sei sul sito di Giovanni Fraterno

Dibattito n.24
sui newsgroup it.scienza.matematica e it.scienza
[ La sintesi di questo dibattito, se non lo è già, sarà presto fruibile all'indirizzo
http://digilander.libero.it/fraterno/preview.htm, che è una pagina interna del
sito web dal titolo "Da Ultimus a Einstein". ]

( dal 22°/marzo/2002 al 9°/aprile/2002 )



----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza.matematica,it.scienza Sent: Friday, March 22, 2002 10:19 AM Subject: Re: Zenone aveva ragione, il continuo è solo un modello. > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:NYgm8.51246$1S3.1566776@twister1.libero.it > > > E' roba che forse ci consente di capire che dietro > > > un famoso esperimento si cela un errore concettule. > > > Debbo riflettere meglio sulla cosa, e non so bene se > > > è il caso o meno di cominciare a discuterne, qualcosa > > > infatti potrei già dirla subito, e mi sembra un buon > > > inizio, il resto dovrebbe venir fuori da un eventuale > > > dibattito. > > > Xam ha risposto nel messaggio > > news:84nm8.51260$%g7.1595108@twister2.libero.it > > Apprezzo la pacatezza del tono e del linguaggio, > > ma l'oggetto in discussione in questo thread > > non mi interessa. > > Ma a me non interessa più discutere dell'oggetto > di questo thread, solo che mi sembra di capire che > nel caso dell'esperimento Michelson-Morley c'è > qualcosa che non và, visto che probabilmente > siffatto esperimento è falsato dal fatto che per > eseguirlo forse 'ci si siede' sull'orologio. > > E allora ti/vi chiedo: l'esperimento è stato effettuato > anche nello spazio ? > > Giovanni, grazie per le risposte.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza.matematica,it.scienza Sent: Saturday, March 23, 2002 8:08 AM Subject: Re: Zenone aveva ragione, il continuo è solo un modello. > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:6ICm8.54685$%g7.1715711@twister2.libero.it > > > Ma a me non interessa più discutere dell'oggetto > > > di questo thread, solo che mi sembra di capire che > > > nel caso dell'esperimento Michelson-Morley c'è > > > qualcosa che non và, visto che probabilmente > > > siffatto esperimento è falsato dal fatto che per > > > eseguirlo forse 'ci si siede' sull'orologio. > > > Xam ha risposto nel messaggio > > news:QaGm8.57565$1S3.1736771@twister1.libero.it > > E che vuol dire ? > > Che forse il risultato dell'esperimento di Michelson-Morley > non tiene conto del fatto che noi usiamo due distinte > unità di misura per designare una stessa grandezza > fisica, lo spazio. > > Ho letto un pò dell'esperimento di Michelson-Morley, > ma non mi sono soffermato più di tanto sull'aspetto > operativo dell'esperimento in se, visto che penso che > dietro l'esperimento stesso forse si nasconde un errore > concettuale. > > Solo rispetto a quest'ultima cosa (eventuale errore > concettuale), mi spiegherò compiutamente con un > messaggio che invierò in giornata, sottoponendolo > all'attenzione dei due newsgroup (in crosspost): > it.scienza > it.scienza.matematica. > > Per il momento segnalo che l'Area dibattiti del sito > con ULTIMUS l'ho aggiornata da poco con il dibattito > n.23, quello su Zenone. > > Dibattito n.23 appunto aggiornato al 21° giorno di > marzo 2002, e che viste le ripetizioni dei nuovi > messaggi, considero concluso. > > Giovanni. > > PS: I siti ULTIMUS sono fruibili a partire dalle > pagine web con url: > http://members.xoom.virgilio.it/ultimus > http://ultimus3.tripod.com/ (sito mirror) > http://ultimus.supereva.it/ (sito mirror) > http://utenti.tripod.it/ultimus (sito mirror)
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Saturday, March 23, 2002 3:17 PM Subject: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > ATTENZIONE al crosspost, chi desidera può eliminarlo. > > Ragioniamo nel modo come io vedo il tempo. > > Nel discreto il tempo si riduce semplicemente > ad incrementi di spazio di riferimento, ed esattamente > agli scatti infinitesimi (finiti, non ulteriormente > frazionabili e non quantificabili) di rotazione della > Terra intorno al suo asse polare in relazione al > Sole. > > Meglio sarebbe dunque dire che si tratta di un > movimento di riferimento. > > Movimento di riferimento che, vista l'infima entità > degli scatti di cui si compone > > (scatti di base che del resto danno corpo a tutti gli > altri movimenti) > > ai nostri sensi ci appare progredire in modo fluente > e senza interruzioni. > > Il tempo, ovvero gli scatti infinitesimi di rotazione della > Terra intorno al suo asse polare in relazione al Sole, > è un movimento di riferimento (ovvero incrementi di > spazio), perchè lo usiamo per collocare gli eventi, e per > deteminare gli incrementi delle altre grandezze fisiche. > E ciò per la sua regolarità (incrementi di spazio sempre > gli stessi e periodici) e per la sua familiarità > (l'alternarsi del dì e della notte). > > Nel thread con oggetto: > > Zenone aveva ragione, il continuo è solo un modello. > > per determinare gli incrementi di spazio di Achille, > in luogo degli scatti infinitesimi di rotazioni della > Terra, ho viceversa usato, come movimento di riferimento, > gli incrementi di spazio della tartaruga, con ciò giungendo > ad un risultato corretto, ovvero quello che ci consente di > deteminare, nell'ambito del ragionamento di Zenone, > il punto in cui la tartaruga viene raggiunta da Achille. > > Risultato corretto che normalmente si ottiene, viceversa, > considerando il tempo stesso come una grandezza fisica > distinta dallo spazio, e peraltro la grandezza fisica > continua per eccellenza, visto che per definizione il > tempo scorre senza interrompersi mai. > > Nel discreto, a differenza del continuo, il tempo smette di > esistere, visto che scorre a tratti. > > La qual cosa, e sicuramente ai fini operativi, è irrilevante, > visto che, come ho detto sopra, il tempo stesso > lo si può far coincidere con incrementi di spazio di > riferimento che evolvono per scatti infinitesimi > (finiti, non ulteriormente frazionabili e non quantificabili). > > Per quanto riguarda la non quantificabilità dello scatto > infinitesimo del movimento (la VERA-UNITA' del movimento), > siffatta non quantificabilità non è un problema, visto che > possiamo affidarci a delle PSEUDO-UNITA' del movimento. > > La PSEUDO-UNITA' del movimento cui normalmente ci > si affida è il giorno e i suoi sottomultipli, ovvero > incrementi di rotazione della Terra intorno al suo asse > polare e in relazione al Sole, e che benchè non abbiano > niente a che vedere con la VERA-UNITA' del movimento, > comunque ci conducono a risultati corretti. > > Immaginiamo adesso di aver scoperto una tartaruga (TA) > che si muove in modo assolutamente regolare (incrementi di > spazio sempre gli stessi), per cui si decide di adottare > gli incrementi di spazio di quest'ultima, e non quelli > della Terra, come movimento di riferimento. > > Immaginiamo anche che il movimento di TA, come nel caso > della Terra, sia non solo regolare, ma anche periodico, nel > senso che, dopo aver percorso una determinata distanza, > TA ogni volta ritorna esattamente sui suoi passi. > > Chiamiamo 1 GIORNO, la stessa identica distanza che ogni > volta TA si ritrova a ripercorrere. > > Dividiamo 1 GIORNO in 24 parti, ottenendo una frazione di > quest'ultimo, frazione che chiamiamo 1 ORA. > > Dividiamo 1 ORA in 60 parti, ottenendo una frazione di > quest'ultima, frazione che chiamiamo 1 MINUTO. > > Dividiamo 1 MINUTO in 60 parti, ottenendo una frazione di > quest'ultimo, frazione che chiamiamo 1 SECONDO. > > E così via di 60 in 60, esattamente come procediamo quando > scegliamo come movimento di riferimento quello della Terra. > > Giorno, ora, minuto, secondo e così via, sono naturalmente > delle PSEUDO-UNITA'. > > Stabilito il nostro riferimento del movimento e le > PSEUDO-UNITA', non ci resta che usarlo siffatto riferimento, > e per esempio con Achille, che supponiamo correre con > incrementi di spazio sempre gli stessi, più velocemente di TA, > e quel che più conta, per i fatti suoi, ovvero in tutt'altra > direzione rispetto a quella seguita da TA. > > E', quest'ultima cosa, una CONDIZIONE IMPORTANTE, visto > che, essendo il movimento di TA un movimento di riferimento, > necessariamente si deve ignorare l'eventualità che Achille o > altri, abbiano una direzione del movimento diversa da quella > di TA. > > Anche Achille si muove per scatti infinitesimi di spazio, e > siccome c'è bisogno di rapportare gli incrementi di spazio > di quest'ultimo con quelli di TA, per evitare di confondersi, > è preferibile usare come PSEUDO-UNITA' dello spazio > percorso da Achille e da altri, una PSEUDO-UNITA' che > sia distinta da quella impiegata per TA. > > E per esempio il METRO (e i suoi sottomultipli di dieci > in dieci) di cui conserviamo un campione. > > A questo punto possiamo procedere, di modo che se misuriamo > che Achille correndo si sposta di 2 METRI, nel mentre TA > si sposta di 1 SECONDO > > (con la direzione del movimento di TA che può anche essere > diversa da quella seguita da Achille, essendo, ripeto, > il movimento di TA, un movimento di riferimento), > > noi diciamo: > 'Achille ha una velocità di 2 METRI al SECONDO'. > > La velocità (METRI al SECONDO), dunque, è una grandezza > fisica fittizia, dovuta al fatto che usiamo due distinte > unità di misura per designare la stessa grandezza fisica, > e cioè lo spazio > (quello di Achille in METRI e quello di TA in SECONDI). > > Immaginiamo adesso che Achille corri effettuando questa > volta gli stessi identici incrementi di spazio di TA, > e che anzi Achille si sieda letteralmente sopra la tartaruga. > > Achille stesso, in tal modo, è diventato movimento di > riferimento, e pertanto è possibile utilizzare gli > incrementi di spazio di Achille, per determinare l'entità > di altri incrementi di spazio, indipendentemente dalla > direzione in cui questi ultimi effettivamente si sviluppano, > come del resto accadeva quando il riferimento del movimento > era unicamente quello di TA. > > Se dunque Achille, quando è in sella alla Tartaruga TA, > incrocia un Uccello volare con incrementi di spazio che > supponiamo sempre gli stessi, indipendetemente dalla > direzione di volo di quest'ultimo, Achille misurerà > sempre lo stesso incremento di spazio. > > Tutto ciò perchè non ci lasciamo ingannare dal fatto che > in realtà sia quelli di Achille che quelli di TA, sono > incrementi della stessa grandezza fisica (lo spazio), > sebbene abbiano unità di misura distinte > (METRI per Achille e SECONDI per TA). > > Se viceversa ci facciamo ingannare dalle apparenze, col > che consideriamo gli incrementi di spazio di Achille > (in METRI) frutto di una grandezza fisica distinta da > quella relativa a TA (in SECONDI), e semplicemente > perchè hanno distinte unità di misura, allora si potrebbe > addirittura essere portati a dire che Achille, sebbene > sia in sella alla tartaruga TA, ha una velocità di > X METRI al SECONDO, nel senso che gli incrementi di > spazio di Achille sono X, nel mentre quelli della > tartaruga TA sono 1 SECONDO. > > Immaginiamo adesso che Achille, in sella alla TA, veda > 2 volte un Uccello che vola entrambe le volte con i > medesimi incrementi di spazio, ed in modo che la > prima volta abbia la stessa direzione di Achille, e > la seconda volta la direzione opposta a quella di > quest'ultimo. > > Ebbene, se si cade nell'inganno di cui sopra, quello > cioè di considerare che Achille, sebbene in sella > alla TA, abbia una velocità di X METRI al SECONDO, > siccome si misurano in entrambe le direzioni di volo > dell'Uccello gli stessi incrementi di spazio dell'Uccello > stesso, si è portati a concludere, erroneamente, che il > volo di suddetto Uccello è indipendente dal movimento > di Achille stesso. > > Ora nel caso dell'esperimento di Michelson-Morley mi > sembra di intravedere la replica del medesimo inganno > sopra descritto, e che quindi l'esperimento della > costanza della velocità della LUCE sia falsato da un > errore concettuale, e ciò ove si consideri che: > > - la tartaruga TA sia la TERRA > - Achille sia il LABORATORIO di Michelson-Morley > - e che l'Uccello sia la LUCE. > > Cosa ne pensate ? > > Grazie per le risposte, Giovanni. > > Ho da poco aggiornata l'Area dibattiti dei siti con ULTIMUS > al 21° giorno di marzo 2002, e con il dibattito n. 23 > (quello su Zenone e ormai esauritosi). > I siti ULTIMUS sono fruibili a partire dalle pagine web con url: > http://members.xoom.virgilio.it/ultimus > http://ultimus3.tripod.com/ (sito mirror) > http://ultimus.supereva.it/ (sito mirror) > http://utenti.tripod.it/ultimus (sito mirror)
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Saturday, March 23, 2002 8:49 PM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:1a0n8.62717$1S3.1915007@twister1.libero.it > > > Ragioniamo nel modo come io vedo il tempo. > > > luvUmor_SEMIINFINITIoSEMIFINITI > > ha risposto > > Attenzione, i ragionamenti > > personali possono venir fraintesi > > Ho fatto il massimo per rendere ciò che penso > nel modo più semplice e chiaro possibile, proprio > per evitare di essere frainteso. > > # > # > # > > > > Nel discreto il tempo si riduce semplicemente > > > ad incrementi di spazio di riferimento, ed > > > esattamente agli scatti infinitesimi (finiti, non > > > ulteriormente frazionabili e non quantificabili) > > > di rotazione della Terra intorno al suo > > > asse polare in relazione al Sole > > > bene, mi limito all'inizio del tuo testo, > > senza entrare nell'oggetto citato > > Nota la contraddizione, infinitesimi > > eppure finiti. > > Attenzione però a non confondere l'infinitesimo > del continuo con l'infinitesimo del discreto, con > quest'ultimo come io lo intendo (vedi dopo). > > E rispetto a come io vedo l'infinitesimo del > discreto, non ci sono contraddizioni. > > # > # > # > > > Secondo il mio, di modo di vedere, ma a > > quanto pare implicitamente pure secondo il > > tuo, non si tratta infatti di infiniti o finiti, > > ma di semifiniti o semiinfiniti. Posso provare > > a descriverli, e spero che questa mia > > definizione risulti comprensibile e accettabile > > sia su scienza che su matematica, come degli > > n-esimi differenziali asintotici tra due limiti > > (insomma, i più **tendenzialmente > > infinitamente piccoli differenziali**). > > Se questa entità intermedia fra un finito > > convenzionale e un infinito simbolico può > > apparire assurda, pazienza. Ma d'altronde, > > pure nessun finito è veramente finito > > Ti dico allora cosa io intendo per infinitesimo > del discreto, e che è poi quello si evince anche > dal messaggio di apertura di questo thread, e > che comunque non comporta contraddizioni. > > Ho cioè spiegato che l'infinitesimo del discreto > è una sorta di UNITA' BASE. > > UNITA' BASE appunto finita, non ulteriormente > frazionabile e non quantificabile, oltre la > quale c'è solo il NULLA. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Saturday, March 23, 2002 9:25 PM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:1a0n8.62717$1S3.1915007@twister1.libero.it > > > E così via di 60 in 60 > > > luvUmor_unaCONSIDERAZIONEintermedia > > ha risposto > > sotto il secondo, ovviamente, si va di 10 in 10 > > Si tratta di una mia distrazione, grazie della > segnalazione. > > # > # > # > > > > e per esempio con Achille, che supponiamo > > > correre con incrementi di spazio sempre > > > gli stessi, più velocemente di TA > > > Qui le idee di chi legge si possono confondere > > per davvero. > > Se Achille si trova sulla superficie della Terra > > e all'equatore, la sua velocità relativa sarà > > grandemente inferiore rispetto a quella della > > tartaruga TA, cioè la rotazione della Terra > > tradotta in termini di incremento di spazio > > della superficie terrestre. > > Se invece Achille si trova vicinissimo a uno > > dei poli, o vicinissimo al centro della Terra, > > allora la sua velocità relativa potrà pure > > essere uguale o superiore > > Se gli incrementi di spazio di Achille, che io > ho supposto essere uguali fra loro (regolari) > e maggiori degli incrementi di spazio della > tartaruga di riferimento TA > > (ATTENZIONE che gli incrementi di spazio di > TA sono in SECONDI, e non solo sono regolari, > ma anche periodici), > > sono ad esempio di 2 METRI al SECONDO il > significato è che, indipendentemente dalla > direzione della tartaruga di riferimento TA e > da dove quest'ultima si trova, gli incrementi > di Achille sono solo e sempre di 2 METRI al SECONDO, > visto il ruolo che riveste TA, ruolo che è > quello di fungere da riferimento per definire > il movimento di Achille e di altri. > > Ed infatti dire che incrementi di spazio di Achille > sono di 2 METRI al SECONDO (e che è poi quella che > usualmente chiamiamo velocità), ha il significato > di dire che Achille incrementa il suo spazio di > 2 METRI nel mentre la tartaruga TA incrementa il > suo spazio di 1 SECONDO, e ciò indipendentemente > dalla direzione della tartaruga di riferimento > TA e da dove quest'ultima si trova. > > Per cui se gli incrementi di spazio di Achille > sono di 2 METRI al SECONDO, siffatta velocità > rimane effettivamente tale sia che Achille si > trovi all'equatore, sia che Achille si trovi > in prossimità di uno dei poli della Terra, e che > è poi ciò che esattamente avviene nella realtà. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Sunday, March 24, 2002 12:28 AM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:Iz5n8.64298$1S3.1974842@twister1.libero.it > > > se gli incrementi di spazio di Achille > > > sono di 2 METRI al SECONDO, siffatta > > > velocità rimane effettivamente tale sia > > > che Achille si trovi all'equatore, sia che Achille > > > si trovi in prossimità di uno dei poli della Terra > > > luvUmor ha risposto > > Certo, ma io mi riferivo a quel > > **Achille più veloce di TA**, > > e precisamente là dove nel messaggio di > > apertura di thread hai scritto: > > > > con Achille, che supponiamo correre con incrementi > > > di spazio sempre gli stessi, più velocemente di TA > > > e che poi hai ribadito nel successivo messaggio scrivendo: > > > > gli incrementi di spazio di Achille, che io ho supposto > > > essere uguali fra loro (regolari) e maggiori degli > > > incrementi di spazio della tartaruga di riferimento TA > > > Quindi, ti chiedo: a cosa ti riferisci ? > > Gli incrementi di spazio di Achille possono indifferentemente > essere relativi, sia agli incrementi di spazio di riferimento > di una tartaruga TA1 che effettivamente si muove sulla Terra, > che essere relativi ad una tartaruga TA2 ferma, e per esempio > in corrispondenza dell'equatore della Terra. > > Naturalmente nella seconda eventualità (TA2) la tartaruga di > riferimento TA cede il posto alla Terra come riferimento per > definire gli incrementi di Achille e di altri. > > Senza andare incontro ad incongruenze, sebbene le distanze > coperte da TA1 e da TA2 siano diverse, l'incremento di spazio > di Achille relativo ad un movimento di riferimento, e che > usualmente chiamiamo velocità di Achille, possiamo in entrambi > i casi (TA1 e TA2), farle coincidere NUMERICAMENTE siffatte > due velocità (quella di Achille relativa a TA1 e quella di > Achille relativa a TA2). > > Tutto ciò è dovuto all'arbitrarietà con cui possiamo decidere > di uguagliare a 1 GIORNO (e con quest'ultimo diviso nel modo > che sappiamo) la distanza, regolare e periodica, coperta da > una tartaruga TA di riferimento. > > # > # > # > > > a 1 secondo di spazio che significato dai ? > > 1 secondo e la frazione 1/86400 di spazio ciclico percorso > dalla tartaruga TA di riferimento, che se la tartaruga è > ferma sulla Terra, diventa la frazione 1/86400 di un > parallelo della Terra stessa. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Sunday, March 24, 2002 7:07 AM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:le8n8.62906$%g7.2012195@twister2.libero.it > > > 1 SECONDO e la frazione 1/86400 di spazio ciclico > > > percorso dalla tartaruga TA di riferimento, che se > > > la tartaruga è ferma sulla Terra, diventa la frazione > > > 1/86400 di un parallelo della Terra stessa. > > > Fabiano ha risposto nel messaggio > > news:62Z10Z92Z113Y1016930948X29496@usenet.iol.it > > trovo che i tuoi ragionamenti abbiano realmente un senso. > > Quello che volevo però suggerirti è di non riferirti > > ad una lunghezza metrica del parallelo (come tu sai > > la lunghezza dei paralleli varia dall'equatore ai poli), > > Veramente io detto che 1 SECONDO è la frazione > 1/86400 di un parallelo della Terra, frazione che > quindi è in sostanza un arco di circonferenza. > > > ma bensi ad una distanza angolare. Così facendo > > il secondo è definito come 1/86400 dell'angolo > > giro della Terra. > > E che convieni che è dire con altre parole le stesse > cose che ho detto io, visto che, essendo i paralleli > sostanzialmente delle circonferenze concentriche, > indipendetemente dal parallelo che consideri, alla > frazione 1/86400 di un parallelo corrisponde comunque > la frazione 1/86400 dell'angolo giro della Terra. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Sunday, March 24, 2002 7:47 AM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:i05n8.62066$%g7.1973439@twister2.libero.it > > > Attenzione però a non confondere > > > l'infinitesimo del continuo > > > luvUmor ha risposto > > ma un continuo quantizzabile, > > è veramente un continuo ? > > Un continuo quantizzabile, ed effettivamente > quantizzato, diventa discreto. > > Quello che io sostengo è che la matematica > corrente, semplicemente se si apportano > delle modifiche ai suoi aspetti teorici, > svela la sua vera natura, solo ed > esclusivamente discreta. > > Modifiche teoriche che consentirebbe di > ottenere il discreto facendo in pratica > niente, invece che partire dal continuo, > quantizzare e quindi arrivare al discreto. > > # > # > # > > > e infinitesimo, è una definizione > > conveniente, se non si riferisce a un infinito ? > > Perchè no. > > Una volta assimilato che l'infinitesimo > del discreto è l'UNITA' BASE del discreto, > finita, non ulteriormente frazionabile e non > quantificabile, oltre la quale c'è solo il > NULLA, l'infinitesimo del discreto diviene > una definizione conveniente. > > # > # > # > > > Ma ricorda che io avevo proposto > > un'entità (semifinita/semiinfinita) > > che è eventualmente trasversale e > > comune a tutto ciò > > Si tratta comunque di definizioni che per > essere valide debbono essere capaci di > portarci a dei risultati. > > Con la mia definizione di infinitesimo del > discreto ho per esempio fatto vedere come > calcolare l'area di un cerchio e il volume > di una sfera, come determinare la somma di > una serie, e quanto l'infinitesimo del > discreto stesso sia reale, dato che esso > non diviene paradossale nei confronti > dell'ineccepibile ragionamento di Zenone. > > # > # > # > > > > UNITA' BASE appunto finita, non > > > ulteriormente frazionabile e non > > > quantificabile, oltre la quale c'è > > > solo il NULLA. > > > Vediamo di capirci : > > 1) vuoi che si attribuisca tutto ciò > > alla realtà, o chiedi solo che si giochi > > con le regole di una tua idea ? > > Come ho accennato sopra, a proposito > di cerchi, sfere, serie e ragionamento di > Zenone, reputo che la definizione di > infinitesimo del discreto si può far > corrispondere alla realtà. > > > 2) è un modello fisico, o metafisico ? > > E' un modello matematico che riflette meglio > del continuo la realtà, e che fra l'altro trova > riscontro in ciò che dicono oggi i fisici in > relazione ai costituenti ultimi della materia. > > > 3) cosa intendi per NULLA ? > > Semplicemente un vuoto di UNITA' BASE > del discreto. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Monday, March 25, 2002 9:35 AM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:le8n8.62906$%g7.2012195@twister2.libero.it > > > Gli incrementi di spazio di Achille > > > possono indifferentemente essere relativi, > > > sia agli incrementi di spazio di riferimento > > > di una tartaruga TA1 che effettivamente si > > > muove sulla Terra, che essere relativi ad > > > una tartaruga TA2 ferma, e per esempio > > > in corrispondenza dell'equatore della Terra. > > > luvUmor_AHgiAdimenticavo > > ha risposto > > Quindi, in quanto relativi, gli incrementi di > > spazio di Achille e della tartaruga di riferimento > > TA possono essere per l`appunto maggiori, minori > > o uguali. > > Certamente. > > E se gli incrementi di spazio di Achille sono non solo > uguali a quelli della tartaruga di riferimento TA, ma > anche regolari (incrementi sempre uguali a se stessi) > e ciclici (Achille dopo un ciclo ritorna esattamente sui > suoi passi), Achille stesso può diventare incremento > di riferimento per definire gli incrementi degli altri, e in > generale gli incrementi di tutte le grandezze fisiche. > > Basterà far coincidere lo spazio ciclico coperto da Achille > con 1 GIORNO (con quest'ultimo diviso in sottomultipli > nel modo che sappiamo). > > In sostanza Achille, grazie ai suoi incrementi di spazio > regolari e ciclici, è diventato orologio. > > E attenzione che la condizione per diventare orologi > è la regolarità spaziale e la ciclicità spaziale, e non il > fatto che Achille abbia gli stessi identici incrementi di > spazio di una tartaruga di riferimento TA > (o di un punto lungo un parallelo della Terra) > e ne di conseguenza la stessa identica distanza coperta > da una tartaruga di riferimento TA. > > Questi principi che ho appena espresso sono in realtà > alla base del funzionamento dei nostri orologi. > > Orologi, infatti, con dimensioni dei quadranti diversi, > segnano lo stesso tempo, benchè gli incrementi di > spazio delle lancette siano diversi, incrementi diversi > appunto perchè sono diverse le dimensioni dei quadranti. > > Il tempo dunque è nato con la scoperta, fatta dai primi > uomini ragionanti, della regolarità e della ciclicità > degli incrementi di spazio della Terra, che sono così > diventati incrementi di riferimento. > > Incrementi di riferimento che riproduciamo in miniatura > attraverso i nostri orologi. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza.matematica,it.scienza Sent: Monday, March 25, 2002 1:18 PM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:okBn8.68128$%g7.2244961@twister2.libero.it > > > E attenzione che la condizione per diventare orologi > > > è la regolarità spaziale e la ciclicità spaziale, e non il > > > fatto che Achille abbia gli stessi identici incrementi di > > > spazio di una tartaruga di riferimento TA > > > (o di un punto lungo un parallelo della Terra) > > > e ne di conseguenza la stessa identica distanza coperta > > > da una tartaruga di riferimento TA. > > > BW 2K+2 ha risposto nel messaggio > > news:2703667.X2bp0GtWxl@news.iol.it > > Supponi uno spazio ad elevata curvatura, > > del genere intorno ad stella di neutroni. > > Metti il tuo Achille a camminare su un orbita > > fortemente ellittica e molto ravvicinata e guardalo > > da un punto perpendicolare all'orbita. > > Vedrai che incrementi regolari e ciclici... > > Le repliche si iniziano, si argomentano e si > concludono, diversamente non significano > letteralmente niente. > > Io ho detto quello che pensavo ed in modo > argomentato, ma l'onere della replica è tuo > e non certamente mio. > > Se hai da dire o ridire, dillo e basta, senza > nasconderti dietro le parole. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza.matematica Sent: Monday, March 25, 2002 2:46 PM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:8CEn8.68827$%g7.2262220@twister2.libero.it > > > Le repliche si iniziano, si argomentano e si > > > concludono, diversamente non significano > > > letteralmente niente. > > > Io ho detto quello che pensavo ed in modo > > > argomentato, ma l'onere della replica è tuo > > > e non certamente mio. > > > Se hai da dire o ridire, dillo e basta, senza > > > nasconderti dietro le parole. > > > Allocco ha risposto nel messaggio > > news:2649694.5VDNadkLNd@news.iol.it > > Gli intervalli di tempo di un orologio che attraversa > > regioni con grandi differenziali di campo gravitazionale, > > misurati da un osservatore esterno, sono molto > > variabili (così come le dimensioni dell'orologio). > > In breve: gli intervalli degli orologi non hanno senso > > se non si è solidali al loro moto, e il concetto di > > tempo universale valido per tutti non esiste. > > Io dico che un orologio, per essere tale, deve > avere incrementi di spazio REGOLARI > (con ognuno degli incrementi uguali a tutti gli altri) > e CICLICI (gli incrementi dopo aver coperto una > determinata distanza ritornano sui loro passi). > > Da questo punto di vista, se l'orologio che abbiamo > al polso, quando è immerso in 'un'anomalia gravitazionale' > comincia a 'impazzire', nel senso che gli incrementi > di spazio non sono più nè REGOLARI nè CICLICI, > il nostro orologio al polso semplicemente smette > di essere un orologio. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza.matematica Sent: Monday, March 25, 2002 6:29 PM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:HTFn8.69247$%g7.2269051@twister2.libero.it > > > Da questo punto di vista, se l'orologio > > > che abbiamo al polso, quando è immerso > > > in 'un'anomalia gravitazionale' > > > Allocco ha risposto nel messaggio > > news:6268855.mtQK1N6zIR@news.iol.it > > nessuna anomalia, è un campo normalissimo, > > solo di valore molte volte superiore a quello > > terrestre, in modo da amplificare l'effetto, che > > esiste anche per un campo modesto come > > quello tiene il tuo sedere attaccato alla sedia, > > fino a renderlo percebile ai nostri (limitati) > > sensi > > Ma non si parlava di stella di neutroni ? > E non mi risulta che l'Universo sia ricolmo > di stelle di neutroni ! > > # > # > # > > > > comincia a 'impazzire', nel senso che gli incrementi > > > di spazio non sono più nè REGOLARI nè CICLICI, > > > il nostro orologio al polso semplicemente smette > > > di essere un orologio. > > > ma il bello è proprio questo: se Achille indossa un > > orologio e lo guarda, per lui è tutto regolare. > > Ma allora qual'è il problema ? > > > Se lo guardi tu è impazzito. > > Visto che sono distante da Achille non posso > guardarlo l'orologio di Achille ? > Per cui dove sta il problema ? > > > Come lo spiega la tua teoria ? > > Se non mi spieghi qual'è il problema, non > puoi pretendere che io ti risponda ! > E poi siamo fuori dal tema che io ho proposto. > > > PS: l'effetto esiste ed è stato verificato più volte > > con i satelliti, tanto che il GPS ne deve tener > > conto per i suoi calcoli. > > E già gli esperimenti ! > > Intanto ho argomentato i miei dubbi in merito ad > un eventuale errore concettuale nell'esperimento > di Michelson-Morley, > > (che faccio presente è l'oggetto di questo thread) > > e nessuno si è ancora fatto avanti per contestarmeli, > anzi qualcuno ha detto che sono sensati. > > Come la mettiamo ? > > Giovanni. > PS: il trucco di alzare polveroni è vecchio come il > mondo, per cui direi: > 'rimaniamo in tema.....il resto può attendere'.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza.matematica Sent: Monday, March 25, 2002 8:02 PM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:k9Jn8.70100$%g7.2289384@twister2.libero.it > > > Intanto ho argomentato i miei dubbi in merito ad > > > un eventuale errore concettuale nell'esperimento > > > di Michelson-Morley > > > Enrico Gregorio ha risposto nel messaggio > > news:gregorio-0EF7F3.19321025032002@news.supernews.com > > 'da un'ipotesi falsa, puoi ricavare qualunque conseguenza'. > > La tua lunga contestazione dell'esperimento di M-M comincia > > con assurdità come 'infinitesimo del discreto' > > Invece la tua ipotesi vera e verificata qual'è ? > Che il continuo esiste ? > > > Poiché è ben noto che assumere l'esistenza di un > > indivisibile con le proprietà che tu richiedi è > > contraddittorio > > Finora nessuno è riuscito a far emergere > contradditorietà nell'ambito delle cose che > ho detto. > > Anzi ho fatto vedere che il continuo è > un'invenzione e quindi è solo e soltanto un > modello. > > Ma ho anche dimostrato che la realtà la si può > rappresentare numericamente anche solo > con i numeri interi, per cui la realtà è tutta discreta. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza.matematica Sent: Monday, March 25, 2002 8:31 PM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:k9Jn8.70100$%g7.2289384@twister2.libero.it > > > Come la mettiamo ? > > > Allocco ha risposto nel messaggio > > news:3611762.Vuk7bQt8ED@news.iol.it > > Per la rotazione terrestre ? > > Ma se il succo è proprio questo: dovresti > > notare una variazione appunto pari alla > > differenza vettoriale di velocità. > > Cosa che non si verifica. > > Allora riepiloghiamo: > > io ho detto che un orologio, per essere tale, deve > avere incrementi di spazio REGOLARI > (con ognuno degli incrementi uguali a tutti gli altri) > e CICLICI (gli incrementi dopo aver coperto una > determinata distanza ritornano sui loro passi), > in modo da far coincidere la distanza ciclica coperta > (che è spazio di riferimento) con la quantità 1 GIORNO. > > 1 GIORNO che corrisponde alla rotazione (e quindi > è anch'essa spazio di riferimento) della Terra intorno > al suo asse polare. > > Tu hai detto che vicino ad una stella di neutroni > ci sarebbero dei problemi, non meglio specificati, > per il nostro orologio, che influenzerebbero gli > incrementi spaziali delle lancette dell'orologio. > > Al che io ho risposto che l'orologio a lancette smette > di essere tale, ed appunto per mancanza di regolarità > e ciclicità degli spostamenti delle lancette. > > Ma ti ho chiesto anche di chiarire meglio questi presunti > problemi all'orologio a lancette quando è in prossimità > della stella di neutroni. > > Al che tu hai risposto all'Azzeccagarbugli parlando di > una non meglio chiarita: > 'differenza vettoriale di velocità.' > > E allora ti chiedo: se lasciamo perdere il nostro > orologio a lancette e muniamo invece l'Achille > esploratore di una stella di neutroni, di un comunissimo > OROLOGIO ELETTRICO a PILE i problemi sussistono > ancora o spariscono ? > > Se i problemi persistono gradirei che li argomentassi. > > Grazie, Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza.matematica Sent: Monday, March 25, 2002 10:07 PM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:tXKn8.73150$1S3.2312538@twister1.libero.it > > > Ma ti ho chiesto anche di chiarire meglio questi presunti > > > problemi all'orologio a lancette quando è in prossimità > > > della stella di neutroni. > > > Al che tu hai risposto all'Azzeccagarbugli parlando di > > > una non meglio chiarita: > > > 'differenza vettoriale di velocità'. > > > Allocco ha risposto nel messaggio > > news:4340396.gKFTLlv31B@news.iol.it > > in due parole, maggiore è la differenza di > > intensità di un campo gravitazionale tra > > osservato e osservatore, maggiore è la > > dilatazione dei tempi per chi si trova all'interno > > del campo maggiore: 1 secondo si dilata fino > > a 1,1, 2, 3 secondi, 1 giorno o 10 anni, a > > seconda dell'intensità del campo. > > Le distanze si accorciano nella proporzione > > inversa: 1 metro e' 0,9, 0,5 1/3 1/86400 di > > metro etc etc > > E questi valori non sono costanti, ma variano > > al variare (istantaneo) del campo. > > Inoltre, se l'orbita decade, non sono neanche > > periodici. > > Definiscimi il tuo orologio in siffatto contesto, ti prego... > > > > E allora ti chiedo: se lasciamo perdere il nostro > > > orologio a lancette e muniamo invece l'Achille > > > esploratore di una stella di neutroni, di un comunissimo > > > OROLOGIO ELETTRICO a PILE i problemi sussistono > > > ancora o spariscono ? > > > Sussistono perchè TUTTO subisce le stesse > > trasformazioni: gli elettroni rallentano, le frequenze > > diminuiscono, i metri si accorciano. ma per chi > > è immerso nel campo, subendo tutto lo stesso > > effetto, la cosa non si nota, almeno finchè non > > vi è una differenza notevole del campo nello spazio > > di, diciamo, un metro: allunga la tua mano verso > > l'intensità maggiore, la vedresti allora contrarsi e > > spostarsi verso il rosso, nel verso opposto contrarsi > > e spostarsi verso il blu, almeno finchè le forze di > > marea gravitazionale non ti lacerano :) > > Avverrà pure tutto quello che dici, ma il fatto > che non siamo capaci attualmente di costruire > un orologio (con incrementi regolari e ciclici) > in siffatto guazzabuglio, non esclude che noi > non si possa costruilo in futuro. > > E anche se non fossimo capaci di costruirlo mai > un orologio in tale ambiente così ostile, da ciò non > consegue affatto che non lo si possa fare. > > Nel senso che non si può escludere che esiste, > anche su una stella di neutroni, un qualche incremento > di riferimento che abbia le caratteristiche cui deve > rispondere un orologio, e cioè: regolarità e ciclicità, > per poter uguagliare la distanza ciclica coperta > ad 1 GIORNO terrestre. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Monday, March 25, 2002 11:36 PM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > luvUmor_unDISTINGUOsuiTROLLeRICHIESTAdiCHIARIMENTI > > > ha scritto > > > Anzi, ne approfitto per chiederti > > > quale nesso vedi tra il proponimento > > > e il risultato della serie di esperimenti > > > di Michelson-Morley, e tutto il tuo discorso > > > continuo-discreto-orologio-Achille-tartaruga > > Nel messaggio di apertura di questo thread, > in relazione all'esperimento di Michelson-Morley, > ho sostanzialmente chiesto: > > E' possibile che in siffatto esperimento ci > siamo 'seduti' sull'orologio e che non ci > siamo accorti di averlo fatto ? > > E siccome non ho ancora ottenuto una risposta, > a ciò che ho già detto in apertura di thread, > e nei successivi messaggi, non sono in grado, > al momento, di aggiungere altro. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza.matematica Sent: Tuesday, March 26, 2002 12:16 AM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > Fabiano ha scritto nel messaggio > > news:62Z10Z98Z217Y1017095767X27419@usenet.iol.it > > Il fenomeno dovrebbe funzionare così. > > So anch'io bene cosa dicono in merito i fisici. > > > Se tu sei sottoposto ad un dato campo > > gravitazionale, per te il tempo scorre ad > > una data velocità > > Il tempo sono io a decidere come farlo scorrere, > costruendomi un bel orologio in siffatto campo > gravitazionale, e facendo corrispondere a 2 giri > della lancetta delle ore 1 GIORNO terrestre. > > > ma se 'contemporaneamente' un'altra persona > > vive su un satellite artificiale in orbita geostazionaria, > > nonostante la distanza tra te e lui sia ancora > > trascurabile rispetto alle dimensioni della Terra, > > la differenza di attrazione gravitazionale è già > > sufficiente perchè per lui il tempo scorra più > > lentamente. > > Il tempo sul satellite artificiale saranno i loro > occupanti a decidere come farlo scorrere, > costruendosi un bel orologio in siffatto > satellite, e facendo corrispondere a 2 giri > della lancetta delle ore 1 GIORNO terrestre. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Tuesday, March 26, 2002 8:14 AM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:LENn8.74359$1S3.2356176@twister1.libero.it > > > Nel messaggio di apertura di questo thread, > > > in relazione all'esperimento di Michelson-Morley, > > > ho sostanzialmente chiesto: > > > E' possibile che in siffatto esperimento > > > ci siamo 'seduti' sull'orologio e che > > > non ci siamo accorti di averlo fatto ? > > > E siccome non ho ancora ottenuto una risposta, > > > a ciò che ho già detto in apertura di thread, > > > e nei successivi messaggi, non sono in grado, > > > al momento, di aggiungere altro. > > > luvUmor ha risposto > > L'esperimento originario, poi ripetuto più > > volte perfezionandolo ma ottenendo lo > > stesso esito, si proponeva di verificare > > se la cosiddetta velocità della luce variava > > in relazione al moto della Terra. > > Io però sto dicendo che se Achille è seduto > sopra la tartaruga di riferimento TA, e quindi > sopra l'orologio, e cioè che se il laboratorio di > Michelson-Morley è fermo rispetto alla Terra, > non è possibile stabile se la velocità della > luce varia in relazione al moto della Terra. > > > Ne risultò che, a quanto pare, la cosiddetta > > velocità della luce non era relativa ma assoluta, > > non cambiava, ed era come se la Terra fosse > > ferma nello spazio rispetto a essa. > > Se Achille è seduto sopra la tartaruga di riferimento > TA (l'orologio) è normale che la velocità della luce > risulti essere sempre la stessa > > ovvero > > se il laboratorio è fermo rispetto alla Terra (l'orologio) > è normale che la velocità della luce risulti essere > sempre la stessa. > > Ma tutto ciò non ci dice anche che la velocità della > luce risulti essere rispetto ad Achille la stessa di prima, > se Achille stesso smette di essere orologio, > visto che scendendo dalla tartaruga riferimento TA, se > ne va per i fatti suoi. > > Analogamente tutto ciò non ci dice anche che la > velocità della luce risulti essere rispetto al Laboratorio di > Michelson-Morley la stessa di prima, se il Laboratorio > stesso non è più fermo rispetto alla Terra ma in > movimento rispetto a quest'ultima. > > Giovanni
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza.matematica Sent: Tuesday, March 26, 2002 8:37 AM Subject: Re: Michelson-Morley: errore concettuale ? ? ! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:dlMn8.73741$1S3.2332966@twister1.libero.it > > > Avverrà pure tutto quello che dici, ma il fatto > > > che non siamo capaci attualmente di costruire > > > un orologio (con incrementi regolari e ciclici) > > > in siffatto guazzabuglio, non esclude che noi > > > non si possa costruilo in futuro. > > > E anche se non fossimo capaci di costruirlo mai > > > un orologio in tale ambiente così ostile, da ciò non > > > consegue affatto che non lo si possa fare. > > > Allocco ha risposto nel messaggio > > news:1240392.LjeUgT6D26@news.iol.it > > Non si può, perchè non si può stabilire un > > riferimento assoluto. > > Se io guardo Achille da fermo vedo una > > certa cosa, lo guardi tu (da fermo) e ne > > vedi un altra, se ti avvicini a me un'altra > > ancora, se ti allontani da Achille, un'altra > > ancora, e via di questo passo. > > Ti ricordo che il problema del prode Achille, > dopo essere sbarcato sulla stella di neutroni, > è semplicemente costruirsi un orologio. > > Di come lo vediamo io e tu, da fermi o in > movimento, ad Achille non interessa. > > E siccome Achille, oltre che essere esploratore, > è anche scienziato e orologiaio, sa che per > costruisi il suo orologio sulla stella di neutroni > gli 'basta' trovare un movimento (magari a livello > sub-atomico) che sia regolare e ciclico, di modo > che possa far coincidere la distanza ciclica > coperta con 1 GIORNO terrestre. > > > Quasi un secolo fa, Einstein lo ha detto, > > dimostrato e verificato sperimentalmente. > > E già gli esperimenti ! > > Intanto ho argomentato i miei dubbi in merito ad > un eventuale errore concettuale nell'esperimento > di Michelson-Morley, > > (che faccio presente è l'oggetto di questo thread) > > e nessuno si è ancora fatto avanti per contestarmeli, > anzi qualcuno ha detto che sono sensati. > > Come la mettiamo ? > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Monday, April 08, 2002 5:15 PM Subject: Re: sul paradosso dei gemelli (e altro) > > Max V. ha scritto nel messaggio > > news:B8D77DEF.1B04%ciao@libero > > Insomma, la domanda è: chi è più vecchio di chi ? > > Sono tutti e 3 i gemelli ugualmente vecchi > visto che il tempo è solo una comoda invenzione. > > Probabilmente avranno solo i loro orologi non > più sincronizzati fra di loro. > > Ma visto che sono ritornati sulla Terra ora, > tutti e 3 i gemelli hanno finalmente la possibilità > di risincronizzare i loro orologi e i loro calendari > con quelli presenti sulla Terra. > > Pianeta Terra che, con le sue rotazioni giornaliere > intorno al suo asse polare (per cui si tratta > di spazio e non di tempo) è l'unico vero orologio. > > Nel merito ti invito alla lettura dell'Area dibattiti > del sito web dal titolo: > '2001: ultimus annus confusionis' > che si è arricchita di un nuovo sconcertante > dibattito, ed appunto il dibattito n.24, > quello su e intorno al tempo e con oggetto: > > 'Michelson-Morley: errore concettuale ? ? !' > > Il dibattito n.24 che si è svolto dal 22° di marzo > 2002 al 26° di marzo 2002 su questo newsgroup > è fruibile anche in scroller verticale. > > Al più presto conto di farne una sintesi. > > Il sito web dal titolo: > '2001: ultimus annus confusionis' > è fruibile a partire dalla pagina di > presentazione con url: > http://members.xoom.virgilio.it/ultimus > > Ciao, Giovanni. > Portale con eventuali siti mirror: > http://digilander.iol.it/giovannifraterno/
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Monday, April 08, 2002 7:10 PM Subject: Re: sul paradosso dei gemelli (e altro) > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:3wis8.1320$SR5.25224@twister1.libero.it > > > Sono tutti e 3 i gemelli ugualmente vecchi > > > [...] > > > Probabilmente avranno solo i loro orologi non > > > più sincronizzati fra di loro. > > > [...] > > > Xam ha risposto nel messaggio > > news:%rjs8.1567$SR5.31520@twister1.libero.it > > 1) Le due frasi sono incompatibili > > 2) Probabilmente che significa ? > > Da quali fattori dipende, a tuo avviso, il > > risultato ? > > Vari banalissimi fattori inquadrabili sotto > la generica voce di: > 'guasto agli orologi'. > > L'importante è porvi rimedio eventualmente > andando alla ricerca di un movimento regolare > e ciclico, e magari, perchè no, una comune > clessidra. > > Le leggi della fisica, anche rispetto alla clessidra, > diventato orologio di fortuna dell'astronave, > comunque non mutano. > > Che la clessidra sia o meno sincronizzata > con un orologio terrestre, infatti, non ha alcuna > importanza. Le leggi della fisica, ripeto, non mutano. > > L'unico problema rappresentato dalla scelta di > impiegare un generico movimento regolare > e ciclico (e per esempio una clessidra), è solo > quello legato alla collocazione di un evento in > relazione al tempo terrestre. > > Ma anche per questo il rimedio c'è: quando l'astronave > fa ritorno a casa sulla Terra, basta vedere in che > rapporto sono l'orologio di fortuna dell'astronave e > un orologio terrestre, con ciò ricollocando tutti gli > eventi che hanno avuto luogo sull'astronave nel > suo viaggio a velocità prossima a quella della luce. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Tuesday, April 09, 2002 12:06 AM Subject: Re: sul paradosso dei gemelli (e altro) > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio > > > news:Fcks8.1864$SR5.38937@twister1.libero.it > > > Gli orologi dei 3 gemelli al loro ritorno > > > sulla Terra non sono sincronizzati per > > > vari banalissimi fattori inquadrabili sotto > > > la generica voce di: > > > 'guasto agli orologi'. > > > Xam ha risposto nel messaggio > > news:exns8.3265$m41.70899@twister2.libero.it > > Quando si lavora con esperimenti concettuali > > questi dettagli risultano completamente fuori luogo. > > Ed infatti nel mio primo intervento non ho parlato > chiaramente di 'guasti agli orologi', perchè mi > sembrava ovvio che io è proprio a loro che volevo > fare riferimento e non ad altro. > > # > # > # > > > > L'importante è porvi rimedio eventualmente > > > andando alla ricerca di un movimento regolare > > > e ciclico, e magari, perchè no, una comune > > > clessidra. > > > Perché non un orologio atomico ? > > Per andare a spasso fra le galassie forse basta e > avanza anche solo una clessidra. > > # > # > # > > > > Le leggi della fisica, anche rispetto alla clessidra, > > > diventato orologio di fortuna dell'astronave, > > > comunque non mutano. > > > A parte che poi la clessidra è la scelta più infelice > > perché in assenza di gravità dubito che funzionerà. > > La gravità, come tutti sanno, può essere 'fabbricata' > artificialmente. > > # > # > # > > > > Che la clessidra sia o meno sincronizzata > > > con un orologio terrestre, infatti, non ha alcuna > > > importanza. Le leggi della fisica, ripeto, non mutano. > > > L'unico problema rappresentato dalla scelta di > > > impiegare un generico movimento regolare > > > e ciclico (e per esempio una clessidra), è solo > > > quello legato alla collocazione di un evento in > > > relazione al tempo terrestre. > > > Ma anche per questo il rimedio c'è: quando l'astronave > > > fa ritorno a casa sulla Terra, basta vedere in che > > > rapporto sono l'orologio di fortuna dell'astronave e > > > un orologio terrestre, con ciò ricollocando tutti gli > > > eventi che hanno avuto luogo sull'astronave nel > > > suo viaggio a velocità prossima a quella della luce. > > > Basta vedere in che rapporto......a quale fine ? > > Basta a fare cosa ? > > Mica si capisce. > > Al ritorno sulla Terra, quando si sarà capito in che > rapporto sono l'orologio di fortuna dell'astronave > e l'orologio di Greemwich, si potrà ad esempio > stabilire in che giorno e anno terrestre è avvenuto, > ad esempio, un dato incontro con una civiltà aliena, > avvenuto nel viaggio fra le stelle dell'astronave. > > Ma l'orologio di fortuna dell'astronave, sebbene fuori > sincrono con quello di Greenwich, va senz'altro bene > per stabilire, per esempio, la differenza di velocità di > 2 sonde dell'astronave mandate ad esplorare un > pianeta. > > # > # > # > > > Si discute su un fatto: chi ha viaggiato torna più giovane ? > > Viaggiare anche a velocità prossime a quella della > luce non ha alcuna influenza sul tempo, visto che > quest'ultimo semplicemente è una comoda invenzione. > > Il tempo è cioè incremento di spazio (regolare e ciclico) > che la scienza impiega per determinare gli incrementi > delle altre grandezze fisiche. > > Da quest'ultimo punto di vista non si spiega perchè > mai dovrebbe valere la regola che repentini incrementi > di spazio (quelli della luce) comportano dilatazione > temporale, e non valere la medesima regola nel caso > di repentini incrementi di temperatura. > > Giovanni.



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