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...in giro c'è grossa crisi...

 

Guardare alle regionali con Beppe Grillo e Marco Travaglio

14/03/2010

Di F. Allegri

In questi giorni si è votato per le regionali in Francia e si è materializzata la sconfitta del premier francese e un buon risultato per verdi, socialisti e destra.

Le nostre elezioni si avvicinano e il sostegno e la popolarità per il nostro premier sono in caduta come quelli per le opposizioni; pare che vincerà chi galleggia meglio.

A dicembre coniai la formula del governo del cerotto e quello abbiamo avuto in questi 3 mesi: leggine e tante tempeste in un bicchier d’acqua e politiche di deficit.

Il bipolarismo ha 2 campioni, il PD e il Pdl e due grandi nemici Beppe Grillo e Marco Travaglio e loro sotto Natale 2009 fecero delle considerazioni interessanti sulle due grandi montagne di macerie e di interessi inconfessabili. Invito qui i redattori di Empolitica a rimettere un pezzo significativo del discorso di Travaglio ad Avane!

Oggi commento due scritti di allora: si tratta di considerazioni fatte a mesi di distanza di queste elezioni e per questo più interessanti e stimolanti.

Beppe Grillo parlò del partito dell’amore, oggi non lo farebbe più nessuno se abbiamo memoria dei nuovi scandali e delle litigate di tutti contro tutti a causa del nulla.

Beppe iniziò dicendo che era caduto il muro delle ideologie specificando: “Non più comunisti, socialisti, fascisti. Sono scomparse anche le lotte di classe”.

Grillo dimenticò le date: per il fascismo doveva mettere un 1943 per gli altri due un 1989 e un 1994, ma io avevo capito tutto dal 1987. Un uomo semplice come Grillo si pose il problema del nuovo pensiero e del resto l’ha fatto spesso.

Grillo parla della classe unica, ma quella si chiama “casta”. Sul partito dell’amore bisogna metterci d’accordo: o esiste dal 1946 e allora il problema è incancrenito o è una novità da spiegare e contrastare, ma allora si può fare anche dopo domani. Magari! Il problema è che il partito dell’amore è sempre esistito e ha avuto tanti nomi.

Dobbiamo entrare in un contesto di burocrazie dominanti e di litigi senza costrutto mentre i popoli credevano ai dogmi della modernità: formule politiche ancor più balorde dei dogmi del medioevo!

A ben vedere esistono all’interno della casta due tipi di partito dell’amore … PER IL POTERE, sono trasversali ed ecumenici, le adesioni contano pochissimo e mai mettere in discussione dei principi/deliri superati da 15 anni in modo irreversibile.

Cosa c’è oltre i 2 partiti dell’amore?

Da un lato abbiamo gli evasori fiscali, i super libertini sessuali e i servi del potente di turno, locale e nazionale, di fatto il peggio del conservatorismo della prima repubblica che in 15 anni ha mostrato i suoi limiti: a chi vuole e può vederli!

Ricordo solo che parlo di 17 partiti, ad oggi.

E a sinistra? La situazione è meno variegata, abbiamo 8 piccoli partiti comunisti o assimilabili, 2/3 partiti verdi, un PD che finge di unirne 2 e spesso si dimostra una porta girevole per grandi burocrati, banchieri e anche monopolisti.

Dove è finito il programma?

Sulla crisi non ha soluzioni: piccoli progetti quando va bene se alzano la testa per proporre qualcosa di forte, state certi, saranno progetti costosissimi e con molte contro indicazioni.

Il PD è il partito dell’impiegato pubblico e della spesa.

Sarebbe andato bene negli anni ottanta, meglio di Craxi e dei laici minori, non di più.

Sulla Lega ho scritto spesso, ma non di recente.

E’ il cliente nordico di Roma ladrona.

Come forza di opposizione non serve e al governo può solo fare danno e l’ha fatto con il federalismo di tutti e di nessuno.

Mi rendo conto che disegno un deserto e torno a leggere Beppe Grillo che ironizza sul partito dell’amore denunciato da vari pentiti di mafia e difeso dai mezzi di comunicazione di massa pubblici e pseudo privati che sono specializzati nell’attività di disinformazione.

Io considero tali mezzi formidabili e sostengo che solo la macchina televisiva poteva dare vita al PDL, un partito che può sopravvivere sia al suo numero enne Gianfranco Fini che al numero super uno Berlusconi, con qualche scossone traumatico.

Il partito dell’amore potrebbe supportare un governo Letta?

Lo vedremo dopo le regionali, soprattutto se qualcuno porrà l’accento sulla sconfitta del centro destra alle regionali, oggi si parla di un 8 a 5, ma mancano tanti giorni al voto.

Io riprendo da dove Grillo finisce: “Il Partito dell'Amore coopta chiunque voglia partecipare alla ricostruzione del Paese e del suo conto corrente, ama chi lo ama: Violante, Casini, Bersani. "Ama e fa ciò che vuoi!". Chi l'ha detto? E' la sintesi del loro Programma: "Ama, chiagni e fotti".

Ho da fare un’altra considerazione che mi interessa di più: “dove può nascere una terza forza alternativa alle cataste?”

In teoria ci sarebbero solo due posti: le lotte per il lavoro e la giustizia sociale, il mondo individualista di internet.

In apparenza sembrerebbero 2 proposte, in realtà solo i secondi hanno una possibilità e una sfida da vincere: quella di guidare le lotte per il lavoro e la giustizia sociale.

Devono uscire dall’individualismo e trovare la gente. Se non ci riusciranno resteranno le cataste e le caste e qui lascio concludere Grillo: “Non sentirete mai parole di violenza da parte dei Veri Amanti, se non verso i violenti, i peccatori di Giustizia, i fomentatori dei morti di fame. I Martiri del partito dell'Amore sono morti latitanti, come Craxi, ma più spesso condannati in vita. Come i cristiani delle origini hanno avuto i loro luoghi di passione, al posto del Colosseo, Regina Coeli e San Vittore. Luoghi Santi dai quali, una volta usciti, li aspetta il Paradiso delle cariche pubbliche, l'elevazione al Cielo dei tangentisti. Se l'apripista Cicciolina amava cum gaudio, questi ci fottono cum summo gaudio. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

Si puo condividere in toto: nella forma ironica/poetica e nei contenuti.

Per par condicio la parte seconda dello scritto sarà dedicata a Bersani e a quella catasta che perde sempre anche quando vince e pure laggiù (qui) dove amministra: che sia la catasta che ammassa i perdenti?

Ripercorro uno scritto di Travaglio incentrato sullo scandalo dei dossier del sismi e sui silenzi del PD verso certe scelte di alcuni imputati, ex dirigenti dei servizi segreti che potrebbero aver violato i diritti civili di tanta gente.

Sembra che sia passato un secolo, invece tale tema era attuale nei giorni del Natale.

Soprattutto resta attuale l’interrogativo che si pose Travaglio: Quali principi irrinunciabili ha il PD di oggi?

“Negli ultimi giorni hanno scoperto lo stato di diritto, ma anche no!” direbbe qualche comico famoso. Al massimo lo conoscono e non l’apprezzano, come l’altra catasta o poco di più.

Soprattutto mancano idee forti, Berlusconi propugna ancora se stesso, non ha altro! E il PD che replica? Si va in ordine sparso, dove è decente si ricicla la nomenklatura per il resto ci sono burocrati e le solite facce.

Forse, la casta ha serrato i ranghi? Parrebbe di si e questo è certamente una conseguenza della crisi economica, di consenso e di vocazione per la partecipazione politica tradizionale.

Prima del 27 marzo scriverò ancora …. Non dubitate!

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Leggi la nostra mozione contro l'uranio impoverito!

Cominciano a morire anche i volontari che sono stati in zone contaminate: vedi ex Jugoslavia! Pensa ai poligoni di tiro. Firma senza timore. Al 1° di marzo abbiamo raccolto 94 firme. Basta tornare alla pagina principale e cliccare sull'apposito riquadro.

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93 - De Reditu Suo - Il Belpaese come terra dei morte (di I. Nappini)

92 - De Reditu Suo - La sinistra metafisica del Belpaese (di I. Nappini)

91 - La grande indignazione e il coraggio di Sonia Alfano contro i presidenti del consiglio e della Repubblica!

90 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: Le capitali di Doppio Meridione

89 - De Reditu Suo - Il centro del Belpaese (di I. Nappini)

88 - De Reditu Suo - La destra del Belpaese (di I. Nappini)

87 - Travaglio ad Avane - In uno stato senza libertà di stampa e sottomesso alla politica corrotta

86 - Travaglio contro Berlusconi e per un'altra politica

85 - De Reditu Suo - Ma come è diventato triste il Belpaese (di I. Nappini)

84 - De Reditu Suo - Lontano dagli dei e dagli eroi (di I. Nappini)

83 - De Reditu Suo - La scuola del Belpaese, ultima parte della comune identità (di I. Nappini)

82 - Nuove riflessioni sul rapporto fra Beppe Grillo e la politica

81 - De Reditu Suo - Antiche Rovine (di I. Nappini)

80 - Sulla riforma della giustizia a giorni alterni e il progetto di M. Travaglio

79 - La durata del governo del cerotto

78 - De Reditu Suo - L'inverno nel Belpaese (di I. Nappini)

77 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: Sul commercio del "sale speziato" a Doppio Meridione

76 - De Reditu Suo - La realtà comincia a cedere, un mondo nuovo si forma (di I. Nappini)

75 - Quel viaggio in Sardegna dei fratelli Graviano (di P. Gomez) + nuovo pensiero del De Reditu Suo

74 - SAGGIO BREVE - La fede in Italia, i crocifissi nelle scuole e il cristianesimo in Europa

73 - Quale immigrazione in tempi di crisi?

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