchionne, manager Fiat. 
Nella stessa situazione  tantissimi manager di questa economia “liberista”. 
Intanto l’art. 36 della nostra Costituzione recita:
 “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.”
A questa tematica "L'INFEDELE", programma tv in onda su LA7 e condotto da Gad Lerner,  ha dedicato l'intera puntata del 21.09.2010.

  VEDI: Marchionne e la filosofia dei ricconi  

  VEDI: Come diventeremo da poveri

  VEDI:  Intervista a Florence Noiville

  VEDI:  l'intera puntata del 21.09.2010

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C'è chi guadagna 400 volte un operaio, come Marchionne. E chi incassa 40 milioni di buonuscita, come Profumo. Stimatissimi e ottimi manager. Ma è squilibrio sociale?

  Giorgio Vecchiato:  In un giorno il salario di un anno


Siamo sempre più poveri. Ma non è una notizia; quella vera è che lo è diventato chi, in passato non si sarebbe mai immaginato di doversi rivolgere un giorno, allo sportello della Caritas per chiedere una borsa pasto o sussidi economici per pagare la bolletta della luce in scadenza.

  Daniela Fassini:  Effetto crisi: più poveri nell'Italia dei ricchi







LOTTA ALLE MAFIE


Al via l’iniziativa degli Studenti viola di una lettura periodica in piazza di nomi, cognomi e fatti di mafia. La parola passa ai giovani. Sperando diventi un passaparola.

  STUDENTI VIOLA:  Notti contro le mafie, letture in piazza, parola ai giovani

Scrive infatti la Commissione Europea che è consapevole del fatto che le organizzazioni di stampo mafioso basate in Italia sono coinvolte in quasi tutti i tipi di attività illegali e che, sebbene le loro roccaforti si trovino nell’Italia meridionale, esse hanno sviluppato ramificazioni in molti, se non in tutti gli Stati membri dell’Ue.

  Sonia Alfano:  La mafia in Europa esiste: parola della Commissione




ITALIA / SCUOLA



Parla l'ex ministro dell'Istruzione Fioroni: "Il protocollo è stato cambiato in corso d'opera, era nato nell'ambito di un'iniziativa sulla pace, in collaborazione con i francescani".

  Francesco Anfossi:   "Mai pensato ad armi a scuola"


... lasciamo gli insegnanti a insegnare che, allo stato attuale dell’evoluzione, la guerra, anche difensiva e anche preventiva (per l’amor di dio non “umanitaria”) può essere una dura necessità o un aiuto alla ricostruzione dopo disastri, ma non è assolutamente un valore più patriottico del civile. La patria la si serve con il rispetto delle regole di giustizia, dell’uguaglianza e della democrazia nonviolenta; che è quello che vorremo fosse il comune senso dello stato di noi italiani.

  Giancarla Codrignani:   Libro e moschetto: non sono lombrosiana ma credo di capire con quale nostalgia il ministro La Russa mescola scuole e caserme (Gelmini adorante)


Nel prossimo anno scolastico, tantissimi bambini dai tre ai sei anni non riusciranno ad andare alle Scuole d'Infanzia: Semplicemente non c'è posto... Si tratta di una fase della vita delicatissima dove si struttura il cosiddetto attaccamento sociale... Il percorso evolutivo subisce un danno secco, difficile da riparare negli anni successivi. I bambini stranieri sono quelli più a rischio... I tagli governativi sono implacabili... Vengono prima i bambini o lo stretto di Messina?...

  CPP:   Il diritto irrinunciabile alla Scuola dell'Infanzia

Sabato 25 c.m. alla Festa del Pdl a Milano, il Ministro Gelmini è tornata ancora una volta sul fenomeno del precariato in Italia per addossare tutte le colpe alle sinistre e ai sindacati.
Vorremmo ricordare all’on.Ministro alcune semplici verità che la sua corta memoria omette di ricordare.

