CRITICA  LOCALE

LA  LETTERA  DI  RALPH  NADER

( nostra esclusiva la versione italiana )

[10 Gennaio 2011]

Nell’Interesse Pubblico

Lettera Aperta al Presidente Obama (sul lavoro, il salario e il nucleare)

Di Ralph Nader

Caro Presidente Obama:

I sentimenti espressi in questa lettera potrebbero avere più significato per voi ora che i risultati delle elezioni di medio termine sono chiari.

Voi avete visto che cosa accade quando molti dei vostri sostenitori perdono il loro entusiasmo e stanno a casa o non partecipano attivamente come volontari.

Nei vostri primi due anni, voi avete sviluppato una piena asimmetria tra la vostra associazione con i dirigenti del Big Business e i capi dei gruppi del lavoro e civici nazionali i cui membri sono decine di milioni.

Vi siete incontrato spesso alla Casa Bianca e in altri locali con i dirigenti societari, avete parlato alle loro riunioni e siete pure andato all’estero con loro per promuovere le loro esportazioni.

Di recente nel vostro viaggio in India con una comitiva di affaristi, sosteneste vigorosamente i loro prodotti, alcuni dal nome di marchio (Boeing e le moto costose Harley-Davidson).

I vostri compagni di viaggio non sarebbero stati più gratificati mentre voi legittimavate la loro idea che le regole di commercio del WTO erano una trappola più per il lavoro in USA come pure per l’India. Immaginate – il Presidente commerciante.

Tale relazione stretta con le imprese che fanno profitto, molto sussidiato dai tassati in più modi e indagato dalle agenzie regolatrici per la salute, la sicurezza o i reati economici, contrasta con il vostro rifiuto di parlare apertamente e con regolarità ai grandi gruppi civici no profit.

Prima del vostro inizio: Io vi scrissi chiedendo che voi faceste quello che Jimmy Carter fece proprio dopo la sua elezione quando parlò e interagì con un migliaio leader civici più vicini in un albergo a Washington.

Essi parlarono di una serie vasta di questioni: ambiente, cibo, lavoro, energia, consumatore, eguaglianza per le donne, diritti civili – libertà civili e altri sforzi per una società migliore.

Fu un’occasione grande e produttiva.

Voi sapete che i gruppi civici – spesso detti il Settore Indipendente – impiega molte migliaia di persone nel paese spesso messi alle corde da bilanci senza obiettivi di profitto.

Essi lavorano per la salute, la sicurezza, il benessere economico e ambientale, per salari vitali e l’accesso alla giustizia, per la pace e il regno della legge nella politica estera e interna.

Finora voi, da Presidente, non usate in modo uguale il vostro marchio a loro favore e non date loro la visibilità che date agli affari commerciali.

Strano!

Per i profitti e i lavori, sì io sto cominciando dice il Presidente.

Per la giustizia e i lavori, no non comincio dice il Presidente.

E’ il momento di associarvi con la società civile, di nominarne qualcuna con il benestare come avete fatto con le imprese, di esprimere il vostro sostegno per l’espansione dei loro fondi e attività, in breve, di identificarvi con loro.

Per favore notate che quando invitate i CEO di Aetna e Pfizer tante volte alla Casa Bianca e colpite i trattamenti non proprio nell'interesse dei pazienti mentre rifiutate di invitare i vecchi amici e i mentori su tali assicurazioni sanitarie e sulla tutela sanitaria, soggetti come il Dr. Q. Young di Chicago, le persone sono perplesse e comunicano il loro disagio nei loro networks.

Venerdì scorso, il Wall Street Journal riferì che il 7 Febbraio voi “attraverserete Lafayette Park dalla Casa Bianca fino al quartier generale della Camera di Commercio USA, la sua nemesi politica di lungo periodo…”

Perché non cammina fino alla porta accanto e visita i suoi amici politici nella sede di AFL-CIO le cui unioni di iscritti rappresentano milioni di Americani che lavorano?

Potreste discutere con R. Trumka, ex minatore del carbone e nuovo presidente dell’AFL-CIO, le vostre promesse elettorali del 2008.

Ripetutamente voi diceste alla gente Americana che voi sostenevate la “card check” e il “salario minimo federale di $9,50 nel 2011”.

Il salario minimo del 1968, adeguato all’inflazione sarebbe oggi sui $10.

