Al tesòro de 'l montanaro - Il tesoro del
montanaro
vai al disegno 1°
edizione
L'intera vallata alpagota è sempre stata mèta
di turisti e villeggianti, fissl od occasionali, attratti dalla salubrità
dell'aria. dalla purezza e freschezza delle acque di sorgiva, dall'amenità
dei luoghi, dalla possibilità di fare numerose passeggiate ed escursioni
ove si può godere ancora della vista della vera Natura; dalla facilità di
raggiungere le cime dei monti più alti da cui lo sguardo può spaziare su
panorami d'incomparabile bellezza. Diciamo ancora, attratti dalla
spontanea bontà e semplicità della gente. Molti villeggianti, però, non
sanno che il nativo della vallata è anche un geloso custode di queste sue
bellezze e ricchezze ed ha uno spirito arguto e talvolta tagliente, specie
se punzecchiato in ciò che egli ha di più caro. Sentite cosa accadde
una volta e ne avrete la prova. Avvenne che un villeggiante occasionale
proveniente dalla pianura e che non aveva mai sentito il
detto: "Contadino, scarpe grosse cervello fino!", giunto in Alpago per
un periodo di riposo, aveva preso l'abitudine di denigrare gli abitanti
del luogo, considerandoli inferiori alla gente di pianura. Gli abitanti
del paese dove quel tale trascorreva Ie sue ferie, rispettosi del senso di
ospitalità, lasciavano dire e lasciavano fare. Una volta, però, trovatisi
alcuni di loro in osteria in compagnia del "caro" ospite, cercarono di
fargli comprendere la sua mancanza di cortesia proponendogli da semplici
montanari quali erano, il seguente ragionamento: "Da sempre gli
abitanti della pianura si credono superiori a quelli della montagna, ma se
non fosse sutficiente la questione dell'altitudine a sfatare tale
dicerìa.... (Sentite un po) Una volta, all'inizio del mondo c'era il
Caos...... poi, dal Caos, vennero le acque...... Dalle acque sorsero le
montagne e su queste sl stabilirono i primi uomini. Quindi i montanari.
Poi, a poco a poco, nel corso dei millenni, i torrenti, i fiumi, i venti,
i ghiacciai i vari cataclismi naturall corrosero Ie montagne portando a
valle i detriti ........ E dai detriti ebbero origine, a poco a poco, le
pianure alluvionali. Dalle montagne alcuni uomini si trasferirono nelle
pianure diventandone gll abitanti. Quindi: i montanari sono i veri
capostipiti, i veri progenitori delle genti di pianura e queste dovrebbero
loro il..... massimo rispetto!. Giusto. no? Il ragionamento non faceva una
grinza e conclusero il dlscorsetto con il detto locale:
''No se s-ciùpa te 'l
piàto andé che se màgna!''.
|
''Non si sputa nel
piatto dove si mangia!'' .
| Il
nostro vllleggiante, però, non si dette per inteso, non volle capire,
fece, come si suol dire, orecchio da mercante e continuò imperterrito
nella sua serie di filastrocche denigratrici le genti di
montagna. Siccome:
''Ogni bèl bàl...... stufa
!''
|
''A lungo andare ogni cosa
stanca!'' | sapete cosa comblnarono i
nostri montanari? Sorse una specie di comitato di paese per studiare il
modo di preparare all'ospite uno scherzetto, in modo che si ricredesse
sulle sue idee e la finisse una buona volta di "blatrerare" sul conto dei
montanari. Ecco cosa avvenne. Pu predisposta a regola d'arte una specie di
"mappa" di un tesoro, ma di un tesoro favoloso...... e fu fatto in modo
che il nostro villeggiante la trovasse, per caso, tra gli interstizi di
due tavole del pavimento sconnesso di una vecchia casa diroccata ed
abbandonata. Seguendo le istruzioni della mappa, quel tale doveva recarsi,
con una camminata di oltre quattro ore tra ripidi sentieri ed aspri dirupi
in una località denominata "Val de Piéra" mèta da qualche anno di comitive
di alpini che vanno ad onorare la Madonntna delle penne nere. Colà giunto,
avrebbe dovuto trovare un grosso masso in cima al quale erano state
scolpite le indicazloni successive per il ritrovamento del tesoro. Non sto
a descrivere le difficoltà che il nostro villeggiante dovette superare per
raggiungere la località indicata e su quanti massi dî varia dimensione
dovette issarsi alla ricerca della strana scritta. Finalmente, dopo tanti
inutili tentativi, su di un masso lesse la seguente incisione, appena
appena leggibile, quasi fosse stata corrosa dal tempo e dalle
intemperie:
''Se te me oltarà, an
tesòro te catarà! ''.
|
''Se mi volterai un
tesoro troverai!''. | lmmaginate ia
gioia del ricercatore A questo punto, sorgeva un'altra difficoltà, il
masso era enorme, gigantesco, del peso di vari quintali Come fare, da solo
per spostario? Chiamare qualcuno in aiuto; Mai più! Avrebbe dovuto
spiegare la ragione di quel fatto e, magari, dividere con altri li tesoro.
Sempre, poi, che la notizia non si fosse sparsa. No, assolutamente no!
Doveva farcela da solo Si guardò intorno......e, guarda caso, proprio li
nei pressi trovò un grosso tronco d'albero che avrebbe tatto al suo caso.
Era tagliato di fresco, era stato sramato, ma tale e tanta era l'ansia del
nostro ricercatore che non fece caso a certe, sottigliezze. Con esso fece
leva alla base del masso e, dopo tanti tentativi e grandi sforzi, riuscì
finalmente a smuoverlo, facendolo rotolare su se stesso, proprio nella
posizione desiderata. Sapete che ci trovò? Sul rovescio del masso c'era
quest'altra scritta:
''Gražie èrme
oltà, parché da l 'altra bànda ère tu sacàgnà
!''
|
''Grazie di avermi
voltato, perché dall'altro lato ero tutto
indolenzito!''
| Lo scherzo, come
volevasi, fruttò i risultati sperati e la sera stessa in osteria, un buon
bicchiere di clinto riappacificò i montanari e il nostro amico della
pianura
|