Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
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"QUELLI DELLA VIA"
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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EMERGENZA ALLUVIONE IN PAKISTAN
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Nulla deve inaridire la solidarietà, neanche le
ingiustizie
Ci si potrebbe chiedere perché. Perché una
catastrofe umanitaria, a detta dell’Onu «più grave dello tsumani», con 21
milioni di sfollati e 10 milioni di senzatetto, un quinto del Pakistan sepolto
dal fango, raccolti distrutti, a un mese di distanza raggiunga l’Occidente come
una debole eco. Perché gli allarmi delle organizzazioni di soccorso, che hanno
raccolto sì e no un quarto degli aiuti necessari, non faccia breccia nei nostri
notiziari. Eppure anche solo i numeri, dal Pakistan, sono terribili: metà degli
alluvionati sono bambini e, di questi, quasi tre milioni hanno meno di cinque
anni. Molti non hanno più una casa, e neanche tre su dieci hanno acqua potabile
da bere. Questo significa epidemie. Tuttavia, l’attenzione del mondo non si
accende.
Forse
perché quello del Pakistan è uno tsunami lento, non vistoso come un’onda di
maremoto, e non colpisce l’immaginazione? O forse perché, istintivamente,
associamo al nome del Pakistan quello del terrorismo islamico, della regione che
incuba i taleban e li spinge verso l’Afghanistan e oltre, contro
l’Occidente?
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Lo scatto che ritrae due fratellini coperti di
mosche ha risvegliato le coscienze sull'emergenza delle alluvioni. Sembra un
quadro, ma è la drammatica realtà: quella di una crisi di fronte a cui il mondo
ha chiuso gli occhi. Cosa facciamo davanti a questa foto?
Adriano Sofri: Quella foto del bimbo pakistano simbolo dell'orrore dimenticato
È il maggior disastro umanitario della storia del Pakistan, eppure non tocca il
cuore dell’Occidente. “Le piogge senza precedenti cadute a partire dal mese di
luglio”, ha scritto, in una lettera alla Caritas Internationalis, il direttore
della Caritas pakistana Joseph Coutts, “hanno provocato una
devastazione generalizzata in tutto il Paese, per oltre 1.500 chilometri”. Più
di 15 milioni di persone sono state colpite: “è più di quanto abbiano fatto lo
tsunami asiatico del 2004, il terremoto del Kashmir del 2005 e quello di Haiti
del 2010 messi insieme, per quanto il numero di morti, circa 2.000, sia per
fortuna molto più basso” (rispetto, per esempio, alle circa 230mila vittime del
terremoto haitiano).
ADISTA: Non tutte le catastrofi sono uguali.
Le inondazioni in Pakistan non commuovono l'Occidente
CONFERENZA EPISCOPALE DEL PAKISTAN: Il nostro dovere di cristiani
Pierre R. Chantelois: Se il Pakistan fosse stato cattolico
Sono almeno 225 le persone, tra cui 73 donne, che si sono suicidate lo scorso
mese in Pakistan.
GEONEWS: RAPPORTO CHOC: 225 SUICIDI NELL'ULTIMO MESE
Resta drammatica la condizione di milioni di persone
colpite dalle alluvioni in Pakistan delle scorse settimane. Secondo gli ultimi
dati forniti dalla Croce rossa, almeno otto milioni di pakistani, in gran parte
anziani, donne e bambini, sono ancora senza un tetto, in accampamenti di
fortuna, e hanno bisogno di cibo, acqua potabile, abiti e di ogni genere di
prima necessità.
L'OSSERVATORE ROMANO: Gli alluvionati pakistani ancora senza aiuti
Diritto di culto
La
costruzione di nuovi luoghi di culto spacca il Paese Ritardi e
polemiche: chi garantisce davvero i permessi?
Botta e risposta tra il leghista che la giudica «inutile: la città ha
altre priorità» e il sindaco che difende il nuovo luogo di culto come una
scelta di civiltà
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Viva preoccupazione" per "la notizia della proposta di un "Koran Burning Day"
per l'11 settembre, anniversario dei tragici attacchi terroristici che nel 2001
causarono numerose vittime innocenti e ingenti danni materiali" è stata espressa
dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso in un comunicato diffuso
oggi. Il riferimento è all'iniziativa presa dal gruppo evangelico "Dove World
Outreach Center", che intende promuovere il gesto dimostrativo in diverse piazze
in tutto del mondo, in ricordo dei tragici attentati di New
York.
Guarda il video di Terry
Jones, pastore battista che ha lanciato per il prossimo 11 settembre la giornata
del rogo del Corano
Bloomberg difende il diritto a bruciare il Corano. Il
sindaco di New York non finisce di stupire: mentre continua a sostenere la
legittimità della costruzione della moschea a Ground Zero, sostiene che nessuno
può impedire al reverendo Jones l’autodafé annunciato (vuole celebrare questo 11
settembre con un rogo del Corano). Nulla da eccepire in effetti, il Primo
Emendamento protegge la libertà di espressione anche nelle sue manifestazioni
più estreme (bruciare la bandiera americana, per esempio).
Appello leader religiosi Usa contro giornata del rogo
del Corano (video)
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PENA DI MORTE
Viviamo in una sorta di perenne ambiguità: da un lato si registrano proclami,
grida, slogan arcigni e violenti, soprattutto in seguito a qualche efferato
episodio di criminalità, che auspicano il ritorno della pena capitale,
dall'altro lato sembra proprio che stia prendendo piede ogni giorno di più il
rigetto di un tipo di giustizia in cui lo Stato può disporre della vita dei suoi
cittadini, anche se colpevoli di gravi reati.
Il caso di
Sakineh non è isolato. Attualmente in Iran risultano pendenti, secondo un elenco
pubblicato dal Comitato internazionale contro la lapidazione, ben venti sentenze
di morte per lapidazione, tre delle quali riguardano uomini. Le «altre Sakineh»
portano i nomi di Maryam, Zeynab, Robabe, Ferdoas, Ashraf, Hajar, Sarimeh,
Khanom, Masumeh e altri ancora.
Alcune sono giovanissime, come la
diciannovenne Azar Bagheri, che aspetta nel braccio della morte nel carcere di
Tabriz, lo stesso in cui si trova Sakineh, altre sono meno giovani, come
Kheyrieh Valania, 42 anni, perseguitata dall’incubo delle pietre dal 2002, nella
prigione di Ahvaz.
INFANZIA NEGATA
I più piccoli fra
i reietti. Quelli che nessuno vuole. Sono gli oltre milletrecento
bambini e ragazzi disabili che vivono nelle strutture socioassistenziali (un po’
più dell’otto per cento dei minori fuori famiglia). La metà di loro ha un
disturbo psichico e tanti sono rom. Alcuni vivono in un reparto d’ospedale e
restano in corsia a tempo indeterminato: "Dimissioni difficili", si definiscono
quelle che li riguardano. E c’è chi sta addirittura peggio: i piccoli
che cioè nascono, vivono e crescono dentro l’ospedale...
PARI OPPORTUNITA'
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Comincerà a funzionare a gennaio 2011 la
neonata Entità delle Nazioni Unite per l'Uguaglianza di Genere e
l'Empowerment delle Donne UN
Women, creata dopo una votazione
all'unanimità dell'Assemblea Generale lo scorso 2
luglio e a guidarla sarà
Michelle Bachelet...
UN Women è un
segnale positivo anche in vista della prossima sessione dell’Assemblea Generale, che si riunirà
dal 20 al 22 settembre per fare
il punto e valutare lo stato di avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo del
Millennio stabiliti nel 2000, tra i quali il raggiungimento della parità di
genere...
Anche se negli
ultimi anni l'ONU ha compiuto notevoli progressi nel promuovere la parità di
genere, con importanti iniziative come la Dichiarazione e Piattaforma
d'Azione di Pechino e la
Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di Discriminazione contro le Donne
(in.pdf) molto rimane ancora da fare. Le disuguaglianze sono
profondamente radicate nella società...
ACQUA PUBBLICA
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
In vista dell’incontro nazionale del movimento in difesa dell'acqua pubblica
(Firenze, 18-19 settembre), il missionario comboniano chiede di rilanciare
l’impegno. «Diamoci da fare per portare al voto referendario (previsto tra
aprile e giugno 2011) almeno 25 milioni di italiani».
Sull'acqua
ci giochiamo tutto sia per noi, sia per i poveri. Se perdiamo l'acqua, abbiamo
perso tutto.
Dobbiamo
vincere! Se ce l'ha fatta l'Uruguay, la Bolivia, l'Ecuador, Parigi, ce la
possiamo fare anche noi.
Diamoci
da fare : si tratta di vita o di morte per noi, per i poveri, per il
pianeta.
Crescita del Pil a doppie cifre, materie prime e alcuni Paesi sicuri. Ma rimangono instabilità politica e squilibri
Da Nigrizia di settembre 2010: la ricetta di Romano Prodi, consulente Onu per l’Africa
SOMALIA
Qualcuno li ha definiti «taleban d’Africa». Anche loro
vanno in giro con kalashnikov e Rpg, ostentando la stessa intransigenza dei
miliziani afghani. Basta dare un’occhiata ai dispacci lanciati in questi giorni
da Mogadiscio e dintorni, per rendersi conto dei disastri che questi invasati
stanno perpetrando nella capitale somala.
Gli attentati in Uganda e Kenya sono un monito agli alleati del presidente
Sheikh Sharif Ahmed
SUDAFRICA
I sindacati del pubblico impiego dichiarano uno stop agli scioperi, che
si sono già estesi al settore minerario, la prospettiva che il governo
temeva di più
NIGERIA
Petrolio e inquinamento nel Delta del Niger
RUANDA
Il Paese delle mille colline dopo il genocidio è ripartito da zero. Resta molta
povertà, ma sugli Obiettivi del Millennio ha fatto passi da gigante. E con le
donne "in prima linea".
UGANDA
GUINEA
A tre giorni dal voto, la data del secondo turno delle elezioni
presidenziali in Guinea è stata nuovamente spostata, senza fissare una nuova
scadenza. Una crisi politica che nasconde gli scontri tra le due principali
etnie del paese per il potere. In audio l'analisi di Aladji Cellou Camara,
giornalista di Conakry, rifugiato politico in Italia.
SENEGAL
Hanno dai 4 ai 12 anni e passano le giornate per la strada. I soldi poi
finiscono nelle tasche di chi dovrebbe educarli ad essere buoni musulmani
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Torna in TV il programma "C'era una volta"
di Silvestro Montanaro che analizza i cambiamenti globali, i mutamenti sociali,
gli scenari politici e raccontare le storie di coloro che di tali trasformazioni
sono testimoni o vittime. “C’era una volta” indaga alcune pagine di queste
trasformazioni che tanto pesano oggi sui destini dell’umanità e tanto peseranno
ancora.
Le Filippine sono il paese
più cattolico dell’Asia ed il più grande alleato
americano nell’area in funzione anticinese. Colonizzate prima dagli
spagnoli, poi dagli Usa hanno pagato con un milione di morti la propria lotta
per un’indipendenza che si è rivelata troppo spesso condizionata dalle politiche
statunitensi.
Al potere si
sono succedute elite corrotte ed inefficienti, il paese non ha conosciuto alcuna
riforma e nelle sue campagne regna un vero e proprio feudalesimo.
Al
sogno di tutti è fuggire. Folle
di disperati gonfiano migliaia di baraccopoli nella capitale Manila e decine di
migliaia di giovanissime rischiano la propria vita vittime dei traffici legati
all’emigrazione illegale. Intanto cresce il fenomeno dei bambini di strada,
della prostituzione infantile e della
pedopornografia.
I cartelli del crimine ormai dettano legge nel Paese. Troppe collusione regalano loro l'impunità
72 esseri umani, uomini e donne, assassinate e abbandonati nel deserto, alla
frontiera del Messico con gli Stati Uniti. Non è una cosa nuova.
Il massacro di immigrati in Messico nella lettera di denuncia di vescovi e
laici del Paese (Sicsal.net, 26/8/2010). Tra i firmatari: mons. Samuel Ruíz,
mons. Raúl Vera Lopez, Blanca I Martínez Bustos (Centro Diritti Umani Fray Juan
de Larios).
Al nero, giorno a giorno, per venti euro e nessun diritto. Operai come
tanti. Ma sono palestinesi e costruiscono insediamenti ebraici
Solo un confine che delimita la sua estensione può avviare concrete possibilità
di pace in Israele
Sono ripresi i colloqui tra Israele e Palestina. Ma è flebile la speranza di una
soluzione equa
Erano vent’anni che il Kashmir-Jammu non conosceva una giornata di «mortale
follia» come quella di ieri. L’attacco alla scuola protestante è stato
duramente condannato dal vecchio leader separatista Syed Ali Geelani, che è
stato messo agli arresti domiciliari dalla polizia indiana. «Invito
i musulmani - il suo appello - a proteggere la minoranza (cristiana) e i loro
luoghi. Dobbiamo ad ogni
costo mantenere la tradizionale armonia e
fratellanza per cui il Kashmir è conosciuto in tutto il mondo».
Intervista a Peter Celestine Elampassery, vescovo del Jammu & Kashmir
La fine della guerriglia separatista, e una legge che premia i soldati che
uccidono di più, hanno provocato un'escalation dei crimini commessi dalle truppe
indiane contro i civili
Tre i civili morti. I militari ''collezionavano le dita come trofei''
Sabato il voto per il rinnovo della Camera bassa del parlamento di Kabul.
Milioni di tessere elettorali false sono già in circolazione. E quest'anno non
ci sono nemmeno gli osservatori internazionali
Eroina afgana sui voli militari britannici di ritorno dal fronte. La notizia
rafforza i sospetti sui reali interessi economici che si nascondono dietro la
guerra in Afghanistan
Dopo anni di indifferenza, il governo ha deciso di 'attutire' la Legge
antiterrorista applicata sin dai tempi di Pinochet contro gli oppositori. E da
sempre arma inumana contro gli indigeni e i loro diritti
Ormai è ufficiale, la mega-diga nella regione amazzonica del Parà è cosa
fatta. "Il governo ha firmato una condanna a morte per il fiume Xingu e
un decreto di espulsione per migliaia di cittadini", gridano indigeni e
ambientalisti
Petrobras, la compagnia statale petrolifera aumenta il capitale e annuncia investimenti. Il Brasile potenza economica mondiale
Bilancio dissestato: la Difesa manda in congedo migliaia di militari feriti
Una commissione della Nazioni Unite impone a Downing Street di ridurre i costi
processuali per le Ong
I
NOSTRI TEMPI /
Interventi ed opinioni |
IMMIGRAZIONE
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Immagini dure,
violente, che tolgono il respiro per l'intensità con cui colpiscono lo
spettatore: è il mini documentario prodotto in occasione dell'Immigration Day
2010 e creato utilizzando i video girati dai migranti con i cellulari in viaggio
dall'Africa verso le coste italiane. Ma oltre alla disperazione delle condizioni
di viaggio, alle violenze e alla morte c'è anche la gioia di persone che vedono
una speranza di una nuova vita
Proiettato
al Milano Film Festival "Wanted but not Welcome", sconvolgente montaggio di
video realizzati dai migranti nel viaggio verso il nostro Paese
La
traversata del Sahara. L'imbarco e la navigazione nel Mediterraneo. L'incontro
con le motovedette italiane e la reclusione nei Cie, prima dell'espulsione.
Infine le immagini sconvolgenti dei campi della morte nel deserto, disseminati
dei cadaveri di quelli che non ce l'hanno fatta. E' l'impressionante sequenza di
"Wanted but not Welcome", montaggio di spezzoni di filmati realizzati con i
telefonini da migranti africani durante il loro viaggio verso
l'Europa.
Deserto e mare sognando
l'Italia - L'odissea filmata dai clandestini
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ROM
C'erano 29
bambini pronti per andare a scuola il giorno dell'operazione di
"bonifica" del campo di via Rubattino. Ora non si sa che fine faranno
Nelle circolari interne del governo francese, dice Bruxelles, la comunità intera
dei Rom è stata indicata esplicitamente, nero su bianco, come bersaglio
prioritario delle espulsioni: ed è «vergognoso» che due ministri francesi
abbiano negato questo fatto, asserendo davanti alla Commissione Europea che
nessuna particolare etnia veniva o viene presa di mira. I testi delle circolari,
finiti poi su Internet, hanno svelato tutto
«La politica francese sulla questione dei Rom, fino a prima dell’estate, era
giustissima», dice Jean-Marie Colombani, ex direttore storico di Le Monde... «Il sottosegretario agli Affari europei Pierre Lellouche si muoveva
per convincere i governi di Romania e Bulgaria a farsi carico del problema,
visti gli enormi finanziamenti dell’Ue e considerato il fatto che neanche un
centesimo finisce effettivamente ai Rom. Poi...
Ma c’è qualcosa di più nella vicenda dei Rom, che il fronte franco-italiano
rivela. Di quest’Europa troppo schietta e comunicativa nel parlare e ammonire,
né i governanti francesi né quelli italiani sembrano ricordare la ragion
d’essere, sempre che la conoscano. Quel che evidentemente hanno dimenticato, è
che nel dopoguerra la Comunità nacque proprio per questo: per creare un nuovo
diritto sovrannazionale, grazie al quale gli Stati non possono più compiere
misfatti nel chiuso delle piccole patrie sovrane.
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Un’interessante discussione sui barbari ha avuto luogo tra Alessandro Baricco ed
Eugenio Scalfari sulle colonne di Repubblica nei giorni scorsi, quasi in
concomitanza con gli interrogativi e le polemiche suscitate dalla politica
francese di espulsione dei rom e con l’imbarazzante visita di un capo di stato
nordafricano a Roma. L’intersecarsi di questi elementi – un’arguta riflessione
che potrebbe restare sul piano della dialettica intellettuale, una drastica
misura di polizia che accredita l’equazione immigrati-delinquenti e una
preoccupante abdicazione della difesa dei diritti umani di fronte agli interessi
economici – mi suggerisce di tornare ad alcune considerazioni che da tempo cerco
di approfondire sulla pericolosa china del ritorno alla barbarie che la nostra
società ha imboccato da tempo. Sì, la barbarie devasta già il
presente.
per approfondire leggi:
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Io
sto con Emergency, incontro nazionale 2010, Firenze
Dal 7 al 12 settembre Emergency è a
Firenze per le giornate nazionali 2010.Il programma degli incontri, dibattiti e
delle serate, spettacoli e incontri.
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Si conclude il raduno nazionale di Emergency a Firenze, con un documento che fa
appello al valore dell'uguaglianza come fondamento delle azioni future
Fuori dalla crisi con un'altra economia
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
“L'indicatore del Prodotto Interno Lordo che torna
a salire, seppur di poco, non è un elemento sufficiente per dire che la nostra
economia è in salute, che le difficoltà sono definitivamente alle spalle.
Riteniamo anzi che si debba gradualmente adottare un sistema di sviluppo che
riorganizzi sia le produzioni sia i consumi verso un modello più sostenibile”,
spiega Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci!, una rete che unisce 39
organizzazioni, tra cui figurano Ong, associazioni attive in numerosi ambiti
della società e della vita civile (Arci, Emergency, Movimento Consumatori, Mani
Tese) e per la tutela dell'ambiente (WWF, Legambiente).
Ieri (4 settembre) a
Cernobbio, quasi a fare da controcanto al workshop Ambrosetti che si svolgeva
nella stessa località, i gruppi della campagna Sbilanciamoci!, nel corso del
forum “Fuori dalla crisi con un'altra economia”, hanno presentato dieci proposte
per aiutare l'Italia a uscire dalla crisi modificando le proprie politiche
economiche e sociali.
Per
consultare il testo completo delle 10 proposte della campagna Sbilanciamoci, clicca
qui.
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In occasione della campagna nazionale che si apre da oggi contro l’indigenza,
nell’anno europeo di mobilitazione contro la povertà, la Caritas italiana ha
pubblicato con le edizioni Dehoniane il sussidio «Povertà globali, risposte
locali» con l’intento di far crescere la consapevolezza tra i credenti del
legame che in questo tempo si è creato tra povertà, guerre e scempi ambientali e
proporre ai cristiani nuovi stili di vita.
Circa un miliardo di persone nel mondo soffrono ancora la fame. Dietro questi
numeri ci sono uomini e donne che vivono in condizioni disumane e che non
possono aspettare che le promesse non mantenute dai governanti si traducano
pienamente in fatti tangibili... Sono voci, volti e cuori che soffrono e
chiedono giustizia e dignità.
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Obiettivi del millennio
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Dopo la dichiarazione firmata da
189 capi di Stato e di Governo al vertice del Millennio delle Nazioni Unite nel
2000, la Comunità internazionale ha preso un impegno solenne: sconfiggere la povertà entro il
2015. Era
questo lo slogan scandito nel 2000, declinato in otto obiettivi e in molteplici
azioni, precise e concrete. Impegno che dopo dieci anni va verificato
puntualmente.
"Due buone notizie arrivate quasi in contemporanea.
L’ultima è che meno donne muoiono di parto nel mondo. E il progresso non è di
poco conto: il numero di decessi dovuti a complicazioni legate alla gravidanza e
al parto è diminuito del 34%, secondo il nuovo rapporto "Trends in maternal mortality"realizzato da OMS, UNICEF, UNFPA
e Banca Mondiale. Poche ore prima la Fao aveva annunciato che il numero delle persone affamate nel
mondo è sceso sotto il miliardo. Sullo sfondo di questi rapporti c’è il summit
sugli Obiettivi si sviluppo del millennio, che si terrà dal 20 al 22
settembre a New York, durante il quale i governi faranno il punto sui risultati
raggiunti e le sfide da affrontare nel prossimo quinquennio. Ma cosa c’è dietro
le cifre? ..."
Intervento di direttore della Caritas
Italiana
"...si direbbe che negli ultimi dieci anni siano stati
registrati risultati senza precedenti nella lotta alla povertà estrema, ma che
vi siano anche ritardi inaccettabili nel raggiungimento di alcuni degli
obiettivi intermedi.
Dall’esperienza che viviamo accanto alle Chiese locali,
constatiamo infatti che all’interno di molti Paesi, anche quelli più ricchi, le
diseguaglianze continuano a crescere, generando aree sempre più ampie di miseri
ed esclusi.
Urge dunque una qualche "correzione di rotta" sulle scelte,
gli stili di vita, sull’uso delle risorse economiche ed ambientali, ma anche del
nostro tempo e del nostro stare in relazione ogni giorno con tanti volti e
storie di povertà che sollecitano prossimità. " ..
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È ora di dire basta alla
povertà
Da oggi la società
civile chiede al Governo italiano e agli altri Paesi di rispettare gli impegni
nei confronti dei più poveri. Un ampio dossier su Famiglia Cristiana in
edicola.
Non è cosa semplice vivere da precari, e non solo per via dei soldi che son
pochi e del posto di lavoro permanentemente effimero, inaffidabile.
È l'ultima lezione di un intellettuale vero (che sentendosi definire tale si
ritrarrebbe inorridito). Edmondo Berselli. Non ha mai temuto di sfidare le
convenzioni e i luoghi comuni. In questi tempi pesanti, senza ironia e senza
vergogna, ci mancano (personalmente: molto) il suo sguardo leggero, il suo
anticonformismo ironico e autoironico. Le sue idee, destinate a far discutere a
lungo. Come questo saggio, che non va considerato una "eredità". Un lascito
postumo. Ma un contributo "vivo" e attuale al dibattito sul nostro futuro.
È ancora possibile oggi pensare a un modo giusto di distribuire le ricchezze? Se
lo chiede Berselli nel suo libro postumo. E la domanda riguarda tutti "«Occorre
accingerci a costruire una cultura, forse non della povertà, bensì della minore
ricchezza»"
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
ARMI
L’Italia si è attestata anche nel 2009 tra i cinque maggiori fornitori
internazionali di armamenti convenzionali e le sue esportazioni sono state
dirette principalmente ai Paesi in via di sviluppo.
Lo
si apprende dal rapporto “Conventional Arms Transfers to Developing Nations
2002-2009” redatto da Richard F. Grimmett che è stato consegnato venerdì scorso
al Congresso degli Stati Uniti d'America.
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Rubrica di Tempo Perso "E se domani ..."
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11
settembre: immagini inedite, nove anni dopo
Vanno osservate, le nuove immagini dell'11
settembre 2001. Il grande pubblico non le ha mai viste. Tra le registrazioni
riesumate, una sequenza da vicino dell'Edificio 7 del World Trade Center, prima
del suo repentino e sconcertante crollo, avvenuto a tratti in caduta libera. I
filmati sono stati rilasciati solo ora dall'agenzia NIST in base a una richiesta
legata al Freedom of Information Act, la legge statunitense che regola l'accesso
ai documenti classificati. Vediamo le riprese grazie a un collettivo
(International Center for 9/11 Studies) che ha messo su YouTube sia il materiale
girato quel giorno dalla troupe di una TV locale newyorchese sia altri videoclip
di grande interesse.
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Le parole di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ai funerali del sindaco Vassallo, ucciso da un commando della Camorra.
«Ha detto
un no di troppo: per questo lo hanno ammazzato»
Se la Politica si mette in movimento verso condivisi percorsi di legalità
costituzionale è e diverrà il principale obiettivo delle forze del male. Fa
parte della strategia della tensione.
Nessuno li vede, ma si cena con i boss. Impongono marchi e prodotti. Noi
compriamo e mangiamo e la criminalità ingrassa. I clan sono in grado di
soddisfare anche i palati più esigenti. Forniscono di tutto. E così molto
spesso, dietro una romantica cenetta, si nasconde un'economia criminale
alternativa. Ce lo racconta Peppe Ruggiero, già autore di «Biùtiful Cauntri»
nell'inchiesta «L'ultima cena»
Tutti
sanno che in Italia vige un’ottima legge che prevede la confisca e
l’uso sociale dei beni acquisiti con proventi illeciti dai mafiosi...
Pochi sanno che il processo che va dal sequestro alla confisca e dalla
confisca alla destinazione all’ente locale e da questo all’uso sociale,
è irto di ostacoli e difficoltà.
... Quel “se l’è cercata” continua ad essere l’humus culturale dal quale la Sicilia,
la sua classe dirigente e la gerarchia ecclesiastica non sono riusciti e non
riusciranno a tirarsi definitivamente fuori se, al di là di sporadiche e timide
esternazioni, non attaccheranno alla radice il male endemico della mafia che
infetta ancora la cultura popolare, la politica e le istituzioni...
MIRACOLO a Roma. Il ministro Gelmini ha chiesto alla direzione scolastica di
Adro di far rimuovere i simboli "padani" dalla locale scuola pubblica (ci vorrà
tempo, perché ci vorranno gli scalpelli...). Meglio tardi che mai: ci sono
voluti dieci giorni perché una lesione così smaccata della convivenza
repubblicana ricevesse un "alt" doveroso, ma non scontato in questo clima
politico e con questo assetto di potere.
Centinaia di testimonianze da genitori, studenti sull'inizio dell'anno
scolastico. Ma ora, mai con questa intensità, arrivano le voci dei docenti che
disegnano una radiografia precisa e amara dell'istruzione
Da anni l’Italia spende poco e male per l’istruzione. Ma con questo governo
spende sempre meno e sprofonda al penultimo gradino fra i 33 Paesi dell’Ocse,
lontanissima da Scandinavia, Usa, Regno Unito, o Francia, lontana da Austria e
Portogallo.
Tre operai licenziati a Pomigliano e non ammessi in fabbrica hanno mobilitato
molto di più dei 3700 docenti precari espulsi dalla scuola. Quando proporranno,
tutte le categorie, uno sciopero generale per fermare questo olocausto?
L´isolamento dei precari della scuola, la difficoltà a mobilitarsi per loro
da parte del mondo del lavoro, l´incapacità di tutelarli da parte delle
istituzioni, l´indifferenza della gente, può portare ad alcune tragiche
conseguenze.
Avrà 8 ore a settimana. Richiesto in Usa: «Collaborerò via web, ma credo nel
mio lavoro in Italia»
Una vicenda kafkiana quella dell'architetto napoletano Ciro Busiello, classe
1941, il precario della scuola più anziano d'Italia. Che si trova nella non
invidiabile posizione di andare in pensione a breve senza mai essere mai stato
assunto
L'anno scolastico che sta per iniziare per gli alunni disabili
sarà ricco di spiacevoli novità.
a cura di
Mimì Caruso
"VOI SIETE UN POPOLO SACERDOTALE" HOREB n. 56 – 2010
TRACCE DI
SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI
... Proprio questo movimento centripeto, dall’esterno verso il centro, costituisce
l’evento "pellegrinaggio". A noi ora interessa evocare il profilo del
pellegrinaggio al santuario come itinerario verso quel centro ove si ha
l’incontro con Dio, con Cristo, con la storia della salvezza, con Maria, coi
martiri, coi santi.
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Invito del presidente della Cei,cardinale
Angelo Bagnasco:"Essere fedeli agli impegni presi, in tutti i campi della vita
umana, e superare la mentalità corrente del cambiamento ad ogni costo"
... «Tutti
vediamo quanto ci sia bisogno di essere incoraggiati a vivere la fedeltà nel
matrimonio e più ampiamente nei rapporti, negli impegni, nella parola data» ha
affermato il porporato che ha aggiunto: «sembra che la fedeltà non sia neppure
più considerata un valore, ma l'equivalente dell'abitudine e della monotonia, il
contrario della novità e della spontaneità, dell'aggiornamento e dell'esperienza
che richiederebbe cambiamenti veloci e continui. Come se la fedeltà impedisse
l'apertura al futuro, al nuovo, fosse sinonimo di ripiegamento e chiusura, di
malinconia e condanna»...
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La
Bibbia a un milione di famiglie - L'iniziativa editoriale di Famiglia
Cristiana
Intervista
a monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la
cultura, sulle ragioni che rendono più che mai attuale la Bibbia.
Il
significato che la Bibbia riveste per l’uomo d’oggi e le ragioni per
cui vale tuttora la pena di leggerla integralmente sono al centro del dialogo
che abbiamo avuto con l’arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio
consiglio per la cultura.
Il direttore di Famiglia Cristiana illustra
l'ultima iniziativa editoriale: la nuova Bibbia San Paolo. L'obiettivo è
portarla, con un prezzo accessibile, a un milione di famiglie.
Guarda
il video: Don Sciortino presenta la
Bibbia
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L'iniziativa di "Famiglia Cristiana". In distribuzione un milione di copie in
formato tascabile con alcuni fra i più famosi brani dell'Antico e Nuovo
testamento che si potranno ascoltare alla radio e sul web
Convegno ecumenico
internazionale di spiritualità ortodossa
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
“Comunione e solitudine” è il tema della XVIII edizione del Convegno ecumenico
internazionale di spiritualità ortodossa, che si svolgerà presso il Monastero di
Bose dall’8 all’11 settembre 2010.
Organizzato in collaborazione con le
Chiese ortodosse, ricorda un comunicato, da quasi vent’anni il Convegno
rappresenta “un’importante occasione di dialogo sui temi essenziali della vita
spirituale, dove le tradizioni dell’Oriente e dell’Occidente cristiani
intersecano le attese profonde dell’uomo contemporaneo”.
L’itinerario del
Convegno si snoda in quattro giornate “di studio e confronto
fraterno”...
Comunione e solitudine
nella tradizione ortodossa
Comunione e
solitudine
i messaggi
inviati da: Bartholomeos I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli;
Card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese
Orientali; Hilarion, Metropolita di Volokolarnsk, Presidente del
Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca;
Archimandrita Elisseos, igumeno del Sacro Monastero di Simonos Petras;
Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato; p. Adolfo Nicolás, S.J.
Preposito Generale; Teodoro II, Patriarca di Alessandria e di tutta
l’Africa; Card. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale
Italiana; Kirill I, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia; Pastore
Olav Fykse Tveit, Segretario generale del CEC; mons. Kurt Koch,
Presidente del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani; Filaret,
Metropolita di Minsk e Sluck e Esarca patriarcale di tutta la
Bielorussia.
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DIALOGO INTERRELIGIOSORicordando
Raimon Panikkar - teologo di tre religioni -
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«Preghiera, solidarietà e implorazione della misericordia divina per le vittime
nella scuola protestante del Kashmir e per i cristiani feriti in Pakistan». Ma
anche tanta «tristezza» unita a «profonda preoccupazione» per le sorti future
del dialogo interreligioso
Guardare in faccia il vicino aiuta a sottrarsi alla pressione delle correnti
dell' odio. È la base per vivere insieme: guardarsi in faccia così come si è e
non conoscersi attraverso le caricature mediatiche o propagandistiche.
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
San
Gennaro
"Napoli ha sempre vissuto di pane e di speranza. Ora sembra che siamo
arrivati ad un punto di svolta: niente è scontato, né il pane né la speranza.
Come è potuto accadere?". Lo ha detto il cardinale Crescenzio Sepe nel corso
dell'omelia per il prodigio del miracolo di San Gennaro, che si è ripetuto anche
quest'anno.
L'autore di "Gomorra" ricorda il suo
stupore di bambino. E racconta: "In una città disperata questa magia è l'unica
speranza. Per capirla bisogna ascoltarne il battito"
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XVII
anniversario del martirio di 3P ucciso dalla mafia
Padre Giuseppe
Puglisi meglio conosciuto come Pino,
soprannominato 3P
(Palermo, 15 settembre 1937 – Palermo, 15
settembre 1993)
Manifestazioni 2010 nel XVII anniversario del martirio di 3P
ucciso dalla mafia
Il presidente del Centro Padre Nostro: “Ai
nostri rappresentanti politici mi sento di dire che ricordare padre Puglisi non
significa solo partecipare a inutili passerelle, ma attivarsi concretamente per
un territorio dove la gente soffre”
" Mio padre dice che la gente
qua è divisa in due: quelli che camminano a testa bassa e gli uomini d'onore che
camminano a testa alta" - "Allora diciamo che
io sono venuto qua per aiutare la gente perbene a camminare a testa
alta!"
" Se ognuno di noi fa qualcosa,
insieme possiamo molto"
Grazie 3P
!!!
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CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
L'appello dei vescovi italiani risuona ormai da tempo: giovani, datevi alla
politica! Sono ormai diverse le diocesi che hanno deciso di impegnarsi in prima
persona e dedicare spazio e tempo alle cosiddette "scuole di formazione
politica", fenomeno che negli anni '80 aveva preso molto piede in Italia prima
di essere poi gettato nel "dimenticatoio" negli anni '90.
A proposito
dell'impegno politico e civile
Il dibattito sul disagio dei cattolici va avanti.
Occorre far sentire la voce di un’altra Italia, un’Italia distante da quella
delle cricche e della corruzione ma anche “antropologicamente estranea”
all’effimera cultura delle veline e del Billionaire.
I recenti richiami della Conferenza episcopale italiana sulla deriva etica del
nostro Paese sul piano personale e sociale e sulla mancanza di una politica
adeguata, insieme agli editoriali di Famiglia Cristiana sulla stessa
lunghezza d’onda, come sassi nello stagno o nella palude che dir si voglia,
inducono qualche ulteriore riflessione, non meramente politologica, su aspetti
che sono culturali ed etici ma non ininfluenti nella vita pubblica.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Eucarestia
e vita quotidiana"
Convegno nazionale Azione Cattolica
Messaggio dell’Azione cattolica italiana nell’ambito
del Convegno dei presidenti e degli assistenti diocesani - Ancona,
10/12 settembre
Nell’ambito
del convegno dei presidenti e degli assistenti diocesani intitolato
“Eucarestia e vita quotidiana”, in svolgimento
significativamente ad Ancona, sede del prossimo Convegno eucaristico nazionale,
l’Azione cattolica italiana desidera proporre una breve riflessione perché la
ripresa di settembre coincida con una radicale e nuova attenzione ai problemi
reali e concreti che gli italiani vivono ogni giorno, nella vita
feriale.
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Verso la Settimana
Sociale della Chiesa italiana
Introduzione al tema e presentazione del
documento preparatorio.
Una mappa per leggere l’Italia di oggi e
individuare un’“agenda di problemi”. È l’intento del documento preparatorio alla
prossima Settimana Sociale della Chiesa italiana. Il testo, intitolato
Il Bene comune oggi. Un impegno che viene da lontano,
è stato confezionato in “progress”, preceduto da incontri con diocesi e
associazioni su tutto il territorio, supportato da un sito
(www.settimanesociali.it) dove sono pervenuti suggerimenti e contributi. La
premessa da cui parte è lodevole: meglio individuare pochi punti chiave su cui
discutere e ripartire con proposte chiare, per la società e la Chiesa.
Prima di tutto il bene
comune
Leggi anche:
Documento Preparatorio
della 45ma Settimana Sociale dei Cattolici
Italiani
Il contributo di Pax Christi alla
Settimana: Il coraggio della
speranza
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La lettura dei saggi comparsi su Status Ecclesiae mi hanno resa
teologicamente più problematica. Cosa che, almeno in parte, non voglio: per
quanto iscritta al coordinamento delle teologhe, i miei contributi non possono
prescindere dalla prioritaria professionalità politica. Per questo mi rifaccio
al documento originario per Napoli e alla denominazione evangelica.
CHIESA/IMMIGRAZIONE/ROM
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
L’accusa
è del presidente della Commissione diritti umani del Senato, Pietro Marcenaro,
che critica la parte del trattato italo-libico che consente la politica del
"refoulement". «Giusto sdoganare il paese di Gheddafi, ma è una vergogna che
l’Italia non accolga i giovani che chiedono protezione e rifugio».
"L'arrivo del colonnello Gheddafi in
Italia, con la sua scia di polemiche, non ha affatto affrontato uno dei nodi
irrisolti che emergono dal trattato italo-libico firmato l'anno scorso: il tema
dei respingimenti in Libia dei migranti che vogliono arrivare sulle coste
italiane. Il governo di destra berlusconiano si fa forte dei dati: nel primo
trimestre del 2010 in Italia e a Malta sono arrivate 150 persone contro le 5.200
dello stesso periodo del 2009.
Anche se per la Caritas rimane costante la
pressione migratoria verso le nostre coste. Il problema, spiegano i volontari in
prima linea, è che l'incremento degli ostacoli per arrivare in Occidente non
scoraggia né chi vuole scappare da fame, guerra e persecuzioni, né i trafficanti
di uomini. Non solo. ..."
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L’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione si dice
sconcertata per le dichiarazioni del ministro dell’Interno riguardo alla vicenda
del peschereccio siciliano colpito dal fuoco di una motovedetta italo-libica.
Per l’Asgi è necessario rivedere gli accordi italo-libici, riconducendoli nel
solco del diritto internazionale e comunitario. Critico con il governo anche il
vescovo di Mazara del Vallo.
Per i Ris dei carabinieri i colpi sparati provengono da armi fisse in dotazione
alla motovedetta.
L'episodio collegato al mitragliamento, da parte di
una motovedetta libica, di un peschereccio italiano, continua ad arricchirsi di
nuovi risvolti rendendo la vicenda sempre più intricata.
Comandante motopesca mitragliato: impossibile
scambiarci per barcone. Idv: ministri genuflessi davanti a Gheddafi
intervista a mons. Domenico Mogavero
"questa esasperata caccia all'immigrato, per cui ogni
imbarcazione è un potenziale mezzo nemico che tenta di portare in Occidente
persone 'pericolosissime' da rinviare subito al mittente, certamente non giova a
rasserenare i rapporti, e a risolvere la questione nella maniera più umana
possibile, cioè attraverso il dialogo e l'intesa."
"monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara: «Tra i pescatori aumenterà la
preoccupazione... la questione delle acque internazionali resta una questione
incandescente»... il leghista Stefano Stefani: «È un bell'assurdo... farsi
sparare dai mezzi che abbiamo regalato»... il deputato democratico Emanuele
Fiano: «Maroni, dicendo che i libici pensavano fosse una "carretta del mare",
intende forse dire che si può sparare sui clandestini?»
Il vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli sostiene che «Mogavero è
soprattutto il vescovo di Mazara»... dunque la sua denuncia «non va interpretate
come una protesta dei vescovi contro il governo»... ma ai vertici della
Conferenza episcopale italiana si precisa che Mogavero «parla come pastore delle
popolazioni direttamente colpite dall'incidente», ma «non a titolo personale»
Parla Cristian Gaita, giornalista rumeno in Italia
Bruxelles difende i diritti formali al suo interno, ma disconosce quelli delle
persone che vengono respinte nel Mediterraneo. Intervista al sociologo Marco
Revelli
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Conclusioni
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C’è ancora la Chiesa del Vangelo, “nonostante il Vaticano”: è la Chiesa dei
laici e dei preti che annunciano il messaggio di liberazione di Gesù e che
lottano per la giustizia, insieme agli ultimi della Terra. È questa la Chiesa
che racconta Gianluca Ferrara, napoletano, fondatore della casa
editrice Edizioni Creativa e di Dissensi Edizioni, nel suo libro Nonostante
il Vaticano, appena pubblicato dall’editore Castelvecchi (con prefazione di
Beppe Grillo e contributi di Alex Zanotelli,
Vitaliano Della Sala e Andrea Gallo,...)
ACLI
POLITICA
COMUNIONE E LIBERAZIONE
Gheddafi e l'Europa islamica
«La conversione non è un abito che si indossa o
si smette nel giro di pochi momenti. È, invece, un itinerario serio che
È assordante il coro di polemiche che ha salutato Mu'ammar
Gheddafi, al termine della sua visita in occasione del secondo
anniversario del “Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione” tra Italia
e Libia...
Le fibrillazioni in seno al governo scoppiate durante l’estate, con la cacciata,
de facto, del presidente della Camera Gianfranco Fini
dal Popolo della Libertà e la gestazione della sua nuova creatura politica,
“Futuro e Libertà” (in sicura uscita – anche se non si sa con quali tempi –
dalla maggioranza di governo), non ha lasciato indifferente né spettatrice la
gerarchia cattolica.
La vicenda Fini richiama una tecnica ben conosciuta in politica. Quella di
inventarsi un nemico interno o esterno per distogliere l'attenzione dalle
difficoltà reali. La maggioranza sfugge alla resa dei conti politici e dirige il
fuoco mediatico sul presidente della Camera, concentrato di tutti i mali
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(dalla "Lezione sulla democrazia" che Gustavo Zagrebelsky ha tenuto sabato alla
Festa del Partito Democratico a Torino)
"Politica" è una parola bastarda.
