Introduzione alla Vita Cristiana Ciclica

 

 

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Conoscenza

Premessa

Oltre alla luce naturale derivante dal sole, anch’essa opera di Dio, c’è un’altra luce a cui la Parola si riferisce, quando dice: “Dio è luce ed in Lui non vi sono tenebre alcune” (Giov.1:5). Vuole dire che la natura stessa di Dio è luce, e ciò significa che tutto il mondo della luce fa parte di Lui e pertanto è reso manifesto attraverso la luce. “Ma tutte le cose quando sono riprese dalla luce diventano manifeste, perché tutto ciò che è manifesto è luce” (Ef.5:13). Egli è la fonte del mondo morale del bene, dell’amore, della giustizia e della verità, infatti “Il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità” (Ef.5:9). Il mondo di Dio è, quindi, il mondo della luce della Sua conoscenza “Perché l’Iddio che disse: splenda la luce fra le tenebre, è quel che risplende nei nostri cuori, affinché noi facessimo brillare la luce della sua conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù” (2°Cor.4:6).

Il mondo dell’oscurità e dell’ignoranza

Il mondo dell’occulto fa parte di Satana, infatti, non c’è verità in lui: “Quando parla il falso parla del suo, perché è bugiardo e padre della menzogna.” (Giov.8:44). Queste sono le tenebre perché “Chiunque fa opere malvagie, odia la luce e non viene alla luce” (Giov.3:20). Il mondo delle tenebre e dell’oscurità è il mondo dell’ignoranza, della menzogna, dell’errore e del peccato. Paolo dice: “Come si conducono i pagani, nella vanità dei loro pensieri, con l’intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell’ignoranza che è in loro” (Ef.4:18).

Chiarito che esiste un mondo della luce e un mondo delle tenebre e che quando si parla di luce si parla di conoscenza di Dio, mentre le tenebre sono l’ignoranza della verità e il peccato, dobbiamo considerare che esiste un conflitto fra i due mondi. “Per questo il Figliuolo di Dio è stato manifestato: per distruggere le opere del diavolo” (1°Giov. 3:8) e per mettere alla luce le cose occulte delle tenebre: “Il quale (il Signore) metterà in luce le cose occulte delle tenebre…” (1°Cor.4:5).

La luce è venuta nel mondo

Cristo è venuto a rivelare ed illuminare gli uomini che vivevano nelle tenebre, in quanto un mondo senza Dio - e senza la rivelazione di Dio - non si ha la cognizione del vero, del giusto, del buono. Vivere nelle tenebre significa ignorare la conoscenza di Dio e del suo mondo, senza termine di paragone e di confronto. Vivere nelle tenebre significa essere avvolto nel buio, senza distinzione di colori e sfumature, in un monocolore unico: il nero. Che cosa si distingue nel buio, senza luce? Le tenebre sono il sinonimo della morte. Satana, avendo perso lui stesso la luce, avrebbe voluto impedire fin dall’inizio che essa penetrasse nel mondo, per lasciarci senza scelta, sotto l’imperio della morte (Eb. 2:14), perché il suo dominio si basa sull’oscurità e la falsità. Egli ha cercato con tutte le sue forze d’impedire che la luce venisse nel mondo, ma non ha potuto fermarla. “Il giudizio è questo: che la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, perché le sue opere sono riprovate; ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le opere sue siano manifeste, perché sono fatte in Dio” (Giov.3:19-21).

Conclusione

“La luce è la vita degli uomini”(Giov.2:4) e Cristo è venuto per distruggere chi aveva il dominio sulla morte: il Diavolo (Eb. 2:14). Cristo con il suo avvento, portando la Sua luce che era quella di Dio stesso, è venuto a portare la vita tramite di essa e, come abbiamo già detto, questa è la luce della conoscenza di Dio all’uomo. Dio non voleva che con questa luce che l’uomo distinguesse soltanto il mondo intorno a lui, ma voleva porre la luce dentro di lui, nel suo mondo interiore, perché la vita stessa dell’uomo fosse nella luce e brillasse della Sua luce. Per questo motivo ai suoi Gesù dice: “Voi siete la luce del mondo”, grande è il compito, grande è la responsabilità di essere rappresentante della luce di Dio.

Dio viene a manifestare la sua presenza nell’uomo tramite la luce della Sua conoscenza. Nel primo capitolo d’Evangelo di Giovanni troviamo il trinomio riferito a Cristo: Parola-Luce-Vita ed è attraverso il trinomio che la comunicazione della Parola diventa Luce della conoscenza divina e comunicazione di Vita di Dio all’uomo. “Se camminiamo nella luce, siccome Egli è nella luce, abbiamo comunione Egli e noi insieme”(1°Giov.1:7 - Diodati). L’incontro con Dio e la comunione con Dio avvengono nell’ambito della conoscenza intima con Lui per azione dello Spirito Santo. Conoscenza di Dio significa anche conoscenza della sua volontà, perché la conoscenza di Dio si deve tradurre in una conoscenza pratica che si concretizza in un cammino nella sua volontà. Come si passa dalla teoria alla pratica? Più avanti in (Giov.2: 9) è scritto che le tenebre sono l’odio verso il fratello, e non solo la mancanza d’amore, ma il volere il male dell’altro, quindi la luce è il contrario. L’amore è il volere il bene dell’altro: “Chi ama il suo fratello dimora nella luce e non vi è in lui nulla che lo faccia inciampare. Ma chi odia il fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa ov’egli vada, perché le tenebre gli hanno accecato gli occhi.” (1°Giov.2:10-11). La luce di Dio, oltre ad essere conoscenza, è anche amore che rende pratica e concreta la conoscenza. (Demandiamo questo argomento al paragrafo “Conoscenza e Amore” in quanto sono state spesso intese in conflitto fra loro).

Nel Salmo 36:9, leggiamo “Per la tua luce noi vediamo la luce”, da una luce personale - particolare - passiamo ad una luce più generale. Il Salmo 119:105, ci parla di una luce personale e particolare: al nostro piede e di una luce che ci guida e illumina, più in là lungo l’intero sentiero.

A conclusione di questo argomento, possiamo dire che il senso della conoscenza di Dio, intesa come luce, non è il semplice sapere, ma “...siate ripieni della profonda conoscenza della volontà di Dio in ogni sapienza e intelligenza spirituale, affinché camminiate nel modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; essendo fortificati in ogni forza secondo la potenza della sua gloria, onde possiate essere in tutto pazienti e longanimi; rendendo grazie con allegrezza al Padre che vi ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. Egli ci ha riscosso dalla podestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figliuolo.” (Col.1:9-13).

È stato sempre desiderio di Dio mettere una guida interiore all’uomo - una luce - dopo il suo allontanamento. L’uomo in balia del suo Io carnale è caduto sempre più in basso e si è sempre più allontanato dalla verità. I vari correttivi usati da Dio a suo favore, nel tempo, sono stati sempre disattesi, ma ora può essere attuato (con la venuta di Cristo e con la discesa dello Spirito Santo) il desiderio di Dio di mettere all’interno stesso dell’uomo una luce ed una guida che lo indirizzasse per la via giusta. Cristo ha creato le condizioni per un ristabilimento nell’uomo, o meglio per una rigenerazione dell’uomo, dopo aver risolto con il riscatto la questione del peccato. Lo Spirito Santo, combinato con l’azione della Parola vivente, può esercitare la funzione d’illuminazione e di guida nel suo cammino di fede. Ora l’uomo può avere una luce interiore che lo guida e lo conduce nel vero, nel giusto: “Quando sia venuto Lui, lo Spirito della verità, Egli vi guiderà in tutta la verità” (Giov.16:13). “Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi in perpetuo, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi.” (Giov.14:16-17).

Se la conoscenza di Dio è la luce illuminante di Dio per azione della Parola congiunta con lo Spirito Santo, la fede è la finestra aperta a questa luce, senza la cui apertura (la luce) non può penetrare. Questa finestra aperta sulla conoscenza di Dio - la fede - è stata spesso paragonata all’occhio della fede, alla vista spirituale, che consente di percepire, di afferrare il senso delle cose di Dio.

TEMA della sezione CONOSCENZA: epignosis, fede e conoscenza, crescita spirituale