Introduzione alla Vita Cristiana Ciclica

 

 

Sistema Riproduttivo
Spirituale

 

 

Sistema Ciclico Formativo

 

 

Sistema Ciclico Cristocentrico

 

 

Sistema Ciclico
Spirituale

 

 

Sistema Ciclico Complessivo

 

 

Funzione del Ciclo

 

          

 

Approfondimento e Fase Operativa

 

          

 

 

Vuoi scrivermi per saperne di più?

denal2010@libero.it

 

          

 

 

Link Utili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torna in alto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torna in alto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torna in alto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torna in alto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torna in alto

Conoscenza

Premessa

Molti contrappongono l’amore alla conoscenza facendo riferimento a 1°Cor.13, come se la conoscenza di Cristo non comprendesse l’amore. Paolo inserisce “L’inno all’amore” in un contesto che parla dei doni spirituali, e nei quali non figura l’amore come dono specifico. Se è lo Spirito Santo che comunica i doni ed è Lui che sparge l’amore nei nostri cuori (Rom.5:5), potrebbe Egli omettere l’amore? La sua presenza e la sua azione testimoniano dell’amore.

L’amore tra i doni spirituali

Perché Paolo nel bel mezzo della trattazione dei doni spirituali inserisce l’amore esaltandolo al punto da fare impallidire tutti i doni? Premesso che nella nostra argomentazione sulla conoscenza non parliamo della conoscenza come dono (altrimenti dovremmo convenire che non è per tutti ma solo per quelli dotati) ma parliamo della conoscenza come base della nostra vita in Cristo e non del carisma specifico, il quale conferisce un particolare spirito di rivelazione, capacità di apprendimento e di una comprensione non comune.

Paolo parla dell’amore nel contesto dei doni spirituali a quelli che insuperbendosi, una volta ricevuti i doni, possono sentirsi autorizzati ad usarli a loro piacimento, dimenticando che lo Spirito che li ha conferiti deve continuare a guidarli, nel loro esercizio e nell’amore.

Non è un contrasto fra i doni spirituali e la carità. In 1°Cor.14:1, subito dopo, Paolo precisa: “Procacciate la carità, non lasciando di cercare i doni spirituali”, come per dire: “non pensate che la carità possa fare a meno dei doni”. Occorrono entrambi, anzi, i doni comunicano l’amore stesso di Dio per noi se sono esercitati con umiltà nella guida dello Spirito.

La conoscenza e la carità

C’è un altro verso che sembra mettere in contrasto la conoscenza e l’amore in 1°Cor.8:1: “La conoscenza gonfia, ma la carità edifica”. Non dobbiamo estrarlo dal suo contesto perché è citata solo la parte finale del verso. Leggiamolo nel suo contesto: “Quanto alla carne sacrificata agli idoli, noi sappiamo tutti che abbiamo conoscenza. La conoscenza gonfia, ma la carità edifica”. Di quale conoscenza parla Paolo qui? Della conoscenza che “gli idoli sono nulla” (1°Cor.8:4). Questa conoscenza può portarci ad essere severi e duri con il fratello debole al punto da porre intoppo sul suo cammino, come dicono i vv.9 e 11. In questo caso è meglio usare carità e comprensione, verso il fratello, piuttosto che avvalersi della propria conoscenza che gli idoli sono nulla e mangiare del cibo sacrificato agli idoli davanti a lui. La vera conoscenza non è mai priva d’amore (vedi in Giac.3:17). L’amore è presente e comprensivo con tutti gli altri doni, perché il dono dell’amore è Cristo stesso, che deve soppiantare il nostro egoismo e il nostro orgoglio. Se l’amore non si estrinseca nell’esercizio dei doni spirituali, i quali possono essere definiti anche doni di grazia, in che altro modo potrebbe essere manifestato? Non certamente a parole. Giovanni apostolo esorta: “Figlioletti, non amiamo a parole ma a fatti e verità”. Tutto questo per dire che non vi è conflitto alcuno fra i doni spirituali e la carità, tanto meno fra la carità e la conoscenza, anche se quest’ultima la consideriamo come dono spirituale, come molti comunemente credono.

