Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
---------------------------------------------
Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale
"QUELLI DELLA VIA"
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
|
EMERGENZA ALLUVIONE IN PAKISTAN
Secondo l’Unicef sono 20,3
milioni di persone vittime delle alluvioni. L’emergenza in Pakistan si presenta,
per estensione geografica, complessità e durata, come la più grave cui l’ONU abbia
mai dovuto rispondere, con un numero di persone coinvolte che supera la somma
delle popolazioni colpite dallo tsunami del 2004, dal terremoto del 2005 in
Kashmir e dal sisma di quest’anno ad Haiti.
A quasi 2 mesi dall’inizio della crisi, nella provincia meridionale del Sindh
l’emergenza è in pieno corso, con vaste aree tuttora alluvionate, decine di
migliaia di persone evacuate ogni giorno e 7,3 milioni di persone colpite: 2,3
milioni versano in gravi condizioni, tra cui 1,5 milioni sfollate in oltre 4.200
campi d’accoglienza spesso sovraffollati e privi di servizi.
UNIMONDO: Pakistan, arriva il colera ma non gli aiuti
Pena di morte
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Qualcosa si muove
persino a Teheran. La condanna a morte per lapidazione inflitta a Sakineh
Mohammadi-Ashtiani, la donna iraniana accusata di adulterio e omicidio, è stata
commutata in condanna a morte per impiccagione. Ridicolo, certo, sostenere che
si tratti di un passo avanti, eppure lo è. Lo è innanzitutto perché prova che
l’indignazione internazionale viene sentita dal pure sprezzantissimo governo di
Teheran.
"«Ogni esecuzione è un
crimine osceno contro l'umanità... anche se in effetti succede che siano
trattate dall'opinione pubblica in modo disomogeneo... Dipende soprattutto dai
media, dall'approccio che assumono nei confronti di una storia, dalla luce che
gli danno, dal tipo di reazione che s'ingenera nei lettori»."
Non c’è più nessuna
ragionevole speranza perché Sakineh Mohammadi Ashtiani possa aver salva la vita.
Così come nessuna speranza ha accompagnato il miserabile cammino verso la morte
della disabile americana Teresa Lewis.
La triste, drammatica
discesa verso la morte di queste due donne è stata interecciata e resa
ineluttabile anche dallo scontro politico planetario che vede l’Iran nel mirino
politico degli Stati Uniti e dei loro alleati.
C’è un filo sottile che
lega due paesi lontani tra loro anni luce sotto molti punti vista: a livello
politico, culturale, economico e sociale. Due realtà che, negli ultimi giorni,
complici le drammatiche notizie riportate dai mezzi d’informazione, si sono
trovate a vivere situazioni del tutto simili. Stiamo parlando dell’Iran e degli
Stati Uniti. La zona di contatto ha un nome preciso, si chiama “pena di
morte”.
Abbiamo scelto di citare un
recente libro di Michela Murgia (“Accabadora”), per intitolare questo articolo,
dove si parla di Teresa Lewis - donna con disabilità mentale condannata a morte
il 23 settembre negli Stati Uniti - dell'iraniana Sakineh Mohammadi Ashtiani -
la cui esecuzione sembra sia stata per il momento sospesa - e di una giovane
nigeriana, Faith Aiworo, che dopo essere stata espulsa dall'Italia - dove aveva
già avviato richiesta di asilo politico - è stata rimpatriata nel suo Paese e
ora attende l'esecuzione capitale. Storie da porre presumibilmente sullo stesso
piano, ma che hanno suscitato e suscitano echi completamente diversi negli
organi d'informazione e presso l'opinione pubblica
Il caso che riguarda Sakineh Mohammadi, la donna 45enne che
rischia la lapidazione in Iran e che sta mobilitando tutta l’opinione pubblica
mondiale, rischia di mettere in secondo piano altri tre casi di donne condannate
a morte per lapidazione. Lo riferisce Mohammad Mostafai, l’avvocato difensore di
Sakineh Mohammadi costretto a rifugiarsi in Norvegia per non rischiare di essere
lui stesso arrestato dal regime per aver difeso alcune donne iraniane.
Il caso di Sakineh non è
isolato. Attualmente in Iran risultano pendenti, secondo un elenco pubblicato
dal Comitato internazionale contro la lapidazione, ben venti sentenze di morte
per lapidazione, tre delle quali riguardano uomini. Le «altre Sakineh» portano i
nomi di Maryam, Zeynab, Robabe, Ferdoas, Ashraf, Hajar, Sarimeh, Khanom, Masumeh
e altri ancora.
-----------------------------------------------------------------
Di fronte a tante altre fini annunciate, la Giornata mondiale contro la pena di
morte in programma il 10 ottobre invita a una riflessione, suggerita anche dal
libro di Gaines: che diritto hanno alcuni uomini di togliere la vita ad altri?
La giustizia pubblica può arrivare a privare per sempre dell’esistenza alcuni
detenuti? Secondo l’ultimo rapporto di Amnesty International, nel 2009 sono
state messe a morte almeno 714 persone in 18 nazioni e condannate a morte almeno
2001 persone in 56 Paesi: un triste computo da cui è esclusa la Cina, dove
queste informazioni restano ancora un segreto di Stato.
CONGO
Pubblicata la versione ufficiale del dossier sui massacri commessi tra il 1993 e
il 2003. Su Ruanda e Uganda le ombre più inquietanti
Un massacro sistematico di Hutu compiuto in Congo dalle forze ruandesi. Lo dice
un rapporto Onu che ipotizza il reato di genocidio
SUDAN
Parte il 1 ottobre la campagna “La chiave dello sviluppo": l'obiettivo è
realizzare il primo centro di formazione per insegnanti in Sud Sudan. Ne è
testimonial l'attrice Claudia Gerini.
SUDAFRICA
E' come un filtro del tè ma trasforma l'acqua sporca in perfettamente potabile
KENYA
Dadaab, al confine somalo, dovrebbe accogliere 90 mila persone. I profughi
invece sono 300 mila e tra le baracche il gruppo terrorista pianifica nuovi
attentati dopo quello di Kampala
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
E'
quanto chiede un numero crescente di haitiani di fronte alla disperante lentezza
delle operazioni di ricostruzione dopo il terribile terremoto che il 12 gennaio
distrusse l’isola provocando centinaia di migliaia di
morti.
Il Brasile che è stato e che sarà secondo Daniel S. Pereira filosofo uruguaiano
che vive in Brasile da decenni, dopo essere fuggito dalla repressione della
dittatura di Montevideo
Nuove licenze e possibilità di lavoro autonomo: l'economia di Cuba avrà un nuovo
volto
Il soft power di Pechino si diffonde attraverso l'"armonia" ambientale
In Afghanistan, dopo mesi di rinvii, le truppe americane hanno lanciato nel fine
settimana l'operazione 'Dragon Strike'. Dopo la tregua elettorale la Nato è
passata all'offensiva in tutto il paese, con raid aerei anche oltre il confine
pachistano
Ultimata la prima linea ferroviaria afgana: collegherà Mazar-i-Sharif al confine
uzbeco, facilitando commerci, rifornimenti a truppe Nato e traffici di droga
L'opposizione ottiene oltre 60 seggi. La battaglia parlamentare per il Psuv di
Chavez si farà più dura del previsto
Il procuratore generale Alejandro Ordoñez ha emesso una sanzione disciplinare
contro la senatrice liberale Piedad Córdoba, destituendola. Ma ancora non ha
presentato nessuna prova
Ma potrebbe trattarsi dell'ennesimo annuncio a vuoto da parte dei militari
I
NOSTRI TEMPI /
Interventi ed opinioni |
... Ogni civiltà attraversa dei tempi oscuri, in cui pare che trionfino solo
i malvagi, gli sfruttatori. Ma questo non è un motivo per dire che non
esistono più profeti o testimoni. L’importante è cercarli con pazienza perché
un profeta è sempre imprevedibile e non si trova nella melassa del sentire
comune. Dobbiamo accettare di vivere in questa nebbia, ma sapendo che
il Signore non ci abbandona e che ci sono tanti santi e testimoni anche nel
nostro tempo...
Qual è il costo sociale della paura? Chi fa già parte del sistema politico... sa
che oggi in Italia qualsiasi sua fragilità può essere scandagliata, esibita,
denunciata ed enfatizzata... come deve sentirsi un giovane italiano che voglia
usare in politica la sua passione civile, il suo talento?... la questione
riguarda tutti, perché mentre la macchina infanga una persona... parla agli
altri, sussurrando il messaggio peggiore, antipolitico per eccellenza: siamo
tutti uguali... non alzare la testa, non cercare speranze, perché siamo tutti
sporchi e tutti abbiamo qualcosa da nascondere. Dunque abbassa lo sguardo, ritraiti, rinuncia. Come si può spezzare
questo meccanismo infernale, pericoloso per la democrazia, e non solo per le
singole persone coinvolte? L'antidoto è in noi,...
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
GIAMPILIERI un anno dopo
Oggi Messina si ferma per ricordare le 37
vittime dell'alluvione di Giampilieri, Itala e Scaletta Zanclea. I 37 morti, tra
cui donne e bambini, sono stati commemorati questa mattina alle 11 con una messa
celebrata in Cattedrale dall'arcivescovo Calogero La Piana.
Messina si ferma per
ricordare l'alluvione
Nessuno dovrà dimenticare,
nessuno potrà dimenticare. Le istituzioni dovranno svegliarsi prima o
poi...
E’ una storia di terra e fango quella che
inizia la serata del 1°ottobre 2009, quando un nubifragio colpisce la costa
ionica messinese causando lo straripamento dei corsi d'acqua e diversi eventi
franosi destinati a cancellare persone e cose. La pioggia quella sera si
trasforma così un killer spietato, non più acqua principio base della vita, ma
al contrario mezzo di morte e distruzione.
Giampilieri e Scaletta un
anno dopo. Nessun dorma!!!
Un anno dopo, il vecchio borgo è ancora
distrutto. E mentre tutto attorno iniziano i lavori per la messa in sicurezza
del territorio, nel cuore di Giampilieri restano i segni di una frana che ha
ucciso 38 persone nel messinese.
Quel che rimane dopo la
frana
“Ogni volta che il cielo diventa grigio
iniziano le palpitazioni. Come un kamikaze mi tuffo in strada e, insieme con i
miei colleghi, cerco di convincere tutti i cittadini a uscire dalle proprie case
per raggiungere la scuola media intitolata a Pasquale Simone Neri (il giovane
sottufficiale della Marina morto dopo aver salvato dal fango otto suoi
compaesani, ndr). Perché solo lì sono al sicuro”. A Giampilieri, oggi, si vive
così. A un anno dall’alluvione che, nella notte tra il 1 e il 2 ottobre ha
colpito alcuni comuni del messinese, resta la paura, come racconta il
maresciallo Giuseppe Curcio. Il terrore che le piogge possano scatenare
nuovamente quella colata di fango che, 12 mesi fa, ha sepolto 37 persone e
travolto il cuore del Paese. Già lo scorso 4 settembre alcune famiglie hanno
trascorso la notte nelle loro automobili, terrorizzate da un violento temporale.
Eppure le sirene, che dovrebbero dare l’allarme in caso di maltempo, erano
rimaste in silenzio. “E’ un sistema che non funziona – spiega Curcio – Il
segnale acustico parte nel momento in cui ogni centrale riceve un sms, ma gran
parte della zona non è coperta dalla rete telefonica. E se non arriva il
messaggio le sirene non suonano”.
Messina, un anno dopo: se
piove si dorme in macchina (testo + video)
Il 1° ottobre del 2009, dopo un violento
nubifragio, una colata di fango ha travolto alcuni paesi del comune di Messina.
Ecco cosa è cambiato da quel giorno: LE
FOTO
La collina del terrore mostra i rattoppi
alle sue ferite. Ramponi, anelli, cavi, reti in acciaio coperte da sacchi di
juta. Si scava ovunque, questa volta non per cercare segni di vita nel fango, ma
per aprire vie di fuga al furore dell'acqua e della terra che non perdonano e
che, con l'inverno alle porte, potrebbero tornare a colpire. Perché qui, in
questa gola nel fianco della montagna in cui "affondano" i borghi martoriati di
Atolia, Molino e Giampilieri, ogni tuono è ancora un colpo al cuore. E la gente,
appena il cielo diventa minaccioso, scende in strada e guarda con terrore il
fianco ferito di una montagna che non tornerà mai più come prima.
Giampilieri un anno dopo
"Di case neanche l'ombra"
È passato quasi un anno. Undici mesi di
dolore, di silenzi, di parole strozzate in gola, di notti trascorse senza
dormire un solo minuto. Non piange più Nino. Gli occhi non sono rossi come in
quei maledetti giorni dopo l’1 ottobre, quando continuava a guardare la montagna
senza darsi pace. Quella montagna che in una notte gli ha portato via la sua
amata Maria Letizia e i due “cuccioli” Francesco e Lorenzo. Le ferite dopo un
anno non si vedono, almeno non ad occhio nudo. Le ferite sono dentro,
nell’anima. Per sempre straziata dal dolore dall’incapacità di darsi delle
risposte. Guardatevi attorno, osservate i vostri cari, guardate i vostri figli.
E poi, anche per un solo attimo pensate, ad una montagna di fango che ve li
porta via. Pensate di non poter più dare loro una carezza, di non poter più
vederli sorridere. Ecco. Nino si sente così. In quelle maledette settimane, in
tanti gli erano stati a fianco. Tutti a rassicurarlo, tutti a dargli una pacca
sulle spalle e a giurargli che si sarebbero occupati del suo caso, come di
quelli degli altri parenti delle tante vittime. E lui ci aveva creduto. «Non ci
abbandoneranno, non possono abbandonare» aveva pensato. Oggi a Nino Lonia sono
rimasti soltanto gli amici...
NINO LONIA, CI HANNO SOLO
PRESO IN GIRO: Duro atto d’accusa nei confronti della Regione e della
classe politica. «Ho perso tutto, anche il lavoro»
Nel 1° anniversario della catastrofe del 1
ottobre 2009, questo video per non
dimenticare e per non far dimenticare.... ( un piccolo anticipo
del video che sarà proiettato a Giampilieri il 2 ottobre 2010 - Ore 19:00 Chiesa San Nicolò )
Video
------------------------------------------
Giornata mondiale della nonviolenza
Sabato 2 ottobre 2010, l’Onu celebrerà la “Giornata internazionale della
nonviolenza”, ma all’Italia istituzionale e mediatica non interessa. In
programma non c’è niente. Non un’iniziativa, non un discorso ufficiale, non una
menzione. Ma che volete: probabilmente, non sanno nemmeno che esiste la Giornata
della nonviolenza! E poi, perché mai politici e giornalisti dovrebbero perdere
tempo a parlar di pace e di nonviolenza? Con tutto quello che hanno da fare!
Lascia perdere!!...
Se la nonviolenza non ci interessa,
occupiamoci almeno della violenza che sta dilagando dentro e fuori i nostri
confini. Da dove vogliamo cominciare?...
L’Italia si dimentica di
Gandhi e San Francesco
Se e' vero che la nonviolenza "e' antica
come le montagne" - perche' essa dimora nel profondo dell'animo di ogni persona
ed e' inscritta nel cuore della spiritualita' di ogni popolo - e' anche vero che
il "metodo della nonviolenza" e' il piu' giovane pensiero politico della
storia.
Per la Giornata
internazionale della nonviolenza
«La nonviolenza è la
più grande forza a disposizione del genere umano. È più potente della più
potente arma di distruzione che il genere umano possa
concepire». Mahatma
Gandhi
------------------------------------------------------
RAZZISMO
«C'è sempre un leghista più a nord di noi»... l'ideatore della campagna, ha
detto che l'anonimo committente gli aveva «chiesto di trovare un'idea originale
che portasse i ticinesi ad aprire gli occhi su determinate questioni» e che
aveva scelto i ratti perché «il ratto è qualcosa di spregevole» e contiene «il
concetto di "derattizzazione"». Che sia razzista, non c'è dubbio. Originale
no... una vignetta pubblicata un secolo fa dalla rivista americana Judge... di
migliaia di topi di fogna... che hanno scritto sui cappelli o sul coltello che
reggono tra i denti: «Mafia», «Anarchia», «Assassinio»
.. Noi italiani siamo il male, e facciamo il male. Non noi napoletani o noi
siciliani, insomma noi italiani del Sud, facilmente e ingiustamente disprezzati
dal Nord: ma noi italiani del Nord, anzi del Nord del Nord, noi frontalieri
della Svizzera. Noi rubiamo il lavoro. Ci facciamo pagare con una cicca, e così
eliminiamo ogni concorrenza. I lavoratori svizzeri sono troppo umani e
dignitosi, non si fanno pagare da straccioni. E poi hanno una moneta buona,
solida, stabile. Non hanno l’euro, ballerino e spregiato. Noi italiani del Nord,
sottolavoratori della zona euro, siamo accecati dal salario decente e dal
franco. Ma queste non sono esattamente le accuse che noi, italiani del
Nord, rivolgiamo agli europei dell’Est e agli africani del Nord?
Speriamo che sentire contro di noi un atteggiamento ostile aiuti tutti a capire
cosa provano altri quando i razzisti, molto spesso, siamo noi. E magari
sosteniamo questi atteggiamenti abbinandoli alla difesa delle radici cristiane.
Questa vicenda, brutta, del formaggio svizzero, serva almeno a questo!
Altrimenti i razzisti di casa nostra, quelli che dicono ‘gli stranieri ci
portano via il lavoro e sono responsabili di questi tutti i reati’, quelli
che siedono anche in parlamento e magari appoggiano chi si è macchiato di gravi
reati, come li dobbiamo chiamare: onorevoli?
Forse è il momento di tracciare una linea nel discorso pubblico. Di qua
razzismo, di là goliardia. E’ che non si capisce bene dove vogliano collocarla,
questa linea...
ROM
Il ministro dell'Interno precisa che nessuna delle famiglie allontanate dagli
accampamenti sarà ospitata in alloggi del Comune. Poi estende la questione
all'Italia: "Necessari strumenti per espellere i cittadini comunitari se non
hanno i requisiti. Soprattutto in vista dell'imminente allargamento dell'area
Schengen". Turco (Pd): "Azione scellerata"
... i Rom sono i più
bersagliati nella classifica della discriminazione nell’Unione Europea. La
marginalizzazione e la condanna dei Rom sono spesso alimentate dalla retorica
incendiaria di quelle forze che cercano un vantaggio politico agitando lo
spettro della diffidenza... Un primo passo verso l’integrazione comporta la garanzia dell’accesso
all’istruzione e ad altri servizi fondamentali, quali assistenza e servizi
sanitari, alloggi, opportunità di lavoro: tutte prerogative tutelate dalla
normativa internazionale sui diritti umani...
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Esportazione
di armi italiane
Cresce la mobilitazione contro la lapidazione in Iran, ma tra i paesi che
applicano questa pena ci sono i migliori clienti del complesso militare
industriale italiano. Al via mega-commessa d'armi per due miliardi di euro.
Destinazione Emirati Arabi Uniti.
“Le
esportazioni militari rappresentano una componente di primaria rilevanza per la
politica estera ed industriale nazionale” anche perché “contribuiscono a
diminuire i costi per il contribuente nazionale dal momento che consentono di
distribuirli sulle serie produttive per clienti esteri”. Lo si legge nell’ultima
Relazione Esercizio della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la
Difesa e la Sicurezza (AIAD). Esportazioni alle quali il Governo intende dare un
nuovo impulso attraverso il “riordino” della normativa attuale: il 17 settembre
scorso il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato “un disegno di legge” che
delega al Governo la riforma della legge 185 del 1990.
Le esportazioni italiane di armi piccole e
leggere ad uso civile
Ma quando partirà una campagna nazionale
contro le spese militari ? Forse settori egemonici della politica e del
sindacato si sono assuefatti all’idea che un Neokeynesismo di guerra possa
salvare posti di lavoro?
Una
scheda utile da leggere ponendosi una piccola domanda:quanti posti di lavoro
avremmo salvato con questi soldi? sicuramente di più
------------------------------------------------------------------------
Lavoro / Crisi economica
LA FILOSOFIA DEI
RICCONI - Quanto vale il lavoro?
L’anno scorso un
operaio Fiat di Pomigliano ha guadagnato 11.500 volte meno del nostro primo
ministro e 435 volte meno di Sergio Marchionne, manager Fiat.
Nella stessa
situazione tantissimi manager di questa economia
“liberista”.
Intanto l’art. 36
della nostra Costituzione recita:
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione
proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente
ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e
dignitosa.”
A questa tematica "L'INFEDELE", programma tv
in onda su LA7 e condotto da Gad Lerner, ha dedicato l'intera puntata del
21.09.2010.
--------------------------------------------------
C'è chi guadagna 400
volte un operaio, come Marchionne. E chi incassa 40 milioni di buonuscita, come
Profumo. Stimatissimi e ottimi manager. Ma è squilibrio sociale?
Siamo sempre più
poveri. Ma non è una notizia; quella vera è che lo è diventato chi, in passato
non si sarebbe mai immaginato di doversi rivolgere un giorno, allo sportello
della Caritas per chiedere una borsa pasto o sussidi economici per pagare la
bolletta della luce in scadenza.
Al via l’iniziativa degli Studenti viola di una lettura periodica in piazza
di nomi, cognomi e fatti di mafia. La parola passa ai giovani. Sperando diventi
un passaparola.
Scrive infatti la Commissione Europea che è consapevole del fatto che le organizzazioni di stampo
mafioso basate in Italia sono coinvolte in quasi tutti i tipi di attività
illegali e che, sebbene le loro roccaforti si trovino nell’Italia meridionale,
esse hanno sviluppato ramificazioni in molti, se non in tutti gli Stati membri
dell’Ue.
Parla l'ex ministro
dell'Istruzione Fioroni: "Il protocollo è stato cambiato in corso d'opera, era
nato nell'ambito di un'iniziativa sulla pace, in collaborazione con i
francescani".
... lasciamo gli insegnanti a insegnare che, allo stato attuale dell’evoluzione, la
guerra, anche difensiva e anche preventiva (per l’amor di dio non “umanitaria”)
può essere una dura necessità o un aiuto alla ricostruzione dopo disastri, ma
non è assolutamente un valore più patriottico del civile. La patria la si serve
con il rispetto delle regole di giustizia, dell’uguaglianza e della democrazia
nonviolenta; che è quello che vorremo fosse il comune senso dello stato di noi
italiani.
Nel
prossimo anno scolastico, tantissimi bambini dai tre ai sei anni non
riusciranno ad andare alle Scuole d'Infanzia: Semplicemente non c'è
posto... Si tratta di una fase della vita delicatissima dove si
struttura il cosiddetto attaccamento sociale... Il percorso evolutivo
subisce un danno secco, difficile da riparare negli anni successivi. I
bambini stranieri sono quelli più a rischio... I tagli governativi sono
implacabili... Vengono prima i bambini o lo stretto di Messina?...
Sabato 25 c.m. alla Festa del Pdl a Milano, il Ministro Gelmini è tornata ancora
una volta sul fenomeno del precariato in Italia per addossare tutte le colpe
alle sinistre e ai sindacati.
Vorremmo ricordare all’on.Ministro alcune
semplici verità che la sua corta memoria omette di ricordare.
"VOI SIETE UN POPOLO SACERDOTALE" HOREB n. 56 – 2010
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
---------------------------------------------------------------
... Vorrei avere occhi e mani, io che a volte oltrepasso ciò che sconta fragilità e
debolezza. Vorrei avere i suoi occhi, le sue mani. Che accarezzavano, si
incantavano, restituivano valore alla piccolezza, alla debolezza, alla
fragilità delle cose...
Alla fine del Vangelo di Marco (16,16-17) Gesù dice: «Chi crederà sarà salvo,
chi non crederà sarà condannato». Ma, prima di questa sentenza, il testo
racconta come Gesù abbia unito strettamente e sorprendentemente il tema del
credere a quello della preghiera. In quanto inseparabile dalla fede, la
preghiera sta, dunque, al centro di ciò che più conta: la salvezza eterna.
Fin quando ci sarà un uomo sulla terra, Gesù si servirà di lui per continuare il
suo progetto di pace, di giustizia, di amore. Gesù è stato il primo uomo che ha
sfidato, che è andato avanti, che è passato per la morte e ha vinto. La sua
vittoria ci fa sperare, avverrà il regno di Dio. Ha bisogno di noi.
Dialogo interreligioso
L’era della globalizzazione è anche l’era del pluralismo religioso, culturale ed
etico .
Oggi , ormai , assistiamo ad una consapevolezza sempre più crescente che la
religione non è più un fatto geografico e non vive più in un universo chiuso
.
Viviamo in una società arcobaleno ; siamo popolo di popoli , religione di
religioni , costume di costumi .
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Torino
Spiritualita' " 2010
Il perdono dimensione estrema di gratuità
"Torino Spiritualita' " quest'anno e'
dedicato al tema della "gratuita' ". Il perdono e' forse la
dimensione estrema della gratuita'. Ma e' un gesto davvero possibile il
perdono? E in che cosa consiste perdonare? Nel dimenticare
l'offesa ricevuta? Nel permettere un nuovo inizio? E si puo' perdonare chi non
si pente? chi non chiede il perdono? E' esperienza solo della fede, il perdono,
o puo' avere anche una valenza sociale? Nell'ambito di "Torino Spiritualita'" un
dialogo con Enzo Bianchi e Gustavo Zagrebelsky.
In diretta dal Teatro Carignano.
Ascolta la puntata di Uomini e Profeti Speciale "Torino
Spiritualita": "Perche' il perdono?"
... «La giustizia contiene in sé il
concetto di perdono. La filosofia del diritto lo sta elaborando. L'idea di
perdono non esclude quella di memoria. La colpa va ricordata, non dimenticata né
cancellata. Il fine di una società umana costruita sull'amore deve lavorare per
la riconciliazione e per la riabilitazione di chi ha
peccato»...
L'altra faccia del
perdono
... "Al concetto di perdono preferisco
quello di responsabilità. La responsabilità non dimentica la colpa: la assume,
la riconosce e tenta di andare oltre. Il perdono può trasformarsi nella
giustificazione dell'oblio"...
Zagrebelsky con il priore
Bianchi "Al perdono preferisco la
responsabilità"
Torino Spiritualità 2010 -
22/26 settembre - Gratis. Il fascino delle nostre mani
vuote
-------------------------------------------------------------------------
"Fratelli
è possibile?"
Festival Francescano a Reggio Emilia 1/3 ottobre
Attualizzare il tema della
fraternità
E’ la proposta del Festival Francescano, a
Reggio Emilia l’ 1, 2 e 3 ottobre 2010con spiritualità, conferenze, spettacoli,
laboratori, attività di piazza, didattica e molto altro ancora!...
Con lo slogan “Fratelli è
possibile?” alcuni tra i più importanti interpreti della cultura
religiosa e laica daranno vita a una tre giorni di spiritualità, conferenze,
spettacoli, laboratori, attività di piazza e didattica. Sono infatti circa 80 le
iniziative che animeranno il centro storico della città emiliana...
22 conferenze
permetteranno di declinare il tema della fraternità da punti di vista
disciplinari differenti...
Attualizzare il tema della fraternità
Vedi:
------------------------------------------------------------
Marcelo
Barros - “Dalla paura alla speranza”
Un invito a riscoprire la spiritualità
presente in ogni persona, ma che questa civiltà in cui siamo immersi tende a
svilire e sottovalutare. Spiritualità intesa come soffio, respiro, aspirazione
profonda di ciascuno. “Ritrovare una nuova visione amorevole dell’essere umano
con la natura”. È il messaggio lanciato da Marcelo Barros, teologo della
liberazione brasiliano, in un affollato incontro sul tema “Dalla paura alla
speranza”, organizzato dalla Rete Radiè Resch.
E proprio sulla paura come stato d’animo
individuale e collettivo si è intrattenuto Barros parlando di un’epidemia
diffusa, una “nevrosi del nostro tempo”, un tempo in cui sembra che la società,
a diverse latitudini, abbia perso l’anima.
Un mondo
senz’anima
Per saperne di più leggi l'intervista di
Francesco Comina a Marcelo Barros: Un'altra chiesa è possibile
--------------------------------------------------------------------------------
CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Consiglio
Episcopale Permanente - Roma 27/30 settembre
Il Consiglio Episcopale Permanente si è aperto nel pomeriggio del
27 settembre 2010 alle ore 17.00 con l’adorazione eucaristica presso la Cappella
della CEI e la prolusione del Cardinale Presidente, Sua Em.za Card. Angelo
Bagnasco.
Nel corso dei lavori verrà approvato il
programma dell’Assemblea Generale, che si terrà ad Assisi dall’8 all’11
novembre, e verranno stabilite le modalità di pubblicazione degli Orientamenti
pastorali per il decennio 2010-2020. Particolare attenzione sarà dedicata al
tema delle offerte liberali per il sostentamento del clero, in vista del loro
rilancio. Sarà approvato il messaggio per la Giornata per la vita del 2011 e
saranno date le informazioni sulla 46a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani
(Reggio Calabria, 14-17 ottobre 2010). Il Consiglio Permanente procederà
all’elezione dei membri delle Commissioni Episcopali per il prossimo
quinquennio. In tale occasione, saranno anche fornite indicazioni sulla
metodologia di lavoro e la programmazione delle Commissioni
stesse.
Ecco come titolano alcuni
quotidiani
------------------------------------------------------------------
CONCILIO
TRADITO?
Napoli - Terzo incontro Il VANGELO CHE ABBIAMO RICEVUTO
«Pregare a fare ciò che è giusto fra gli
uomini»
Napoli, 17-19 settembre
2010
C’è stato a Napoli, a metà settembre, il
terzo degli incontri promossi da cristiani non dimentichi del Concilio e
desiderosi di rimettere al centro “Il Vangelo che abbiamo ricevuto”. I primi
convegni, nei due anni precedenti, si tennero a Firenze, sull’onda di una
sofferenza diffusa sulla situazione della Chiesa di oggi, soprattutto italiana;
ma furono evitati i toni polemici e contestatari per volgere il discorso
soprattutto al positivo.
Quest’anno, sotto il titolo bonhoefferiano
“Pregare e fare ciò che è giusto tra gli uomini”, si è parlato della crisi: in
Italia, della democrazia, della Costituzione e della giustizia; nella Chiesa,
del Concilio; e qui la domanda è stata se il Concilio fosse stato
tradito.
LEGGI I
COMMENTI:
--------------------------------------------------------------
Mons. Marchetto
«Per alcuni la pensione è una disgrazia, io considero
un privilegio poterci andare a 70 anni». Monsignor Agostino Marchetto ha
cessato di essere segretario del Pontificio consiglio dei migranti e gli
itineranti un secondo dopo aver saputo che il Papa accoglieva la sua richiesta
di dimissioni. La domanda era stata presentata circa due anni fa, quando il
presule aveva pensato di usufruire della norma che permette ai nunzi di
anticipare il proprio ritiro. Non aveva avuto nessuna risposta. Alla vigilia del
28 agosto, mentre Marchetto si preparava a festeggiare il compleanno in
compagnia di alcuni degli 8 nipoti, chiedendosi che fine avrebbe fatto la sua
richiesta e con la valigia già pronta per una conferenza in Colombia, riceve la
comunicazione del Pontefice che accoglie le sue dimissioni. In contemporanea il
Giornale di Feltri, di proprietà del fratello del presidente del Consiglio,
annuncia la cosa.
La "tempestività" degli eventi e la fuga di
notizie è stata letta da molti commentatori come una risposta alle critiche che
in questi anni Marchetto ha ricevuto sia fuori, da molti esponenti del Governo,
ma anche dentro le mura vaticane. Proprio a fine agosto l’arcivescovo aveva
rilasciato a una testata francese un’intervista molto critica sulla questione
delle espulsioni dei rom, che non era piaciuta Oltralpe. E in questi anni la sua
voce si è levata a difesa di immigrati e rifugiati, con accuse precise al
Governo italiano sui respingimenti in mare dei barconi di disperati e sugli
accordi con la Libia di Gheddafi. In diverse occasioni la sala stampa della
Santa Sede ha precisato che alcune dichiarazioni di Marchetto erano fatte a
titolo personale: è accaduto il 21 aprile scorso in relazione al "pacchetto
sicurezza" e in febbraio, quando il prelato aveva criticato le ronde leghiste
contro gli immigrati.
«Dimissioni a tempo» hanno titolato alcuni.
L’arcivescovo, che quest’anno festeggia 25 anni di episcopato, non commenta.
Certo, conviene sul fatto che la notizia sia uscita con una «procedura equivoca»
visto che di solito, per questo tipo di incarico, da qualche tempo la prassi
vaticana prevede di tenere la cosa riservata fino alla nomina del
successore.
Segue un'interessante intervista a mons.
Marchetto
------------------------------------------------------
Angustiati per l’Italia. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei
vescovi italiani, lo ripete due volte nella prolusione al Consiglio permanente
della Cei. E il suo è un grido di dolore che scuote il Paese sull’orlo
di un autunno in cui molte questioni aperte in politica e in economia dovranno
essere affrontate. Parla di «acuta pena» e di «grande sconcerto» di fronte a
vicende «personali che, diventando pubbliche» si trasformano in «conflitti
apparentemente insanabili» e «pretesti» per bloccare il Paese, quasi che non ci
fossero «altre preoccupazioni.
La situazione di povertà di tante famiglie italiane, l'8 per mille, il
federalismo, i "valori irrinunciabili", la pedofilia: sono alcuni dei temi
affrontati da monsignor Crociata nella conferenza stampa conclusiva del
Consiglio Permanente della Cei.
Verso la Settimana sociale di Reggio
Calabria
È ormai vicina la
46esima Settimana sociale dei cattolici italiani: una qualificata rappresentanza
del "mondo cattolico" si interrogherà a Reggio Calabria su una possibile ripresa
di iniziativa dei credenti che sono in Italia in ordine ai problemi della
società. "Un’Agenda di speranza per il futuro del Paese", questo il tema, già
nella sua intitolazione pone in evidenza quella dimensione pratica della
presenza dei cattolici che era rimasta in parte in ombra nelle due precedenti
Settimane - Bologna (2004) e Pistoia (2007) - che pure avevano affrontato due
temi fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa, rispettivamente quelli
della democrazia e del bene comune.
Sulla prossima Settimana Sociale dei cattolici
riportiamo come contributo al dibattito l'editoriale di Aggiornamenti Sociali di
Settembre 2010
POLITICA
La visita del colonnello ci ha mostrato come la strada verso un mondo civile è
ancora lunga e non resta che rafforzare e rispettare quel poco di diritto
internazionale che ci siamo dati
Oggi l’insulto, la delegittimazione dell’avversario, la scelta sistematica di un
«nemico» da offrire in pasto ai lettori, insomma il killeraggio mediatico è
purtroppo ampiamente trasversale. Si dimentica, o si finge di dimenticare, che
il quinto comandamento («Non uccidere») include pure la calunnia, perché si
uccide anche con le menzogne, magari sulla vita privata o sulle personali
inclinazioni sessuali.
Certo per «gettarsi nella mischia politica» e trasformare le speranze in una
azione concreta serve un grande impegno culturale e creativo perché il mondo è
cambiato e le vecchie formule sono insufficienti... Per essere sale e lievito nel mondo nuovo non servono le strutture e le
abitudini del vecchio “mondo cattolico” ma occorrerà lo spirito e la
testimonianza profetica di «coscienze credenti». Anche in politica
... Ebbene, io oggi mi chiedo se una delle conseguenze più catastrofiche del
berlusconismo non sia proprio questo: che un pezzo consistente dei nostri gruppi
dirigenti - non solo politici - abbia smesso di pensare all' Italia come un
insieme, come un tutto,e stia coltivando l' idea di una secessione silenziosa e
di fatto fra due società: una che affonda nel buio delle sue paure, dei suoi
rancori e della sua nuova povertà; e una che si salva, perché è riuscita - ai
danni dell' altra - ad agganciare il mondo e le sue sfide. È un' idea che fa
paura: ma è qui - a poter pensare perfino questo - che ci hanno portato.
Osservatore e Avvenire intervengono sui video del presidente del Consiglio
pubblicati da Repubblica e L'espresso. Ma mons. Rino
Fisichella minimizza: "Contestualizzare le cose". Il Tg1 snobba la notizia
Barzelletta del premier con
insopportabile bestemmia
Per raccontare l'ennesima barzelletta volgare sulle donne, il cavalier
Berlusconi si dà alla bestemmia. Il capo del Governo si concede ciò che non è
permesso ai calciatori.
«Contraddittorio e diseducativo minimizzare blasfemia premier.Contestualizzare è
laico ma potebbe diventare relativismo»
Dialogo a distanza tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini sugli impegni che
attendono la maggioranza. Il premier ricorda che il governo andrà avanti se gli
amici del presidente della Camera rispetteranno il patto sottoscritto con gli
elettori, Fini a sua volta fa presente che nessuna riforma della giustizia potrà
essere fatta per punire o penalizzare la magistratura. Nessuno dei due polemizza
direttamente con l'altro, ma la sottolineatura di Fini suona come una netta
presa di distanza dalle parole del Cavaliere, polemiche verso la magistratura
Berlusconi ha ottenuto la fiducia, ma è tenuto artificialmente in vita dai
finiani. Ecco perché nessuno, a parte Di Pietro e Bossi, vuole le elezioni
Nella grande incertezza delle indagini, il capo Viminale su una cosa non ha
dubbi. Il colpevole è internet. "Qui - dice il ministro - si leggono accuse che
possono dare a qualche mente malata lo spunto ad agire”
... Mettere un bavaglio a Facebook e, magari, alla rete, è uno dei desiderata della
maggioranza. Ma proprio ieri dalla Cassazione è arrivata l’ennesima conferma che
la rete deve rimanere libera. I giudici dell’alta corte, infatti, hanno
stabilito che internet “non può essere assimilato alla carta” stampata, “il
direttore di un giornale on-line non è responsabile dei contenuti diffamatori
pubblicati sul sito”. Pensare che il ddl intercettazioni del ministro della
Giustizia, Angelino Alfano, prevedeva la rettifica persino sui blog con multe
fino a 12.500 euro e altri bavagli vari...
Angelus
- 26 settembre 2010
Udienza generale Santa Matilde di Hackeborn (29 settembre 2010)
Visita Pastorale a
Palermo
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
«Una parola che possa
indicare orizzonti di speranza». È quello che la Sicilia si aspetta da Benedetto
XVI che domenica passerà l’intera giornata a Palermo dove saranno rappresentate
tutte le diocesi dell’isola.
Dopo
Londra, anche Palermo è sotto il fuoco incrociato delle polemiche a causa
dell’imminente visita del papa. Come è stato per la Gran Bretagna (v. Adista n.
68/10), dove Benedetto XVI si è recato dal 16 al 19 settembre scorsi, a destare
perplessità è l’ingente spesa prevista: nel caso di Palermo, ben 2,5 milioni di
euro a carico delle istituzioni locali. Saranno infatti Regione e Comune a
sostenere i costi della visita: rispettivamente per il 90% e per il 10%, secondo
quanto ha dichiarato il vicesindaco Francesco Scoma, spiegando che la somma -
almeno per quanto attiene ai 200mila euro a carico del Comune - verrà attinta
dal fondo di emergenza.
La
città si prepara dunque ad accogliere il papa, il prossimo 3 ottobre, in un
clima non proprio disteso. Voci critiche si sono levate dal mondo
dell’associazionismo e degli operatori sociali.
...Una
domanda che sorge spontanea è quale aiuto reale e concreto può venire dalla
presenza del Papa in una Sicilia paralizzata dal fatalismo e piagata dai tanti
suoi mali endemici. Come Pietro e Giovanni davanti al paralitico Benedetto XVI
non può limitarsi a qualche coraggiosa denuncia o a qualche generosa elemosina,
ma ripete, come gli apostoli, alla Sicilia: ” nel nome di Gesù Cristo, alzati e
cammina” (At 3,6). Il successore di Pietro viene a confermare nella fede
cristiana il popolo siciliano... Benedetto XVI ci ricorda il grido accorato di
Giovanni Paolo II ad Agrigento il 9 maggio 1993: “Nel nome Cristo, crocifisso e
risorto, che è Via, verità e Vita convertitevi, un giorno arriverà il giudizio
di Dio”...
Dal sito Il Papa a Palermo: Lo Sguardo del Coraggio e Fontane di Luce
Rassegna Stampa------------------------------------------------------------
I siciliani hanno bisogno di una parola vigorosa, ricolma di simpatia e di
fiducia, ma al tempo stesso capace di mettere in luce, insieme ai loro grandi
pregi, alcuni loro antichi vizi e le gravissime responsabilità delle loro classi
dirigenti, impegnandoli a percorrere con decisione la via del riscatto. Non è
una parola semplice. Ma essi sanno che il Papa la dirà.
«Popolo di Sicilia, guarda con speranza al tuo futuro! - ha esordito il
pontefice. - Fa' emergere in tutta la sua luce il bene che vuoi, che cerchi e
che hai!». «A voi fedeli laici - ha scandito Ratzinger - ripeto: non abbiate
timore di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle
molteplici situazioni dell'esistenza umana, soprattutto in quelle difficili».
OPINIONI E COMMENTI
C’è una parola che è stata lanciata verso Benedetto XVI durante tutto il suo
viaggio inglese senza che il Papa l’abbia mai raccolta. L’hanno pronunciata la
Regina, gli speaker dei due rami del Parlamento britannico, il primate anglicano
e anche il presidente dei vescovi cattolici inglesi: cristianità. Oltre a non
averla mai raccolta, il Papa l’ha anche contestata.
SPECIALE
ANNO
SACERDOTALE |
Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella
carità e nella verità
|
Sei
interessato a
ricevere la nostra newsletter
ma non sei iscritto ?
Iscriversi
è facile e gratuito.
ISCRIZIONE ALLA NEWSLETTER
riceverai la newsletter di
"TEMPO PERSO", ogni settimana, direttamente nella
casella di posta elettronica.
|
AVVISI:
1)
La
newsletter è settimanale;
2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
|