CRITICA  LOCALE

LA  LETTERA  DI  RALPH  NADER

( nostra esclusiva la versione italiana )

[06 Dicembre 2010]

Nell’Interesse pubblico

Delirio Istituzionale

Di Ralph Nader

Se ci fosse un ospedale di salute mentale per le istituzioni, il Partito Repubblicano e i suoi dirigenti sarebbero ammessi come clinicamente deliranti. La loro bizzarra stramberia sembra non contenere confini percepibili.

Ripetutamente, questi supplicanti delle grandi imprese si opposero ad ogni misura, regolazione, legislazione che avrebbe aiutato direttamente i lavoratori, i consumatori, l’ambiente, i piccoli contribuenti e persino gli investitori in azioni.

Ci sono alcune eccezioni.

Poiché i Repubblicani mangiano, la scorsa settimana alcuni votarono la legge sulla sicurezza del cibo ostacolata a lungo cosicché i colibatteri non entreranno nei loro intestini per distruggere le loro stupidaggini di ogni giorno.

I Repubblicani se la cavano con assurdità non numerabili per almeno due ragioni.

Una è che i loro avversari nominali sono i Democratici senza vigore, guida e coraggio (con poche eccezioni evidenti) che si presentano come timorosi incerti, alla ricerca degli stessi dollari aziendali che i Repubblicani cacciano.

L’altra è dovuta ai giornalisti politici che si soffermano su domande dirette sulle tattiche e le corse di cavalli che anche i Repubblicani più incerti possono maneggiarle facilmente.

Prendete il prossimo evasivo Speaker of the House, John Boehner Repubblicano dell’Ohio.

Ho perso il conto delle volte che ha detto che la recente legge di tutela sanitaria “ucciderebbe i lavori in USA, rovinerebbe il migliore sistema sanitario al mondo e farebbe fallire il paese”.

Io non ricordo un reporter che gli abbia chiesto di essere specifico su questi reclami. Al contrario, le domande si concentrarono sui tempi e le tattiche a Capitol Hill.

Mitch McConnell, il capo Repubblicano al Senato, fece dichiarazioni simile come: “Io ho detto sempre che voi non aumentate le tasse durante una recessione”.

Davvero?

Di tutti i precedenti presidenti, solo SOLO George W. Bush non aumentò le tasse, ma effettivamente le ridusse in tempo di guerra. Ma non vi aspettate un reporter che chieda a McConnell se egli pensa ai figli e ai nipoti ai quali sarà spedito il conto per le guerre in Iraq e in Afganistan.

O se lui pensa che abrogare i tagli fiscali fatti da Bush ai ricchi aiuterebbe a ridurre il deficit.

Quante volte avete sentito i Repubblicani domandare di tagliare il deficit nazionale?

Probabilmente tanto spesso quanto non fecero nulla quando George W. Bush accatastò trilioni di dollari in inchiostro rosso.

Ora che Obama è presidente, raramente sono specifici  sul come farebbero ciò, oltre al saltare su Medicare (dove la frode aziendale è davvero rampante e non considerata da loro) o sulla sicurezza sociale che potrà pagare per altri 30 anni.

Per gran parte dei Repubblicani, non si taglierebbe mai il bilancio militare gonfiato – tormentato dalla frode e dal crimine societario e gravato da sovrabbondanze giganti che mantengono il complesso militare – industriale che il Presidente Eisenhower denunciò in profondità per i contratti governativi lucrosi.

I Repubblicani non vanno nemmeno oltre al bilancio del benessere societario – le centinaia di miliardi di dollari all’anno in sussidi, omaggi ed elemosine per le società domestiche e persino straniere.

Fanno eccezione Ron Paul e pochissimi altri, questo è quanto.

(Vedi: http://www.taxpayers.org e http://www.goodjobsfirst.org)

Un’altra frase detta nelle elezioni di medio termine di questo anno dai candidati repubblicani al Congresso in USA è che: “Il governo non crea lavori, solo il privato lo fa”. Permettetemi di argomentare.

Il governo non solo crea lavori, i contribuenti hanno pagato trilioni di dollari per la ricerca, lo sviluppo e i crediti fiscali che sono concessi per costruire intere industrie.

Questi includono i semi conduttori, il computer, l’aerospaziale, il farmaceutico, il biotech, il progetto medico e le industrie di spedizione, per nominarne poche.

Il Pentagono creò il lavoro per produrre Internet, per esempio.

Quando il governo finanzia i lavori pubblici o espande le forze armate, milioni di lavori sono creati.

Ci sarà un reporter che sfiderà tale sciocchezza repubblicana, espressa spesso in interviste stampa ai telefoni cellulari mentre si guida in autostrada su auto con cinture di sicurezza e air bag entrambi basati sulla ricerca finanziata dal contribuente e pagata direttamente, o regolata attraverso il governo?

I Democratici muti e i reporter spericolati rendono possibili le follie Repubblicane.

Il far scendere tali discendenti crudeli del Partito di Lincoln dalla loro scala di indeterminatezze serve a divenire concreti, a dare esempi sostanziali che mostreranno come essi non hanno stoffa o che preferiscono il visone.

Gli Americani meritano di avere reporter che fanno in continuazione una domanda: “Senatore, Rappresentante, Governatore, Presidente, può essere specifico, dare esempi e citare le sue fonti per le sue asserzioni generali?”

Ad esempio, specialmente i Repubblicani fanno sempre la richiesta della “tort reform”.

Un reporter potrebbe chiedere un chiarimento del tipo: “Signore, per ‘tort reform’ voi intendete il dare più accesso alle corti ai milioni di Americani esclusi che non ottengono nulla per i danni e le malattie causate avventatamente dai manifattori, gli ospedali e altri malfattori, o intendete altre restrizioni alla legge fatta per dare a queste persone i compensi per i loro danni?”

(Vedi: http://www.centerjd.org)

La stessa domanda di concretezza può essere diretta agli stessi capi che gridano contro la “sovra-regolazione”.

Dove? Sopra Wall Street?

Per le necessità di sanità e sicurezza che sono sia deboli quando emanate, sia tecnicamente obsolete o raramente rinforzate?

(Vedi: http://www.progressivereform.org)

Il portare questi pontificatori ben grassati giù dalla loro scala di astrazione verso dove la gente vive, lavora, paga troppo, si dissangua e soffre è il principale ostacolo verso la sovranità della gente che può iniziare ad esercitarla da solo.

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Tradotto da Franco Allegri il 20/05/2011

[December 06 2010]

In The Public Interest

Institutional Insanity

By Ralph Nader

If there was a mental health hospital for institutions the Republican Party and its top leaders would be admissible as clinically insane. Their bizarre wackopedia seems to contain no discernible boundaries.

Repeatedly, these corporate supplicants oppose any measure, any regulation, any legislation that will directly help workers, consumers, the environment, small taxpayers and even investor-shareholders.

There are some exceptions.

Since these Republican politicians eat, some did vote for the long-delayed food safety bill last week so that e-coli does not enter their intestines to disrupt the drivel drooling from their daily repertoire.

The Republicans get away with countless absurdities for at least two reasons.

One is that their nominal opponents are the spineless, clueless, gutless Democrats (with a few notable exceptions) who present themselves as uncertain waverers, dialing for the same corporate dollars as the Republicans chase.

The other is the political reporters who dwell on questions directed toward tactics and horse races that the dimmest of Republicans can handle easily.

Take the evasive next Speaker of the House, Ohio Republican John Boehner.

I’ve lost count of the times he said the recent health care law would “kill jobs in America, ruin the best health care system in the world, and bankrupt our country”.

I don’t recall one reporter asking him to be specific on these claims. Instead, the questions focused on Capitol Hill timing and tactics.

Mitch McConnell, the Republican leader in the Senate, makes similar declarations such as: “I’ve said over and over again, you don’t raise taxes in a recession”.

Really?

Of all previous presidents, only Only George W. Bush did not raise taxes but actually reduced them in wartime. But don’t expect a reporter to ask McConnell whether he thinks the children and grandchildren should be sent the bill for the Iraq and Afghanistan wars.

Or if he thinks repealing the Bush tax cuts on the rich would help reduce the deficit.

How many times have you heard the Republicans demand cutting the national deficit?

Probably as often as they did nothing when George W. Bush piled up trillions of dollars in red ink.

Now that Obama is president, they rarely get specific about just how they are going to do this, other than jumping on Medicare (where corporate fraud is indeed rampant and untreated by them) or social security which is solvent for another 30 years.

For most Republicans, it is never about cutting the bloated military budget - ridden with corporate crime and fraud and burdened with massive redundancies that keep the military-industrial complex that President Eisenhower warned about deep in profitable government contracts.

Nor do the Republicans go after the corporate welfare budget - the hundreds of billions of dollars per year of subsidies, giveaways and handouts to domestic and even foreign corporations.

Except for Ron Paul and a very few others, that is.

(See: http://www.taxpayers.org and http://www.goodjobsfirst.org)

Another assertion made in this year’s mid-term elections by Republican candidates for Congress all over the country is that: “Government does not create jobs, only the private sector does.” Let’s see.

Government not only creates jobs, taxpayers have paid trillions of dollars for research, development and tax credits that are given over to build entire industries.

These include the semi-conductor, computer, aerospace, pharmaceutical, biotech, medical device and containerization industries, to name a few.

The Pentagon created the job-producing Internet, for example.

When the government funds public works or expands the armed forces, millions of jobs are created.

Will there be one reporter who challenges this Republican nonsense, often expressed in press interviews on cell phones while driving on highways in cars with seat belts and air bags either based on taxpayer-funded research, directly paid for, or regulated into being through the government?

Mute Democrats and mindless reporters make insane Republicans possible.

Bringing these cruel descendants of Lincoln’s Party down their ladder of generalities is to become concrete, to give substantiating examples that will either show that they have no clothes or that they prefer mink.

The American people deserve to have reporters ask one question again and again: “Senator, Representative, Governor, President, would you be specific, give examples and cite your sources for your general assertions?”

For instance, especially Republicans regularly roar their demand for “tort reform.”

A reporter could ask for clarification such as: “Sir, do you mean by ‘tort reform’ giving more access to the courts to millions of excluded Americans who get nothing for injuries and illnesses recklessly caused by manufacturers, hospitals, and other wrongdoers, or do you mean further restricting the law designed to afford these people compensation for their harms?”

(See: http://www.centerjd.org)

The same demand for concreteness can be directed to the ditto heads who cry out against “over-regulation.”

Where? Over Wall Street?

For health and safety requirements that are either weak when issued, technically obsolete or rarely enforced?

(See: http://www.progressivereform.org)

Bringing these well-greased pontificators down their abstraction ladder to where people live, work, overpay, bleed and suffer is a major step forward so the sovereignty of the people can begin exercising itself.

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SOMMARIO DELLE ULTIME LETTERE:

182 - Mancare il Bersaglio sui Deficits

181 - Il mio amico Barack (Nader scrive una lettera immaginaria di George Bush)

180 - Da USA TODAY --- Nader: il TSA esprime la nuda insicurezza

179 - Su Bush nel dettaglio (sul suo libro e contro la sua presidenza)

178 - I Democratici Dissipano il Voto Oscillante

177 - La strada per la schiavitù multinazionale (l'appello per le elezioni di mid - term di Nader)

176 - Dieci domande per i Tea Partiers

175 - I media di destra e la genesi del Tea Party (prima riflessione)

174 - Cercando contratti onesti (contro le grandi banche USA e il MERS)

173 - Remare con Roz (dall'Atlantico al Pacifico e fino a Londra 2012 in difesa della vita del mare)

172 - Perché dire sì al partito del no? (10 critiche ai repubblicani e seconda profezia della sconfitta democratica)

171 - Da quando scrissi insicuro ad ogni velocità

170 - Rovesciare l'oligarchia (le lotte di Public Citizen)

169 - Il bozzolo multinazionale del Democratico (la profezia della sconfitta democratica alle elezioni di medio termine)

168 - Onorare quelli che faticano (sui lavori umili)

167 - Le lotte di Katsuko Nomura (in Giappone e in comparazione)

166 - Per chi suona la campana (la corruzione in California)

165 - La presidenza Obama tra GM e la ShoreBank

164 - Tenere d’occhio Wall Street (sulla riforma finanziaria di Obama - sesto articolo)

163 - Votare per tassare la rendita a New York

162 - La guerra in Afganistan vista dagli USA

Le lettere di Nader sono pubblicate anche su Empolitica.com e spedite alle agenzie di stampa e culturali che sono libere di diffonderle!Meritano di essere letti anche molti scritti precedenti, tra i tanti segnalo quello sulle multinazionali e le profezie di Ross Perot.

 

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