Egregio direttore,
Sono stato invitato ad un’incontro nell’ambito della Cappella
delle università di Napoli e con mio grande stupore ho sentito
parlare ancora della promozione della santità come di uno scopo
primario dell’organizzazione dei cattolici presenti nell’università.
Ma fate sul serio o scherzate? Ma voi credete ancora a Biancaneve e a
Babbo Natale? Ma me la volete far vedere questa vostra santità di cui
andate parlando con tanta sicumera? Ma chi è santo al giorno d’oggi?
E ancora di più chi è che vuol diventare santo? Ma lo vedete il mondo
intorno a voi? E non mi dite che solo i non cattolici non sono santi!
Non interessa chi io sia. Pinco Pallino.
Terribile quanto mi dici amico mio! Dunque tu non hai intenzione di
diventare santo? E allora cosa vuoi dalla vita? Ecco, vedi, adesso sono
io che ti pongo le domande. Quali sono i tuoi ideali? Quali le tue
speranze? Dimmeli! Io ti dico quelli dei credenti in Gesù.
La santità, è la perfezione della vita secondo gli insegnamenti del
Signore Gesù. E quindi c’è chi arriva sino al vertice delle
possibilità della sua vita e questa è la santità eroica. I santi che
poi vanno sugli altari. E c’è chi con grande impegno e fatica, si
sforza di vivere in grazia di Dio, malgrado le deficienze e le debolezze
della sua umanità, e ci riesce quotidianamente con l’aiuto speciale
di Dio acquisito con la preghiera, i sacrifici e il sostegno di una vita
sacramentale fedele. Ora, stai a sentire, la santità eroica non si vede
perché si sa i santi vivono nel nascondimento. Bada bene i santi sono
in mezzo a noi, ma non fanno rumore, e in genere li scopriamo solo dopo
la loro morte. La santità ordinaria poi, è tanto ordinaria che non la
si scopre se non ci si riflette sopra. Tutti quei signori, operai o
professionisti, che vanno a messa e fanno la comunione al mattino o alla
sera, tutte quelle vecchine che sembra biascichino preghiere perché non
hanno niente da fare nella loro ingenuità e data l’età che non
consente altro, secondo te chi sono? E i giovani, tanti giovani, che
vivono secondo il Vangelo, e si sforzano e si impegnano a leggere ed
interpretare la vita secondo gli insegnamenti di Gesù, secondo te chi
sono? Sono i santi di Dio, che praticano come possono e sanno, i
comandamenti, che a fatica e per amore di Dio, perdonano le offese
ricevute, e che non sempre e facilmente ci riescono, che non vogliono il
male di coloro che li fanno soffrire, che pregano per i figli, i
fratelli, i cugini, gli amici, i nipoti, a volte i genitori, che vivono
come se Dio non esistesse, che cercano di mettere pace in famiglia e tra
i parenti, che desiderano di avere qualche bene della terra ma si
contentano poi di quello che il Signore permette loro di avere, che non
truffano, che non ingannano, che non tradiscono la parola data al loro
amore, ecc..ecc... ecc.. Penso che il Vangelo lo conosci. Non dirmi che
non lo hai mai letto. Questo spiegherebbe a sufficienza perché ti
meravigli che si possa tendere alla santità come a scopo della vita.
Ma premesso questo, tu sai indicarmi qualche ragione di vita che sia
più nobile, elevata e degna di essere perseguita come fine dell’esistenza?
Cosa vuoi tu dalla vita? Avere i soldi? Divertirti? Conseguire il
potere? E poi? Questa sarebbe la tua felicità? Di che colore è questa
felicità:, o quale spessore umano possiede? Il cuore dell’uomo può
essere colmato da tali cose fatte di materia, di sensazioni, di stupido
orgoglio appagato per il potere esercitato e che richiede il sacrificio
di tanta parte della nostra vera umanità? Perché il potere, il più
delle volte, non si esercita se non a spese della sincerità, della
lealtà, della vera fraternità, dell’amore per l’uomo, ed ancor
più,...... si erige ingiustamente sulle spalle e sui diritti degli
altri. E il piacere può giustificare una vita spesa per delle stupide
sensazioni che ti ubriacano e ti drogano senza mai darti vera pace? O la
ricchezza ha mai fatto felice qualcuno?
E queste sono delle considerazioni solo di ordine umano e terreno
dall’una e dall’altra parte dei due punti di vista. Ma la santità
è qualcosa di più grande e di più bello di ogni altro bene che l’uomo
possa conseguire in questa vita., e che, mai e poi mai, nessun uomo può
possedere in ragione delle sue sole capacità: la santità è l’amicizia
con Dio. E chi può dirsi amico di Dio se Dio non glielo consente? La
santità è la figliolanza di Dio. E’ essere fratello di Gesù. E’
essere erede del Regno dei cieli. E’ la vita eterna. E’ la felicità
senza fine nell’integrità della propria umanità pienamente
realizzata e per sempre. Perché la santità si consegue già in questa
vita. Ma la si spenderà per sempre e in pienezza di vita insieme
a Dio, (insieme al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo) e ai suoi
santi (quegli uomini e quelle donne che hanno vissuto fedelmente il loro
ideale di figli di Dio in questa vita). Senti il mio consiglio amico :
non scandalizzarti della santità, ma cerca anche tu di essere santo.