La ceséta de San Martin - La chiesetta di San
Martino vai al disegno 1° edizione
ln
comune di Chies d'Alpago c'erano due frazioni: Pèdol e Montanés. Da alcuni
anni le due frazioni si sono fuse ed hanno preso il nome di S. Martino
d'Alpago (per la cronaca ciò avvenne con D.P.R. dell'estate l971). Qua,
appunto, sorge una bella chiesetta dedicata all'omonimo Santo Fu costruita
sulla sommità di un colle da cui sl può ammirare il panorama stupendo
dell'intera valle alpagota e, parimenti, dalla maggior parte dei paesi e
delle borgate della valle si può vedere questa chiesetta, costruita lassù
corne un antico maniero, a guardla e prote- zione dell'intero Alpago. Come
e perché la chiesetta fu eretta proprio là, in quel punto, molti anziani
locali raccontano e ricordano che.......... Le due originarie frazioni di
Pèdol e Montanés distavano abbastanza dal capoluoqo, dove sorgeva la
parrocchiale e per di più le strade, in quel tempi, erano dei semplici
sentieri che si inerpicavano a serpentina verso la montagna. Gli
abitanti di quelle due frazioni, profondamente religiosi, si recavano ogni
festa nella parrocchiale per assistere alle funzioni, ma per loro era
impossibile partecipare a molti riti parlicolarmente nelle tiepide serate
dei mesi di maggio e di ottobre, dedicati alla Madonna, sentivano il
desiderio di ritrovarsi tutti uniti nella comune preghiera. La recita
del rosario nelle famiglie era usanza comune, ma quanto più bello sarebbe
stato per I'intera popolazione raccogliersi in un luogo comune, per
innalzare in un'unica voce le lodi a Maria ! Per farla breve fu decisa,
lassù, tutta per loro, la costruzione di una cappella. Tutti si
trovarono subito d'accordo di dedicaria a S. Martino, perché la tradizione
vuole che Egli sia stato il predicatore della religione cristiana nel
Bellunese, e perché a tutti erano noti i prodigi operati in provincia dal
Santo. Per altre ragioni che per brevità non riporto sorsero, purtroppo,
delle vivaci discussioni sul dove erigerla. Le principali "fazioni" in cui
si erano divisi gli abitanti delle due località erano tre. La prima
voleva che fa chiesetta fosse costruita in una località denominata "La
Samasièra", una seconda la preferiva costruita sul colle detto "Mas-c" ed
infine vi era un terzo gruppo, il più numeroso, costituito soprattutto dai
giovani che la voleva proprio sul punto dove attualmente sorge. Avvenne
naturalmente che una delle tre fazioni la spuntò ed i massi per la
costruzione furono trasportati in località "La Samasièra", tra il giubilo
dei sostenitori di tale sede ed il disappunto dei giovani che, non
rassegnandosi, pensarono di......... Sentite cosa
combinarono. Nottetempo, nel più assoluto silenzio, dopo aver avvolto
con stracci le ruote delle carriole e dei carri, ed aver perfino ricoperto
con stracci di lana le zampe dei buoi adibiti al tiro dei carri,
iniziarono il .. trasloco dei massi nella località da loro
desiderata. Prima deill'alba il tutto era terminato senza che nessuno
si fosse accorto di alcunché. Naturalmente, alle prime luci del giorno,
le due borgate furono svegliate da grida di meraviglia e di stupore Tutti
si diedero a commentare l'accaduto e, fjra le tanti ipotesi, ci fu pure
qualcuno (qualche maligno dice che fosse un giovane!) che avanzò quella
del miracolo.. di una "manitestazione" della volontà del Santo a cui la
chiesetta doveva essere dedicata. Tutti i giovani, cogliendo la palla al
balzo, non trovarono di meglio che avvalorare con calore quella tesi.
Fatto è che la chiesetta fu costruita là dove i massi erano. .
.miracolosamente pervenuti. Si racconta ancora che, il giorno
dell'inaugurazione della chiesetta, uno dei giovanotti e "incriminatil",
fra lo stupore generale, da solo tagliò una grossa quercia con il diametro
di 40 cm e del peso di vari quintali. Tolti i rami e ridotto il tronco ad
una lunghezza di tre metri, sempre da solo, la trasportò fin sul piazzale
della chiesetta lungo un sentiero lungo, tortuoso, stretto e ripido,
denominato "Le Rive". Anche questo fatto sembrò eccezionale non poteva
avere che del miracoloso! Fu resa Gloria a S. Martino che aveva voluto in
tal modo manifestare la sua approvazione sia per la chiesetta votiva, sia
per la posizione scelta da dove avrebbe potuto dominare e proteggere tutte
le genti dell'Alpago. La sera dell'inaugurazione della chiesetta, però,
tutti gli abitanti delle due frazloni furono svegliati nel sonno da un
chiarore abbagliante. Sul piazzale della chiesetta ardeva un enorme falò,
fatto interamente di stracci di lana, che mandava al cielo, nell'oscurità
della notte, dei riverberi fantastici. Forse che con quel fuoco si voleva
bruciare, incenerire cancellare il ........corpo del reato?
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