NonoBepi - agosto 2000

Nonobepi, su gentile concessione dell'autore, amico Osvaldo Noro.
Rende omaggio al poeta, cultore del nostro dialetto, al solo scopo
di divulgare quanto fatto e senza nessun scopo di lucro.


Le bèle storie de na òlta
di Osvaldo Noro


La luna su te 'l péz - La luna sul pino
vai al disegno 1° edizione

Questa è una storia che non riguarda interamente l'Alpago o qualche sua località in particolare, ma che con la nostra vallata ha, in qualche modo, a che fare. Sentitela un po', anche se sembra una delle tante belle favole uscite dalla fantàsia dei vari Esòpo, Fedro o La Fontaine. Una volta, tantì e tanti anni fa, proprio al tempo in cui, Berta filava (o giù di lì), gli abitanti di un pccolo paesetto abbarbicato sui fianchi del Col Visentin erano soliti, nelle calde serate d'estate, cenare all'aperto, sotto i porticali delle loro abitazioni o sotlo i pergolati dei filari di vite. Là godevano la frescura vespertina e riposavano le loro stanche membra dopo laticose giornate di lavoro sui prati, sui campi o nei boschi. Era bello, dopo la cena frugale ma sana, mentre le donne lavavano le poche stoviglie di terracotta all'unica fontana del paese, mentre i bambini giocavano a rimpiattino, (in dialetto "scondariole", o "scondicùc" o "cucurèl", o a rincorrersi, mentre le bambine giocavano con i "sasét", o al "canpanón" .... era bello per gli anziani farsi una fumatina, aspirare una "presa" di tabacco da fiuto, osservare la nattura che lentamente imbruniva, sentire il canto degli uccelli ......... Poi più tardi, mentre nell'aria si diffomdevano i melodiosi gorgheaggi dell'usignolo, era bello vedere lassù, nel cielo ormai bruno, innalzarsi la luna. Era proprlo bella la luna, con quel suo faccione gikallo giallo, tondo tondo. Ma..,! Strano, veramente strano ! Guarda oggi, osserva meglio domani, insomrna no! Non era una semplice impressione. Era proprio così ! Quella "luna" pareva ce l'avesse proprio con loro, con gli abitanti del nostro paesetto sui fianchi del Col Visentin perché guarda caso, mai una volta che sorgesse sopra il loro paese, ma sempre dalla parte dell'Alpago, quasi avesse una spiccata simpatia per i "rivali" dirimpettai. Constatato che il "fattaccio" continuava a ripetersi sera dopo sera e senza accenno alcuno di interrompere tale "preferenza" (loro, poverini, si sarebbero accontentati anche di..... una volta tanto magari di un quarto ..... ma che dico: di uno spicchio di luna.. !), siccome I'epoca delle conquìste spaziali non era ancora cominciata, cosicché era impossibile inviare un messaggio di protesta a Selene...... i nostri amici si riunirono a gran consiglio e decisero di farsela per conto loro una luna, solo per loro e tutta per loro. Varie furono le proposte avanzate. Ci fù un tale che suggerì di appendere in cima al campanile della loro chiesetta un gigantesco lampione ad olio. . Ma c'era la questione dell'olio che costava! Un altro propose di catturare ed imprigionare in un gran globo di vetro giallo tante e tante lucciole. Ma nasceva, poi, il problema del loro nutrimento! ldee, queste, senz'altro "luminose" ma che dovettero essere scartate; l'ultima, in particolare, con grande disappunto dei ragazzetti del paese che si sarebbero divertiti un mondo nel gioco di cattura delle "fogoléte". Un altro infine, abituato a "condire" con bestemmie e parolacce ogni suo discorso, propose di rivolgersi al suo arnico Lucifero di cui conosceva, per l'appunto, numero e prefisso telefonico. Come "portatore di luce" ci avrebbe pensato lui. Ma anche quest'idea venne abbandonata e per di più a maggioranza assoluta. Nessuno se la sentiva di indebitarsi a tal punto con la propria coscienza. Non sto a raccontarvi quante altre proposte vennero avanzate, una più strampalata dell'altra, finché fu stabilito di escogitare progettli più facilmente realizzabili. E si arrivò al fatto. Con la collaborazlone di tutti in un immenso paiolo, fù stampata, una meravigliosa.... polenta. Si, una polenta avete letto bene ! Essa, una volta rappresa, fu sistemata sulla cima di un alto pino che sorgeva sulla piazza del paese e tutto lo sovrastava. Ora si, erano contenti anche loro ! Era veramente bella la "loro" luna quasi grande come quella che brlllava in cielo, la quale adesso, forse per vergogna, cercava sempre qualche nuvoletta dietro cui nascondersi. I nostri amici erano veramente soddisfatti . Anche loro avevano la luna gialla, gialla, tonda tonda .... e tutta per loro. Ed ogni sera, durante la fumatina, mentre donne e bambini erano intentl alle loro occupazioni, i "costruttori" di un tal miracolo ammiravano la loro luna che, però, quarda caso. .. rimpiccioliva sempre più. Che fosse entrata in "fase" calante? Purtroppo non era questo il motivo! L'avrete sicuramente capito no ! Rimpiccioliva, perché era diventata cibo e sostentamento di corvi ed uccelletti affamati.


* Copertina * Dedica * Murale 1 * Murale 2 * Moreno  De  Col * dott. Martelli * Premessa * Bus la lume *
* Al Bus de'l béco * Al  lac de S. Crose * Parché 'l Alpago 'l é... * La  val de le Strìghe * La Valturcana *
* La ceséta de la Runal * La luna su te 'l péz * San  Danèl * La  ceséta  de San  Martin * Al  Teveron *
* La bèla indormenzada * Al malà che'l porta 'l san * Tant par òn * Co no se sa parlar * Paron la scòta *
* I quatro ciòdi che parla * Al trói de 'l musariól * Tesòro  de 'l  montanaro * Osvaldo Noro Home Page *

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