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Napoli 27 gennaio 2001.

E che ci vuoi fare ,si parla ancora della santità .

Egregio direttore,

Sono stato invitato ad un’incontro nell’ambito della Cappella delle università di Napoli e con mio grande stupore ho sentito parlare ancora della promozione della santità come di uno scopo primario dell’organizzazione dei cattolici presenti nell’università. Ma fate sul serio o scherzate? Ma voi credete ancora a Biancaneve e a Babbo Natale? Ma me la volete far vedere questa vostra santità di cui andate parlando con tanta sicumera? Ma chi è santo al giorno d’oggi? E ancora di più chi è che vuol diventare santo? Ma lo vedete il mondo intorno a voi? E non mi dite che solo i non cattolici non sono santi!

Non interessa chi io sia. Pinco Pallino.

 

Terribile quanto mi dici amico mio! Dunque tu non hai intenzione di diventare santo? E allora cosa vuoi dalla vita? Ecco, vedi, adesso sono io che ti pongo le domande. Quali sono i tuoi ideali? Quali le tue speranze? Dimmeli! Io ti dico quelli dei credenti in Gesù.

La santità, è la perfezione della vita secondo gli insegnamenti del Signore Gesù. E quindi c’è chi arriva sino al vertice delle possibilità della sua vita e questa è la santità eroica. I santi che poi vanno sugli altari. E c’è chi con grande impegno e fatica, si sforza di vivere in grazia di Dio, malgrado le deficienze e le debolezze della sua umanità, e ci riesce quotidianamente con l’aiuto speciale di Dio acquisito con la preghiera, i sacrifici e il sostegno di una vita sacramentale fedele. Ora, stai a sentire, la santità eroica non si vede perché si sa i santi vivono nel nascondimento. Bada bene i santi sono in mezzo a noi, ma non fanno rumore, e in genere li scopriamo solo dopo la loro morte. La santità ordinaria poi, è tanto ordinaria che non la si scopre se non ci si riflette sopra. Tutti quei signori, operai o professionisti, che vanno a messa e fanno la comunione al mattino o alla sera, tutte quelle vecchine che sembra biascichino preghiere perché non hanno niente da fare nella loro ingenuità e data l’età che non consente altro, secondo te chi sono? E i giovani, tanti giovani, che vivono secondo il Vangelo, e si sforzano e si impegnano a leggere ed interpretare la vita secondo gli insegnamenti di Gesù, secondo te chi sono? Sono i santi di Dio, che praticano come possono e sanno, i comandamenti, che a fatica e per amore di Dio, perdonano le offese ricevute, e che non sempre e facilmente ci riescono, che non vogliono il male di coloro che li fanno soffrire, che pregano per i figli, i fratelli, i cugini, gli amici, i nipoti, a volte i genitori, che vivono come se Dio non esistesse, che cercano di mettere pace in famiglia e tra i parenti, che desiderano di avere qualche bene della terra ma si contentano poi di quello che il Signore permette loro di avere, che non truffano, che non ingannano, che non tradiscono la parola data al loro amore, ecc..ecc... ecc.. Penso che il Vangelo lo conosci. Non dirmi che non lo hai mai letto. Questo spiegherebbe a sufficienza perché ti meravigli che si possa tendere alla santità come a scopo della vita.

Ma premesso questo, tu sai indicarmi qualche ragione di vita che sia più nobile, elevata e degna di essere perseguita come fine dell’esistenza? Cosa vuoi tu dalla vita? Avere i soldi? Divertirti? Conseguire il potere? E poi? Questa sarebbe la tua felicità? Di che colore è questa felicità:, o quale spessore umano possiede? Il cuore dell’uomo può essere colmato da tali cose fatte di materia, di sensazioni, di stupido orgoglio appagato per il potere esercitato e che richiede il sacrificio di tanta parte della nostra vera umanità? Perché il potere, il più delle volte, non si esercita se non a spese della sincerità, della lealtà, della vera fraternità, dell’amore per l’uomo, ed ancor più,...... si erige ingiustamente sulle spalle e sui diritti degli altri. E il piacere può giustificare una vita spesa per delle stupide sensazioni che ti ubriacano e ti drogano senza mai darti vera pace? O la ricchezza ha mai fatto felice qualcuno?

E queste sono delle considerazioni solo di ordine umano e terreno dall’una e dall’altra parte dei due punti di vista. Ma la santità è qualcosa di più grande e di più bello di ogni altro bene che l’uomo possa conseguire in questa vita., e che, mai e poi mai, nessun uomo può possedere in ragione delle sue sole capacità: la santità è l’amicizia con Dio. E chi può dirsi amico di Dio se Dio non glielo consente? La santità è la figliolanza di Dio. E’ essere fratello di Gesù. E’ essere erede del Regno dei cieli. E’ la vita eterna. E’ la felicità senza fine nell’integrità della propria umanità pienamente realizzata e per sempre. Perché la santità si consegue già in questa vita. Ma la si spenderà per sempre e in pienezza di vita insieme a Dio, (insieme al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo) e ai suoi santi (quegli uomini e quelle donne che hanno vissuto fedelmente il loro ideale di figli di Dio in questa vita). Senti il mio consiglio amico : non scandalizzarti della santità, ma cerca anche tu di essere santo.

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