¤  MONDO PICCINO  ¤

Vecchi e nuovi continenti

La seconda fase della prima crisi del terzo millennio non sarà solo finanziaria e politica, ma sarà caratterizzata dalla scarsità alimentare.

Vi rammento che la tragedia petrolifera nel golfo del Messico ha danneggiato gravemente il sistema riproduttivo dell'intero Oceano Atlantico e ce ne accorgeremo tra 4 anni (sarà un gran mistero).

Alla fine trovate vari pezzi di riferimento dati da Lester R. Brown, li trovate tutti tradotti in questa rubrica controllando l'elenco.

LE NUOVE GEOPOLITICHE DEL CIBO

www.earth-policy.org/press_room/C68

Di Lester R. Brown

Earth Policy Release

26 Aprile 2011

Nel numero di Maggio/Giugno di Foreign Policy, Lester Brown scrive sulle geopolitiche emergenti della scarsità di cibo e l’articolo si caratterizza per il suo soggetto speciale sui temi del cibo. Ecco un estratto dell’articolo

In USA, quando i prezzi mondiali del grano aumentano del 75%, come hanno fatto durante lo scorso anno, forse ciò significa la differenza di costo tra $2 e 2,10 per pagnotta di pane.

Se, tuttavia, vivi a New Delhi, quei costi elevati contano davvero: Un raddoppio nel prezzo mondiale del grano lì significa che il grano che portate a casa dal mercato per macinarlo a mano in farina per chapatis costa almeno il doppio.

E lo stesso è vero per il riso.

Se il prezzo mondiale del riso raddoppia, fa così il prezzo del riso nel vostro mercato vicino a casa a Jakarta.

E fa così il costo della ciotola di riso bollito sul tavolo della cena di una famiglia indonesiana.

Benvenuti nelle nuove economie del cibo del 2011: I prezzi salgono ma l’impatto non è sentito allo stesso modo da tutti.

Per gli Americani, che spendono meno di 1/10 del loro reddito nel supermarket, i prezzi del cibo alle stelle che abbiamo visto così lontani quest’anno sono un fastidio, non una calamità.

Ma per i 2 miliardi dei più poveri del pianeta, che spendono dal 50 al 70% del loro reddito in cibo, questi prezzi alle stelle possono significare il passare da due pasti al giorno ad uno.

Quelli che sono meramente appesi ai gradini più bassi della scala economica globale rischiano di perdere la loro presa interamente. Questo può contribuire -- e l’ha fatto -- alle rivoluzioni e al cambiamento radicale.

Già nel 2011 il Food Price Index dell’ONU ha eclissato il suo record globale precedente di sempre, dato che a marzo è salito per l’ottavo mese consecutivo.

Con il raccolto dell’anno che è previsto scarso, con i governi in Medio Oriente e Africa che traballano come risultato dei picchi del prezzo, e con i mercati ansiosi che sopportano uno shock dopo l’altro, il cibo è divenuto velocemente il motore segreto delle politiche mondiali.

E crisi come queste stanno diventando sempre più comuni.

Le nuove geopolitiche del cibo riguardano un’intera quantità più mutevole -- e un’intera quantità più controversa -- di quella che uso.

La scarsità è la nuova norma.

Fino a poco fa, le ondate improvvise del prezzo non erano importanti poiché seguite dal veloce ritorno ai prezzi del cibo relativamente bassi che aiutavano a formare la stabilità politica della fine del 20° secolo in gran parte del mondo.

Ma ora sia le cause che le conseguenze sono differenti in modo sinistro.

In molti casi, questa è una ripresa della crisi del cibo del 2007-2008 che finì non perché il mondo riuscì a riunirsi per risolvere il problema del grano per sempre, ma perché la Grande Recessione temperò la crescita della domanda mentre il clima favorevole aiutò gli agricoltori a produrre il raccolto di grano record.

Storicamente, i picchi del prezzo tendevano ad essere quasi esclusivamente guidati dal clima insolito -- un fallimento del monsone in India, una siccità nella ex Unione Sovietica, un’ondata di caldo nel Midwest USA.

Tali eventi erano sempre disgreganti, ma fortunatamente infrequenti.

Per sfortuna, gli aumenti dei prezzi di oggi sono guidati da tendenze che elevano la domanda e rendono più difficile l’aumento di produzione: tra loro, un’umanità in rapida espansione, gli aumenti di caldo che avvizziscono il raccolto e i pozzi da irrigazione che seccano.

Ogni notte, ci sono 219.000 persone in più da alimentare al tavolo della cena globale.

Ancora più allarmante, il mondo sta perdendo l’abilità di ammorbidire l’effetto delle scarsità. In risposta alle ondate passate del prezzo, gli Stati Uniti, il più grande produttore di grano del mondo, furono effettivamente in grado di portare via il mondo dalla catastrofe potenziale.

Dalla metà del 20° secolo fino al 1995, gli Stati Uniti ebbe sia surplus di grano che pascoli inattivi  coltivabili per soccorrere paesi in agitazione.

Quando il monsone indiano fallì nel 1965, per esempi, l’amministrazione del Presidente Lyndon Johnson spedì un quinto del raccolto di grano USA in India, allontanando con pieno successo la carestia.

Non possiamo più fare quello, il cuscino di sicurezza è andato.

Ecco perché la crisi del cibo del 2011 è reale, e perché essa potrebbe portare ad ancora più rivolte del pane con rivoluzioni politiche.

Che accadrebbe se gli sconvolgimenti che salutarono i dittatori Zine el-Abidine Ben Ali in Tunisia, Hosni Mubarak in Egitto, e Muammar al-Qaddafi in Libia (un paese che importa il 90% del suo grano) non fossero la fine della storia, ma l’inizio? Siate pronti, contadini e ministri dell’estero, per una nuova era in cui la scarsità di cibo mondiale formerà sempre più le politiche globali ….

 

I dati che supportano una vasta gamma di argomenti inclusi il cibo e l’agricoltura, i sistemi naturali e climatici, possono essere trovati sul sito dell’Earth Policy Institute a www.earth-poliy.org

Fonti aggiuntive:

Lester R. Brown, World on the Edge: How to Prevent Environmental and Economic Collapse (New York: W.W. Norton & Company, 2011), disponibile anche da scaricare in libertà.

Lester R. Brown, “Can the United States Feed China?”, Plan B Update, 23 Marzo2011.

Lester R. Brown, “Why World Food Prices May Keep Climbing,” Plan B Update, 9 Marzo 2011.

Lester R. Brown, “World One Poor Harvest Away From Chaos,” Plan B Update, 15 Febbraio 2011.

Lester R. Brown, “The Great Food Crisis of 2011,” Foreign Policy, 10 Gennaio 2011.

Lester R. Brown, “Rising Temperatures Raise Food Prices: Heat, Drought, and a Failed Harvest in Russia,” Plan B Update, 10 Agosto 2010.

Sentitevi liberi di passare questa informazione agli amici, ai membri della famiglia e colleghi!

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Kristina Taylor

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Earth Policy Institute

1350 Connecticut Avenue NW, Suite 403

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Tradotto da F. Allegri il 23 Settembre 2011.

THE NEW GEOPOLITICS OF FOOD

www.earth-policy.org/press_room/C68

By Lester R. Brown

Earth Policy Release

April 26, 2011

In the May/June 2011 issue of Foreign Policy magazine, Lester Brown writes on the emerging geopolitics of food scarcity as the featured article for their special topic on food issues. Below is an excerpt from the article.

In the United States, when world wheat prices rise by 75 percent, as they have over the last year, it means the difference between a $2 loaf of bread and a loaf costing maybe $2.10.

If, however, you live in New Delhi, those skyrocketing costs really matter: A doubling in the world price of wheat actually means that the wheat you carry home from the market to hand-grind into flour for chapatis costs twice as much.

And the same is true with rice.

If the world price of rice doubles, so does the price of rice in your neighborhood market in Jakarta.

And so does the cost of the bowl of boiled rice on an Indonesian family’s dinner table.

Welcome to the new food economics of 2011: Prices are climbing, but the impact is not at all being felt equally.

For Americans, who spend less than one-tenth of their income in the supermarket, the soaring food prices we’ve seen so far this year are an annoyance, not a calamity.

But for the planet’s poorest 2 billion people, who spend 50 to 70 percent of their income on food, these soaring prices may mean going from two meals a day to one.

Those who are barely hanging on to the lower rungs of the global economic ladder risk losing their grip entirely. This can contribute -- and it has -- to revolutions and upheaval.

Already in 2011, the U.N. Food Price Index has eclipsed its previous all-time global high; as of March it had climbed for eight consecutive months.

With this year’s harvest predicted to fall short, with governments in the Middle East and Africa teetering as a result of the price spikes, and with anxious markets sustaining one shock after another, food has quickly become the hidden driver of world politics.

And crises like these are going to become increasingly common.

The new geopolitics of food looks a whole lot more volatile -- and a whole lot more contentious -- than it used to.

Scarcity is the new norm.

Until recently, sudden price surges just didn’t matter as much, as they were quickly followed by a return to the relatively low food prices that helped shape the political stability of the late 20th century across much of the globe.

But now both the causes and consequences are ominously different.

In many ways, this is a resumption of the 2007-2008 food crisis, which subsided not because the world somehow came together to solve its grain crunch once and for all, but because the Great Recession tempered growth in demand even as favorable weather helped farmers produce the largest grain harvest on record.

Historically, price spikes tended to be almost exclusively driven by unusual weather -- a monsoon failure in India, a drought in the former Soviet Union, a heat wave in the U.S. Midwest.

Such events were always disruptive, but thankfully infrequent.

Unfortunately, today’s price hikes are driven by trends that are both elevating demand and making it more difficult to increase production: among them, a rapidly expanding population, crop-withering temperature increases, and irrigation wells running dry.

Each night, there are 219,000 additional people to feed at the global dinner table.

More alarming still, the world is losing its ability to soften the effect of shortages. In response to previous price surges, the United States, the world’s largest grain producer, was effectively able to steer the world away from potential catastrophe.

From the mid-20th century until 1995, the United States had either grain surpluses or idle cropland that could be planted to rescue countries in trouble.

When the Indian monsoon failed in 1965, for example, President Lyndon Johnson’s administration shipped one-fifth of the U.S. wheat crop to India, successfully staving off famine.

We can’t do that anymore; the safety cushion is gone.

That’s why the food crisis of 2011 is for real, and why it may bring with it yet more bread riots cum political revolutions.

What if the upheavals that greeted dictators Zine el-Abidine Ben Ali in Tunisia, Hosni Mubarak in Egypt, and Muammar al-Qaddafi in Libya (a country that imports 90 percent of its grain) are not the end of the story, but the beginning of it? Get ready, farmers and foreign ministers alike, for a new era in which world food scarcity increasingly shapes global politics……

 

Supporting data on a wide range of topics including food and agriculture, climate, and natural systems, can be found on the Earth Policy Institute website at www.earth-policy.org.

Additional resources:

Lester R. Brown, World on the Edge: How to Prevent Environmental and Economic Collapse (New York: W.W. Norton & Company, 2011), available for free downloading.

Lester R. Brown, “Can the United States Feed China?”, Plan B Update, 23 March 2011.

Lester R. Brown, “Why World Food Prices May Keep Climbing,” Plan B Update, 9 March 2011.

Lester R. Brown, “World One Poor Harvest Away From Chaos,” Plan B Update, 15 February 2011.

Lester R. Brown, “The Great Food Crisis of 2011,” Foreign Policy, 10 January 2011.

Lester R. Brown, “Rising Temperatures Raise Food Prices: Heat, Drought, and a Failed Harvest in Russia,” Plan B Update, 10 August 2010.

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SOMMARIO DEGLI ULTIMI ARTICOLI:

191 - “NON DICIAMO CHE NON SI PUO’ FARE” di Lester R. Brown (sulla riconversione industriale)

190 - Questo Giorno della Tassa Farà Pagare LORO … una lettera sul 18 aprile di Michael Moore

189 - IL MOMENTO DI RIPENSARE IL FUTURO ENERGETICO DEL GIAPPONE di J. Matthew Roney

188 - GLI USA POSSONO NUTRIRE LA CINA?* di Lester R. Brown

187 - Il Vento: il Centro dell’Economia Energetica del Piano B di Lester R. Brown

186 - Lettera ai Miei Compagni del Michigan … (Michael Moore)

185 - Come Arrivai a Madison, Wisconsin … una lettera di Michael Moore

184 - L’America NON è in Rovina … il discorso di Madison di Michael Moore

183 - Vieni al Mio Giornale della Scuola Superiore … una nota per gli studenti (Michael Moore)

182 - Il Mondo a un Raccolto Povero dal Caos* di Lester R. Brown

181 - Le Forze Ambientali e Demografiche Minacciano il Fallimento Statale di Lester R. Brown

180 - WIKILEAKS E L'ITALIA - La politica estera verso Iran e Corno d’Africa (Ultima divulgazione)

179 - LA MAPPA DEL CALDO DEL 2010 di Alexandra Giese di Earth Policy

178 - WIKILEAKS E L'ITALIA - Italia e USA si confrontano sull'Afganistan (parte finale)

177 - LA GRANDE CRISI DEL CIBO DEL 2011* Di Lester R. Brown

176 - TRADUZIONE E SAGGIO BREVE - Naomi Klein contro BP e le sue piattaforme petrolifere! Un disastro in fondo all’oceano

175 - WIKILEAKS E L'ITALIA - Italia e USA si confrontano sull'Afganistan

174 - IL MONDO SULL’ORLO DEL DIRUPO Quando Esploderà la Bolla del Cibo? Di Lester R. Brown

173 - WIKILEAKS E L'ITALIA - Incontro con gli italiani Fra Il SECDEF E Il Ministro Degli Esteri Franco Frattini (quinta parte)

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