sei sul sito di Giovanni Fraterno
Dibattito n.3
sui newsgroup it.scienza.matematica e it.scienza
I miei interventi, e che, sintetizzati,
mi hanno consentito di dar corpo alla pagina web dal titolo:
3) L'errore dei fisici
( dal 19°/ottobre/2002 al 20°/ottobre/2002 )
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Saturday, October 19, 2002 9:05 AM Subject: l' ERRORE dei fisici. > Nel DISCRETO diciamo: > > se la particella instabile X è più veloce > è perchè fa più scatti elementari, di > conseguenza percorre più spazio. > > Nel CONTINUO invece diciamo: > > se la particella instabile X è più veloce, > siccome il tempo si dilata, di conseguenza > percorre più spazio. > > Fra le due interpretazioni dello stesso identico > fenomeno, non c'è paragone, la spunta sotto > tutti gli aspetti la prima interpretazione, > quella nell'ambito del DISCRETO. > > Ma come è possibile che i Fisici del ventesimo > secolo siano stati costretti a inventarsi > l'assurda dilatazione del tempo ? > > La cosa è abbastanza semnplice, vediamo. > > In base a ciò che i nostri sensi ci dicono, > il movimento ci appare fluente e CONTINUO. > > Ma i nostri sensi potrebbero ingannarci, per cui > in realtà il movimento potrebbe avvenire per SCATTI > elementari, e dunque per SCATTI non ulteriormente > frazionabili (da qui in poi li chiamerò anche solo > SCATTI). > > A SCATTI o CONTINUO che fosse il movimento, ad > un certo punto della sua storia, all'umanità > si è presentata la necessità di confrontare > fra loro i movimenti. > > Confrontare fra loro due movimenti A e B in base > al numero di SCATTI fu ed è impossibile, visto > che non conosciamo l'entità del singolo SCATTO. > > In conseguenza di ciò, i nostri antenati, hanno > cominciato a confrontare i movimenti con un > intervallo di riferimento, il GIORNO terrestre, > il cosiddetto Tempo, e hanno optato per il movimento > CONTINUO, con dunque una distanza fatta NON di un > numero FINITO di SCATTI elementari, ma addirittura > con OGNI distanza, qualunque essa fosse, fatta > viceversa sempre di numero INFINITO di SCATTI > infinitesimi tendenti a niente (da qui in poi li > chiamerò anche solo SCATTI infinitesimi). > > E siccome i movimenti (e in generale i mutamenti) > che occorreva definire erano sempre più repentini, > hanno cominciato a dividere il GIORNO in intervalli > sempre più piccoli. > > Tutto ciò porta a dire: > > - essendo A più veloce di B, A copre una determinata > distanza D in un Tempo inferiore, con entrambi, A e B, > però, che hanno comunque il medesimo "numero" > (l'infinito del CONTINUO) di SCATTI infinitesimi > nel momento in cui A ha coperto tutto D e B solo una > frazione di D (FrD). > > Cosa, quest'ultima, che evidentemente nel movimento a > SCATTI è del tutto falsa, ed infatti: > > - se A è più veloce di B, A copre una determinata > distanza D in un Tempo inferiore, con entrambi, A e B, > però, che NON hanno il medesimo numero di SCATTI > elementari nel momento in cui A ha coperto tutto D e B > solo una frazione di D (FrD) > > Ed al punto che possiamo dire: > > - se A è più veloce di B, A non solo copre una determinata > distanza D in un Tempo inferiore, ma sempre A è in grado > anche di coprire distanze maggiori (A copre D, mentre B > solo FrD). > > Ma a questo punto viene il bello: si scopre cioè che le > particelle instabili coprono distanze maggiori se sono > più veloci, e che è esattamente ciò che è descritto appena > sopra, è cioè ciò che esattamente accade nel movimento a > SCATTI del DISCRETO. > > I Fisici però, legati mani e piedi dal CONTINUO, reputano > che, essendo A più veloce di B, A copre una determinata > distanza D in un Tempo inferiore, con entrambi, A e B, > però, che hanno