  Pippo Frisone:   La memoria corta della Gelmini


FEDE E
SPIRITUALITA'


"VOI SIETE UN POPOLO  SACERDOTALE" HOREB n. 56 – 2010

TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI

   Editoriale (Pdf)

   Sommario (Pdf)


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   50° anniversario Professione Religiosa

              di padre Alberto Neglia





... Vorrei avere occhi e mani, io che a volte oltrepasso ciò che sconta fragilità e debolezza. Vorrei avere i suoi occhi, le sue mani. Che accarezzavano, si incantavano, restituivano valore alla piccolezza, alla debolezza, alla fragilità delle cose...

  Angelo Casati: La premura del vasaio

Alla fine del Vangelo di Marco (16,16-17) Gesù dice: «Chi crederà sarà salvo, chi non crederà sarà condannato». Ma, prima di questa sentenza, il testo racconta come Gesù abbia unito strettamente e sorprendentemente il tema del credere a quello della preghiera. In quanto inseparabile dalla fede, la preghiera sta, dunque, al centro di ciò che più conta: la salvezza eterna.

  Severino Emanuele: Il dilemma della preghiera

Fin quando ci sarà un uomo sulla terra, Gesù si servirà di lui per continuare il suo progetto di pace, di giustizia, di amore. Gesù è stato il primo uomo che ha sfidato, che è andato avanti, che è passato per la morte e ha vinto. La sua vittoria ci fa sperare, avverrà il regno di Dio. Ha bisogno di noi.

  Arturo Paoli: Dov'è l'incidenza storica? Il coraggio di essere uomini veri


Dialogo interreligioso


L’era della globalizzazione è anche l’era del pluralismo religioso, culturale ed etico .
Oggi , ormai , assistiamo ad una consapevolezza sempre più crescente che la religione non è più un fatto geografico e non vive più in un universo chiuso .
Viviamo in una società arcobaleno ; siamo popolo di popoli , religione di religioni , costume di costumi .

  Kamel Layachi: La civiltà dell'amore e della responsabilità



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"Torino Spiritualita' " 2010
Il perdono dimensione estrema di gratuità


"Torino Spiritualita' " quest'anno e' dedicato al tema della "gratuita' ".  Il perdono e' forse la dimensione estrema della gratuita'. Ma e' un gesto davvero possibile il perdono? E in che cosa consiste perdonare? Nel dimenticare l'offesa ricevuta? Nel permettere un nuovo inizio? E si puo' perdonare chi non si pente? chi non chiede il perdono? E' esperienza solo della fede, il perdono, o puo' avere anche una valenza sociale? Nell'ambito di "Torino Spiritualita'" un dialogo con Enzo Bianchi e Gustavo Zagrebelsky. In diretta dal Teatro Carignano.

  Ascolta la puntata di Uomini e Profeti  Speciale "Torino Spiritualita": "Perche' il perdono?"

... «La giustizia contiene in sé il concetto di perdono. La filosofia del diritto lo sta elaborando. L'idea di perdono non esclude quella di memoria. La colpa va ricordata, non dimenticata né cancellata. Il fine di una società umana costruita sull'amore deve lavorare per la riconciliazione e per la riabilitazione di chi ha peccato»...

   L'altra faccia del perdono

... "Al concetto di perdono preferisco quello di responsabilità. La responsabilità non dimentica la colpa: la assume, la riconosce e tenta di andare oltre. Il perdono può trasformarsi nella giustificazione dell'oblio"...

   Zagrebelsky con il priore Bianchi "Al perdono preferisco la responsabilità"


  Torino Spiritualità 2010 - 22/26 settembre - Gratis. Il fascino delle nostre mani vuote

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"Fratelli è possibile?"
Festival Francescano a Reggio Emilia 1/3 ottobre

Attualizzare il tema della fraternità
E’ la proposta del Festival Francescano, a Reggio Emilia l’ 1, 2 e 3 ottobre 2010con spiritualità, conferenze, spettacoli, laboratori, attività di piazza, didattica e molto altro ancora!...
Con lo slogan “Fratelli è possibile?” alcuni tra i più importanti interpreti della cultura religiosa e laica daranno vita a una tre giorni di spiritualità, conferenze, spettacoli, laboratori, attività di piazza e didattica. Sono infatti circa 80 le iniziative che animeranno il centro storico della città emiliana...
22 conferenze permetteranno di declinare il tema della fraternità da punti di vista disciplinari differenti...
   Attualizzare il tema della fraternità

