Introduzione alla Vita Cristiana Ciclica

 

 

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Coscienza

Premessa

Se la coscienza non avverte un certo disagio interiore nella sua relazione con il sistema di cui è fatto questo vecchio mondo, e se il nostro modo di sentire e percepire le cose intorno a noi non è cambiato, allora vuole dire che nulla è cambiato nella nostra vita e non siamo entrati nella nuova sfera d’azione: abbiamo solo cambiato religione.

Il nuovo modo di sentire, il nuovo modo di vedere il mondo intorno (dopo la purificazione della coscienza e dopo la liberazione della mente dal dominio dell’Io carnale) deve farci sentire come un estraneo, come uno che n’è uscito fuori e che lo guarda dall’esterno. Questo nuovo modo di sentire, e di vedere, viene da una sensibilità nuova che si è prodotta interiormente, e che deve farci rapportare in un modo diverso con il mondo circostante e con il cammino che sta davanti.

Una nuova dimensione

Questa è una nuova dimensione della vita e c’è bisogno di una nuova sensibilità e di una nuova coscienza per relazionarci con essa. Paolo dice: “Questo io dico ed attesto nel Signore, che non vi conduciate come si conducono i pagani nella vanità dei loro pensieri, con l’intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell’ignoranza che è in loro, a motivo dell’indurimento del cuor loro. Ma quanto a voi, non è così che avete imparato a conoscere Cristo. Se, l’avete udito e siete stati ammaestrati secondo la verità che è in Gesù, avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo, che si corrompe seguendo  le passioni ingannatrici; ad essere invece rinnovati nello <spirito della vostra mente>, rivestire l’uomo nuovo che è creato all’immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.” (Ef.4:17-18, 20-24). Questa è la visione che aveva l’apostolo Paolo del mondo e della vita che bisogna vivere in Dio. Lo <spirito della mente> in cui essere rinnovati - di cui parla Paolo - non è forse la coscienza?

La coscienza influenza e guida

È la coscienza che influenza ed illumina le funzioni della nostra intelligenza, la quale è stata ottenebrata, togliendola dall’ignoranza della verità e sciogliendo la durezza del cuore. Allora, se questo è quello che vuol dire Paolo, tutto è più facile a capirsi: La coscienza ha la sua collocazione all’interno dello spirito umano ed è parte sensibile di esso. Lo Spirito Santo, quando agisce, lo fa tanto nello spirito umano quanto nella coscienza e pertanto la coscienza, essendo parte di questo complesso spirituale, diventa anch’essa spirituale e quindi guida sicura per la mente. La mente ha da rinnovarsi in seguito, mentre la coscienza è la prima ad essere illuminata e fa da guida e da custode. La coscienza, in virtù della sua formazione spirituale, manifesta una sensibilità della stessa natura spirituale e dà una valutazione di tipo spirituale alla mente che è incline alla sua natura ed è fatta di razionalità. Quando Paolo diceva “La mia coscienza me lo attesta per lo Spirito Santo” in Rom.9:1, non voleva forse dire che lo Spirito Santo comunicava alla coscienza e la coscienza lo attestava alla mente?

Lo Spirito Santo comunica con il nostro spirito

Il passaggio dallo Spirito Santo allo spirito umano si evince già dal seguente passo che è molto conosciuto: “Quel medesimo Spirito rende testimonianza allo spirito nostro, che siamo figli di Dio.” (Rom. 8:16 - Diodati). La citazione precedente, invece, chiarifica il passaggio: Spirito Santo - spirito umano (o coscienza) - mente. Una coscienza di questo tipo, che riceve comunicazione diretta dallo Spirito Santo, non può che essere spirituale ed essere una valida guida nel cammino cristiano che deve essere di natura spirituale. La coscienza, però, abbiamo già detto che raccoglie al suo interno un accumulo di conoscenza, di criteri e di virtù ben consolidati e sperimentati nel tempo e pertanto, quando manca la comunicazione diretta dello Spirito, la coscienza stessa può attingere a questo accumulo di conoscenza perché a suo tempo gli sono stati comunicati per la Parola Spirito e vita. La funzione della coscienza è quella di fare da guida e da consiglio alla mente. Possiamo dire che la coscienza è il passaggio attraverso il quale la mente riceve comunicazione dallo Spirito Santo. La coscienza è quell’area dello spirito umano che è in relazione con la mente e con lo Spirito Santo, oltre ad essere contenitore di quegli elementi criteriali propri della verità divina, dai quali essa attinge. La coscienza è inoltre il quadro di comando di tutto il sistema che governa la vita spirituale.

La coscienza deposito

Paolo si riferiva alla coscienza quando esortava Timoteo a <custodire il suo deposito> . Questo non è un deposito fatto di un accumulo inerte e semplicemente potenziale, ma è una fonte d’energia spirituale e di verità in fermento da cui attingere per rifornirsi di forza e di potenza spirituale. A tal proposito Paolo diceva “Io mi affatico combattendo, secondo l’energia sua” (Col.1:29). Alla coscienza spirituale è da attribuirsi questo passo dei Proverbi “È una lucerna dell’Eterno, che scruta tutti i recessi del cuore” (Prov.20:27). L’azione della coscienza nel dirigere la vita - quando è purificata, rinnovata, trasformata e vivificata - si  ritrova in perfetta armonia con Lo Spirito Santo e la Parola, perché da esse ha la sua fonte di alimentazione. Paolo in Rom.9:1 diceva: “La mia coscienza me lo attesta, per lo Spirito Santo”.

L’Io spirituale

Nella coscienza spirituale risiede la nostra nuova volontà perché lì si trova il nostro Io spirituale, e pertanto attraverso l’Io spirituale e la coscienza - insieme con i suoi principi di verità in essa contenuti - va ricercata la nuova volontà da esprimere alla mente. Questo serve per affrontare la nuova vita, che è appunto spirituale. Nella coscienza stessa nasce la nuova creatura in Cristo, per  poi diventare un uomo nuovo, a sua immagine. Tutto questo avviene all’interno del nostro spirito umano, che ha tolto via la cortina che lo separava da Dio e gli impediva il contatto con Dio e con sé stesso all’interno del suo essere. Questa è la recente e vivente nuova via inaugurata da Cristo attraverso il santuario (Eb.10:20) (vedi: Il tempio di Dio).

E’ attraverso la coscienza che lo Spirito Santo comunica alla mente, la quale era prima sotto il controllo dell’Io carnale. Gesù diceva: “Le parole che io ho dette sono Spirito e vita” (Gv.6:63).

Il centro di spiritualità

Si capisce - da quanto detto sopra - che c’è un modo di vivere ed agire che ha due direttrici ed entrambe confluiscono alla stessa fonte: la conoscenza della Parola di Dio e l’azione dello Spirito Santo che ci comunicano la grazia e la virtù di Dio.

Non si può acquistare una nuova sensibilità senza una coscienza ben educata ed in sintonia con la Parola di Dio e con la volontà di Dio, e non si può tantomeno realizzare lo scopo di Dio di vederci “Allo stato d’uomini fatti alla statura di Cristo” (Ef.4:13) senza una coscienza spirituale ben formata, essendo la coscienza umana - in contatto con queste realtà divine - un centro di spiritualità da cui deriva la vita cristiana spirituale.

La spiritualità diventa il prodotto della coscienza spirituale che si manifesta in tutte le aree della vita, e diventa un modo di agire, un modo di pensare, un modo di parlare e di vivere. Questa è la vita spirituale. La nostra spiritualità non sarà mai superiore alla nostra coscienza, perché essa ne detta le regole e l’alimenta; la nostra spiritualità è un riflesso della nostra coscienza.

La vita spirituale è solo la fase operativa ed applicativa della coscienza spirituale.

La personalità spirituale

La coscienza spirituale è la sensibilità che ci educa e che ci forma, mentre la personalità spirituale è il profilo spirituale della persona nel suo complesso e che si esplica nei vari aspetti della vita. Pertanto la coscienza spirituale si forma ancor prima della personalità spirituale, anzi la determina se si segue la sua guida. Formare una coscienza spirituale porta alla formazione della personalità spirituale.

Curare, far crescere e formare la coscienza spirituale significa arricchire lo spirito, potenziarlo, migliorarlo con l’intera persona umana.

Questo processo richiede tempo, impegno e volontà per impedire pure che il vecchio sistema di vita carnale ritorni in auge e si riaffermi.

È vero che ognuno di noi - anche se non convertito - è dotato di una sua propria coscienza morale, ma ha una sensibilità ed una funzione molto relative se essa non è purificata ed educata secondo i principi della Parola e del pensiero di Dio e se essa non è sotto l’influenza continua dello Spirito.

Conclusione

Il Signore preparava con lunghi periodi di formazione i suoi uomini nel V.T. e le coscienze di quelli che dovevano svolgere compiti importanti, vedi Mosè, Elia, Giobbe, Davide, ecc., e solo così si possono avere uomini di grande sensibilità e di forte carattere spirituale.

TEMA della sezione COSCIENZA: purificazione interiore, formazione del cristiano, funzione della coscienza