Introduzione alla Vita Cristiana Ciclica

 

 

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Conoscenza

Premessa

Prima di cominciare a parlare della coscienza, dobbiamo fare qualche chiarimento, perché non possiamo parlare di qualcosa che non conosciamo. Il termine coscienza configura una parte del nostro essere interiore, del quale abbiamo solo una vaga concezione, e di cui nessuno nega l’esistenza. In primo luogo, la coscienza comprende le facoltà di distinguere il vero dal falso, e dal punto di vista soggettivo e consequenzialmente ne può influenzare la condotta.

Coscienza come guida

Secondo M. Pearlman: Come guida per il regolamento delle facoltà dell’uomo, Dio impose una Legge. La comprensione dell’uomo di questa legge, produsse una coscienza che significa letteralmente <<conoscenza con>>. Quando l’uomo udì la legge, ebbe una coscienza istruita, ma quando disubbidì, soffrì per una coscienza che lo accusava. Il confine fra conoscenza e coscienza è molto vicino, sembra che dove finisce l’una comincia l’altra.

Iddio, come dotò il corpo umano di un sistema nervoso che ci permette di risentire un male fisico, così, dopo il peccato di Adamo, dotò l’uomo di una coscienza, la quale gli facesse notare un male morale e spirituale, in seguito alla trasgressione.

L’insensibilità

La persona il cui corpo è stato punto da un ago, sente immediatamente il dolore, perché i nervi avvertono il cervello ed indicano il punto dolente. Per alcuni è facile camminare scalzi su pietre appuntite o su luoghi scabrosi, senza sentire dolore alcuno, per il fatto che, avendo sottoposto i piedi a simile esercizio, è stato prodotto un incallimento, e quindi una superficiale insensibilità. Questo esempio, riportato alla coscienza, serve a rilevare che una coscienza male esercitata può indurirsi e non rispondere ai propri impulsi, fino a diventare incapace di un corretto funzionamento (1°Tim.4:2). Questo esempio è stato tratto dal “Cuore dell’uomo”.

Non possiamo fare una trattazione completa sulla coscienza, ci porterebbe fuori dal nostro argomento, ma impareremo a conoscerla meglio in seguito, perché ce ne occuperemo più ampiamente.

L’insegnamento e la conoscenza influenzano le coscienze

Ora siamo interessati alla relazione che esiste fra coscienza e conoscenza, e pertanto prendiamo spunto dalle affermazioni di Pearleman, che la coscienza è <<conoscenza con>>, per convenire sul fatto che la coscienza subisce la sua formazione ad opera della conoscenza, e ciò è convalidato da una citazione ampia ed esplicita di Paolo in Col.2:8,20-22, che dice: “Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi sua preda con la filosofia e la vanità ingannatrice secondo la tradizione degli uomini, elementi del mondo, e non secondo Cristo. Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre precetti, quali: Non toccare, non assaggiare, non maneggiare (cose destinate a perire con l’uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini?”. È evidente che l’insegnamento, ed indi la conoscenza, in questo caso falsa, può influire sulle coscienze deboli, determinando false credenze e con esse falsi sensi di colpe con comportamenti corrispondenti.

Una coscienza educata dalla Parola di Dio

Una coscienza, quindi educata dall’insegnamento sulla giusta Parola di Dio, può determinare una coscienza giusta, vera, pura. Abbiamo diversi passi che lo confermano: “Uomini che ritengono il mistero della fede in pura coscienza” (1°Tim.3:9); “Io rendo grazie a Dio, il quale servo con pura coscienza, come hanno servito i miei antenati” (2°Tim.1:3); “Avendo buona coscienza; onde là dove sparlano di voi, siano svergognati quelli che calunniano la vostra buona condotta in Cristo.” (1°Piet.3:16). Da quanto detto sopra possiamo affermare che una conoscenza errata può produrre una coscienza errata e contaminata.

Si parla spesso di una coscienza morale, di una coscienza civica, di una coscienza giuridica, di una coscienza critica, ma si dovrebbe parlare anche, e soprattutto nel cristianesimo, di una coscienza Biblica e di una coscienza spirituale. Queste diverse coscienze dipendono dall’insegnamento e dall’educazione che hanno ricevuto e dalle conoscenze che hanno acquisito. Un credente deve acquisire una coscienza biblica-spirituale, se vuole avere un orientamento di vero seguace di Cristo.

Molte coscienze nel cristianesimo

Nel cristianesimo ci sono troppe, diverse coscienze che coesistono, esse si sono sviluppate o sono rimaste con un errato orientamento. Questo dimostra che non sempre ci si muove nell’ambito della coscienza dettata dal Vangelo.

C’è l’azione purificatrice del sangue di Cristo che al momento della conversione può purificare le coscienze contaminate e corrotte da falsi insegnamenti e da false credenze e renderle pure (Eb.9:14).

La purificazione, l’educazione delle coscienze e la loro sensibilizzazione ci permettono di diventare adulti spiritualmente, dando il segno della maturità; al contrario la contaminazione della coscienza è un segno di debolezza e d’immaturità. Paolo mostra la debolezza di alcuni, la cui coscienza è contaminata, dei quali bisogna fare attenzione (1°Cor.8:7,12 ; 10:29).

L’insegnamento deve essere interiorizzato

L’insegnamento biblico non dovrebbe essere solo teorico o intellettuale, ma piuttosto interiore e spirituale. L’insegnamento deve essere interiorizzato, altrimenti rimangono solo i regolamenti esterni, i quali non formano le coscienze. Lo scarso insegnamento in merito, oggi, è un segno che le coscienze sono lasciate ad una propria e libera discrezione, e per questo motivo nella chiesa manca una coscienza comune (seppur libera e di grado diverso) che attinga alla stessa fonte divina. Le fonti d’assimilazione, per il cristiano, oggi sono tante, non sempre ispirate a principi biblici autentici, spesso improvvisati e a volte fatte di sacro e profano. Errare, prendere sbandate, uscire fuori strada ed accorgersene solo dopo situazioni irreparabili è all’ordine del giorno nel cristianesimo di oggi. I conduttori di comunità, anch’essi senza una linea guida ben precisa, cercano di correre ai ripari mettendo delle toppe qua e là, quando in realtà occorrerebbe un nuovo vestito.

Conclusione

Il problema vero è che non avendo formato le coscienze attraverso un valido insegnamento, e non possedendo una conoscenza solida di Dio e della Sua volontà, non si è in grado di badare a sé stessi: si è sballottati qua e là, perché si è infantili come dice Paolo in Ef.4.14. Il cristianesimo è pieno di genti infantili ed con apprensione ci si dovrebbe chiedere come si farà a superare le prove che minacciano gli ultimi tempi?

Ecco perché urge una crescita spirituale, che può avvenire educando e formando le coscienze spirituali con una conoscenza della Parola di Dio, la quale non deve teorica ed intellettuale, ma profonda e spirituale.

Per questo motivo conoscenza di Dio e coscienza spirituale devono stare insieme nella vita del credente, per fare fronte alle sfide che si affrontato e si dovranno affrontare nel prossimo futuro, visti i tempi in cui viviamo.

La Funzione della coscienza

La conoscenza della verità della Parola educa le coscienze. Il divieto da parte della coscienza mostra la sua sensibilità, il suo giudizio diventa attendibile e degno d’affidabilità: “Non ho coscienza di colpa alcuna” (1°Cor. 4:4), diceva Paolo, e poi “Questo, infatti, è il nostro vanto: la testimonianza della nostra coscienza” (2°Cor.1:12), “Pregate per noi, perché siamo persuasi di avere una buona coscienza” (Eb.13:18). Sulla testimonianza della coscienza si può fare affidamento se essa è stata purificata, educata secondo il giusto insegnamento della Parola di Dio e formata nella sensibilità dello Spirito Santo. Dalla sua sensibilità e dal suo stato spirituale dipendono il suo giusto giudizio e valutazione. Il suo grado di purezza mostrerà la propria obiettività di giudizio.

I cristiani dovranno essere educati a crescere e sviluppare una coscienza, che sia conforme ai principi di fede del Vangelo, per poter vivere secondo i suoi criteri, senza imposizioni esterne, mossi soltanto da una sensibilità interiore. Questa si chiama maturità.

TEMA della sezione CONOSCENZA: epignosis, fede e conoscenza, crescita spirituale