Intervista
alla Sorvino, protagonista con Mariah Carey di "Wise Girls"
Parla sottovoce e sorride con garbo. A dire il
vero non ce l'aspettavamo così attraente:
le foto non rendono grazia alla sua bellezza. Ha origini napoletane:
qualcuno pensava fossero divine, visto lo splendore. Cronaca di una
mattina in Piazza di Spagna a Roma con Mira Sorvino,
già premio Oscar nel 1995 come migliore attrice non protagonista nel
film "La dea dell'amore" (Woody Allen).
Le premesse, a dire il vero, non sono delle migliori. "Wise Girls
- Scelta d'onore", interpretato con Mariah Carey
e Melora Walters (nelle sale italiane dal prossimo 6 dicembre)
è la storia di un'amicizia tra tre cameriere che lavorano in un ristorante
italoamericano. Naturalmente zeppo di mafiosi, naturalmente corredato
d'omicidio. C'era proprio bisogno di girare un film come questo?
Se lo sono chiesti (sottovoce) diversi giornalisti accorsi per incontrarla.
Ma, difronte a tanto splendore, sono stati più indulgenti.
Gli attori americani di origine italiana non sono
stufi di fare film dove si parla di mafia?
A me personalmente non da fastidio. La mafia è solo un sub-argomento
del film noir e poi non è così automatico pensare che tutti gli italo-americani
siano mafiosi solo perché nei film interpretano questi ruoli. Questa
è piuttosto la storia di un'amicizia tra tre donne all'interno di
un thriller
Tre donne amiche stanno diventando un classico
nel cinema americano. Qual è la particolarità di questo "trio"?
Che è coinvolto in una storia di amicizia e di azione e basta. Non
c'è nessuna storia d'amore in mezzo
E Lei crede nell'amicizia? È mai stata tradita? Ci credo moltissimo: ho due o tre amiche che non mi hanno mai
tradito. Spero di non esserlo mai.
Perché le è piaciuto il ruolo di Meghan? Ho amato molto questo personaggio perché oggi è molto difficile
trovare un personaggio femminile che sia così coinvolto all'interno
della trama. A Hollywood sono pochi i ruoli stimolanti che offrono
alle donne: durante gli anni '70 e '80 ce n'erano molti di più.
Insieme a Sophia Loren ha girato "Between strangers",
in concorso all'ultimo film di Venezia. Com'è stato lavorare con lei?
Semplicemente un sogno, l'ammiro fin da piccola.
Le piacerebbe fare un musical?
Tantissimo: ho preso lezioni di ballo da piccola e ora ne sto prendendo
di Jazz.
Ha mai pensato di scrivere una sceneggiatura?
Non so se ne sarei capace! Forse la regia è più abbordabile...
Pensa di arrivarci?
Sicuramente ci arriverò: ho già fatto la produttrice per un paio di
film. Un regista però deve avere una storia importante da raccontare:
io ancora non l'ho trovata.
Lei è una persona colta, laureata ad Harward. Si
interessa anche di politica: che cosa ne pensa della guerra,
di Bush, dell'11 settembre?
L'attentato alle Twin Towers ha lasciato un segno profondo: gli
americani hanno vissuto per la prima volta sulla loro pelle le
disgrazie di una guerra. E questo li ha avvicinati agli europei. Spero
che la crisi con L'Iraq si risolva in maniera pacifica: non voglio
più vedere sangue per terra.
Italoamericana, originaria di...? Napoli! L'hanno scorso sono venuta in Italia e ho conosciuto
i miei cugini: è stata una bella esperienza. Mi sento molto vicina
all'Europa e all'Italia: per scappare dalla superficialità
di Hollywood sono ideali, con le loro tradizioni storiche artistiche.
Sempre fidanzata con Martinez?
Si, è semplicemente fantastico, vorrei girare un film con lui anche
se interpretare un film con il proprio compagno è una grande sfida.
Per adesso però non abbiamo trovato la sceneggiatura adatta.
Progetti futuri? A febbraio uscirà "God and General" un film di storia sulla
guerra civile ho appena finito di girare in coppia con Robert Duvall.
Sono felice di aver fatto questo film: questo è un buon momento storico
per guardarsi all'indietro.
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