La storia de la Valturcana - La storia della
Valturcana
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A
valle della frazione di Cornei, in Comune di Puos d'Alpago, scorre un
torrente che è affluente del maggiore corso d'acqua locale: il Tesa. E' il
torrente Valturcana. Sulle origini di questo strano nome si racconta
che... Alcune orde di Turchi, molti e molti anni or sono, erano giunti in
Alpago dall'Austria carichi di bottino, frutto delle loro razzie. Si
accingevano a far ritorno alle loro terre lontane, quando si azzidero di
essere inseguiti da un folto stuolo di cavalieri. Per non impegnare
battaglia e per abbreviare il percorso, anziché procedere per la piana di
Conegliano per entrare in Friuli, pensarono di giungervi attraverso una
profonda vallata che dal basso Alpago porta appunto in Cansiglio, da dove
la ritirata poteva risultare più facile e veloce. Cosi fecero. lmboccarono
la vallata che fiancheggia il paese di Cornei nel fondo della quale, fino
allora, non scorreva alcun torrente, ed iniziarono la ritirata. Senonché
gli inseguitori si accorsero della manovra e continuarono ad incalzare i
fuggiaschi, la cui marcia era notevolmente rallentata dal procedere dei
carri, pesanti per le enormi ricchezze accumulate nel corso delle loro
ruberie. I Turchi, allora, giunti oltre la metà della vallata, sentendosi
ormai alle spalle il respiro degli inseguitori. per timore di essere
raggiunti e di compromettere tutto il risultato della loro spedizione,
pensarono di "seppellire" il tesoro in uno dei numerosi anfratti di cui
era disseminata la valle. Sarebbero tornati a riprenderlo in tempi
migliori. Così, infatti, fu fatto. I Turchi riuscirono a sfuggire, dopo
aver realizzato il loro progetto. Arrivarono in Cansiglio, da qui in
Friuli ... ma in territorio iugoslavo furono affrontati e vinti in
battaglia da altre orde barbariche...e nessuno di essi si salvò. La
vallata di questa nostra storia prese, da allora, il nome che tuttora
conserva, Valturcana, valle dei Turchi, e così pure il torrente che in
epoche successive cominciò a scorrervi. Ma... e del tesoro che ne avvenne?
Esso, secondo la tradizione popolare, è ancora là, sepolto chissà dove,
sotto un "terzo" gradino del terreno. Si tratta, sempre a detta dei più
anziani, di un tesoro favoloso costituito da monete d'oro, da gemme e
pietre preziose, da monili ed oggetti sacri, il tutto contenuto in vecchi
secchi di rame, come quelli usati fino a pochi anni fa per attingere
I'acqua alle fontane. Questa tradizione vuole anche che molti, nel corso
degli anni, abbiano tentato la... riscoperta del tesoro, senza finora
riuscirvi. Fino ad una trentina di anni or sono, cosi mi è stato
raccontato, viveva a Cornei un vecchietto che tutti i giorni, dalla
mattina alla sera, percorreva in su ed in giù I'intera vallata,
instancabilmente, appoggiandosi ad un grosso bastone alla cui estremità
inferiore aveva piantato un grosso chiodo. In ogni fenditura del terreno,
in ogni anfratto, conficcava la punta del chiodo. suo bastone brontolando
speranzoso:
''Saràli qua ? Sa rà li là
? Andé saràli sti séci de ran piéni de schèi? ''
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''Saranno qua? Saranno là? Dove
saranno questi secchi di rame pieni di soldi?
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tendeva l'orecchio per sentire se il suono metallico del chiodo del suo
bastone...
E tendeva l'orecchio per
sentire se il suono metallico del chiodo del suo bastone... Fin
qua Ia leggenda, ma sotto la metafora del tesoro si nascondeva,
probabilmente, la storia della coltivazione della vite che arrivava,
appunto, fino in
Valturcana.
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