Introduzione alla Vita Cristiana Ciclica

 

 

Sistema Riproduttivo
Spirituale

 

 

Sistema Ciclico Formativo

 

 

Sistema Ciclico Cristocentrico

 

 

Sistema Ciclico
Spirituale

 

 

Sistema Ciclico Complessivo

 

 

Funzione del Ciclo

 

          

 

Approfondimento e Fase Operativa

 

          

 

 

Vuoi scrivermi per saperne di più?

denal2010@libero.it

 

          

 

 

Link Utili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torna in alto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torna in alto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torna in alto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torna in alto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torna in alto

Coscienza

Premessa

Ci sono effetti, memorie e principi nella nostra vita che sono durevoli, non facilmente rimuovibili perché ben radicati. Essi producono risultati a lunga durata che spesso si trasformano in abitudini, le quali possono essere di natura positiva o negativa. Le cose bene assimilate che entrano in profondità - specialmente nella tenera età - diventano parte integrante della nostra vita, la condizionano e la determinano. Sono molte le cose che occupano la mente e che l’assillano (i pensieri e le cose che attirano la nostra attenzione), ma solo ciò che riesce ad imprimersi rimane veramente nel tempo. Tutto quello che penetra in profondità s’imprime, è catturato, rimane come imbrigliato e non riesce ad andare via producendo effetti durevoli.

Il deposito

La coscienza è come un deposito di fatti, avvenimenti e parole che sono passate nella mente ma che hanno lasciato principi, regole e criteri acquisiti nel tempo passato e che non si cancellano, ma determinano le nostre valutazioni, le scelte e le decisioni presenti. Non ha senso trasformare la mente senza trasformare le coscienze dove veramente rimangono gli effetti, i risultati e i criteri della passata formazione. Occorre puntare direttamente sulla coscienza per avere effetti duraturi e decisivi. Dobbiamo però farlo passando sempre per la mente che fa da ponte di collegamento.

Le qualità morali ideali della vita a cui alcuni aspirano - oggi veramente pochi - da che cosa derivano? Non sono frutto dell’insegnamento e dell’educazione ricevuti (che inculcano sani principi morali) durante lo sviluppo e la crescita del fanciullo? Non è forse la coscienza educata a tenere in piedi i valori della vita durante il corso dell’esistenza? È la coscienza a formare una specie di codice deontologico comportamentale della vita. I valori non sono cose astratte - fuori di noi - che dobbiamo catturare per averli o con i quali dobbiamo confrontare la nostra esistenza. Sono in noi se sono stati inculcati a suo tempo come un codice genetico che ci accompagna per tutta la vita.

Una pagina nuova

Possono anche essere rotti alcuni schemi e vincoli, possono scomparire col tempo, ma non senza lasciare vuoti e rimorsi, ed in certi casi anche gravi sensi di colpa. E questo per dire che non possiamo liberarci facilmente dell’abito educativo di cui è stata rivestita la nostra coscienza. La sapienza biblica dice: “Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne dipartirà.” (Prov.22:6). Per potere imprime sulla coscienza una impronta nuova, occorre una pagina nuova: la fanciullezza o la rinascita, insomma una vita nuova e non qualcosa su cui si è già scritto.

Ci sono persone, anche nell’ambito cristiano, che non hanno valori, perché non hanno avuto la formazione di una nuova coscienza, non gli sono mai stati inculcati attraverso l’insegnamento e l’educazione, e si portano dietro ancora il bagaglio della passata educazione.

Una nuova educazione

Al neo convertito di oggi non è stata impartita una nuova educazione e non sono stati inculcati principi d’etica biblica-spirituale da tener presente nel nuovo corso della vita. Non è stato insegnato un modo nuovo di affrontare la vita, ma piuttosto regole ecclesiastiche e comandamenti di uomini: un elenco di cose da fare e da non fare. Ci sono chiese dove i neo convertiti sono lasciati a sé stessi, dove non ci si prende cura della loro formazione spirituale ed il tutto è affidato alla presenza e alla partecipazione delle attività cultuali, senza una specifica cura spirituale. La coscienza non potrà così formarsi di quei criteri e di quei principi biblici-spirituali acquisibili da un’esperienza pratica e diretta, tale da tenerne in considerazione in seguito, nel suo procedere e nel suo vivere quotidiano. Forse potrà avere un elenco di cose da fare e da non fare molto più lungo dei dieci comandamenti. È la coscienza che deve essere riattivata per essere in grado di fare da guida con lo Spirito Santo che la rende sensibile. Le anime devono essere messe in relazione con la propria coscienza se si vuole che esse crescano e si rendono responsabili, in modo che siano in grado di decidere giustamente, nei termini della volontà di Dio che loro stesse devono essere in grado di valutare e scegliere. Non è purificata la coscienza di chi non è in grado di gestire la propria vita secondo la volontà di Dio.

Un’educazione continua

Se consideriamo con attenzione quanto Gesù ha dedicato del suo ministero ai suoi discepoli ne saremo meravigliati. Egli viveva con loro circa 24 ore al giorno, eccezion fatta per qualche breve periodo di privacy che dedicava poi alla preghiera al Padre. Per un periodo di tempo di circa tre anni e mezzo che, escludendo 8 ore di sonno per notte, sono equivalenti a 20384 ore circa. Per uno che va in chiesa due ore a settimana occorrerebbero 196 anni per equiparare il tempo che i discepoli hanno vissuto con Gesù. Se si va due o tre volte la settimana, allora occorrerebbe la metà, e quindi circa 98 anni. E poi bisogna considerare che Maestro! Che insegnamenti! Che scuola! E quali esperienze! Da questo possiamo desumere quanto l’insegnamento di Gesù ha inciso nelle loro coscienze, e quanto tempo ha dedicato Gesù alla loro formazione. E poi venne l’arrivo dello Spirito Santo!.... Tutto questo, per dire che occorre tempo ed una cura profonda e particolare se si vogliono ottenere profonde, radicali ed incisive trasformazioni interiori assieme a principi, verità e valori che durino nel tempo.

L’attività della chiesa oggi

Oggi, l’attività prevalente della chiesa è quella cultuale e celebrativa, mentre all’inizio era prevalentemente didascalica-formativa. Lo scopo della chiesa alle origini era: “Allo scopo del perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero, per la edificazione del corpo di Cristo, finché tutti siano arrivati all’unità della fede e della piena conoscenza del Figliuolo di Dio, allo stato di uomini, all’altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più dei bambini, sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore.” (Ef.4:11-14).

Lo scopo dei ministeri

Quanto detto finora non avviene da solo, ed è per questo scopo che il Signore ha provveduto un gruppo di ministeri (Ef.4:11) ben scelti. Paolo aveva questo scopo ben fisso nella mente quando diceva: “Il quale (Cristo) noi proclamiamo, ammonendo ciascun uomo, ammaestrando con ogni sapienza, affinché presentiamo ogni uomo, perfetto in Cristo. A questo fine, io mi affatico combattendo secondo l’energia sua, che opera in me con potenza” (Col.1:28,29). Questa era la sua meta ed il traguardo del suo ministero. Tutto l’apparato chiesa e tutti i ministeri avevano questa finalità: la formazione interiore dei credenti. L’attività prevalente dei genitori, oltre a provvedere per i figli, era una volta la loro educazione. Se non ci sono valori, o non sono bene radicati, è perché manca l’educazione che mira alla formazione delle coscienze. Per questo si registra un livello spirituale molto basso nelle chiese d’oggi.

Recuperare il concetto di crescita

Dobbiamo recuperare il concetto di crescita e di formazione nelle chiese e fare dei veri discepoli che onorano il Vangelo. Si deve stabilire un clima d’urgenza e di necessità in tal senso se si vuole vedere un cristianesimo diverso.

Una volta formata ed educata la coscienza, è essa che orienta la vita del credente nei confini dei valori cristiani. Non bisogna stare lì con il regolamento in mano, c’è un dettato interiore che ci comanda e ci guida nel giusto nel vero. Non aveva Dio detto attraverso i profeti che avrebbe voluto mettere la sua Legge nel cuore dei suoi servi? “Io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore, ed io sarò il loro Dio ed essi saranno mio popolo” (Ger.31:33). La Legge, dice Paolo, è stata il nostro pedagogo (Gal.3:24). La Parola c’insegna, e questa volta però non è fuori di noi, ma dentro di noi, nella nostra coscienza ed è la Parola Spirito e vita che ci guida.

La comunicazione di Cristo

Nella comunicazione di Dio, attraverso la conoscenza di Cristo, c’è anche la comunicazione della Sua virtù. L’Evangelo, che è comunicazione di Cristo, è la potenza di Dio per la salvezza e Cristo è stato fatto Potenza e sapienza di Dio (vedi 1°Cor.1:24). Più volte troviamo nella Bibbia la potenza di Dio associata alla Sua Parola: “Così sarà della mia Parola, che sarà uscita dalla mia bocca; essa non tornerà a me a vuoto; anzi opererà ciò che avrò voluto e prospererà in ciò per la quale l’avrò mandata.” (Is.55:11). C’è anche una virtù, una energia spirituale, accolta nel nostro intimo e che proviene da Dio, ed è solo attraverso la comunicazione e la comunione con Lui - oltre il comando d’ubbidire - che diventa forza per agire in conseguenza. Abbiamo già citato Col 1:29, dove Paolo dichiara di essere rifornito dell’energie di Dio nella sua lotta e nel suo lavoro spirituale. “Poiché per la sua potenza divina ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà mediante la conoscenza di Colui che ci ha chiamati mercé alla propria gloria e virtù, per la quale ha largito le sue preziose promesse onde per loro mezzo voi foste fatti partecipi della natura divina...” (2°Piet.1:3,4).

Conclusione

Pertanto Dio ci comunica sé stesso, oltre alla conoscenza della sua Parola ci comunica la sua virtù e la sua forza, se siamo in contatto con Lui. La coscienza non è quindi solo un contenitore di leggi, di regole spirituali e morali, ma anche un contenitore di forza, di potenza e d’energia divina, se essa è formata ed alimentata dalla conoscenza di Cristo.

TEMA della sezione COSCIENZA: purificazione interiore, formazione del cristiano, funzione della coscienza