Il silenzio dei genitori che accompagna la riforma della scuola è
sconcertante e preoccupa. Ma insomma i papà e le mamme si stanno rendendo
conto di quanto si va progettando alle spalle dei loro figli? Qui, da
parte dei sapientoni del ministero della scuola si progetta non una
rivoluzione, ma la distruzione dei nostri bambini, futuri uomini e
sfortunati cittadini di questa infelicissima repubblica. Il progetto dei
sessantottini, giunti al possesso del potere senza che nessuno vi
facesse troppo caso, è proprio quello che essi dichiaravano quando circa
trent’anni fa protestavano nelle scuole della nostra repubblica. La
materia al potere. Abbasso lo spirito, la memoria storica, la vita dell’intelligenza,
l’arte, la bellezza, la cultura e la tradizione di secoli, tutto ciò
che nel tempo ha fatto dell’Italia il giardino del mondo. L’Italia,
dice Berlinguer e ripete De Mauro, deve entrare in Europa. E se in Europa
sono infelici vogliamo esserlo anche noi. Follia, pura follia. La scuola
americana è un disastro? E noi vogliamo quel disastro! Ma noi ci
chiediamo: l’Europa, l’America possono essere punto di riferimento e
parametri autorevoli del nostro modo, secolare e millenario, di essere
uomini? Risposta : a noi basta che i nostri bambini sappiano fare i conti
con il computer, sappiano parlare un paio di lingue straniere e sappiano
anche un pò d’italiano in omaggio a De Mauro che lo ha insegnato per
anni. Insomma l’importante è il lavoro, i soldi, la materia. E’ lo
spirito, l’anima, la coscienza? Che c’entra la coscienza (sì, la
coscienza civica sì,) ma la formazione della coscienza morale non è
affare della scuola. Le chiacchiere dei filosofi sulla virtù, la dignità
della persona, il valore della bontà e dell’amore fraterno, tutto
paccottiglia del passato. E se tutto questo ridurrà l’uomo ad una
bestia, questo non è affare di noi sessantottini. Leggetevi le
dichiarazioni del ministro De Mauro a proposito della cosiddetta riforma,
si fa per dire, perché in realtà è una rovina, della scuola e dell’intera
nazione, e che noi riportiamo in altra parte del giornale, e non potete
non essere d’accordo con lui. Belle idee e bei propositi. Ma realizzati
nel più bestiale dei modi. Dice il ministro: la scuola finora non
ha tenuto presenti i più deboli e i meno dotati, e noi vogliamo riparare
a tutto ciò. Giusto! Lo vogliamo anche noi e lo vogliono tutti gli uomini
di buona volontà. Come fare? Semplice: rendiamo tutti deboli e poco
dotati. Trattiamo tutti da incapaci e le cose vanno a posto da sé. Non
facciamo interrogazioni a scuola, soprattutto non bocciamo nessuno, e
tutti raggiungeranno la sospirata meta del diploma. L’uovo di Colombo.
Più insensato di così? Se i ragazzi, poi, siano ciucci o meno, che
importa? Ci penserà in seguito la vita. E se la società domani, in
conseguenza di questo, sarà una giungla e non una convivenza civile,
questo ai nostri ministri non interessa. Ancora: vi sono dei ragazzi
ribelli, addirittura violenti con i compagni o i docenti? Bene, aboliamo
la disciplina a scuola ed il gioco è fatto. E se ci scappa il morto, la
prepotenza gratuita, l’offesa, se non la paliata al docente (vedi
professore mandato all’ospedale dallo studente, episodio di qualche
giorno fa) o i bambini più buoni non ce la fanno? Affari loro! Risponde
Berlinguer: e di che vi lamentate in Europa va molto peggio! E poi è un
bene che i giovani esercitino senza freni la loro libertà. Perché
frenarli o imbrigliare la loro animalità? Una logica stringente! Degna
del manicomio! Rincara De Mauro: la disciplina di cui parlate mi ricorda
tanto il periodo triste del fascismo. Niente disciplina a scuola dunque, o
sette in condotta, caro docente, o sei fascista. Sei avvisato dal
ministro! E se non ce la fai a domare i ribelli sei tu che non sai fare il
professore. Chissà se mai De Mauro o Berlinguer si sono trovati davanti a
quelle bande di bulli dediti alla violenza gratuita e con i quali è
impossibile ragionare. Il nostro augurio è che ne facciano una salutare
esperienza.
Ma a parte tali amenità ministeriali o pure cattiverie ministeriali
(se si considera che qui si parla della vita futura dei nostri giovani
posta in mano a degli incoscienti) il problema è il disinteresse dei
genitori. Come si diceva all’inizio, il disinteresse dei giovani
genitori. E’ impressionante la loro assenza sul campo del futuro della
scuola dei loro figli. Ma non hanno capito cosa sta succedendo? O non
gliene importa niente di chi saranno i loro figli? O di come saranno
costretti a vivere in un mondo d’ignoranza e di violenza? Essi devono
intervenire, ed anche energicamente, prima che sia troppo tardi!
E si badi bene qui non si tratta di una questione politica, qui non si
parla di destra o sinistra, di conservatori o di progressisti, di fatti
economici, di lavoro, di ingresso in Europa e simili. Cose tutte opinabili
e su cui si è liberi di discutere, e vinca il migliore. Qui si tratta dei
loro figli, dei nostri futuri giovani. C’è qualcosa di più importante
al mondo? Io non so se riesco a farmi intendere. I nostri bambini saranno
uomini o bestie così come la scuola futura li modellerà. E’ possibile
che i genitori non se ne interessino? E’ possibile che demandino tutto
al capriccio di uno Stato in balia di un gruppo di esaltati che gioca con
la vita, l’intelligenza, l’umanità dei nostri bambini?
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