Ha molti padri e madri. Non è sempre la stessa cosa. Dipende da chi la genera e
per che cosa.
Da qui bisogna ripartire, perché le stesse questioni oggi più discusse, riforma
elettorale in testa, esigono la costruzione di un diverso ambiente nel quale le
persone possano riconoscersi e ritrovare il senso politico delle grandi
questioni. Non un sogno da vendere, ma una cultura da costruire, capace di dare
anche alle vecchie parole il senso adeguato ai tempi mutati. La forza delle cose
ci indica quali siano le questioni da affrontare.
C’è un legame tra le regole elettorali e la cultura politica; e non sorprende
che i cattolici con maggior sensibilità democratica ne dibattano e sentano come
intollerabile la sopravvivenza del “porcellum”.
La truppa c'è: numerosa e motivata. Mancano generali e stato maggiore. Ed ecco,
allora, che nel vuoto prodotto dalla «diserzione» dell' intellighenzia cattolica
si agita quel manipolo di atei devoti - fenomeno politico e non religioso -
tanto accarezzati da non pochi ecclesiastici.
Per capire la politica siciliana bisogna, come minimo, essere siciliani e fini
conoscitori della realtà dell’isola. Perciò non proverò nemmeno ad azzardare
un’interpretazione della complessa partita che lì si sta giocando in questi
giorni, né a decodificare i segnali che il presidente del Consiglio - di
passaggio a Taormina - ha lanciato ieri ai vari politici dell’isola. Quel che
però mi sembra di poter dire, dal nebbioso Nord in cui sono sempre vissuto, è
che la partita siciliana è solo un episodio di una partita molto più generale,
una partita che si gioca un po’ in tutte le regioni meridionali ma in realtà ci
riguarda tutti.
"Famiglia Cristiana" - "Primopiano" del
n.37
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Famiglie in difficoltà ed economia in
affanno. Colpiti soprattutto i giovani.
Dopo un’estate torrida
e una politica al calor bianco (ammesso che possa dirsi “politica” l’indecente
spettacolo cui abbiamo assistito), il Parlamento riapre i battenti. Con la
speranza che, lasciati alle spalle insulti, ricatti e campagne di stampa
velenose, la politica affronti (prima che sia troppo tardi) le vere emergenze
del Paese. Che riguardano le famiglie in difficoltà e un’economia in affanno,
come ha ricordato il presidente della Repubblica.
I "pannicelli" delle
promesse mancate
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In Europa si è scatenata una "guerra" ai nomadi?
Anticipiamo l'Editoriale del n.
38 di Famiglia Cristiana, in edicola dal 15 settembre.
Sgomberi
ed espulsioni di zingari dappertutto. Virili dichiarazioni di “guerra” contro di
loro in Francia. Una vera emergenza? Sembra di sì, vedendo tanto agitarsi. In
realtà, insistere sulla minaccia zingara paga in termini di consenso. Anche se
le minacce sulla società italiana o europea sono ben altre. Eppure, agitare un
fantasma incombente (e poco consistente) è comodo.
Angelus
- 5 settembre 2010
Angelus
- 12 settembre 2010
Udienza generale Santa Ildegarda di Bingen(2) (8 settembre 2010)
Udienza generale Santa Chiara d'Assisi (15 settembre 2010)
Discorso ai
Vescovi di recente nomina partecipanti al Seminario di aggiornamento promosso
dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli (11 settembre
2010)
Discorso all'Ambasciatore
della Repubblica Federale di Germania (13 settembre 2010)
Discorso ai
Vescovi di recente nomina partecipanti all'Incontro promosso dalla Congregazione
per i Vescovi (13 settembre 2010)
OPINIONI E COMMENTI
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Ogni viaggio del Papa è una storia a sé.
Nel senso che ogni pretesa "graduatoria" – in complessità, problematicità,
difficoltà – finisce sempre col perdere di significato di fronte all’unicità di
ciascun appuntamento. Altrettanto certamente, tuttavia, quello che Benedetto XVI
inizia oggi nel Regno Unito condensa, come pochi altri, una serie di motivi di
interesse tale da meritargli un’attenzione del tutto particolare. E farne uno
degli eventi più attesi. Non solo da un punto di vista religioso, e non solo per
il Regno Unito e l’Europa.
Visita la pagina della Santa Sede: Viaggio Apostolico nel Regno
Unito (16-19 settembre 2010)
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La beatificazione di John Henry Newman promette di essere
motivo di gioia e di grazia per tutta la Chiesa. Sarà, però, una grazia
particolare per i pastori e i teologi della Chiesa, soprattutto in preparazione
del cinquantesimo anniversario dell'apertura del concilio Vaticano II
Senza reticenze.
Con grande coraggio e con gioia. Il viaggio di Papa Benedetto nel Regno Unito è
così. Chi si aspettava un cammino intimidito, complicato da nubi di polemiche,
da avvisaglie di scontro, si trova un Papa, un cristiano, che non si affida a
omissioni o furbizie. E che affronta con cordiale sincerità le questioni chiave
sul tappeto.
«Aspettiamo Benedetto
XVI innanzitutto come Pontefice», dice l’ambasciatore del Regno Unito presso la
Santa Sede. «E nessun problema per la beatificazione del cardinale Newman.
Bagno di folla ad Edimburgo per Benedetto XVI. L'incontro con la Regina e le
comuni radici cristiane. A Glasgow la denuncia del relativismo in una grande
Messa.
Nel secondo giorno
dello viaggio in GB Benedetto XVI parla chiaro sul dialogo e pone il problema
della moralità in politica. Non basta il consenso né la maggioranza.
La visita di Benedetto XVI in Gran Bretagna - la prima visita di Stato da parte
di un Papa - suggerisce un garbuglio di estemporanee considerazioni. Essa
intanto sancisce formalmente il superamento, in sede storica, dell’inimicizia
tra la Chiesa di Roma e la nazione plasmata, 500 anni fa, dallo scisma di Enrico
VIII.
SPECIALE
ANNO
SACERDOTALE |
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2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
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3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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