Sarà la Ranieri il nuovo sex symbol degli italiani?
Piacere di conoscerti». È iniziata così, in maniera semplice e inaspettata questa intervista a Luisa Ranieri, l'attrice lanciata da Pieraccioni nel suo ultimo film "Il principe e il pirata". L'abbiamo incontrata a Roma, dopo la proiezione del film in anteprima per la stampa. Lei è lì, parla sottovoce, non è abituata ai riflettori. Se ne sta in disparte, anche durante la conferenza stampa, e quando le passano il microfono quasi lo rifiuta, lo gira a Edoardo Bennato, che glielo restituisce.
Eppure le brillano gli occhi e il sorriso. Si vede da lontano. Indossa un lungo cappotto nero, da cui traspaiono le sue forme decise, molto sensuali. Trucco leggero, tacco leggero, bambina ma non troppo. Anche nello sguardo. Ventisettenne anni, napoletana è stata scoperta dal regista Alessandro D'Alatri e lanciata nello spot della Nestea.
L'hanno definita il clone di Sabrina Ferilli, forse per la sua bellezza tipicamente mediterranea. Dopo Maria Grazia Cucinotta («Laureati»), Lorena Forteza («Il ciclone»), Claudia Gerini e Mandala Tayde («Fuochi d'artificio»), Jamila Diaz («Il pesce innamorato»), Luisa è la nuova attrice emergente lanciata da Leonardo Pieraccioni, che, visti i precedenti, di star se ne intende sul serio. E difatti alcune voci la danno come una delle possibili vallette per la prossima edizione del Festival di Sanremo.
Come hai iniziato a fare l'attrice? È capitato per caso? No, assolutamente: ho studiato recitazione a Napoli e dopo mi sono trasferita a Roma. Un po' di teatro, di spot televisivi e infine il cinema.
Com'è stata l'esperienza sul set con Pieraccioni? Leonardo è divertente, ti mette a tuo agio. Ha molta ironia e riesce a sdrammatizzare anche nelle situazioni difficili. Pieraccioni e Ceccherini sono due giocherelloni
Recentemente hai girato Eros, con Michelangelo Antonioni. Quale delle due esperienze ti ha fatto crescere professionalmente di più? Sono state due situazioni totalmente diverse.
Perché? Innanzitutto per il ruolo interpretato nei due film. Con Antonioni ho interpretato il ruolo di una amante, ne "Il principe e il Pirata" sono una moglie divorziata.
Ok, mi sono espresso male. Cosa ti sembra di aver imparato con Leonardo Pieraccioni? Forse a gestirmi sul set.
E con Michelangelo Antonioni? Lavorare con Antonioni è stato devastante. Nel senso buon del termine, s'intende. Michelangelo mi ha portato alla rottura completa delle convenzioni e dei moralismi che avevo.
Comunicare con Antonioni è stato difficile? No, devo dire di no: Antonioni ha tutto chiaro in testa e ha uno sguardo che parla, davvero. Avevo una paura tremenda sul set.
Programmi futuri? In questi giorni sto girando una fiction che s'intitola "Il gruppo". Recito insieme a Emilio Soffrizzi e Lorenza Indovina.
Di cosa parla? Èla storia di quattro uomini che vanno in psicanalisi per risolvere i loro problemi di coppia; anche qui interpreto il ruolo di un'amante. Per il resto leggo i copioni e mi guardo bene intorno...
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