  Vedi:

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Marcelo Barros - “Dalla paura alla speranza”


Un invito a riscoprire la spiritualità presente in ogni persona, ma che questa civiltà in cui siamo immersi tende a svilire e sottovalutare. Spiritualità intesa come soffio, respiro, aspirazione profonda di ciascuno. “Ritrovare una nuova visione amorevole dell’essere umano con la natura”. È il messaggio lanciato da Marcelo Barros, teologo della liberazione brasiliano, in un affollato incontro sul tema “Dalla paura alla speranza”, organizzato dalla Rete Radiè Resch.
E proprio sulla paura come stato d’animo individuale e collettivo si è intrattenuto Barros parlando di un’epidemia diffusa, una “nevrosi del nostro tempo”, un tempo in cui sembra che la società, a diverse latitudini, abbia perso l’anima.

   Un mondo senz’anima

  Per saperne di più leggi l'intervista di Francesco Comina a Marcelo Barros: Un'altra chiesa è possibile

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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni

    (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

Consiglio Episcopale Permanente - Roma 27/30 settembre

Il Consiglio Episcopale Permanente si è aperto nel pomeriggio del 27 settembre 2010 alle ore 17.00 con l’adorazione eucaristica presso la Cappella della CEI e la prolusione del Cardinale Presidente, Sua Em.za Card. Angelo Bagnasco.
Nel corso dei lavori verrà approvato il programma dell’Assemblea Generale, che si terrà ad Assisi dall’8 all’11 novembre, e verranno stabilite le modalità di pubblicazione degli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020. Particolare attenzione sarà dedicata al tema delle offerte liberali per il sostentamento del clero, in vista del loro rilancio. Sarà approvato il messaggio per la Giornata per la vita del 2011 e saranno date le informazioni sulla 46a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani (Reggio Calabria, 14-17 ottobre 2010). Il Consiglio Permanente procederà all’elezione dei membri delle Commissioni Episcopali per il prossimo quinquennio. In tale occasione, saranno anche fornite indicazioni sulla metodologia di lavoro e la programmazione delle Commissioni stesse.

  Leggi il testo integrale della Prolusione del Card. Bagnasco

  Ecco come titolano alcuni quotidiani


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CONCILIO TRADITO?
Napoli - Terzo incontro Il VANGELO CHE ABBIAMO RICEVUTO

«Pregare a fare ciò che è giusto fra gli uomini»
Napoli, 17-19 settembre 2010

C’è stato a Napoli, a metà settembre, il terzo degli incontri promossi da cristiani non dimentichi del Concilio e desiderosi di rimettere al centro “Il Vangelo che abbiamo ricevuto”. I primi convegni, nei due anni precedenti, si tennero a Firenze, sull’onda di una sofferenza diffusa sulla situazione della Chiesa di oggi, soprattutto italiana; ma furono evitati i toni polemici e contestatari per volgere il discorso soprattutto al positivo.
Quest’anno, sotto il titolo bonhoefferiano “Pregare e fare ciò che è giusto tra gli uomini”, si è parlato della crisi: in Italia, della democrazia, della Costituzione e della giustizia; nella Chiesa, del Concilio; e qui la domanda è stata se il Concilio fosse stato tradito.

GUARDA:  TUTTI I VIDEO

LEGGI  GLI INTERVENTI:
 
Introduzione di Maria Cristina Bartolomei

 
Il Concilio Tradito? di Raniero La Valle

  LEGGI  I COMMENTI:



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Mons. Marchetto

«Per alcuni la pensione è una disgrazia, io considero un privilegio poterci andare a 70 anni». Monsignor Agostino Marchetto ha cessato di essere segretario del Pontificio consiglio dei migranti e gli itineranti un secondo dopo aver saputo che il Papa accoglieva la sua richiesta di dimissioni. La domanda era stata presentata circa due anni fa, quando il presule aveva pensato di usufruire della norma che permette ai nunzi di anticipare il proprio ritiro. Non aveva avuto nessuna risposta. Alla vigilia del 28 agosto, mentre Marchetto si preparava a festeggiare il compleanno in compagnia di alcuni degli 8 nipoti, chiedendosi che fine avrebbe fatto la sua richiesta e con la valigia già pronta per una conferenza in Colombia, riceve la comunicazione del Pontefice che accoglie le sue dimissioni. In contemporanea il Giornale di Feltri, di proprietà del fratello del presidente del Consiglio, annuncia la cosa.
La "tempestività" degli eventi e la fuga di notizie è stata letta da molti commentatori come una risposta alle critiche che in questi anni Marchetto ha ricevuto sia fuori, da molti esponenti del Governo, ma anche dentro le mura vaticane. Proprio a fine agosto l’arcivescovo aveva rilasciato a una testata francese un’intervista molto critica sulla questione delle espulsioni dei rom, che non era piaciuta Oltralpe. E in questi anni la sua voce si è levata a difesa di immigrati e rifugiati, con accuse precise al Governo italiano sui respingimenti in mare dei barconi di disperati e sugli accordi con la Libia di Gheddafi. In diverse occasioni la sala stampa della Santa Sede ha precisato che alcune dichiarazioni di Marchetto erano fatte a titolo personale: è accaduto il 21 aprile scorso in relazione al "pacchetto sicurezza" e in febbraio, quando il prelato aveva criticato le ronde leghiste contro gli immigrati.
«Dimissioni a tempo» hanno titolato alcuni. L’arcivescovo, che quest’anno festeggia 25 anni di episcopato, non commenta. Certo, conviene sul fatto che la notizia sia uscita con una «procedura equivoca» visto che di solito, per questo tipo di incarico, da qualche tempo la prassi vaticana prevede di tenere la cosa riservata fino alla nomina del successore.

Segue un'interessante intervista a mons. Marchetto

  Monsignor Marchetto: gli uomini di Chiesa, responsabili davanti alla storia


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Angustiati per l’Italia. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, lo ripete due volte nella prolusione al Consiglio permanente della Cei. E il suo è un grido di dolore che scuote il Paese sull’orlo di un autunno in cui molte questioni aperte in politica e in economia dovranno essere affrontate. Parla di «acuta pena» e di «grande sconcerto» di fronte a vicende «personali che, diventando pubbliche» si trasformano in «conflitti apparentemente insanabili» e «pretesti» per bloccare il Paese, quasi che non ci fossero «altre preoccupazioni.

  FAMIGLIA CRISTIANA:  I cattolici possono fare di più

La situazione di povertà di tante famiglie italiane, l'8 per mille, il federalismo, i "valori irrinunciabili", la pedofilia: sono alcuni dei temi affrontati da monsignor Crociata nella conferenza stampa conclusiva del Consiglio Permanente della Cei.

  AVVENIRE:  Cei: cattolici decisivi per unità e crescita del Paese

  CONSIGLIO PERMANENTE CEI:  Comunicato finale


Verso la Settimana sociale di Reggio Calabria

È ormai vicina la 46esima Settimana sociale dei cattolici italiani: una qualificata rappresentanza del "mondo cattolico" si interrogherà a Reggio Calabria su una possibile ripresa di iniziativa dei credenti che sono in Italia in ordine ai problemi della società. "Un’Agenda di speranza per il futuro del Paese", questo il tema, già nella sua intitolazione pone in evidenza quella dimensione pratica della presenza dei cattolici che era rimasta in parte in ombra nelle due precedenti Settimane - Bologna (2004) e Pistoia (2007) - che pure avevano affrontato due temi fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa, rispettivamente quelli della democrazia e del bene comune.

  Giorgio Campanini:  E' l'impegno pubblico la condizione della speranza


Sulla prossima Settimana Sociale dei cattolici riportiamo come contributo al dibattito l'editoriale di Aggiornamenti Sociali di Settembre 2010

  AGGIORNAMENTI SOCIALI:  46ª Settimana Sociale: un’agenda profetica?




POLITICA


La visita del colonnello ci ha mostrato come la strada verso un mondo civile è ancora lunga e non resta che rafforzare e rispettare quel poco di diritto internazionale che ci siamo dati

  Giorgio Bocca:  La lezione di Gheddafi


Oggi l’insulto, la delegittimazione dell’avversario, la scelta sistematica di un «nemico» da offrire in pasto ai lettori, insomma il killeraggio mediatico è purtroppo ampiamente trasversale. Si dimentica, o si finge di dimenticare, che il quinto comandamento («Non uccidere») include pure la calunnia, perché si uccide anche con le menzogne, magari sulla vita privata o sulle personali inclinazioni sessuali.

  Michele Brambilla:  Le nuove radici dell'odio


Certo per «gettarsi nella mischia politica» e trasformare le speranze in una azione concreta serve un grande impegno culturale e creativo perché il mondo è cambiato e le vecchie formule sono insufficienti... Per essere sale e lievito nel mondo nuovo non servono le strutture e le abitudini del vecchio “mondo cattolico” ma occorrerà lo spirito e la testimonianza profetica di «coscienze credenti». Anche in politica

  Angelo Bertani:  L’autonomia laica in politica


... Ebbene, io oggi mi chiedo se una delle conseguenze più catastrofiche del berlusconismo non sia proprio questo: che un pezzo consistente dei nostri gruppi dirigenti - non solo politici - abbia smesso di pensare all' Italia come un insieme, come un tutto,e stia coltivando l' idea di una secessione silenziosa e di fatto fra due società: una che affonda nel buio delle sue paure, dei suoi rancori e della sua nuova povertà; e una che si salva, perché è riuscita - ai danni dell' altra - ad agganciare il mondo e le sue sfide. È un' idea che fa paura: ma è qui - a poter pensare perfino questo - che ci hanno portato.

  Aldo Schiavone: La fine di un mondo

Osservatore e Avvenire intervengono sui video del presidente del Consiglio pubblicati da Repubblica e L'espresso. Ma mons. Rino Fisichella minimizza: "Contestualizzare le cose". Il Tg1 snobba la notizia

  REPUBBLICA: Il Vaticano contro Berlusconi "Battute deplorevoli e offensive"



Barzelletta del premier con insopportabile bestemmia

  Marco Tarquinio: Un più alto dovere di sobrietà e di rispetto


Per raccontare l'ennesima barzelletta volgare sulle donne, il cavalier Berlusconi si dà alla bestemmia. Il capo del Governo si concede ciò che non è permesso ai calciatori.

  FAMIGLIA CRISTIANA: Un'offesa a tutti i cattolici


«Contraddittorio e diseducativo minimizzare blasfemia premier.Contestualizzare è laico ma potebbe diventare relativismo»

  Giacomo Galeazzi: Bindi contro Fisichella

Dialogo a distanza tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini sugli impegni che attendono la maggioranza. Il premier ricorda che il governo andrà avanti se gli amici del presidente della Camera rispetteranno il patto sottoscritto con gli elettori, Fini a sua volta fa presente che nessuna riforma della giustizia potrà essere fatta per punire o penalizzare la magistratura. Nessuno dei due polemizza direttamente con l'altro, ma la sottolineatura di Fini suona come una netta presa di distanza dalle parole del Cavaliere, polemiche verso la magistratura

  Lorenzo Fuccaro: Berlusconi-Fini, duello sulla giustizia

Berlusconi ha ottenuto la fiducia, ma è tenuto artificialmente in vita dai finiani. Ecco perché nessuno, a parte Di Pietro e Bossi, vuole le elezioni

  Beppe Del Colle: Il Governo che c'è e non c'è



Nella grande incertezza delle indagini, il capo Viminale su una cosa non ha dubbi. Il colpevole è internet. "Qui - dice il ministro - si leggono accuse che possono dare a qualche mente malata lo spunto ad agire”

... Mettere un bavaglio a Facebook e, magari, alla rete, è uno dei desiderata della maggioranza. Ma proprio ieri dalla Cassazione è arrivata l’ennesima conferma che la rete deve rimanere libera. I giudici dell’alta corte, infatti, hanno stabilito che internet “non può essere assimilato alla carta” stampata, “il direttore di un giornale on-line non è responsabile dei contenuti diffamatori pubblicati sul sito”. Pensare che il ddl intercettazioni del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, prevedeva la rettifica persino sui blog con multe fino a 12.500 euro e altri bavagli vari...

