£ G R E P P I A I T A L I A £ ...in giro c'è grossa crisi... |
FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA
9) Le capitali di Doppio Meridione
04/03/2010
Di F. Allegri
Continuo a raccontarvi la triste storia di Doppio Meridione e oggi mi occuperò delle città principali di quel piccolo paese caduto oltre le maglie del vaglio della storia e quindi dimenticato.
Doppio Meridione era uno stato burocratico e aveva 4 capitali; i loro nomi erano evocativi: c’era la città divina, quella della tomba del dio, quella delle tangenti e quella delle chiacchiere politiche.
Queste 4 città erano divenute delle capitali in tempi diversi e in successione. Ognuna si era aggiunta alle precedenti e aveva diviso i poteri e sommato le spese.
La prima capitale di Doppio Meridione era stata la città della tomba del dio. Questa era stata a lungo una città - stato supervisionata da re stranieri e montanari, sempre in guerra e dalla parte del più forte. La città aveva una sua spiritualità profonda, i popoli credevano all’etica del lavoro e del rendersi utili: erano le vere e proprie formiche operaie di un grande formicaio.
La classe dirigente era composta da maghi banchieri e da sacerdoti esperti e capaci di qualsiasi trucco e sotterfugio, questa casta era stata la vera padrona della città fin dall’era precedente all’avvento del Bipolarismo.
Era senza dubbio una città magica quanto triste e questo non era causato dal fatto che laggiù si custodiva parte di un sepolcro che un tempo era appartenuto a un dio. L’autorizzazione a vedere tale reliquia era concessa raramente e per il resto la città aveva templi modesti e nel complesso poco frequentati. La magia derivava dal fatto che molti adoravano di fatto solo il danaro, non altro.
Fu la prima capitale di Doppio Meridione (per pochi anni l’unica) poi arrivarono altre capitali, ma questa città continuò a condizionare le decisioni del paese per secoli.
La seconda capitale fu la città delle tangenti. Questa lo fu una prima volta per pochi giorni e a livello morale. Fu un momento di idealismo destinato a non ripetersi nella storia.
Per anni questa città sogno la sua libertà, ma non la trovò mai e la causa era un mistero legato alla sua attività principale: il produrre veleno!
In seguito questa città divenne la capitale degli affari e dell’economia. La capitale della gente che lavora e produce. Un luogo senza allegria, con tanta solitudine e indifferenza. Una città grigia come il suo inquinamento e la sua classe politica. Una megalopoli di estranei chiusi nei loro nidi bunker.
La città era governata da una tetrarchia e da un vecchio ciambellano che aveva bevuto la pozione della longevità politica.
Ho parlato di veleno ed inquinamento, è bene precisare che i due termini disegnano la stessa realtà ovvero quella di una città immensa fatta di cemento ed acciaio, senza alberi e tanto fuoco perennemente acceso.
La terza capitale fu il paese delle chiacchiere politiche, ma avrei dovuto aggiungere anche del malaffare ben mascherato.
Era un’antica città consacrata un tempo al dio della guerra, prigioniera del caldo d’estate e del freddo in inverno. Era chiusa fra dolci colline e un fiumiciattolo imperioso, un tempo c’era una palude, ma ora la sua caratteristica principale erano le sue strade costruite secondo la prima legge della follia.
Questa legge insieme a quella sul bipolarismo costituiva l’impianto costituzionale consuetudinario di Doppio Meridione e si basava sul concetto che tutte le strade del regno dovevano passare dalla città delle chiacchiere politiche.
Non si conosce il motivo e forse non lo sapevano nemmeno loro: si può solo constatare che in quella città i vicoli si alternavano ai viali, i ponti sopraelevati ai tunnel. Cosa aggiungere? Forse che il malaffare era ben mascherato!
L’altra caratteristica della città era la politica, era il tema discusso di continuo e in ogni angolo, chiaramente senza costrutto e conclusione. Unico risultato: la gente si arrabbiava con facilità.
Mi resta una capitale: la città divina.
Cosa dire di un posto simile, tale luogo era destinato alla fondazione dei culti e ve ne erano nati moltissimi sin dalla notte dei tempi.
Non era solo il luogo sacro per eccellenza dello stato, ma un luogo venerato in tutto il mondo.
Li erano nati i culti attuali e quelli creduti in passato.
Nella città divina convenivano tutti i grandi sacerdoti e anche i potenti o i ricchi del paese. Anche la povera gente visitava quella città, almeno una volta nella vita.
La città divina era la sede del potere religioso, aveva bellissimi monumenti e pessimi amministratori, poco preparati e anonimi. Il potere secolare soccombeva al cospetto dei culti supremi, in apparenza.
Con l’adorazione del bipolarismo il destino della città divina fu segnato: si passò al culto del potere in quanto tale e la degenerazione non fu più reversibile ……
FIABE PRECEDENTI
8 Sul commercio del "sale spezziato" a Doppio Meridione
7 Il discorso di Prometeo Diogene detto Il Solitario
6 L'economia in crisi di Doppio Meridione
5 Il governo dell'uomo più ricco del paese
4 Il mondo della politica al tempo della grande crisi
3 Il Partito Del Penultimo Nome
2 Lo chiamavano Bipolarismo
1 Le cronache di "Doppio Meridione"
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89 - De Reditu Suo - Il centro del Belpaese (di I. Nappini)
88 - De Reditu Suo - La destra del Belpaese (di I. Nappini)
87 - Travaglio ad Avane - In uno stato senza libertà di stampa e sottomesso alla politica corrotta
86 - Travaglio contro Berlusconi e per un'altra politica
85 - De Reditu Suo - Ma come è diventato triste il Belpaese (di I. Nappini)
84 - De Reditu Suo - Lontano dagli dei e dagli eroi (di I. Nappini)
83 - De Reditu Suo - La scuola del Belpaese, ultima parte della comune identità (di I. Nappini)
82 - Nuove riflessioni sul rapporto fra Beppe Grillo e la politica
81 - De Reditu Suo - Antiche Rovine (di I. Nappini)
80 - Sulla riforma della giustizia a giorni alterni e il progetto di M. Travaglio
79 - La durata del governo del cerotto
78 - De Reditu Suo - L'inverno nel Belpaese (di I. Nappini)
77 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: Sul commercio del "sale speziato" a Doppio Meridione
76 - De Reditu Suo - La realtà comincia a cedere, un mondo nuovo si forma (di I. Nappini)
75 - Quel viaggio in Sardegna dei fratelli Graviano (di P. Gomez) + nuovo pensiero del De Reditu Suo
74 - SAGGIO BREVE - La fede in Italia, i crocifissi nelle scuole e il cristianesimo in Europa
73 - Quale immigrazione in tempi di crisi?
72 - Analisi limpida, soluzioni immediate nessuna (di I. Nappini)
71 - SAGGIO BREVE - Elogio del moralismo: Dall'affare Marrazzo alle ingiustizie quotidiane
70 - Ma quanto manca ancora? (di I. Nappini)
69 - Una riflessione su Pier Luigi Bersani e sul PD di oggi.
68 - Dove è finita la storia del Belpaese? (di I. Nappini)
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