NonoBepi - agosto 2000

Nonobepi, su gentile concessione dell'autore, amico Osvaldo Noro.
Rende omaggio al poeta, cultore del nostro dialetto, al solo scopo
di divulgare quanto fatto e senza nessun scopo di lucro.


Le bèle storie de na òlta
di Osvaldo Noro


La ceséta de San Martin - La chiesetta di San Martino
vai al disegno 1° edizione

ln comune di Chies d'Alpago c'erano due frazioni: Pèdol e Montanés. Da alcuni anni le due frazioni si sono fuse ed hanno preso il nome di S. Martino d'Alpago (per la cronaca ciò avvenne con D.P.R. dell'estate l971). Qua, appunto, sorge una bella chiesetta dedicata all'omonimo Santo Fu costruita sulla sommità di un colle da cui sl può ammirare il panorama stupendo dell'intera valle alpagota e, parimenti, dalla maggior parte dei paesi e delle borgate della valle si può vedere questa chiesetta, costruita lassù corne un antico maniero, a guardla e prote- zione dell'intero Alpago. Come e perché la chiesetta fu eretta proprio là, in quel punto, molti anziani locali raccontano e ricordano che.......... Le due originarie frazioni di Pèdol e Montanés distavano abbastanza dal capoluoqo, dove sorgeva la parrocchiale e per di più le strade, in quel tempi, erano dei semplici sentieri che si inerpicavano a serpentina verso la montagna.
Gli abitanti di quelle due frazioni, profondamente religiosi, si recavano ogni festa nella parrocchiale per assistere alle funzioni, ma per loro era impossibile partecipare a molti riti parlicolarmente nelle tiepide serate dei mesi di maggio e di ottobre, dedicati alla Madonna, sentivano il desiderio di ritrovarsi tutti uniti nella comune preghiera.
La recita del rosario nelle famiglie era usanza comune, ma quanto più bello sarebbe stato per I'intera popolazione raccogliersi in un luogo comune, per innalzare in un'unica voce le lodi a Maria ! Per farla breve fu decisa, lassù, tutta per loro, la costruzione di una cappella.
Tutti si trovarono subito d'accordo di dedicaria a S. Martino, perché la tradizione vuole che Egli sia stato il predicatore della religione cristiana nel Bellunese, e perché a tutti erano noti i prodigi operati in provincia dal Santo. Per altre ragioni che per brevità non riporto sorsero, purtroppo, delle vivaci discussioni sul dove erigerla. Le principali "fazioni" in cui si erano divisi gli abitanti delle due località erano tre.
La prima voleva che fa chiesetta fosse costruita in una località denominata "La Samasièra", una seconda la preferiva costruita sul colle detto "Mas-c" ed infine vi era un terzo gruppo, il più numeroso, costituito soprattutto dai giovani che la voleva proprio sul punto dove attualmente sorge.
Avvenne naturalmente che una delle tre fazioni la spuntò ed i massi per la costruzione furono trasportati in località "La Samasièra", tra il giubilo dei sostenitori di tale sede ed il disappunto dei giovani che, non rassegnandosi, pensarono di.........
Sentite cosa combinarono.
Nottetempo, nel più assoluto silenzio, dopo aver avvolto con stracci le ruote delle carriole e dei carri, ed aver perfino ricoperto con stracci di lana le zampe dei buoi adibiti al tiro dei carri, iniziarono il .. trasloco dei massi nella località da loro desiderata.
Prima deill'alba il tutto era terminato senza che nessuno si fosse accorto di alcunché.
Naturalmente, alle prime luci del giorno, le due borgate furono svegliate da grida di meraviglia e di stupore Tutti si diedero a commentare l'accaduto e, fjra le tanti ipotesi, ci fu pure qualcuno (qualche maligno dice che fosse un giovane!) che avanzò quella del miracolo.. di una "manitestazione" della volontà del Santo a cui la chiesetta doveva essere dedicata. Tutti i giovani, cogliendo la palla al balzo, non trovarono di meglio che avvalorare con calore quella tesi. Fatto è che la chiesetta fu costruita là dove i massi erano. . .miracolosamente pervenuti.
Si racconta ancora che, il giorno dell'inaugurazione della chiesetta, uno dei giovanotti e "incriminatil", fra lo stupore generale, da solo tagliò una grossa quercia con il diametro di 40 cm e del peso di vari quintali. Tolti i rami e ridotto il tronco ad una lunghezza di tre metri, sempre da solo, la trasportò fin sul piazzale della chiesetta lungo un sentiero lungo, tortuoso, stretto e ripido, denominato "Le Rive".
Anche questo fatto sembrò eccezionale non poteva avere che del miracoloso! Fu resa Gloria a S. Martino che aveva voluto in tal modo manifestare la sua approvazione sia per la chiesetta votiva, sia per la posizione scelta da dove avrebbe potuto dominare e proteggere tutte le genti dell'Alpago.
La sera dell'inaugurazione della chiesetta, però, tutti gli abitanti delle due frazloni furono svegliati nel sonno da un chiarore abbagliante. Sul piazzale della chiesetta ardeva un enorme falò, fatto interamente di stracci di lana, che mandava al cielo, nell'oscurità della notte, dei riverberi fantastici. Forse che con quel fuoco si voleva bruciare, incenerire cancellare il ........corpo del reato?


* Copertina * Dedica * Murale 1 * Murale 2 * Moreno  De  Col * dott. Martelli * Premessa * Bus la lume *
* Al Bus de'l béco * Al  lac de S. Crose * Parché 'l Alpago 'l é... * La  val de le Strìghe * La Valturcana *
* La ceséta de la Runal * La luna su te 'l péz * San  Danèl * La  ceséta  de San  Martin * Al  Teveron *
* La bèla indormenzada * Al malà che'l porta 'l san * Tant par òn * Co no se sa parlar * Paron la scòta *
* I quatro ciòdi che parla * Al trói de 'l musariól * Tesòro  de 'l  montanaro * Osvaldo Noro Home Page *

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