La comunicazione della conoscenza è un atto di amore

La rivelazione e la comunicazione della conoscenza, sia dal lato divino che dal lato umano, è da considerarsi un atto di amore, perché per amore c’è stato manifestato Gesù Cristo. Ogni qual volta un cristiano comunica la conoscenza di Dio con umiltà, sta compiendo un atto di amore verso il fratello, liberandolo dalle scorie dell’ignoranza e compiendo un servizio grato al Signore, perché comunica Cristo che è sapienza di Dio. La conoscenza di Dio porta all’amore, lo dice Gesù stesso: “Io ho fatto conoscere il tuo nome e lo farò conoscere ancora, affinché l’amore del quale tu mi hai amato, sia in loro” (Giov.17:26).

La profonda conoscenza di Dio

C’è un altro verso che dobbiamo chiarire mettendo anch’esso in relazione l’amore con la conoscenza ed è in Ef.3:18,19: “Affinché essendo radicati e fondati nell’amore, siate capaci di abbracciare con tutti i santi qual sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo, e di conoscere (gr. ghinskò) questo amore che sorpassa ogni conoscenza (gr. gnosis), affinché giungiate ad essere ripieni di tutta la pienezza di Dio”. Paolo nel greco usa ghinskò per esprimere una conoscenza concreta <dell’amore di Cristo>, una comunione intima, mentre usa (gnosis) per <l’amore che sorpassa ogni conoscenza>, il quale si riferisce al sapere umano, il che significa che non si sta facendo riferimento ad epi-gnosis, e quindi alla profonda conoscenza di Dio. A questo punto c’è un altro termine di cui dobbiamo venire a conoscenza per comprendere bene la questione ed è Apo-kalipsis, che significa rivelazione, ed anch’esso comunica conoscenza. Lo troviamo in un verso che abbiamo già considerato in Mat.11:27: “Nessuno conosce appieno (epi-ghinskò) il Figliuolo, se non il Padre e nessuno conosce appieno (epighinskò) il Padre, se non il Figliuolo e colui al quale il Figliuolo avrà voluto rivelarlo (apo-kalipao).

Non si può conoscere appieno il Figliuolo ed il Padre se non per rivelazione (apo-kalipsis). Nella Epignosis è compresa una certa dose di rivelazione, altrimenti non si potrebbero comprendere le cose di Dio in modo soprannaturale, ma solo attraverso l’azione razionale della mente.

Conclusione

L’amore e la conoscenza sono in perfetta armonia come tutte le cose fatte dall’Onnipotente, però dobbiamo evitare di estremizzare le varie componenti e creare sintesi, perché dall’insieme degli elementi che compongono la vita cristiana si manifesta una vera spiritualità che esprime la volontà di Dio.

L’amore senza conoscenza è puro sentimentalismo amorfo; la conoscenza senza amore sfocia nel dogmatismo brutale e sterile. L’amore e la conoscenza producono una miscela di forte potenziale persuasivo di alto coinvolgimento affettivo.

Conoscenza intima

Pur tuttavia esiste anche una rivelazione diretta, dove l’elemento umano è assente, perché non media neppure nella lettura e nella riflessione delle Sacre Scritture: è una rivelazione diretta, di Dio stesso, della sua persona e della sua natura, dei suoi sentimenti oltre che del suo consiglio. È d’obbligo un’altra citazione: “Noi tutti contemplando a viso scoperto, come in uno specchio, la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di Lui, di gloria in gloria, secondo che opera il Signore che è Spirito” (2°Cor.3:18). Questa conoscenza intima, diretta, dovuta alla contemplazione della divinità, che si rivela e produce trasformazione della persona, avviene anche mediante la rivelazione del Figliuolo che ci mostra il Padre ed attraverso il Padre che ci mostra il Figliuolo così come è scritto in Ef.1:17: “L’Iddio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo spirito di sapienza e di rivelazione per la conoscenza d’Esso (Cristo). Da questo verso comprendiamo che ci sono due canali di percezione della conoscenza di Dio: Quello della sapienza e comprensione della Parola, che usa i termini (epi-gnosis) e (apo-kalipsis) e quello della conoscenza intima (epi-ghinskò), che è riferita alla persona ed alla natura di Dio. Dio comunica amore quando comunica sé stesso e la sua natura, perché c’è una conoscenza della volontà di Dio e c’è una conoscenza di Dio (vedi Col.1:9,10), riferita alla sua persona al suo carattere.

TEMA della sezione CONOSCENZA: epignosis, fede e conoscenza, crescita spirituale