Intervista a Syusy Blady, in partenza per "Velisti per caso"
Maglione rosso, sorriso smagliante, più bassa di quanto ci si potesse aspettare: forse è proprio per questo che ama definirsi una tap model. Stiamo parlando di Syusy Blady, naturalmente, protagonista con Patrizio Roversi della fortunata trasmissione "Turisti per caso" in onda ormai da diversi anni sulle reti Rai. L'abbiamo incontrata qualche giorno fa, durante la presentazione del suo nuovo programma "Velisti per caso" e abbiamo scoperto che è davvero estrosa e sorniona come appare in televisione.
Syusy, quando è nata l'idea di questo nuovo programma? Circa due anni fa, ma ci è voluto diverso tempo per realizzarla, anche perché io e Patrizio non siamo proprio due esperti marinai...
In che senso? Siamo gente di pianura. Io al mare ci andavo da bambina, tutto qui.
E allora qual è stata la molla che è scattata? Mi piace pensare che farò la marinaretta in giro per il mondo... Quanto a Patrizio, pensa che lui soffre anche il mal di mare! Ma ce la farà; dice sempre: «ci ho messo talmente tanta fatica a costruire questa nave che sarei davvero un cretino se non ce la facessi».
A proposito della nave, ce la descrivi? Sì, certo. Innanzitutto si chiama Adriatica, è lunga circa 22 metri e in origine aveva due alberi. Ne abbiamo dovuto sacrificare uno per attrezzarla con tutte le apparecchiature per trasmettere in diretta con l'aiuto del satellite. È la prima volta nel mondo che si tenta un'impresa del genere. È un po' stretta e sacrificata e in cucina c'è una sorta di confessionale, stile Grande Fratello, da dove ci collegheremo periodicamente.
Che cosa temi di più, salendo sulla barca? Per prima cosa speriamo funzioni tutto, l'incognita tecnologica è grande; ma siamo due acquari, la tecnologia non ci fa paura...
Poi? Sinceramente della nostalgia di casa. I contrattempi durante il viaggio ce li abbiamo sempre avuti ma li abbiamo anche sempre sfruttati a nostro vantaggio; quanto ai conflitti io credo che ci saranno più o meno come al solito. D'altro canto come dice sempre la mia astrologa: «ma dove vuoi andare te che c'hai la luna in cancro?».
Ci saranno degli ospiti a bordo: puoi anticiparne qualcuno? Forse i Lunapop e anche Gerry Scotti. Ma ci vorrebbe anche un filosofo.
Cacciari? Sì, con piacere!
E se venisse Buttiglione? Beh, ora non esageriamo!
Patrizio, per adesso, è salpato da solo: lo raggiungerai alle Canarie. Ti mancherà? Sì, soprattutto a casa, ma la mia astrologa continua a ripetermi: «dove vuoi andare te che c'hai la luna in cancro?».
Se quest'articolo/intervista/post ti è stato utile, supportami con una donazione (con un click sotto, via PayPal): potrò continuare a scrivere anche grazie al tuo aiuto.
Ti ringrazio