CRITICA  LOCALE

LA  LETTERA  DI  RALPH  NADER

( nostra esclusiva la versione italiana )

[05 Novembre 2010]

I Democratici Dissipano il Voto Oscillante

Di Ralph Nader

Le elezioni congressuali di mid-term 2010 sono finite e le esagerazioni sono ovunque e al centro.

“Un’ondata”, “un terremoto”, “uno tsunami”, hanno gridato i vincitori Repubblicani e i loro accoliti mediatici.

Aspettate un minuto!

Non più del 7% dei votanti attuali hanno cambiato idea per creare un divario di 14 punti.

Quasi il 3% di tutti gli elettori con diritto di voto ha prodotto questa “ondata”. Questo è ciò che è accaduto nel nostro sistema dove chi vince prende tutto

Perciò quando è stato detto che “il popolo ha parlato” segnate ciò sul 7% degli oscillanti.

Il resto ha votato nel modo che fece nelle precedenti elezioni Congressuali e Presidenziali (e quasi 28 milioni di elettori sono stati a casa).

Tali descrizioni maestose hanno dato al nuovo House Speaker, John Boehner, più margine del solito per giocare con le parole per dichiarare, senza altre elaborazione, che “le priorità della gente e l’agenda sono le nostre priorità”.

Mr Boehner è il consumato uomo - marchio delle multinazionali mascherato da Congressista.

Se qualcuno ricavasse i marchi di tutte le grandi imprese che hanno curato la sua carriera e messo se stesse sul suo abito da sera, esso si imbatterebbe in tutte le altre.

Allora come hanno fatto i Democratici a perdere contro il partito repubblicano più vigliacco nella storia moderna – un Partito che si oppone sempre ai giusti diritti di lavoratori, consumatori, investitori, risparmiatori e pazienti.

Riguardo ai pazienti, Boehner ha ripetuto spesso la sua idea sulla modesta riforma sanitaria non single payer fatta da Congresso e Obama – “esso ucciderà i lavori, distruggerà il miglior sistema sanitario del mondo e rovinerà il nostro paese”.

I giornalisti ascoltano Mr. Boehner mentre dice sempre ciò e non gli chiedono di spiegare la sua retorica selvaggia. Perciò nell’elenco dei modi in cui i Democratici fallirono nella difesa del paese da tali Repubblicani, mettete vicino al top il non confutare le bugie nitide e le asserzioni astratte che i Repubblicani dissero cercando voti o “dibattendo” con gli avversari Democratici.

Ascoltando tanti dibattiti su radio C-Span, fui sbalordito di come di rado i democratici chiedevano esempi agli avversari Repubblicani ogni volta che le parole “taglio di spesa”, “taglio di tasse”, “riduzione del deficit”, “creare lavori” e “deregolamentazione” erano dette.

Nelle elezioni, una parte è all’offensiva e l’altra è sulla difensiva. L’attacco crea il momento a meno che esso sia contrastato e cacciato indietro.

Da quando i Democratici cercano con furia gli stessi dollari elettorali delle multinazionali è difficile per loro difendere la gente. Ecco il perché essi sono annacquati, reticenti e riluttanti a mettere i principali soggetti del potere abusivo sul tavolo.

Di rado uno sente i Democratici asserire la loro posizione sul rinforzo della legge sul crimine aziendale, la super frode al contribuente (Medicare), le leggi contro la contrattazione collettiva del lavoro, i bilanci militari gonfiati, le guerre in Afganistan ed Iraq, il flusso dei sussidi aziendali, le elemosina, gli omaggi e i salvataggi, o le grottesche fughe dalle tasse delle corporazioni multinazionali e per i super ricchi.

Essi non vogliono parlare dei sovraccarichi del consumatore, o delle centinaia di migliaia di Americani non protetti che perdono le loro vite ogni anno per un posto di lavoro non regolato unito a cattive pratiche mediche di malattie/traumi, contaminazione di aria, acqua e cibo o per non avere l’assicurazione sanitaria.

Pure molti Democratici sono piccoli candidati.

La Speaker Nancy Pelosi disse ai Democratici importanti che loro potevano criticarla se era necessario per essere eletti e per preservare la loro maggioranza alla House.

Poiché i repubblicano hanno fatto una pratica di assalire la Pelosi in quasi ogni dibattito o in ogni occasione, molti Democratici non hanno confutato i loro avversari Repubblicani.

Alcuni Democratici hanno dichiarato di non voler votare la Pelosi come Speaker nel 2012. Gli attacchi politici non confutati spesso influenzano gli elettori che si meravigliano dei messaggi diversi dei membri di un Partito.

Un punto chiave del fallimento Democratico fu il non tenere H. Dean come Chairman del Democratic National Committee. Tra il 2005 e il 2009, il Dr Dean, con la strategia dei 50 stati, energizzò sia il DNC che i Democratic Committees statali.

Lui sapeva che cosa fare per andare all’offensiva contro i Repubblicani.

Egli produsse le vittorie nel 2006 e nel 2008 prima che la sua bestia nera, Rahm Emmanuel di Obama lo spingesse via.

Il Dr. Dean avrebbe sfidato il Tea Party e ritardato il suo momento.

Quando i Democratici videro questa ribellione nello stile conservatore/libertario ottenere la prima delle sue vaste coperture dei mass media (specie di Fox News e Fox Cable) nell’Agosto, 2009 quando i Tea Partiers furono rumorosi agli incontri cittadini dei Congressisti importanti, ci doveva essere la risposta Democratica.

Un “Coffee Party” di progressisti e lavoratori impoveriti in rivolta contro il controllo multinazionale che il 75% degli Americani crede che sia eccessivo avrebbe potuto far presa.

Invece, i Tea Partiers, con tutte le loro correnti disparate e le ali molto di destra tentando di subentrare a loro, divennero l’attrattiva e la notizia del giorno della campagna del 2010.

Obama uscì dalla sua vittoria del 2008 con i 13 milioni di nomi dei suoi donatori e supporter e con un grande entusiasmo tra i giovani votanti. I Democratici dissiparono questo supporto.

Questo erroraccio sorprendente accadde, in non piccola parte, perché Obama girò le spalle ai suoi sostenitori e negò ai loro leaders l’accesso alla White House che elargì ai CEOs – vedi i giganti dell’assicurazione sanitaria, imprese farmaceutiche e colossi bancari.

Questa è una ragione del perché molti dei suoi sostenitori del 2008 sono stati a casa nel 2010 e non hanno votato.

Essi si sono sentiti traditi.

Con 23 Senatori Democratici a fine mandato nel 2012 (più 10 Senatori Repubblicani) essi potrebbero perdere le 2 assemblee Congressuali.

I votanti avrebbero solo la scelta sterile di votare per il meno peggio dei Due Partiti.

Qui noi andiamo ancora.

O come scrisse F. Scott Fitzgerald: “Così noi vinciamo, navi contro corrente, portati indietro senza tregua nel passato”.

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Tradotto da Franco Allegri il 24/03/2011

[November 05 2010]

Democrats Squander the Swing Vote

By Ralph Nader

The mid-term 2010 Congressional elections are over and the exaggerations are front and center.

“A tidal wave,” “an earthquake,” “a tsunami,” cried the Republican victors and their media acolytes.

Wait a minute!

No more than 7 percent of the actual voters switched sides to create a 14 point spread.

This amounts to about 3 percent of all the eligible voters who produced this “tidal wave.” That is what happens in our winner-take-all system.

So when it is said that “the people have spoken,” chalk it up to 7 percent or so switcheroos.

The rest voted the way they did in the previous Presidential and Congressional election (and about 28 million voters stayed home.)

Such sweeping descriptions gave incoming House Speaker, John Boehner, even more leeway than usual to play with words when he declared, without further elaboration, that “the peoples priorities and agenda are our priorities.”

Mr. Boehner is the consummate corporate logo-man masquerading as a Congressman.

If someone drew the logos of all the big companies that have marinated his career and put them on his suit coat, they would run into each other.

How then did the Democrats lose against the most craven Republican party in modern history - a Party that opposes again and again the fair rights of workers, consumers, investors, savers and patients.

Regarding patients, Boehner’s oft-repeated view of the modest, non-single-payer health insurance changes by Congress and Obama - “it will kill jobs, destroy the best health care system in the world and bankrupt our country.”

Reporters listen to Mr. Boehner say this repeatedly and do not ask him to explain his wild rhetoric. So, in listing some of the ways the Democrats failed to defend the country against such Republicans, put near the top not rebutting the crisp lies and abstract assertions that Republican candidates uttered while campaigning or “debating” their Democratic opponents.

Listening to debate after debate on C-Span radio, I was amazed at how infrequently the Democrats demanded examples from their Republican opponents each time the words “cut spending,” “cut taxes,” “reduce the deficit,” “deregulate” and “create jobs,” were uttered.

In elections, one side is on the offensive and the other is on the defensive. The offense creates momentum unless it is countered and driven back.

Since the Democrats are furiously dialing for the same corporate campaign dollars, it is difficult for them to stand for the people. That is why the Democrats are wishy-washy, reticent and reluctant to put major subjects of abusive power on the table.