  IL FATTO QUOTIDIANO: Agguato a Belpietro e adesso il ministro Maroni vuole mettere il bavaglio alla Rete





 BENEDETTO XVI
 
   
   
      Angelus  -   26 settembre 2010


      Udienza generale Santa Matilde di Hackeborn (29 settembre 2010)


      Visita Pastorale a Palermo

    (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

«Una parola che possa indicare orizzonti di speranza». È quello che la Sicilia si aspetta da Benedetto XVI che domenica passerà l’intera giornata a Palermo dove saranno rappresentate tutte le diocesi dell’isola. 

Dopo Londra, anche Palermo è sotto il fuoco incrociato delle polemiche a causa dell’imminente visita del papa. Come è stato per la Gran Bretagna (v. Adista n. 68/10), dove Benedetto XVI si è recato dal 16 al 19 settembre scorsi, a destare perplessità è l’ingente spesa prevista: nel caso di Palermo, ben 2,5 milioni di euro a carico delle istituzioni locali. Saranno infatti Regione e Comune a sostenere i costi della visita: rispettivamente per il 90% e per il 10%, secondo quanto ha dichiarato il vicesindaco Francesco Scoma, spiegando che la somma - almeno per quanto attiene ai 200mila euro a carico del Comune - verrà attinta dal fondo di emergenza.
La città si prepara dunque ad accogliere il papa, il prossimo 3 ottobre, in un clima non proprio disteso. Voci critiche si sono levate dal mondo dell’associazionismo e degli operatori sociali.

...Una domanda che sorge spontanea è quale aiuto reale e concreto può venire dalla presenza del Papa in una Sicilia paralizzata dal fatalismo e piagata dai tanti suoi mali endemici. Come Pietro e Giovanni davanti al paralitico Benedetto XVI non può limitarsi a qualche coraggiosa denuncia o a qualche generosa elemosina, ma ripete, come gli apostoli, alla Sicilia: ” nel nome di Gesù Cristo, alzati e cammina” (At 3,6). Il successore di Pietro viene a confermare nella fede cristiana il popolo siciliano... Benedetto XVI ci ricorda il grido accorato di Giovanni Paolo II ad Agrigento il 9 maggio 1993: “Nel nome Cristo, crocifisso e risorto, che è Via, verità e Vita convertitevi, un giorno arriverà il giudizio di Dio”...

      Dal sito Il Papa a Palermo: Lo Sguardo del Coraggio e Fontane di Luce

      Rassegna Stampa

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I siciliani hanno bisogno di una parola vigorosa, ricolma di simpatia e di fiducia, ma al tempo stesso capace di mettere in luce, insieme ai loro grandi pregi, alcuni loro antichi vizi e le gravissime responsabilità delle loro classi dirigenti, impegnandoli a percorrere con decisione la via del riscatto. Non è una parola semplice. Ma essi sanno che il Papa la dirà.

  Giuseppe Savagnone:  Arriva il Papa La Sicilia attende chi sa cosa dirle

«Popolo di Sicilia, guarda con speranza al tuo futuro! - ha esordito il pontefice. - Fa' emergere in tutta la sua luce il bene che vuoi, che cerchi e che hai!». «A voi fedeli laici - ha scandito Ratzinger - ripeto: non abbiate timore di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situazioni dell'esistenza umana, soprattutto in quelle difficili».

  CORRIERE:  Benedetto XVI: «Mancanza di lavoro e criminalità sono i mali della Sicilia»






OPINIONI E COMMENTI


C’è una parola che è stata lanciata verso Benedetto XVI durante tutto il suo viaggio inglese senza che il Papa l’abbia mai raccolta. L’hanno pronunciata la Regina, gli speaker dei due rami del Parlamento britannico, il primate anglicano e anche il presidente dei vescovi cattolici inglesi: cristianità. Oltre a non averla mai raccolta, il Papa l’ha anche contestata.

  Filippo Di Giacomo:  La parola che non piace al Papa







 
 SPECIALE

 ANNO SACERDOTALE
   Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità  

         

 


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  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm