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C.18) L'anno zero della cronologia con gli Anni Domini
E' l'anno nulla, ovvero l'anno senza anniversario, e quindi, esattamente, l'anno dell'incarnazione di Gesù. L'anno, cioè, della sua presunta nascita, storicamente collocata da Dionigi il Piccolo nel 753 A.U.C.
dipinto su vetrata
dell'epoca Dopo la visione della tabella n.1, riportata nel precedente paragrafo, penso che, non poche persone, avranno già intuito il ragionamento che sto per presentare.

Ma è bene procedere con ordine.

Quello che si può senz'altro dire, è che l'attuale cronologia di Dionigi il Piccolo, quella con gli Anni Domini, è collegata con la cronologia Ab Urbe Condita.

Attenzione però, che questo collegamento, non è affatto diretto come appare, ma lo si è stabilito attraverso un passaggio intermedio, pressocchè sconosciuto, ma fondamentale, sul quale, a differenza della controversa collocazione della fondazione di Roma, non ci sono dubbi di sorta da parte degli storici moderni.

Sulle date, cioè, che collegano le due cronologie, attestate fra l'altro da documenti dell'epoca arrivati fino a noi, tutti gli storici, concordano.

Ebbene, se questo passaggio viene interpretato alla luce della tesi esposta, ben evidenti sono i due anni niente, o anni zero, coinvolti nel cambiamento di cronologia.

gli Antichi contavano 
sostanzialmente con 
le dita delle mani Tesi che, è bene ribadire, si fonda sul fatto che, i nostri antenati, contavano con le dita delle mani, e che la loro preoccupazione, designando gli anni, era anche di ricordare che anniversario (di un episodio importante della loro storia), cadesse in un determinato anno tropico, per poterlo poi festeggiare, esattamente, nel giorno previsto.

A questo punto è bene precisare che, nell'antica Roma, la fondamentale cronologia Ab Urbe Condita, convisse sovente con altre cronologie, che consistevano nel contrassegnare gli anni solari con riferimento agli anni di regno di un imperatore, e ciò, anche se quest'ultimo era, nel frattempo, deceduto.

La cronologia cui fa riferimento Dionigi il Piccolo, nella sua lettera al vescovo Petronio (paragrafo S.7), è quella con gli anni di regno di Diocleziano, per la quale l'anno 1 coincide con l'anno 1038 A.U.C. .

Diocleziano Diocleziano, infatti, divenne imperatore nel corso del 1037 A.U.C., e benchè questi detenne il potere fino al 1058 A.U.C., ci fu chi continuò, tranquillamente, a designare gli anni solari, come anni di regno di Diocleziano, ancora per oltre 200 anni, dopo la sua morte.

Ecco ciò che scisse Dionigi il Piccolo, nella sua lettera indirizzata al vescovo Petronio:

"Quia vero sanctus Cyrillus primum cyclum ab anno Diocletiani centesimo quinquagesimo tertio cœpit et ultimum in ducentesimo quadragesimo septimo terminavit, nos a ducentesimo quadragesimo octavo anno ejusdem tyranni potius quam principis, inchoantes, noluimus circulis nostris memoriam impii et persecutoris innectere, sed magis elegimus ab incarnatione Domini nostri Jesu Christi annorum tempora prænotare, quatenus exordium spei nostræ notius nobis existeret, et causa reparationis humanæ, id est, passio Redemptoris nostri, evidentius eluceret."

Che così ho tradotto:

una verosimile immagine dei momenti in
cui Dionigi scrive al vescovo Petronio "E' ben vero che il santo Cirillo ha iniziato il primo ciclo dall'anno Diocleziano centesimo cinquantesimo terzo che termina con il duecentesimo quarantesimo settimo, e che noi adesso si debba continuare con il duecentesimo quarantesimo ottavo, ma, essendo questi un principe tiranno, sarebbe meglio cancellare dalla nostra memoria questo persecutore, contrassegnando gli anni dell'avvenire a partire dall'incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo, perché, come è noto, è l'inizio della nostra speranza e ragione della redenzione umana, con ciò rendendo per sempre luminosa la passione del nostro Redentore."

Dionigi il Piccolo agì di conseguenza, e così, sulle tavole della Pasqua da lui determinate, e che aggiornavano quelle del vescovo Cirillo che si interrompevano nell'anno Diocleziano 247, scrisse: anni Domini Nostri Jesu Christi 532-627.

Questa volta siamo dunque in possesso dei riferimenti storici che ci consentono di collegare, fra loro, tutte e tre le cronologie: quella Ab Urbe Condita, quella con gli anni di Diocleziano, e quella con gli Anni Domini. Non resta che fare dei conticini.

Dionigi il Piccolo, fa dunque corrispondere, l'anno Diocleziano 248 all'A.D. 532.

E' facile allora verificare che, l'anno Diocleziano 1, corrisponde all'A.D. 285.

Siccome, però, l'anno Diocleziano 1 corrisponde all'anno 1038 A.U.C., allora l'A.D. 285 corrisponde all'anno 1038 A.U.C. .

E' facile allora verificare che, l'A.D. 1, corrisponde all'anno 754 A.U.C. .

In sintesi, ho riportato sotto una tabella (la n.2), dalla quale si evince il collegamento fra le quattro cronologie: quella con gli anni olimpici, quella A.U.C., quella con gli anni di Diocleziano, e quella con gli A.D.:



(nota bene: rif.inizio Terzo Mill. è la colonna di riferimento per la determinazione dell'inizio del Terzo Millennio secondo l'attuale cronologia)
anni    anni      anni Ab       anni di       anni     rif.inizio
tropici olimpici  Urbe Condita  Diocleziano   Domini   Terzo Mill.
 ...     ...         |             |            |           |
 ...     ...         |             |            |           |
  22     6,2     fond.Roma         |            |           |
  23     6,3        1/1°           |            |           |
  24      7         2/2°           |            |           |
 ...     ...        ...            |            |           |
 732     184      710/710°         |            |           | 
 ...     ...        ...            |            |           |
 775     194,3    753/753°         |      incarnaz.Gesù     1°anno
 776     195      754/754°         |           1/1°         2°anno
 ...     ...        ...            |           ...         ...
1021     256,1    999/999°         |         246/246°     247°anno
1022     256,2   1000/1000°        |         247/247°     248°anno
 ...     ...        ...            |           ...         ...
1059     265,3   1037/1037°  elez.Dioclez.   284/284°     285°anno
1060     266     1038/1038°       1/1°       285/285°     286°anno
 ...     ...        ...           ...          ...         ...
1307     327,3   1285/1285°     248/248°     532/532°     533°anno
 ...     ...        ...           ...          ...         ...
2774     694,2   2752/2752°    1715/1715°   1999/1999°   2000°anno

2775     694,3   2753/2753°    1716/1716°   2000/2000°   2001°anno
2776     694,4   2754/2754°    1717/1717°   2001/2001°   2002°anno

Alla luce della tesi esposta, le conclusioni che si possono trarre, sono ormai ovvie.

Da subito si può affermare che, i pochi dubbi, relativi all'esistenza dell'anno zero nella cronologia Ab Urbe Condita, non hanno più ragione di esistere, essendo storicamente accertata la presenza degli anni zero nella cronologia con gli anni di Diocleziano, e in quella con gli A.D. .

Anni che, non avendo introdotto il numero zero, i nostri antenati non potevano certo contraddistinguerli come anni zero, ne erano eleganti le designazioni: anni niente o anni senza anniversario.

Semplicemente, ed in modo implicitamente ovvio, essi li hanno contrassegnati rispettivamente come anno dell'incarnazione di Gesù Cristo e anno dell'elezione di Diocleziano, che, con riferimento alla cronologia Ab Urbe Condita diventano: l'anno 753 A.U.C. e l'anno 1037 A.U.C. .

L'istante di partenza, dunque, della cronologia con gli anni Domini, è il primo istante dell'anno solare 753 A.U.C., mentre il primo intervallo (l'intervallo zero) è, esattamente, l'anno 753 A.U.C., e non l'anno 754 A.U.C. .

Quest'ultimo fu infatti designato da Dionigi il Piccolo, seguendo le modalità degli antichi Romani.

E così, l'anno 754 A.U.C. lo chiamò A.D. 1, ovvero A.D. 1°, per rammentare che quell'anno solare cadde il anniversario, ovvero l'anniversario numero 1, dall'incarnazione di Gesù.

l' Annunciazione o Incarnazione Si osservi che l'anniversario che Dionigi il Piccolo pensò che dovesse essere ricordato nei secoli, è quello relativo al momento dell'incarnazione di Gesù, che per la Chiesa, dalla sua fondazione, è distinto dal momento della nascita, collocata il 25° giorno di dicembre, e coincide, esattamente, con il suo concepimento, ovvero con l'annuncio che l'arcangelo Gabriele, fece alla Vergine Maria, 9 mesi prima, ovvero il 25° giorno di marzo.

Anche questa cosa, nel corso dei secoli, l'abbiamo dimenticata, ma comunque, alla luce della designazione degli anni, cadendo entrambi gli anniversari, all'interno del medesimo anno solare, ciò non sposta perfettamente niente in termini cronologici, neanche se si tenta di dare agli anni Domini, il significato di anni dopo la nascita di Cristo.

l' inizio dell'anno 2000 è anche 
l'alba del Terzo Millennio l' inizio dell'anno 2000 è anche 
l'alba del Terzo Millennio l' inizio dell'anno 2000 è anche 
l'alba del Terzo Millennio l' inizio dell'anno 2000 è anche 
l'alba del Terzo Millennio Il primo istante dunque, della cronologia cui attualmente l' alba del Terzo Millennio come 
la scriverebbe Dionigi l' alba del Terzo Millennio come 
la scriverebbe Dionigi fa riferimento quasi tutto il mondo, è il primo istante dell'anno 753 A.U.C., per cui ha, senz'altro fatto bene, chi ha festeggiato l'alba del Terzo Millennio a partire dal primo istante dell'anno 2000.



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