Rarely did one hear Democrats state their position on corporate crime law enforcement, huge fraud on the taxpayer (Medicare), anti-collective-bargaining laws for labor, the bloated military budgets, the wars in Afghanistan and Iraq, the flood of corporate subsidies, handouts, giveaways and bailouts, or the grotesque tax escapes for the multinational corporations and the super-wealthy.

They did not want to talk about consumer rip-offs, or the hundreds of thousands of unprotected Americans who lose their lives every year from un-regulated workplace-related diseases/traumas, medical malpractice, air, water and food contamination, or having no health insurance.

Too many Democrats are cowering candidates.

Speaker Nancy Pelosi told incumbent Democrats that they could criticize her if necessary to get elected and preserve their majority in the House.

Since Republicans made a practice of assailing Pelosi in almost every debate or on every occasion, many Democrats did not rebut their Republican opponents.

Some Democrats stated they would not vote for Pelosi as Speaker in 2012. Unrebutted political attacks often influence voters who wonder at mixed messages from members of a Party.

A key Democratic failure was not to keep on Howard Dean, as Chairman of the Democratic National Committee. Between 2005 and 2009, Dr. Dean, with his 50 state strategy, energized both the DNC and state Democratic Committees.

He knew what it took to go on the offensive against Republicans.

He produced victories in 2006 and 2008 before his bête noire, Obama’s Rahm Emmanuel, pushed him out.

Dr. Dean would have challenged the Tea Party and slowed its momentum.

When the Democrats saw this self-styled conservative/libertarian rebellion receive the first of its vast mass media coverage (especially by Fox News and Fox Cable) in August, 2009 when Tea Partiers loudly showed up at town meetings of incumbent Congresspersons, there should have been a Democratic response.

A “Coffee Party” of progressives and deprived workers rebelling against the corporate control that 75 percent of Americans believe is excessive might have caught on.

Instead, the Tea Partiers, in all their disparate strands and wealthy right-wingers trying to take them over, became the daily feature and news of the 2010 campaign year.

Obama came out of his 2008 victory with 13 million names of donors and supporters, along with great enthusiasm from young voters. The Democrats squandered this support.

This astonishing blunder happened, in no small part, because Obama turned his back on his supporters and denied their leaders White House access that he so often afforded corporate CEOs – eg. from the health insurance giants, drug companies, and banking behemoths.

That’s one reason so many of his 2008 supporters stayed home in 2010 and did not vote.

They felt betrayed.

With 23 Democratic Senators up in 2012, as compared with 10 Republican Senators, the Democrats may lose both Houses of Congress.

Voters shouldn’t only have the barren choice of voting for the least worst of the Two Parties.

Here we go again.

Or as F. Scott Fitzgerald wrote: “So we beat on, boats against the current, borne back ceaselessly into the past.”

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SOMMARIO DELLE ULTIME LETTERE:

177 - La strada per la schiavitù multinazionale (l'appello per le elezioni di mid - term di Nader)

176 - Dieci domande per i Tea Partiers

175 - I media di destra e la genesi del Tea Party (prima riflessione su tale realtà politica)

174 - Cercando contratti onesti (contro le grandi banche USA e il MERS)

173 - Remare con Roz (dall'Atlantico al Pacifico e fino a Londra 2012 in difesa della vita del mare)

172 - Perché dire sì al partito del no? (10 critiche ai repubblicani e seconda profezia della sconfitta democratica)

171 - Da quando scrissi insicuro ad ogni velocità

170 - Rovesciare l'oligarchia (le lotte di Public Citizen)

169 - Il bozzolo multinazionale del Democratico (la profezia della sconfitta democratica alle elezioni di medio termine)

168 - Onorare quelli che faticano (sui lavori umili)

167 - Le lotte di Katsuko Nomura (in Giappone e in comparazione)

166 - Per chi suona la campana (la corruzione in California)

165 - La presidenza Obama tra GM e la ShoreBank

164 - Tenere d’occhio Wall Street (sulla riforma finanziaria di Obama - sesto articolo)

163 - Votare per tassare la rendita a New York

162 - La guerra in Afganistan vista dagli USA

161 - Le società non sono persone

160 - Il cattivo bipolarismo della California

159 - Se il Mississipi fa la sanità come l'Iran ......

158 - Libri da leggere in USA

Le lettere di Nader sono pubblicate anche su Empolitica.com e spedite alle agenzie di stampa e culturali che sono libere di diffonderle!Meritano di essere letti anche molti scritti precedenti, tra i tanti segnalo quello sulle multinazionali e le profezie di Ross Perot.

 

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