NonoBepi - agosto 2000

Nonobepi, su gentile concessione dell'autore, amico Osvaldo Noro.
Rende omaggio al poeta, cultore del nostro dialetto, al solo scopo
di divulgare quanto fatto e senza nessun scopo di lucro.


Le bèle storie de na òlta
di Osvaldo Noro


Al tesòro de 'l montanaro - Il tesoro del montanaro
vai al disegno 1° edizione

L'intera vallata alpagota è sempre stata mèta di turisti e villeggianti, fissl od occasionali, attratti dalla salubrità dell'aria. dalla purezza e freschezza delle acque di sorgiva, dall'amenità dei luoghi, dalla possibilità di fare numerose passeggiate ed escursioni ove si può godere ancora della vista della vera Natura; dalla facilità di raggiungere le cime dei monti più alti da cui lo sguardo può spaziare su panorami d'incomparabile bellezza.
Diciamo ancora, attratti dalla spontanea bontà e semplicità della gente. Molti villeggianti, però, non sanno che il nativo della vallata è anche un geloso custode di queste sue bellezze e ricchezze ed ha uno spirito arguto e talvolta tagliente, specie se punzecchiato in ciò che egli ha di più caro.
Sentite cosa accadde una volta e ne avrete la prova. Avvenne che un villeggiante occasionale proveniente dalla pianura e che non aveva mai sentito il detto:
"Contadino, scarpe grosse cervello fino!", giunto in Alpago per un periodo di riposo, aveva preso l'abitudine di denigrare gli abitanti del luogo, considerandoli inferiori alla gente di pianura.
Gli abitanti del paese dove quel tale trascorreva Ie sue ferie, rispettosi del senso di ospitalità, lasciavano dire e lasciavano fare. Una volta, però, trovatisi alcuni di loro in osteria in compagnia del "caro" ospite, cercarono di fargli comprendere la sua mancanza di cortesia proponendogli da semplici montanari quali erano, il seguente ragionamento:
"Da sempre gli abitanti della pianura si credono superiori a quelli della montagna, ma se non fosse sutficiente la questione dell'altitudine a sfatare tale dicerìa....
(Sentite un po)
Una volta, all'inizio del mondo c'era il Caos...... poi, dal Caos, vennero le acque...... Dalle acque sorsero le montagne e su queste sl stabilirono i primi uomini. Quindi i montanari. Poi, a poco a poco, nel corso dei millenni, i torrenti, i fiumi, i venti, i ghiacciai i vari cataclismi naturall corrosero Ie montagne portando a valle i detriti ........ E dai detriti ebbero origine, a poco a poco, le pianure alluvionali. Dalle montagne alcuni uomini si trasferirono nelle pianure diventandone gll abitanti. Quindi: i montanari sono i veri capostipiti, i veri progenitori delle genti di pianura e queste dovrebbero loro il..... massimo rispetto!. Giusto. no? Il ragionamento non faceva una grinza e conclusero il dlscorsetto con il detto locale:

''No se s-ciùpa te 'l piàto
andé che se màgna!''.
''Non si sputa nel piatto
dove si mangia!'' .

Il nostro vllleggiante, però, non si dette per inteso, non volle capire, fece, come si suol dire, orecchio da mercante e continuò imperterrito nella sua serie di filastrocche denigratrici le genti di montagna.
Siccome:
''Ogni bèl bàl...... stufa !''
''A lungo andare ogni cosa stanca!''

sapete cosa comblnarono i nostri montanari? Sorse una specie di comitato di paese per studiare il modo di preparare all'ospite uno scherzetto, in modo che si ricredesse sulle sue idee e la finisse una buona volta di "blatrerare" sul conto dei montanari. Ecco cosa avvenne. Pu predisposta a regola d'arte una specie di "mappa" di un tesoro, ma di un tesoro favoloso...... e fu fatto in modo che il nostro villeggiante la trovasse, per caso, tra gli interstizi di due tavole del pavimento sconnesso di una vecchia casa diroccata ed abbandonata. Seguendo le istruzioni della mappa, quel tale doveva recarsi, con una camminata di oltre quattro ore tra ripidi sentieri ed aspri dirupi in una località denominata "Val de Piéra" mèta da qualche anno di comitive di alpini che vanno ad onorare la Madonntna delle penne nere. Colà giunto, avrebbe dovuto trovare un grosso masso in cima al quale erano state scolpite le indicazloni successive per il ritrovamento del tesoro. Non sto a descrivere le difficoltà che il nostro villeggiante dovette superare per raggiungere la località indicata e su quanti massi dî varia dimensione dovette issarsi alla ricerca della strana scritta. Finalmente, dopo tanti inutili tentativi, su di un masso lesse la seguente incisione, appena appena leggibile, quasi fosse stata corrosa dal tempo e dalle intemperie:
''Se te me oltarà,
an tesòro te catarà! ''.
''Se mi volterai
un tesoro troverai!''.

lmmaginate ia gioia del ricercatore A questo punto, sorgeva un'altra difficoltà, il masso era enorme, gigantesco, del peso di vari quintali Come fare, da solo per spostario? Chiamare qualcuno in aiuto; Mai più! Avrebbe dovuto spiegare la ragione di quel fatto e, magari, dividere con altri li tesoro. Sempre, poi, che la notizia non si fosse sparsa.
No, assolutamente no! Doveva farcela da solo Si guardò intorno......e, guarda caso, proprio li nei pressi trovò un grosso tronco d'albero che avrebbe tatto al suo caso. Era tagliato di fresco, era stato sramato, ma tale e tanta era l'ansia del nostro ricercatore che non fece caso a certe, sottigliezze. Con esso fece leva alla base del masso e, dopo tanti tentativi e grandi sforzi, riuscì finalmente a smuoverlo, facendolo rotolare su se stesso, proprio nella posizione desiderata. Sapete che ci trovò? Sul rovescio del masso c'era quest'altra scritta:

''Gražie èrme oltà,
parché da l 'altra bànda
ère tu sacàgnà !''
''Grazie di avermi voltato,
perché dall'altro lato
ero tutto indolenzito!''

Lo scherzo, come volevasi, fruttò i risultati sperati e la sera stessa in osteria, un buon bicchiere di clinto riappacificò i montanari e il nostro amico della pianura


* Copertina * Dedica * Murale 1 * Murale 2 * Moreno  De  Col * dott. Martelli * Premessa * Bus la lume *
* Al Bus de'l béco * Al  lac de S. Crose * Parché 'l Alpago 'l é... * La  val de le Strìghe * La Valturcana *
* La ceséta de la Runal * La luna su te 'l péz * San  Danèl * La  ceséta  de San  Martin * Al  Teveron *
* La bèla indormenzada * Al malà che'l porta 'l san * Tant par òn * Co no se sa parlar * Paron la scòta *
* I quatro ciòdi che parla * Al trói de 'l musariól * Tesòro  de 'l  montanaro * Osvaldo Noro Home Page *

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