sei sul sito di Giovanni Fraterno

L.15) Designare gli anni
Non è stata la conseguenza dell'adozione di una convenzione, e non ha mai rappresentato un problema. La vera sfida è stata misurare il tempo
il tempo Gli anni, dunque, sono il frutto della discretizzazione del tempo (grandezza continua), e danno corpo ad una grandezza discreta.

Naturalmente, anche per poter discretizzare il tempo, bisogna passare attraverso la sua suddivisione e l'etichettura degli anni, e dei suoi sottointervalli (mesi, giorni, ore, minuti e così via), e solo dopo si contano gli anni e i suoi sottointervalli.

il grosso mattone si compone
di 10 piccoli mattoni il piccolo mattone si compone
di 10 minuscoli mattoni il minuscolo mattone si compone
di 10 microscopici mattoni
Essendo gli anni una grandezza discreta, si potrebbe pensare di etichettarli di nuovo, e partendo questa volta da 1 e non da 0.

Fare però ciò significa astrarsi dal processo di discretizzazione, per cui quegli anni rietichettati, diventano dei semplici intervalli che, col tempo, non hanno più niente a che vedere.

Ha invece senso utilizzare, in alternativa agli anni, come unità di discretizzazione, i secoli o i millenni.

In tal modo l'anno diventa a sua volta un sottointervallo dei secoli e dei millenni, con questi ultimi, naturalmente, che vanno, anche loro, etichettati.

l' omino del conteggio La designazione dei millenni, secoli, anni, mesi, giorni e ore, nel corso della storia dei popoli antichi, penso dunque che non è mai stato un problema. E sicuramente non è avvenuta a seguito dell'adozione di una convenzione, ma, semplicemente, è stata la conseguenza di un ragionamento logico, legato a concetti e a processi mentali, istintivi e primitivi.

La vera sfida è stata, viceversa, quella di misurare il tempo, e nello specifico, quella di stabilire il campione di misura da usare, ovvero stabilire il significato da dare alla frase: da zero ad uno.

l' alternarsi delle stagioni L'1 del conteggio del tempo, è diventato, già millenni fa, per necessità legate ad attività stagionali, l'anno tropico.

papa Gregorio XIII Solo però a partire dall'A.D. 1582 (paragrafo S.12), complice un pò di fortuna, ci si è dotati di un buon campione del tempo. Campione che è alla base del nostro attuale calendario, e che appunto prende il nome di anno calendaristico.

Terra - Luna - Sole Il frazionamento dell'anno in mesi, settimane e giorni, invece, è legato, rispettivamente, alle fasi lunari, alle attività cicliche lunghe, e alle attività quotidiane (cicliche corte).

Si noti che, sebbene il frazionamento dell'anno in settimane, sia alternativo a quello dell'anno in mesi, i loro sottointervalli, ovvero, rispettivamente, i giorni della settimana ed i giorni del mese, coincidono perfettamente.

la cifra che agli Antichi 
non serviva Misurare, si è detto, che è anche mettersi d'accordo su dove fissare l'origine per far partire la cronologia, ovvero gli anni. E questo è avvenuto più di una volta nel corso del millenni, ma, comunque, sempre ripartendo, col conteggio del tempo, dall'istante zero e dall'intervallo zero, ovvero dal concetto, istintivo e primitivo, del nulla.



utenti in questo momento connessi alla rete di siti web di Giovanni Fraterno: