"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°32 del 2010

Aggiornamento della settimana

- dal 9 al 15 agosto 2010 -

 

                                           Prossima NEWSLETTER prevista per il 29 agosto 2010          


 
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IL VANGELO DELLA DOMENICA 
 LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

é sospesa per il periodo estivo

di P. Gregorio Battaglia

           
 

 


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
 una o più notizie



 




NOTA: Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere

              un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

              Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di 

              "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 






EMERGENZA ALLUVIONI IN PAKISTAN, INDIA E CINA

       (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

 
PAKISTAN
Le alluvioni di questo mese di agosto hanno provocato il peggior disastro a memoria d'uomo nel paese. Secondo le valutazioni del governo pakistano i morti sono 1.600 e le persone colpite 14 milioni. Abitazioni distrutte, perdita di raccolti e dei capi di bestiame, vie di comunicazione interrotte e rischi di epidemie dovute alla mancanza di acqua potabile e alle difficili condizioni igienico-sanitarie...

INDIA
Nel Kashmir indiano, secondo fonti sul posto, le vittime sarebbero circa 450. La notte del 7 agosto si è abbattuta sulla città di Leh un'onda di fango alta più di tre metri che, in soli 20 minuti, ha distrutto case, strade, vie di comunicazione, mezzi di trasporto. Il tutto in una regione già particolarmente povera...

CINA
In Cina le vittime accertate finora sono 700 mentre i dispersi 1.042. I soccorritori continuano a cercare sopravvissuti sotto la frana di rocce, terra e fango che ha sommerso tre villaggi nella contea di Zhouqu (Gansu). Si è trattato di una vera e propria colata di fango che ha coperto una zona di 5 km di lunghezza e 500 metri di larghezza, distruggendo uccidendo uomini e animali, e distruggendo abitazioni...
    Alluvioni in Pakistan, India e Cina: i primi interventi Caritas

Milioni di profughi mancano di tutto e funzionari Onu spiegano che chi ha un’organizzazione militante può approfittare della misera del popolo. Occorrono subito grandi aiuti, per evitare innumerevoli morti per fame, freddo, epidemie.
    L’Onu avverte: nel Pakistan alluvionato si insediano i talebani

Due settimane dopo la prima inondazione che ha colpito il Pakistan, la situazione rimane estremamente difficile per milioni di persone. Nel Khyber Pakhtunkhwa e in Baluchistan, Medici Senza Frontiere (MSF) sta intensificando le attività di assistenza medica, fornitura d’acqua potabile e la distribuzione di generi di prima necessità.
    Alluvioni in Pakistan: preoccupa la carenza di aiuti a due settimane dalle prime inondazioni

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DIRITTI UMANI
    

CARCERI E GIUSTIZIA
 

Approfondimento di Rai News con Rita Bernardini
Fornitura di acqua potabile e attivazione di 22 punti di prima assistenza igienico sanitaria nella provincia di Foggia dove maggiore è l’insediamento dei lavoratori immigrati stagionali.
Per il terzo anno consecutivo la regione Puglia interviene, insieme con l’Acquedotto pugliese e l’associazione Medici senza frontiere, in sei località del territorio foggiano (Stornara, San Marco in Lamis, San Severo, Foggia, Manfredonia Cerignola) per fornire di docce, acqua potabile e bagni chimici, gli oltre 2300 lavoratori stagionali immigrati attesi nel periodo agosto/ottobre 2010.

  Le carceri pugliesi scoppiano, serve il Garante dei detenuti (e non solo) (audio)




Al via le visite dei parlamentari anche a Regina Coeli e Rebibbia. Polemiche e denunce dopo il terzo suicidio

 CORRIERE DELLA SERA: Ferragosto dietro le sbarre con mamma Riflettori sulle carceri, ma pochi risultati

Di carcere si parla raramente e, quando accade, di rado si va oltre i più superficiali e gretti luoghi comuni. Il carcere rappresenta in qualche modo un corpo estraneo, nel quale rinchiudere e lasciare il più a lungo possibile coloro che hanno sbagliato. Tutto finisce lì. Di quello che è davvero la realtà del carcere, di quello che dovrebbe essere, semplicemente non se ne parla.

 Alberto Conci: Carcere, quell’illusione di una società più sicura


In Sardegna manca perfino la carta igienica e in Sicilia è un miraggio avere l’acqua calda. Una situazione che peggiora di anno in anno e rischia di diventare una «miscela esplosiva». Sovraffollamento, pochi agenti di custodia, condizioni igieniche carenti per l’esercito dei 68mila carcerati italiani, in strutture che potrebbero contenerne 45mila. Stavolta, comunque, nella mobilitazione ferragostana della politica è l’evidenza a mettere tutti d’accordo.
 Alessia Guerrieri: Carceri, Ferragosto esplosivo

Anche a Ferragosto dell’anno scorso vennero in 167 a visitare le carceri, videro cose, dissero parole. S’indignarono, si capisce. Non ricordo che cosa promisero. Dopo un anno quel che è cambiato è cambiato in peggio. Quel che è successo in mezzo è la dichiarazione dello stato di emergenza, una scoperta, o un’autocertificazione di fallimento, del passato gennaio...
 Giuseppe Anzani: Onorevoli dichiarazioni, umanissime attese

O.P.G.
I reclusi di Reggio Emilia, Castiglione delle Stiviere (Mantova), Montelupo Fiorentino (Firenze), Aversa (Caserta), Napoli e Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) sono persone che, pur avendo commesso reati, non vengono processate perché incapaci di intendere e di volere. Nei loro confronti viene invece disposta una misura di sicurezza che, nei casi più gravi, può arrivare all’internamento che si protrae fino a quando l’internato viene considerato pericoloso. Ma anche se l’internato non ha nessuno che possa prendersi cura di lui una volta uscito dall’Opg. In questo modo ai due, cinque o dieci anni decretati dal giudice, se ne sommano altri, dai sei mesi in su.
 Ilaria Sesana:  Sos ospedali giudiziari Troppi «ergastoli bianchi»





AFRICA

L’ultimo rapporto dell’organizzazione internazionale per la difesa dei popoli indigeni Survival lancia un allarme sulla ripresa degli investimenti per la costruzione di grandi dighe in Africa, Asia e nelle Americhe. Progetti che si sviluppano spesso nelle terre ancestrali e che rischiano di creare, tra l’altro, masse di nuovi rifugiati dipendenti dagli aiuti.

  Michela Trevisan:  La minaccia delle ‘grandi dighe’ (testo+audio)


RUANDA

Lo sostiene Victoire Ingabire, oppositrice del regime rwandese alla quale è stato impedito di candidarsi. E chiede alla comunità internazionale di non accettare i risultati dello scrutinio. Critiche al voto anche dagli osservatori del Commonwealth e da Human Rights Watch.

 NIGRIZIA: Kagame presidente: un voto-farsa


CIAD

Il dispositivo militare francese Epervier, attivo in Ciad dal 1986, non può più rimanere “gratis” nel paese africano. Lo ha detto il presidente Idriss Déby, dimenticandosi che solo due anni fa lo Sparviero gli ha salvato la poltrona.

  NIGRIZIA: Lo Sparviero? Paghi l’affitto!

Meno poteri al Presidente, più spazio al Parlamento e protezione dei diritti. La nuova Carta keniota getta le basi di un Paese che guarda lontano




USA

Inizia a Guantanamo il processo Khadr, il bambino soldato prelevato in Afghanistan dalle forze speciali Usa quando aveva solo quindici anni

  Nicola Sessa:   Salvate il (bambino) soldato Khadr



Annunciando il proprio parere favorevole a una moschea nei pressi di Ground Zero, a New York, il Presidente degli Stati Uniti ha compiuto un gesto di grande civiltà.

  Fulvio Scaglione:   Obama, il coraggio illumina l'America



USA/CINA

Una portaerei carica di F-18 nel Mar Giallo. La Cina si indigna e lancia avvertimenti

  Gabriele Battaglia:  La provocazione si chiama George Washington

La fuga di notizie pubblicata da Wikileaks rischia di far scoppiare il caso Afghangate. L'ira del presidente Barack Obama sui mezzi d'informazione.



CINA

Il Dragone apre al giornalismo d'inchiesta che denuncia casi di corruzione. Ma internet è un'altra storia

   Gabriele Battaglia:  Cina, realpolitik e libertà di stampa

La Cina popolare ha da sempre avuto un grande fastidio per qualsiasi tipo di minoranza, sia essa etnica, culturale, religiosa. Eppure ogni giorno di più è costretta a fare i conti con questo tipo di problemi che investe sia le regioni più remote dell’ “impero” comunista sia il suo centro, la capitale Pechino e il cuore economico Shangai.

   Piergiorgio Cattani:  Tra associazioni patriottiche e diritti religiosi violati





MESSICO


La frontiera con il Texas è uno dei fronti di guerra che più allarmano gli Stati Uniti. Da qui, infatti, passa gran parte del traffico di stupefacenti e di armi gestito dai narcos.

Ventuno omicidi al giorno per il controllo del narcotraffico

  Roberto Zichittella:   Il "muro" della droga




ISRAELE-PALESTINA

 

Il premier israeliano Netanyahu depone davanti alla commissione d'inchiesta: fiero dei suoi militari

  Christan Elia: Freedom Flotilla, la versione di Bibi



LIBANO

Intervista allo storico Georges Corm, che da decenni racconta il puzzle mediorientale

  Christian Elia: Un futuro incerto

La sparatoria di confine dei giorni scorsi muove le pedine del sostengo militare internazionale a Beirut

  Christian Elia: Il ballo mascherato delle armi in Libano




AFGANISTAN



Agenti dei servizi segreti afgani e militari americani fanno irruzione in casa dei genitori di Andeisha Farid, direttrice di otto orfanotrofi, minacciando, saccheggiando e sequestrando suo padre settantenne, suo fratello e un parente

  Enrico Piovesana:  Tra due fuochi

Nuova offensiva alleata nella provincia in vista del voto di settembre: migliaia di nuovi sfollati e decine di civili feriti nell'ospedale di Emergency a Lashkargah

  Enrico Piovesana:  Campagna elettorale Nato in Helmand



RUSSIA

Diario dalla città avvolta in una surreale nuvola mefitica che continua a causare vittime e malattie respiratorie. Una serie di coincidenze sembra flagellare la Russia ad agosto.

Un boom di mortalità in tutta la capitale

  Natalia Babasian:  Mosca è una camera a gas




GRAN BRETAGNA

Sedicimila migranti accampati nella periferia cittadina. Tutti a rischio espulsione

  Luca Galassi:  Peterborough, la Rosarno britannica



COLOMBIA


In una delle regioni più violente della Colombia vivono oltre 100 mila indios di etnia nasa. Presi tra i due fuochi dell’esercito e della guerriglia, rischiano di essere sopraffatti dalla legge del più forte e di perdere le loro terre ancestrali. Per questo motivo, grazie anche all’impegno della Chiesa, hanno fondato un movimento nonviolento il cui obiettivo è la difesa dell’identità indigena e del diritto alla vita.

   Lucia Capuzzi:  Resistenza indigena nella Valle del Cauca



COLOMBIA/VENEZUELA

DOSSIER - La lunga storia dei complicati rapporti fra Bogotà e Caracas

  PEACEREPORTER:  Fra scontri e buone intenzioni





I NOSTRI TEMPI /

  Interventi ed opinioni

Il limite della libertà di un individuo oggi non sembra essere più il rispetto della legge e della libertà degli altri, ma della loro sensibilità, del loro concetto di buono e cattivo, di ciò che a loro piace o dà fastidio. E questa è una deriva molto insidiosa.

  Irene Tinagli: Il nuovo pudore che la politica non sa capire


Fatti terribili tornano a farci riflettere
Forse perché le giornate scorrono serene, in questo periodo di vacanze, la presenza del male grida più forte, e appare più assurda che mai, venga da lontano o si manifesti tra noi.

  Carlo Cardia: La presenza del male, la radice del bene



IMMIGRAZIONE

       (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

... Si parla di più di 200 emigrati, molti dei quali fuggiti dall'Eritrea per motivi politici, che volendo raggiungere l'Europa sono stati respinti e rinchiusi prima in un campo di detenzione e poi rilasciati in mezzo al deserto senza cibo né denaro per acquistarlo. L'alternativa per loro è o di ritentare la via dell'Europa con la prospettiva quasi certa di essere di nuovo respinti e messi in prigione o di ritornare in patria con la certezza della detenzione e dell'eliminazione fisica. E tutto questo in vigenza del trattato tra Italia e Libia in tema di respingimenti. Il Governo italiano, ministro dell'Interno Maroni in testa, da mesi sta vantando di essere riuscito a bloccare il flusso degli immigrati dal mare Mediterraneo, ma non dice nulla sulla sorte toccata a quei disperati in Libia.

  Genocidio in mare e nel deserto

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Quasi in silenzio, stanno tornando gli sbarchi di migranti sulle coste del sud. Mentre gli arrivi via terra soprattutto dalla frontiera orientale del Carso non sono mai diminuiti, in mare i trafficanti di uomini sono alla ricerca di nuove rotte mediterranee per proseguire una delle attività illecite più remunerative con un giro d’affari di svariati milioni di euro.

  Paolo Lambruschi: Immigrati, i nuovi approdi in Italia






CAMBIAMENTI CLIMATICI

       (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

Mentre intere regioni del Pakistan e della Cina soccombevano ad alluvioni con effetti peggiori dello tsunami, le piogge torrenziali si abbattevano sull'Europa centrale, in Russia scoppiavano i prini incendi a causa del calore e in Groenlandia si staccava una massa di ghiaccio grande quanto l'Elba, nei giorni scorsi a Bonn si concludevano i negoziati in vista della prossima Conferenza delle Parti (COP 16) della Convenzione quadro dell'Onu sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), prevista per il prossimo dicembre a Cancun.
Vi hanno partecipato i rappresentanti di 194 governi con due obiettivi principali: quello di trovare un successore al Protocollo di Kyoto, e stilare un accordo di cooperazione a lungo termine. Quello firmato a Kyoto per ora è l'unico documento vincolante in materia di emissioni e di lotta ai cambiamenti climatici. La scadenza di questo documento - al quale peraltro non hanno mai aderito né USA né Cina, due tra i paesi più inquinanti al mondo - è previsto per il 2012.

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Il meteorologo di 'Che tempo che fa' commenta i catastrofici eventi ambientali in Russia e Pakistan

  Luca Galassi: Mercalli: i climatologi avevano ragione




INTERNET


A parte gli addetti ai lavori, finora poche persone - soprattutto in Italia - hanno colto uno degli aspetti più importanti di Internet, ovvero la sua relazione con l’innovazione. Tutti sono testimoni - quando non beneficiari diretti - dello straordinario flusso di innovazioni prodotto grazie alla Rete in questi anni. Ma relativamente pochi hanno finora colto le ragioni di fondo che hanno reso possibile tale esuberanza.

  Un futuro pieno di rischi per Internet





ANNO INTERNAZIONALE DEI GIOVANI

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''Dialogo e Comprensione Reciproca'' è il tema dell'Anno Internazionale della Gioventù, da oggi all'11 agosto 2011, che ha preso il via oggi su iniziativa delle Nazioni Unite. L'Anno intende promuovere gli ideali di pace, rispetto dei diritti umani e solidarietà tra generazioni, culture, religioni e civiltà.

  GIOVENTU': AVVIATO ANNO INTERNAZIONALE NEL SEGNO DIALOGO E COMPRENSIONE


Le ambiguità dell'Anno internazionale proclamato dall'Onu
Largo ai giovani, si usava dire una volta, e l’espressione viene ora attualizzata dalle Nazioni Unite che hanno inaugurato ieri l’Anno Internazionale dedicato appunto ai giovani. Lo scopo dichiarato di questo ennesimo anno celebrativo è mettere i giovani al centro delle varie politiche di sviluppo, pace e solidarietà. L’Onu, impegnata nel raggiungimento degli Obiettivi del Millennio, punta su «energia, passione e creatività» dei giovani in questa lotta per sradicare la povertà e le disuguaglianze. Tutto bello, tutto condivisibile finché siamo all’enunciazione dei princìpi. Entrando però nel dettaglio delle proposte e delle iniziative non si possono non rilevare alcune incongruità e contraddizioni.

   Giusti riflettori sui giovani (e solita polemica anti-famiglia)


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Un anno dedicato ai giovani e alla loro «comprensione reciproca», con un’ambiziosa Conferenza mondiale che si propone d’influenzare il modo in cui sono visti i giovani negli «Obiettivi del Millennio». 

  Elena Molinari: Onu e giovani, un Anno di dubbi




LOTTA ALLE MAFIE


      (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

  Lettera di minacce al figlio di 5 anni di Massimo Ciancimino

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Dopo le minacce al figlio di cinque anni dice di non volere più parlare, Massimo Ciancimino. Ma lo ha fatto negli ultimi giorni. Come la madre Epifania Scardino, per la prima volta loquace con i magistrati di Palermo ai quali ha confermato il contenuto di un «pizzino» indirizzato nel 2001 dal marito, «don Vito», a Bernardo Provenzano chiamato «Caro Rag.» e con riferimenti espliciti a Silvio Berlusconi.

  Felice Cavallaro:  Mafia, Ciancimino jr . tira in ballo il premier

Il quotidiano di via Solferino rivela: Massimo Ciancimino ha consegnato ai giudici un 'pizzino' del 2001 del padre Vito che documenterebbe passaggi di contante da distribuire ai vertici di Cosa Nostra

  Marco Lillo:  Quei 100 milioni da Berlusconi alla mafia

L'avvocato del premier smentisce

  CORRIERE DELLA SERA:  Ghedini: «Berlusconi non ha mai avuto contatti con Vito Ciancimino»

  Felice Cavallaro:  "Il pizzino esiste"  (audio)


«Nino Scopelliti fu ucciso perchè faceva bene il suo lavoro, non abbassava la testa e si batteva per la libertà...la dignità e la giustizia delle persone». Lo ha detto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, nell'omelia della messa che ha celebrato nel Duomo di Reggio Calabria nel 19/mo anniversario dell'omicidio del magistrato di Cassazione ucciso dalla mafia a Campo Calabro (Reggio Calabria).

  Luigi Ciotti:  ''Scopelliti ucciso perche' non abbasso' testa''

Parla l'uomo accusato di essere il cassiere dei clan, latitante da 20 anni

  Francesco La Licata e Paolo Mastrolilli:  Palazzolo: "La mano dello Stato nelle stragi di mafia"

In Sud Africa, in Namibia, nel Ciskei è conosciuto col nome roboante di Roberto von Palace Kolbatschenko, affermato uomo d’affari solito intrattenersi con politici e dignitari di quelle latitudini, coi quali sembra avere un buon rapporto di reciproca utilità: risorse economiche in cambio di una sorta di «assicurazione» contro i tentativi di ottenerne l’estradizione. Ma per i cugini siciliani, per i vecchi amici di gioventù, lui sarà sempre Vito Roberto Palazzolo, «Vituzzu l’africano» per questa sua scelta di svernare lontano dalla madre patria ma sempre attento a tenere vivo il cordone ombelicale con la Trinacria.

  Francesco La Licata:  Le amicizie pericolose di "Vituzzo" l'africano

Il berlusconiano che incontrava il boss Angelo Santapaola. Tra le intercettazioni i rapporti con il deputato Torrisi componente dell’Antimafia in quota Pdl

  Antonio Condorelli:  Forza Italia e l’assessore ‘organico ai clan’

Da Milano a Pavia la penetrazione dei boss nell’edilizia ospedaliera: sotto esame gli appalti del Trivulzio

  Davide Carlucci:  Le mani della ‘ndrangheta sui palazzi della sanità

Confiscati a Palermo beni per 800 milioni al manager della sanità Michele Aiello: l'imprenditore è coinvolto nell'inchiesta che ha portato alla condanna per favoreggiamento aggravato di Cuffaro ed è ritenuto strettamente legato al boss Bernardo Provenzano. Sigilli a strutture sanitarie, otto imprese edili, appartamenti, ditte, magazzini e imbarcazioni

  REPUBBLICA:  Mafia, maxi sequestro contro manager sanità  (video)



I magistrati e persino il governatore della Banca d'Italia l'avevano invocato a gran voce,  Alfano l'avevo dato per inserito nel pacchetto all'esame del Parlamento, ma nel testo finale approvato a inizio agosto dal Senato non c'è

  Salvo Palazzolo:  L'allarme del pm antimafia Paci "Dimenticato il reato di antiriciclaggio"





Dalla toga al palco di un teatro, e non un palco qualsiasi ma il Teatro antico di Segesta. Il giudice Giuseppe Ayala, pm del primo maxiprocesso e collega dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, smette le vesti di magistrato al Festival diretto da Enrico Stassi. Con "Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino", tratto dall'omonimo libro dello stesso Ayala, con Angela Tuccia porta in scena la straordinaria esperienza vissuta al fianco dei due magistrati, dando vita ad un "incontro-spettacolo" incentrato sulla Sicilia, su Cosa Nostra, sulla politica e la giustizia italiana di allora e di oggi. (Intervista di Rodolfo Di Giammarco)

  REPUBBLICATV:  Ayala attore racconta Falcone e Borsellino (video)



ITALIA / SCUOLA

La sola uscita di questi dati ci dice che - mentre molta parte della classe politica è impegnata in una rissa perpetua senza vero confronto sui risultati e i problemi reali - decine di migliaia di docenti italiani hanno saputo e voluto valutare con cura i risultati del proprio operare. E lo hanno fatto accettando in pieno un sistema di controllo e autocontrollo e dunque - come dice il rapporto - «senza alcun atteggiamento opportunistico», cioè senza imbrogliare, con onestà intellettuale. Si tratta di una novità culturale e politica in senso alto, uno di quei gesti silenziosi di un’Italia che vuole, cerca e prova a fare meglio della sua classe dirigente.

  Marco Rossi Doria:   A scuola cresce anche il divario tra Sud e Sud

Il tribunale di Padova ha multato il ministero dell’Istruzione e un istituto comprensivo (il Vivaldi) a seguito del ricorso presentato dai genitori di una bambina che avevano chiesto alla scuola di istituire le attività alternative previste dalla legge visto che la figlia non si avvaleva dell’insegnamento della  religione cattolica. L’istituto non aveva provveduto e la bambina era costretta a trasferirsi in classi parallele durante l’ora di religione. Quello che, nei fatti, succede nella quali totalità delle scuole italiane.

  Cecilia M. Calamani:   Padova, multati scuola e ministero per assenza dell’ora alternativa

  Domenico Ciardulli:   La scuola? sembra un transatlantico senza bussola

  IL SUSSIDIARIO: Inizio anno scolastico problematico: mancano migliaia di docenti

  TUTTOSCUOLA:   Quanti precari non avranno la conferma di nomina?

  TUTTOSCUOLA:   Ferragosto amaro per i precari



FEDE E
SPIRITUALITA'

 


"QUANDO DIMINUIRE

        È CRESCERE" HOREB n. 55 – 1/2010

TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI

   Editoriale (Pdf)

   Sommario (Pdf)

 

LUCA 12, 32-48

       RAI RADIOUNO -  "Ascolta si fa sera" del 05.08.2010  - Vincenzo Paglia:

   c'è bisogno di seminare semi di amore, di amicizia, di fraternità   (AUDIO)

                         NOTA: in caso di non funzionamento cliccare faq e seguire le istruzioni



LA TRASFIGURAZIONE

       RAI RADIOUNO -  "Ascolta si fa sera" del 06.06.2010  - Antonio Riboldi:

    messaggio di amore e di gioia   (AUDIO)

                         NOTA: in caso di non funzionamento cliccare faq e seguire le istruzioni

                            


LA SINCERITA'

       RAI RADIOUNO -  "Ascolta si fa sera" del 09.08.2010  - Enzo Bianchi:

    esige il coraggio della parola scomoda...    (AUDIO)

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I ROM

       RAI RADIOUNO -  "Ascolta si fa sera" del 10.08.2010  - Anna Maffei:

   ... non siamo più capaci di riconoscere nel volto dell'altro il riflesso di noi stessi   (AUDIO)

                         NOTA: in caso di non funzionamento cliccare faq e seguire le istruzioni

                              

IL REGNO DI DIO

     RAI RADIOUNO -  "Ascolta si fa sera" del 11.08.2010 - Salvatore De Giorgi:

   ...un tesoro nascosto    (AUDIO)

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IL LIBRO DI GIOBBE
Meditazioni di P. Pino Stancari


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Lectio Divina (2 di 4)

Ricordate i tre amici di Giobbe. Si sono fatti avanti e hanno dimostrato di volere, da parte loro e a modo loro, soccorrere Giobbe nel momento del suo dolore, nella sua situazione di terribile sconfitta. E ricordate che i tre amici di Giobbe fanno capo a un grande principio che è scontato nella tradizionale scuola dei sapienti: il principio della retribuzione per cui Dio premia i buoni e punisce i cattivi e se le cose vanno così male a Giobbe, da qualche parte ci deve essere una colpa che Dio sta punendo. Giobbe non è minimamente disposto ad ascoltare i buoni consigli e le considerazioni dei suoi amici perché i cosiddetti amici in realtà dimostrano di non comprendere il dramma della sua vita e della sua storia. Giobbe non è disposto a ridurre il disagio così terribile che ha sconvolto la sua esistenza all’interno di quello schema che gli amici vogliono ribadire invece con tanta precisione. Giobbe si lamenta, strepita, protesta. Abbiamo già avuto modo di percepire la gravità della sua intensa, appassionata testimonianza. Abbiamo letto fino al cap. 7. Il primo dei suoi amici è intervenuto, si chiama Elifaz. E’ un personaggio che possiamo identificare come l’uomo della "pastorale" (mettendo il termine tra virgolette in un senso un po’ negativo), l’uomo che cerca di aggiustare le cose con una buona "omelia" (anche qui tra virgolette in un senso un po’ negativo). E’ l’atteggiamento di Elifaz, è il suo modo di porsi, di intervenire in rapporto a Giobbe. E Giobbe ha protestato: "guarda che nei tuoi discorsi non ci sto, tu puoi fare omelie come vuoi, puoi impostare la tua pastorale con grande abilità di eloquenza e di operosità, ma non mi tocchi, non prendi contatto con il mio dramma, parli al vento". ...

  Il libro di Giobbe (3) (PDF)

  Il libro di Giobbe (4) (PDF)

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ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

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Gran parte delle chiese d'oriente e d'occidente attorno alla metà di agosto fanno memoria del transito al cielo della vergine Maria, madre del Signore. L'origine di questa festa è assai remota. In alcuni lezionari armeni di Gerusalemme è attestata al 15 di agosto una celebrazione di Maria Theotókos, sorta nel V secolo, probabilmente a seguito del concilio di Efeso del 431.La festa della «dormizione» (koímesis) di Maria fu imposta invece alla fine del VI secolo dall'imperatore Maurizio a tutto l'impero bizantino. In occidente essa giunse qualche decennio più tardi, e dall'VIII secolo assunse il nome di «assunzione» (assumptio) della beata vergine Maria.

   Transito della beata vergine Maria


Ferragosto, giro di boa dell’estate, di un tempo di vacanza in bilico costante tra riposo e sovraesposizione del corpo, distensione e stordimento dello spirito, apertura e confusione della mente. E al cuore di questo “tempo per l’uomo” nella sua interezza, la festa forse più popolare tra quelle in onore della Vergine Maria: l’Assunzione. Paradosso incomprensibile? Contraddizione di una società ormai da molti bollata come secolarizzata? Mondi paralleli che si incrociano in una festività che è comune per il giorno ma non per i motivi?

   Terra del cielo

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DIALOGO INTERRELIGIOSO

A stabilire quando debba tenersi il Ramadan è il calendario lunare - composto da 354 giorni - e ogni anno il mese - generalmente il nono - cade 11 giorni - 12 se l'anno è bisestile - prima dell'anno precedente in modo che ogni trentatré anni si compia il giro dell'intero calendario. Una scelta, sottolinea il portavoce dell'Unione delle comunità islamiche italiane (Ucoii) Hamza Picardo, fatta per consentire a tutti i musulmani del mondo di vivere il Ramadan in condizioni di equità: nell'arco di trentatré anni, infatti, il mese di penitenza capita infatti sia d'inverno che d'estate, sia con le giornate brevi che con quelle lunghe. Alla base del Ramadan - uno dei cinque pilastri dell'islam, insieme alla testimonianza di fede, alla preghiera, all'elemosina e al pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita - vi è il controllo di sé e dei propri comportamenti, precetto che si concretizza attraverso il digiuno e la penitenza dall'alba al tramonto. Ma il Ramadan è anche il mese della solidarietà e, dal punto di vista strettamente dottrinale, del perdono: chi fa il digiuno per amore di Dio si vedrà i peccati perdonati.

  Per i musulmani è tempo di Ramadan

  Ramadan: rinsaldare i rapporti con la comunità musulmana italiana

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«In Italia mancano le moschee»

  LA STAMPA:  Il Ramadan al via tra le polemiche


In Siria ha fondato il monastero di Deir Mar Musa, che è diventato un punto di riferimento per il dialogo tra cristiani e musulmani. Ora sogna di diventare un "itinerante" nel mondo arabo, per dare vita ad altre fondazioni. E in vista del Sinodo dei vescovi sul Medio Oriente, che si terrà nel mese di ottobre, spiega quanto sia cruciale oggi una teologia dell’incontro tra islam e cristianesimo.

  Vittoria Pisciandaro:  Il gesuita del deserto shaykh islamo-cristiano







CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni


Badakhshan. Nuristan. Nomi che a molti di noi non dicono nulla. Selvatiche regioni dell’Afghanistan orientale, verso il Pakistan. Dieci volontari di una Ong umanitaria protestante, otto dei quali occidentali, operatori sanitari, ammazzati a sangue freddo. «Abbiamo giustiziato dei missionari cristiani», hanno rivendicato i taleban.

  Marina Corradi: In quelle mani assassine la voglia del nulla


Avevano portato cure e soccorso in quella valle dimenticata da tutti, in quella regione nel nord dell' Afghanistan dove - dicevano - neppure i Taliban ormai si spingevano più. Li hanno massacrati senza pietà accusandoli di essere spie e di volere convertire gli afgani al Dio dei cristiani.

  Angelo Aquaro:  Afghanistan, 8 medici massacrati Spie cristiane, dovevano morire

I Taliban sostengono di aver ucciso i medici, tra cui alcuni che da anni lavoravano prodigandosi per alleviare le ferite provocate da guerre che durano da oltre trent' anni, perché "spie della Nato" e "missionari cristiani". Una doppia etichetta che, nell' immaginario talebano, forgiato nella fucina inossidabile della logica amico/nemico, condanna le persone a cui viene attribuito un destino ineluttabile.

  Renzo Guolo:  Un destino insanguinato

Non è facile dire come si vedono gli «altri» dall' Afghanistan profondo. Per il portavoce dei talebani, i medici occidentali trovati morti ieri sono «missionari cristiani»...
Se quei talebani avessero ascoltato davvero i medici, avrebbero capito veramente chi erano. Avrebbero scoperto la loro passione per gli afghani, per la salute di un popolo che invece loro tengono in ostaggio. Avrebbero scoperto che questi «cristiani» sono impegnati con tanto rischio a curare i musulmani afghani.

  Andrea Riccardi:  Quei medici «colpevoli» di amare Uccisi per ribadire il potere dell' odio



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Un parroco della mia infanzia diceva che il Dio Paura è un’invenzione degli uomini per spaventare, inibire e dominare altri uomini. Gesù, aggiungeva, ci ha insegnato che Dio non è un vecchietto arrabbiato con la barba bianca e il forcone, ma l’energia d’amore di cui è composto l’universo.

  Massimo Gramellini:  God parade


 
 8 PER MILLE


«I beni della Chiesa sono al servizio dei poveri»

  Giacomo Galeazzi:  Bagnasco: più etica nella vita sociale

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Se si volesse per forza scegliere un testo paolino che esprima i principi ispiratori, al di là di questioni disciplinari contingenti, allora non c’è dubbio che occorra riferirsi a Gal 3,28:
Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero non c'è più maschio né femmina, tutti voi infatti uno siete in Cristo Gesù

  Giuseppe Pulcinelli:  San Paolo e le donne (terza puntata)




POLITICA

        (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

Politici che litigano su tutto. E la gente, sebbene narcotizzata dalle Tv, è disgustata.
"Ha sollevato una grande bagarre la recente denuncia della Chiesa circa l’assenza in Italia di una classe dirigente all’altezza della situazione. In una stagione densa di sfide e problemi, essa lamenta un vuoto di leadership. In tutti i settori. La politica, anzitutto, non svolge la funzione che dovrebbe competerle. Ma analoghe carenze si riscontrano nel mondo imprenditoriale, nella comunicazione e nella cultura. Persino nella società civile e nell’associazionismo. ..."

  "Primo Piano" di FAMIGLIA CRISTIANA n° 33

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Chiesa e politica «Avvenire» contro la «sortita» dei finiani su eutanasia e gay. 
E da Bagnasco richiamo alla «dimensione etica» per chi ha ruoli pubblici

  M. Antonietta Calabrò:  «Famiglia cristiana» in campo «Gente disgustata dai politici»


Le previsioni elettorali – specialmente se condotte quando non si sa neppure se e quando si voterà e con quali blocchi di alleanze – sono un genere letterario affine alla fantascienza. Tuttavia, se anche lo stimolo fosse così debole, sarebbe salutare una seria riflessione sulle trasformazioni dell’assetto geopolitico del Paese, sui problemi che testimonia e sui rimedi che ci si può proporre di adottare.

  Sergio Soave:  Ma questa fase si vede meglio da Sud



E’ venuta l’ora di analizzare la morte di quella che è stata chiamata, in gran fretta e proditoriamente, Seconda Repubblica.

  Barbara Spinelli:  L'impotente grandezza del Cavaliere


SONO maledettamente stufo di dover seguire i miei obblighi professionali commentando la ripetitiva rissosità e inconcludenza dei politici, l'incontenibile pulsione anticostituzionale di Berlusconi, l'uso dei dossier nei confronti di Fini e le controaccuse dei finiani contro il Cavaliere, gli sbraiti di Di Pietro contro tutto e tutti, il bastone secessionista della Lega che spunta dai borbottii di Umberto Bossi, l'attesa del Partito democratico e Godot che non arriva perché ce ne sono troppi e si paralizzano reciprocamente.

  Eugenio Scalfari:  Siamo tutti stufi di questa politica

 

 

PEDOFILIA

 Vibrante «J'accuse» di «Piùvoce» sulla pedofilia nel clero

  Giacomo Galeazzi:  "No alla rassegnazione al peggio"





 BENEDETTO XVI
 
        Angelus  -  8 agosto 2010

       Udienza generale: Il martirio (11 Agosto 2010)
     

 

OPINIONI E COMMENTI
 
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I «chiamati» al sacrificio e noi
Intanto, per cominciare, non è un fanatico. Il martire cristiano si consegna a una suprema chiamata, che gli chiede di affrontare la sofferenza e la morte in pura e semplice continuità con il dono della vita in favore di altri. È così che diventa un atto di fede e di amore – indisgiungibilmente. Non è un atto di puntigliosa mortificazione della propria vita, che celebra la propria superiorità sui comuni mortali. Tanto peggio, poi, quando un tale disprezzo della vita venga proclamato come imposto da Dio. Da qui, infatti, ad arrivare al sacrificio della vita altrui, in nome di Dio, passa meno di un capello. (E avevamo pensato che in questa suprema irreligione non potesse credere più nessuno!).

     Né fanatici né coatti Ma liberamente capaci della croce




 
 SPECIALE

 ANNO SACERDOTALE
   Lettera Enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità  

         

 


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      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

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            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm