CRITICA LOCALE
LA LETTERA DI RALPH NADER ( nostra esclusiva la versione italiana ) |
[05 Ottobre 2010] Remare con Roz di Ralph Nader Immaginate di intervistare una donna che ha fatto qualcosa che nessun altra donna nella storia conosciuta del mondo ha compiuto. L’eccezionale Roz Savage ha remato in solitario dall’Atlantico fino all’oceano Pacifico. Vuole remare da sola nell’oceano Indiano dall’anno prossimo partendo da Perth, Australia. Nel 2012 lei remerà attraverso il tempestoso Atlantico del nord arrivando in tempo per le Olimpiadi di Londra. Perché sta facendo questo, potreste chiedere? Non ci sono modi più facili di viaggiare? Cosa cerca di dimostrare? Le risposte a queste domande partono dalla storia della sua vita giovanile. Di famiglia povera, lei frequentò Oxford, remò nella squadra del college, si laureò in 10 anni in consulente del lavoro dirigenziale, si sposò, comprò una casa carina, un’auto spiffy, ecc. Tuttavia, qualcosa non andava bene. Dopo aver letto una serie di libri di auto – miglioramento, qualcosa si ruppe per Roz e lei realizzò che voleva aiutare a preservare l’ambiente globale. Lei si sentiva miserabile e non realizzata nella sua vita confortevole della classe media – alta. In breve, lei divorziò, riuscì a sbarazzarsi della sua robaccia, partecipò a una corsa per barche a remi sull’Atlantico partita dalle Isole Canarie. Lei aveva 37 anni. Nelle prime 2 settimane lei era terrificata. Questa è una cosa da fare per testare se stessa e assicurare qualche attenzione al suo messaggio (“se noi non ci curiamo della Terra, non ci cureremo di noi”), ma lo stare notte dopo notte nell’oceano nero le faceva paura. L’essere terrificati per due settimane diventa una specie di “noia” lei osservò, aggiungendo “potevo solo essere terrificata così a lungo”. Una donna abbastanza funzionale! Lei era ben preparata. La sua barca a remi in carbonio di 23 foot, 1800 lbs era auto-raddrizzante con 2 spazi inclusi. Aveva un telefono satellitare Iridium legato al vestito per mandare email e postare sul suo blog. Lei installò un dissalatore per convertire acqua salata in fresca e portò una riserva non bagnabile di “cibo liscio, compatto, leggero, a lunga scadenza e molto calorico. I suoi banchetti erano: noce di cibo oe barre di semi, noci, frutta secca e talvolta pasti portati secchi e surgelati”. Riuscì a far crescere germogli di fagiolo usando piselli, fagioli e lenticchie in una pentola. La spezia venne dal tahini, dalla salsa nama shoyu e dalle mandorle tamari. Roz aveva il radar per allarmarla per ogni nave in arrivo mentre stava dormendo. Lei remò 12 ore al giorno e stima di aver tirato 3 milioni e 1/2 di colpi per attraversare entrambi gli oceani facendo 30 miglia normali al giorno. Onde di venti piedi l’hanno capovolta. Lei ebbe altri bisogni fitti. Il suo telefono smise di lavorare 24 giorni prima di finire il viaggio Atlantico, lasciandola, lei disse: “senza comunicazioni con la terra secca, senza previsioni del tempo, nessun post sul blog, niente chiamate a mia madre. Pensiero strano, mi piacque. Non molte persone hanno l’opportunità di provare tale isolamento completo, pace e quiete. Ciò fu un privilegio”. Una volta a terra, lei divenne molto socievole con la gente, lei riassicurò con sveltezza. Nella corsa nel Pacifico, che durò quasi 250 giorni con una fermata alle Hawaii, iniziò ad ascoltare gli audio-libri – 170 in tutto con molti titoli di biografie e documentari scientifici. Lei ha un seguito crescente di sostenitori che ascoltano i suoi Podcast e le mandano email. Tra le remate oceaniche, fece delle letture e ha scritto articoli, un libro e ha parlato per le cause della protezione dell’oceano. Il viaggio nel Pacifico fu fatto come progetto di Blue Frontier Campaign – un gruppo per salvare il mare (www.bluefront.org). Riflettei che la sua storia avrebbe certo costretto a chiamare un reporter eccellente per la Style Page del Washington Post. Roz stava passando una settimana a Washington ed era disponibile per un’intervista. Lei portò l’idea al suo editore che passò su questa storia di resistenza senza precedenti connettendola a uno scopo di interesse pubblico. La prima Style Page del Washington Post avrebbe parlato della proposta in tutte le sue dimensioni crescenti. Questo rifiuto, a favore di aspetti di stile regolare di intrattenitori e celebrità si lega con la strana paura, è rappresentativa dell’avversione contemporanea dei media a coprire e andare verso i leader civili come fecero negli anni Sessanta e Settanta. A quei tempi, gli avvocati civili valorosi potevano divenire ben conosciuti ed attrarre l’attenzione e gli impegni del pubblico per i miglioramenti sociali. Mentre declina il media stampato, ci sono limiti agli sprofondamenti della sua banalizzazione? Probabilmente, quando essa atterrerà sul sedere piombato del media elettronico. Per stare al passo con la cinetica Roz, mentre lei scuote la gente a fare una differenza, visitate rozsavage.com. --------------------------- Dite agli amici di visitare Nader.Org e di iscriversi a E-Alerts.Tradotto da Franco Allegri il 12/02/2011 |
[October 05 2010] Rowing with Roz By Ralph Nader Imagine interviewing a woman who has done something that no other woman in the recorded history of the world has accomplished. The remarkable Roz Savage has rowed solo across the Atlantic and the Pacific Oceans. She intends to row solo across the Indian Ocean early next year starting in Perth, Australia. In 2012 she will row across the stormy North Atlantic arriving in time for the Olympics in London. Why is she doing this, you might ask? Aren’t there easier ways to travel? What’s she trying to prove? The answers to these questions start with the story of her early life. From a poor family, she attended Oxford, rowed on the college team, graduated into a ten year management consultant job, married, bought a nice house, a spiffy sports car, etc. Something didn’t click, however. After reading a spate of self-improvement books, something snapped for Roz and she realized she wanted to help preserve the global environment. She felt miserable and unfulfilled in her comfortable upper-middle class life. In short, she divorced, got rid of her stuff, entered a rowboat race across the Atlantic and took off from the Canary Islands. She was 37 years old. For the first two weeks, she was terrified. It is one thing to do this to test herself and secure some attention for her message (“if we don’t look after the Earth, it won’t look after us”), but night after night on the dark ocean brought her fear. Two weeks being terrified came a kind of “boredom” she observed, adding “I could only be terrified for so long.” A pretty functional lady! She was well prepared. Her 23 foot, 1800 lbs, carbon fiber rowboat was self-righting with two enclosed spaces. She had an Iridium satellite phone connected to a laptop for sending emails and posting to her blog. She installed a watermaker to convert saltwater into freshwater and stashed a tight store of “long-lasting, uncrushable, light, compact high-calorie food. Her treats included: wholefood nut and seed bars, nuts, dried fruit and occasionally freeze-dried expedition meals.” She even was able to grow onboard beansprouts, using peas, beans and lentils in a pot. Spice came from tahini, nama shoyu sauce and tamari almonds. Roz had radar to alert her to any oncoming ships while she was asleep. She rowed 12 hours a day and estimates pulling 3 ½ million strokes to get across both oceans at about 30 miles a normal day. Twenty foot waves have capsized her. She had other close calls. Her phone stopped working 24 days before ending the Atlantic journey, leaving her, she said, “without communications with dry land, without weather forecasts, no blog posts, no calls to my mother. Strangely though, I loved it. Not many people have the opportunity to experience such complete isolation, peace and quiet. It was a privilege.” Once on land, she becomes very sociable with people, she quickly reassured. On the Pacific run, which took some 250 days with one stop in Hawaii, she started listening to audio books - 170 in all with many biographies and science fiction titles. She has a growing following of enthusiasts listening to her Podcasts and sending her emails In between ocean rows she gives lectures, and has written articles, a book, and speaks up for ocean protection causes. Her Pacific row was done as a project of the Blue Frontier Campaign - a marine conservation group (www.bluefront.org). I thought her story compelling enough to call an excellent reporter for the Style Page of the Washington Post. Roz was spending a week in Washington and was available for an interview. He took the idea to his editor who passed on this story of unprecedented endurance connected to a public interest purpose. The earlier Washington Post Style Page would have snapped up the suggestion in all its engrossing dimensions. This rejection, in favor of regular style features of entertainers and celebrities filled with strange angst, is representative of the contemporary media’s aversion to covering up-and-coming civic leaders as they did in the Sixties and Seventies. In those times, worthy civic advocates could become well known and attract the attention and engagements of the public for societal betterment. As the print media declines, are there any limits to the depths of its trivialization? Probably, when it lands on the electronic media’s plummeting backside. To keep up with the kinetic Roz, as she arouses people to make a difference, visit rozsavage.com. --------------------------- Tell your friends to visit Nader.Org and sign up for E-Alerts.
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Ogni Giovedì alle 21,00 su Rai2 Michele Santoro (e Marco Travaglio) in "ANNOZERO", formidabile!
Ogni Domenica alle 21,30 su Rai 3 Milena Gabanelli presenta "REPORT"!
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SOMMARIO DELLE ULTIME LETTERE:
172 - Perché dire sì al partito del no? (10 critiche ai repubblicani e seconda profezia della sconfitta democratica)
171 - Da quando scrissi insicuro ad ogni velocità (sulla sicurezza nelle strade poco finanziata)
170 - Rovesciare l'oligarchia (le lotte di Public Citizen)
169 - Il bozzolo multinazionale del Democratico (la profezia della sconfitta democratica alle elezioni di medio termine)
168 - Onorare quelli che faticano (sui lavori umili)
167 - Le lotte di Katsuko Nomura (in Giappone e in comparazione)
166 - Per chi suona la campana (la corruzione in California)
165 - La presidenza Obama tra GM e la ShoreBank
164 - Tenere d’occhio Wall Street (sulla riforma finanziaria di Obama - sesto articolo)
163 - Votare per tassare la rendita a New York (oltre e prima della riforma finanziaria)
162 - La guerra in Afganistan vista dagli USA
161 - Le società non sono persone (gli impegni di Public Citizen)
160 - Il cattivo bipolarismo della California
159 - Se il Mississipi fa la sanità come l'Iran ......
158 - Libri da leggere in USA (e non solo)
157 - Martellare il povero e il vulnerabile
156 - 36 Domande per la Kagan, candidata alla corte Suprema
155 - La nuda insicurezza (sui rischi dei controlli negli aeroporti e il diritto al controllo alternativo)
154 - Teatro dell'assurdo a Washington (su sanità, Deepwater e guerra in Afganistan)
153 - Per la riscossa del giornalismo in USA
Le lettere di Nader sono pubblicate anche su Empolitica.com e spedite alle agenzie di stampa e culturali che sono libere di diffonderle!Meritano di essere letti anche molti scritti precedenti, tra i tanti segnalo quello sulle multinazionali e le profezie di Ross Perot.
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