Introduzione alla Vita Cristiana Ciclica

 

 

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Mente

Premessa

Esiste in modo naturale una parte della nostra mente sensibilizzata dalla nostra coscienza che tende a fare il bene e c’è una parte sottoposta al sistema carnale e che al suo servizio porta al male. È quello che Paolo in Rom.7:25 cerca di dire: “Con la mente servo alla legge di Dio, ma con la carne alla legge del peccato”. In questo sembra esserci una contraddizione con la piena liberazione dalla schiavitù che Cristo è venuto ad offrire, visto che il l’uomo sembra essere diviso e destinato a vivere in un conflitto permanente.

Paolo sta parlando di un credente che è nella sua fase iniziale e non ha intrapreso il processo di santificazione che lo porterà alla vita dello spirito, come dichiarerà dopo in Rom.8:12,13.

C’è un’azione che Dio compie istantaneamente nella vita del credente e c’è un’opera che Egli intende compire progressivamente, se siamo intenzionati a proseguire.

La mente sottoposta a due sollecitazioni

Mentre la coscienza, resa sensibile dall’azione immediata dello Spirito, esercita sulla mente il diritto di veto a tutto ciò che è male (di cui è a conoscenza), il sistema carnale (ancora in piedi) continua ad esercitare la sua influenza sulla mente. In questo è divisa la mente: essa è sollecitata da due istanze che esercitano pressione su di essa. Bisogna presto uscire da questa situazione e proseguire nell’opera di conversione, che deve portare ad abbattere il sistema carnale, ancora in piedi ed in piena efficienza e mettere l’intera vita sotto il controllo di Cristo, per vivere la vita in Cristo.

Molti credenti si fermano alla prima fase dell’esperienza cristiana e permangono molto tempo in una fase di conflitto fra sollecitazioni positive e negative, e che spesso - a lungo andare - c’inducono a vivere una doppia vita, quella dello spirito e quella della carne, restando in un conflitto permanente.

Dobbiamo risolvere al più presto questa situazione, se non vogliamo essere lacerati da questa ambivalenza, che può portare alla mente una divisione permanente e che a lungo andare potrebbe portare a serie conseguenze.

Il processo che prosegue

Questo stato di ambiguità ci porta ad un cristianesimo anomalo, apparente, formale, derivante da una incompleta esperienza cristiana e da una mancata integrità interiore.

La prima fase della conversione è illuminante per la nostra coscienza, ma è necessario un ulteriore approfondimento perché anche la mente acquisisca la verità che le consentirà di essere libera dai vecchi principi. La coscienza, poi va anch’essa educata ed arricchita ulteriormente, con l’acquisizione della verità più completa.

Man mano che il processo di apprendimento e di formazione e di rinnovamento va avanti, l’uomo nuovo interiore (spirituale) si va formando, mentre il vecchio (con le sue vecchie abitudini e il suo sistema carnale) va indebolendosi. Anche la mente va rinnovandosi in questo processo con la conoscenza della Parola, perdendo progressivamente il meccanismo del vecchio sistema carnale,  in modo da acquisire quello spirituale.

Costruendo l’unità della mente

In questa maniera si costruisce l’unità della mente e l’integrità della persona umana. L’uomo spirituale prende il posto del vecchio uomo carnale ed egli diventa una persona risorta in Cristo per vivere una nuova vita.

Inizialmente nella conversione coesistono due forze e due volontà che si contendono la direzione della nostra vita, ma poi una sola deve emergere, per eliminare ogni conflitto.

Inizialmente la nuova creatura (e con essa la nuova volontà che è nata per servire Dio) è debole e fragile, ed è duro lottare contro la preponderanza e la tracotanza della vecchia natura che da tempo ci governa, ma se con l’insegnamento e la preghiera la facciamo crescere, essa avrà la forza di opporsi e di affermarsi.

Progredendo nella crescita spirituale, la nuova vita acquisterà forza e capacità di guidare la nostra vita nel sentiero della verità. Essa sarà affiancata dalla Parola del Signore e dallo Spirito di Dio che ci è stato dato per guidarci in tutta la verità.

Effetto immediato e progressivo della verità

Nell’opera di conversione c’è dunque un effetto immediato ed illuminante della verità ed un effetto duraturo e progressivo per realizzarla nella sua completezza. È necessario del tempo per modificare la struttura mentale in modo da adattarla ai nuovi criteri spirituali posti dal Vangelo. Infatti la struttura mentale  era inizialmente posta sotto il dominio del sistema carnale, il quale coinvolgeva l’Io carnale, la volontà e gli istinti. Per questa operazione occorre tempo, ma anche volontà, rinunzia e determinazione, sacrificio e dedizione. È difficile ed anche duro sradicare vecchie abitudini consolidate, vecchi criteri, meccanismi complessi, blocchi di pensieri e di concetti. La verità della Parola azionata dallo Spirito Santo assieme alla nostra volontà e al desiderio di cambiare saranno in grado di realizzare questo cambiamento.

Non bisogna lasciare che il tempo scorra inutilmente, pensando che tutto avvenga autonomamente e disinteressatamente, occorre sollecitare ed avere premura, come un ragazzo che ha voglia di crescere e desidera arrivare presto ad una certa maturità.

Presto occorre imboccare la via spirituale

Prima la nostra mente sarà in grado di recepire le indicazioni dello Spirito e prima potremo vivere la meravigliosa avventura di una vita spirituale in Cristo. Essa è una vita di vittoria spirituale sul male e sulle sue forze, è una vita di comunione e d’intenso rapporto con Dio. È la vita di cui parla Paolo nella lettera ai Romani al capitolo 8 ed è la vita che Cristo è venuta a portare e che desidera che noi viviamo.

Il contrasto di cui abbiamo parlato, espresso da Paolo in Rom.7:25, potrebbe essere voluto per manifestare l’evidente differenza che si ha con la vita nello spirito del capitolo 8 e per sollecitarne una rapida soluzione. Paolo sa molto bene che “Un regno diviso, non può durare” (Marco 3:24).

Una situazione di questo tipo (e che permane a lungo) è una condizione precaria e rischiosa che può portare anche ad una involuzione negativa. Quei cristiani che vivono questo durevole conflitto tra male e bene (in loro) si espongono al pericolo, ed il loro corpo diventerà un campo di battaglia fra queste due forze.

Conclusione

Bisogna decidere e tagliare il cordone ombelicale che ci lega ancora al vecchio sistema di vita carnale o questa situazione ci logorerà.

La mente non può rispondere a due comandi a due sollecitazioni contrapposte e non può tenere a bada i due contendenti, questo la danneggia. Essa deve rispondere ad un comando unico e non essere divisa per accontentare i due pretendenti. “Un uomo non può servire due padroni…” (Mat.6:24 e Lc.16:13), diceva Gesù. La volontà umana deve decidere chi vuole servire e prendere posizione contro l’altra parte, per respingere e rifiutare e finanche contrastare le istanze e le sollecitazioni. La mente deve anch’essa prendere posizione, deve essere unita, unica e non divisa. Non può rimanere sospesa fra il bene ed il male, questa posizione transitoria deve essere oggetto di una rapida soluzione definitiva.

TEMA della sezione MENTE: rinnovamento della mente, uomo spirituale, l’Io carnale