CRITICA  LOCALE

LA  LETTERA  DI  RALPH  NADER

( nostra esclusiva la versione italiana )

[27 agosto 2010]

Le lotte di Katsuko Nomura*

di Ralph Nader

Katsuko Nomura – una costruttrice di gruppi del consumatore, cooperative di lavoro e per i diritti delle donne per oltre 55 anni in Giappone – se ne è andata questo mese all’età di 99 anni.

Lei fu una dei più importanti leader civili di tutto il mondo. Lei potrebbe essere considerata una cittadina del mondo per la vastità delle sue attività. Per riconoscere il suo spirito indomabile e la sua umanità, uno deve comprendere le condizioni con le quali lei ha dovuto lottare.

Nata nel 1910 a Kyoto, perse suo marito e molti parenti e amici durante la II Guerra mondiale.

Nell’Agosto del 1945, il suo paese era ridotto a macerie.

Indigenza, fame, senza casa, inflazione erano le esperienze quotidiane.

Mrs. Nomura testimoniò le crisi ovunque, ma lei vide anche le vaste opportunità per costruire una società giusta e democratica. Ciò non fu una piccola impresa in una società a dominio maschile e occupata dagli USA.

Lei iniziò la sua carriera dinamica costruendo cooperative di consumatori – delle unioni per quando fu duro per le famiglie l’affrontare la scarsità drastica delle necessità di vita.

Lei portò la sua esperienza e il successo legale nella Cooperative League of Japan per divenire una fondatrice del Japan Housewives’ Association la cui base boicotta e marcia sfidando le imprese giapponesi abituate a regolamenti governativi molto piccoli.

Durante tali lotte, forgiò un approccio unitario a quelli tenuti senza potere nell’economia – organizzò i consumatori, i lavoratori e i piccoli affari intorno ai loro interessi comuni.

Lei divenne una voce forte, in particolar modo per le donne, nel General Council of Trade Unions of Japan e aiutò a fondare la Consumers’ Union of Japan che lei diresse per oltre un decennio.

Tutte queste associazioni formali non possono fare credito al vedere lei in azione.

Già oltre gli ottanta, lei svegliò uditori di attivisti giapponesi più giovani e li incitò ad aumentare le aspettative per loro stessi come agenti del cambiamento.

Spesso lei era la persona più dura ad ogni assemblea.

Una divoratrice di notizie, traduttrice prodigiosa in giapponese di ciò che i consumatori USA denunciavano e facevano, lottò per le migliorie economiche, sanitarie e nella sicurezza in Giappone pubblicizzando le pratiche migliori che aveva scoperto in altre nazioni. Nessun cibo USA esportato in Giappone di dubbia sicurezza e nemmeno le ingiustizie inflitte ai paesi meno sviluppati dalle multinazionali giapponesi fuggirono alla sua critica mirata e alle sue agende per l’azione.

Certo, i mix di fattori politici, economici e culturali sono assai differenti in Giappone se comparati con gli USA dove i cittadini e i gruppi del lavoro si concentrano molto sui mezzi normativi e giudiziali per arrivare ai loro scopi.

In Giappone, pressioni più sfumate e informali, domande e infamie possono essere usate sebbene il paese si muova verso più fiducia alle agenzie e ai tribunali.

Nel 1990, con meno della metà di popolazione degli USA, c’erano 31 organizzazioni nazionali dei consumatori con un numero di iscritti combinato di oltre 11 milioni di persone e 1.267 cooperative di consumatori che servivano quasi 35 milioni di giapponesi. Oggi, con oltre 300 milioni di persone, le cifre degli iscritti USA in comparazione non potrebbero raggiungere quel livello. Per la celebrazione dell’88esimo compleanno di Mrs. Nomura scrissi le seguenti parole:

    “Un antico filosofo greco disse che ‘il carattere è destino’. La vita di Mrs. Nomura (consacrata al cercare la giustizia, al costruire una democrazia più profonda) riflette le sue tante abilità ma soprattutto il suo carattere”.

    “Il suo carattere è una raccolta finemente tessuta di tratti, oltre l’onestà, il quale è attento ai molti ostacoli, problemi e centri di poteri con i quali lei e i suoi associati hanno dovuto confrontarsi. Lei si concentra sempre sugli obiettivi finali, mentre fa lo scrutinio attento dei molti patti che vanno fatti per raggiungere questi obiettivi. Lei trascende lo scoraggiamento e la fatica. Lei dispiega un’abilità senza limiti per assorbire informazioni, per riassumerle in molte trecce da distribuire agli altri. Non ha bisogno di motivazione perché possiede una filosofia pubblica che le ha dato il ruolo di Motivatrice”.

    “Tale filosofia pubblica produce una sostanza negli anni – tanta che lei è ancora l’attivista più concreta e radicata sul terreno tra gli attivisti cittadini con la metà dei suoi anni o meno. Vede nei politici o in chiunque mostri insincerità, frode o retorica superficiale”.

Lei fu nominata come una delle “1000 donne” per il Premio Nobel per la Pace nel 2005.

Ma Mrs. Nomura non fu mai interessata agli onori e ai documenti, per non dire dei lunghi incontri senza azione, la pomposità burocratica o il fare-lavoro. Lei si concentrò sempre sui risultati, sull’aiutare chi aveva bisogno nei confronti degli abusi dei poteri societari.

Nella sua vecchiaia, lei voleva scrivere un’autobiografia.

Ma con la salute cattiva, uso il suo tempo per combattere per i diritti invece di scrivere la sua storia cosicché le future generazioni guardino alle sue spalle e spirito per andare oltre.

Forse, i suoi amici e ammiratori possono produrre una biografia e un documentario sulla sua vita – uno che insegni bene la saggezza del detto cinese che “sapere e non fare è come non sapere”.

Mentre lei invecchiava, Mrs. Nomura definiva se stessa “una vecchia donna” seguita da un breve sorriso ansioso.

Era come se si dispiacesse di non avere più tempo per mettere più forze in movimento.

Tale dispiacere era infondato.

Un saggio disse una volta:”la sola verità che invecchia è l’erosione degli ideali di uno”.

Mrs. Nomura era sempre la più curiosa, creativa e la più giovane dei leader a questo riguardo: otteneva il massimo dal più piccolo fondo.

La sua eredità sia una fonte di energia di auto-rinnovamento per molti cercatori di giustizia in questo nostro mondo tormentato. Per lei era l’essenza del rinnovamento elastico.

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* Il titolo è una nostra scelta, l'originale ne è privo.

Tradotto da Franco Allegri il 26/12/2010

[August 27 2010]

(Senza titolo)

By Ralph Nader

Katsuko Nomura - a builder of consumer, labor, cooperative and women’s rights groups for over 55 years in Japan - passed away this month at the age of 99.

She was one of the most remarkable civic leaders anywhere in the world. With her range of activities, she could be called a world citizen. To recognize her indomitable spirit and humanity, one has to understand the conditions with which she had to contend.

Born in 1910 in Kyoto, she lost her husband and many relatives and friends during World War II.

By August 1945, her country was reduced to rubble.

Destitution, hunger, homelessness, inflation were daily experiences.

Mrs. Nomura witnessed crises everywhere, but she also saw vast opportunities for building a just and democratic society. This was no small feat in a male-dominated society under U.S. military occupation.

She started her dynamic career building consumer cooperatives - a banding together that then was critical for families facing drastic shortages of life’s necessities.

She took her experience and legislative success with the Cooperative League of Japan to become a founder of the Japan Housewives’ Association whose mass boycotts and marches challenged Japanese companies accustomed to very little government regulation.

During these struggles, she forged a unitary approach to those kept powerless in the economy - organizing consumers, workers and small businesses around their common interests.

She became a strong voice, especially for women, in the General Council of Trade Unions of Japan and helped found the Consumers’ Union of Japan, which she directed for over a decade.

All these formal associations cannot do credit to watching her in action.

Well into her eighties, she aroused audiences of younger Japanese activists and prodded them to raise expectations for themselves as change-agents.

She was often the toughest person at any gathering.

A devourer of information, a prodigious translator into Japanese of what U.S. consumer groups were reporting and doing, she fought for economic, health and safety advances in Japan by publicizing better practices she discovered in other countries. Neither U.S. food exports to Japan of dubious safety nor the injustices inflicted on less developed countries by Japanese multinationals escaped her pointed criticism and agendas for action.

Of course, the mix of political, economic and cultural factors are quire different in Japan as compared with the U.S., where citizen and labor groups focus heavily on regulatory and judicial tools to achieve their goals.

In Japan, more nuanced informal pressures, demands and shame can be used, though the country is moving toward more reliance on agencies and courts.

In 1990, with considerably less than half the population of the U.S., there were 31 national consumer organizations with a combined membership of over eleven million people and 1,267 consumer cooperatives serving roughly 35 million Japanese. Today, with over 300 million people, the comparative U.S. membership figures may not reach that level. On the occasion of the celebration of Mrs. Nomura’s 88th birthday, I wrote the following words:

    “An ancient Greek philosopher said that ‘character is destiny.’ Mrs. Nomura’s life of dedication to the pursuit of justice, to the building of a deeper democracy reflects her many skills but above all her character”.

    “Her character is a finely textured collection of traits, beyond honesty, which are attentive to the many obstacles, problems and power centers which she and her associates have had to confront. She is always focused on the ultimate objectives while paying close scrutiny to the many paths that must be traveled to reach these objectives. She transcends discouragement and fatigue. She deploys a limitless ability to absorb information, to digest it into many strands for distribution to others. She needs no motivation because she possesses a public philosophy that has given her the Motivator’s role”.

    “This public philosophy produces a consistency over the years - so much so that she is still the most concrete, grass roots organizer among citizen activists half her age or less. She sees through politicians or anyone who displays insincerity, deception or superficial rhetoric.”

She was nominated as one of “1000 women” for the 2005 Nobel Peace Prize.

But Mrs. Nomura was never interested in honors and resolutions, not to mention endless meetings without action, bureaucratic pomposity or make-work. She always had her focus on results, on helping those in need confront the abuses of the corporate powers.

In her later years, she wanted to write an autobiography.

But in failing health, she used her time fighting for rights instead of writing her own story so that future generations could stand on her shoulders and spirit, moving forward.

Perhaps, her friends and admirers can produce a biography and a documentary on her life - one that teaches so well the wisdom of the Chinese saying that “to know and not to do is not to know.”

As she advanced in years, Mrs. Nomura would call herself “an old woman” followed by a short, wistful laugh.

It was as if she regretted not having more time to put more forces into motion.

Such regret was not unfounded.

A wise person once said that “the only true aging is the erosion of one’s ideals.”

Mrs. Nomura was always the most curious, creative and youngest of leaders in this respect, making the most out of small budgets.

May her legacy be a source of self-renewing energy for many seekers of justice in this tormented world of ours. For she was the essence of resilient self-renewal.

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SOMMARIO DELLE ULTIME LETTERE:

166 - Per chi suona la campana (la corruzione in California)

165 - La presidenza Obama tra GM e la ShoreBank

164 - Tenere d’occhio Wall Street (sulla riforma finanziaria di Obama - sesto articolo)

163 - Votare per tassare la rendita a New York (oltre e prima della riforma finanziaria)

162 - La guerra in Afganistan vista dagli USA

161 - Le società non sono persone (gli impegni di Public Citizen)

160 - Il cattivo bipolarismo della California

159 - Se il Mississipi fa la sanità come l'Iran ......

158 - Libri da leggere in USA (e non solo)

157 - Martellare il povero e il vulnerabile

156 - 36 Domande per la Kagan, candidata alla corte Suprema

155 - La nuda insicurezza (sui rischi dei controlli negli aeroporti e il diritto al controllo alternativo)

154 - Teatro dell'assurdo a Washington (su sanità, Deepwater e guerra in Afganistan)

153 - Per la riscossa del giornalismo in USA

152 - Nader e la tragedia del Deepwater Horizon

151 -  OTA: lo svuotò Gingrich e la devolution (sul caso Deepwater Horizon)

150 - Non c'è tempo per la difesa del consumatore  (sulla riforma finanziaria di Obama - quinto articolo)

149 - Nell'Interesse pubblico - Cominciamo a conoscere Elena Kagan

148 - Il sostegno di Nader alla FCA (sulla riforma finanziaria di Obama - quarto articolo)

147 - La ricchezza per la giustizia (estendibile alla riforma finanziaria di Obama - terzo articolo)

146 - Rafforzate la gente! (sulla riforma finanziaria di Obama - secondo articolo)

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