(Oggi il salario minimo federale è di $7,25)

Salendo dal salario minimo fino a quasi quello che era nel 1968, in potere d’acquisto, s’incrementerebbe la domanda del consumatore di oltre $200 miliardi all’anno.

Non è ciò che serve all’economia, per non dire del bene che sarebbe per i lavoratori sottopagati e impoveriti da tempo e per le loro famiglie?

Dopo tutto, gli affari di ogni taglia hanno ricevuto una varietà di vantaggi fiscali sostanziali durante questo periodo lucroso grazie al salario minimo federale stagnante. Non è il momento per qualche equità per la gente?

Su una nota collegata: più di un anno fa, Mr. Mike Kelleher, l’uomo responsabile di avervi scritto varie lettere, disse che sarebbe tornato da me con le vostre politiche in risposta alle lettere che trattavano materie sostanziali, sia con la vostra firma o con quella dei vostri assistenti e dei capi dipartimento.

Io non ho più avuto notizie di Mr. Kelleher.

Permettetemi di farvi un esempio.

Mesi fa, io vi scrissi per informarvi che vari gruppi energetici e ambientalisti importanti, come Friends of the Earth, Greenpeace e l’Union of Concerned Scientists stavano finendo il loro ingegno per cercare di ottenere un incontro congiunto con il Ministro Steven Chu.

Più volte rifiutò l’incontro nonostante avesse incontrato spesso gli affaristi del nucleare e fosse andato tanto avanti a spiegare apertamente la desiderabilità dell’energia nucleare.

I gruppi ambientalisti volevano un serio incontro con lui sulle politiche energetiche dell’Amministrazione, inclusa la vostra richiesta al Congresso di garanzie di prestito dei contribuenti molto grandi a quelli che vogliono costruire più impianti nucleari.

La mia lettera vi chiedeva di intercedere e sollecitare il Segretario Chu perché il sentire ciò che questi gruppi dovevano dire era solo giusto e costruttivo.

Non ci fu mai una risposta dalla Casa Bianca o dal Department of Energy.

Voi sapete che per anni molti avvocati cittadini hanno lavorato duro per migliorare il governo federale e loro hanno sperimentato raramente simili scortesie delle non risposte.

Forse a voi non importa.

Ma dovreste sapere che ci sono persone che sono interessate.

Quale è la vostra risposta?

Sinceramente,

Ralph Nader

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Tradotto da Franco Allegri il 19/06/2011

[January 10 2011]

In The Public Interest

Open Letter to President Obama (on Work, on wage and nuke)

By Ralph Nader

Dear President Obama:

The sentiments expressed in this letter may have more meaning more for you now that the results of the mid-term elections are clear.

You have seen what can happen when a number of your supporters lose their enthusiasm and stay home or do not actively participate as volunteers.

In your first two years, you have developed a wide asymmetry between your association with Big Business executives and the leaders of national civic and labor groups whose members are in the tens of millions.

You have met repeatedly at the White House and other locales with corporate officials, spoken to their gatherings and even traveled abroad with them to promote their exports.

Recently on your trip to India with a covey of business leaders, you vigorously touted their products, some by brand name (Boeing and Harley-Davidson’s expensive motorcycles).

Your traveling companions could not have been more gratified as you legitimized their view that WTO trade rules were a net plus for employment in the United States as well as India. Imagine - the President as business agent.

Contrast this close relationship with profit-making firms, many subsidized by the taxpayers in various ways, and probed for health, safety or economic violations by regulatory agencies, with your refusal to openly and regularly address the large non-profit civic groups.

Before your inauguration, I wrote requesting that you do what Jimmy Carter did just after his election when he addressed and interacted with nearly one thousand civic leaders at a Washington hotel.

They addressed a broad array of issues: environment, food, labor, energy, consumer, equality for women, civil rights-civil liberties and other endeavours for a better society.

It was a grand and productive occasion.

You know that the civic groups - often called the Independent Sector - employ many thousands of people around the country often on shoestring budgets with no profits in mind.

They work for health, safety, economic and environmental well being, for living wages and access to justice, for peace and the rule of law in domestic and foreign policy.

Yet you as President do not adequately attach your cachet in their favor and give them the visibility that you give commercial businesses.

Strange!

For profits and jobs, yes I’m coming says the President.

For justice and jobs, no I’m not coming says the President.

It is time to associate yourself with civil society, name some with approbation as you have done with companies, express your support for the expansion of their budgets and activities, in short, indentify with them.

Please note that when you invite the CEOs of Aetna and Pfizer numerous times to the White House and cut deals not exactly in the patients’ best interest, while you decline to invite old friends and mentors on these health insurance and health care subjects like Dr. Quentin Young in Chicago, people are perplexed and communicate their displeasure via their networks.

Last Friday, the Wall Street Journal reported that on February 7, you “will cross Lafayette Park from the White House to the headquarters of the U.S. Chamber of Commerce, his long time political nemesis…”

What about walking next door and visiting your political friends at the headquarters of the AFL-CIO whose member unions represent millions of working Americans?

You can discuss with Richard Trumka, a former coal miner and the new president of the AFL-CIO, your campaign promises in 2008.

Repeatedly you said to the American people that you supported the “card check” and a “federal minimum wage of $9.50 in 2011.”

The 1968 minimum wage, adjusted for inflation would be about $10 today.

(The federal minimum wage is now $7.25)

Moving up the minimum wage to nearly what it was back in 1968, in purchasing power, would increase consumer demand by over $200 billion a year.

Isn’t that what this economy needs right now, not to mention the boon it would be to long deprived, underpaid workers and their families?

After all, businesses of all sizes have received a variety of substantial tax breaks during this windfall period of a stagnant federal minimum wage. Isn’t it time for some equity for the people?

On a related note, over a year ago, Mr. Mike Kelleher, the man in charge of letters written to you, said he would get back to me about your policy on replying to letters that deal with substantive matters, whether under your signature or the signature of your assistants and department heads.

I have not heard from Mr. Kelleher.

Let me give you an example.

Months ago I wrote to inform you that several prominent environmental and energy groups, such as Friends of the Earth, Greenpeace, and the Union of Concerned Scientists, were at their wit’s end trying to arrange a joint meeting with Secretary Steven Chu.

He repeatedly declined to meet, though he has often met with nuclear energy business executives and has gone so far as to tout nuclear energy’s desirability in an op-ed.

The environmental groups wanted a serious exchange with him on your Administration’s energy policies, including your request to Congress for very large loan guarantees by taxpayers for utilities that want to build more nuclear plants.

My letter asked you to intercede and urge Secretary Chu that it is only fair and constructive to hear what these groups have to say.

There never was an answer from the White House or the Department of Energy.

You know that for years many citizen advocates have worked hard to improve the federal government and they have rarely experienced such discourtesies of no replies.

Perhaps you do not care.

But you should know that there are people who do.

What is your response?

Sincerely,

Ralph Nader

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188 - Sfidate la destra delle multinazionali e la copertura unilaterale dei media

187 - Cinguettando Continuamente sul Tempo (contro il consumismo tecnologico)

186 - La frode dell’industria farmaceutica

185 - Wikimania e il Primo Emendamento (sulle reazioni alle divulgazioni di Wikileaks)

184 - Maggioranza di Uno (sulla maratona di oratoria politica e denuncia sociale del Sen. Bernie Sanders)

183 - Delirio Istituzionale (critica ai repubblicani USA)

182 - Mancare il Bersaglio sui Deficits

181 - Il mio amico Barack (Nader scrive una lettera immaginaria di George Bush a Obama)

180 - Da USA TODAY --- Nader: il TSA esprime la nuda insicurezza

179 - Su Bush nel dettaglio (sul suo libro e contro la sua presidenza)

178 - I Democratici Dissipano il Voto Oscillante

177 - La strada per la schiavitù multinazionale (l'appello per le elezioni di mid - term di Nader)

176 - Dieci domande per i Tea Partiers

175 - I media di destra e la genesi del Tea Party (prima riflessione)

174 - Cercando contratti onesti (contro le grandi banche USA e il MERS)

173 - Remare con Roz (dall'Atlantico al Pacifico e fino a Londra 2012 in difesa della vita del mare)

172 - Perché dire sì al partito del no? (10 critiche ai repubblicani e seconda profezia della sconfitta democratica)

171 - Da quando scrissi insicuro ad ogni velocità

170 - Rovesciare l'oligarchia (le lotte di Public Citizen)

169 - Il bozzolo multinazionale del Democratico (la previsione della sconfitta democratica alle elezioni)

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Le lettere di Nader sono pubblicate anche su Empolitica.com!

Tra i molti scritti precedenti segnalo quello sulle multinazionali e le profezie di Ross Perot.

 

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