comunque il medesimo "numero" > (l'infinito del CONTINUO) di SCATTI infinitesimi > nel momento in cui A ha coperto tutto D e B solo una > frazione di D. > > Perchè tutto torni sono di conseguenza stati costretti a > inventarsi l'assurda dilatazione degli intervalli di Tempo. > > Con il Tempo, visto che ignoriamo l'entità di un singolo > SCATTO del movimento, che è lecito invece utilizzare solo > come variabile di comodo per definire numericamente il > movimento a SCATTI. > > Giovanni. ----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Saturday, October 19, 2002 10:35 AM Subject: Re: l' ERRORE dei fisici. > > Malefix ha scritto nel messaggio con ID: > > news:3db11cf9.0@news.dada.it > > adesso me ne vado sul serio. > > Io invece penso proprio di non aver veramente più > niente di nuovo da dire ? > > Ci sarebbero da sistemare e sintetizzare sul sito > con ULTIMUS gli ultimi 4 mesi circa di dibattiti, e > sintetizzare quelli già sistemati da tempo....ma > debbo dire che la SINTESI è molto più noiosa > e meno gratificante dell'ANALISI. > > Ma siccome conto di partecipare, con le nuove > eventuali aggiunte a ULTIMUS, al concorso della > Pirelli per l'anno in corso, credo che mi deciderò > a fare quanto di cui sopra. > > Giovanni. ----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Saturday, October 19, 2002 9:27 PM Subject: Re: l' ERRORE dei fisici. > > Archita ha scritto nel messaggio con ID: > > news:Oqgs9.52109$RO.1304953@twister1.libero.it > > Non credo che il mondo, e con esso > > l'Universo tutto, sia fatto solo di > > piccole caselle. > > Ed invece io penso proprio che l'Universo tutto > sia in sostanza fatto solo di piccole caselle. > > E' la NATURA stessa che c'è lo dice e proprio > attraverso gli esperimenti relativi al MOTO. > > La NATURA, infatti, interrogata (con degli esperimenti) > su piccola e su grande scala, ci restituisce > sistematicamente sempre la medesima velocità > limite, e che è esattamente tipico di un Universo > DISCRETO > (vedi: > ID MESSAGE: news:zmZq9.35637$RO.875726@twister1.libero.it > ovvero > ID MESSAGE:zmZq9.35637$RO.875726@twister1.libero.it ) > > Essendo lo SCATTO elementare del movimento > infimo, abbiamo aggirato la difficoltà a conoscerne > l'entità, inventandoci il TEMPO ed il CONTINUO. > > Quando abbiamo scoperto l'esistenza di una velocità > limite, ormai ritenendo il TEMPO ed il CONTINUO > entità vere della Realtà Fisica, siamo stati costretti > a inventarci l'obbrobrio della dilatazione del TEMPO. > > Il TEMPO dunque, nato per fungere da mediatore > > (visto che ignoravamo ed ignoriamo, ripeto, l'entità > dello SCATTO elementare) > > tra la VELOCITA' e lo SPAZIO, l'abbiamo via via > trasformato stravolgendone la sua funzione, e fino a > farlo diventare un ORRORE LOGICO. > > In realtà le cose stanno in modo molto più semplice > rispetto a quanto si evince dalla dilatazione del TEMPO. > > La Realtà Fisica cioè è DISCRETA, ed infatti esiste > una velocità limite, per cui tutto è FINITO e LIMITATO, > è contemplato il VUOTO e il movimento avviene a > SCATTI. > > Per cui al TEMPO non occorre far ricorso, e nemmeno > per definire numericamente il MOTO. > > Nel movimento a SCATTI, il TEMPO, dunque, non è per > niente contemplato, perchè esistendo lo SCATTO elementare, > esiste di conseguenza un legame diretto tra VELOCITA' > e SPAZIO, visto che essere veloci significa fare più SCATTI > e quindi più SPAZIO. > > Nel DISCRETO dunque resta tutto facilmente spiegato. > > I problemi sorgono invece con il CONTINUO. > > Nel CONTINUO il legame VELOCITA' - SPAZIO è > mediato dall'invenzione del TEMPO, non solo, > ma il CONTINUO stesso ha anche spezzato il > legame che, fra le due suddette grandezze fisiche, > nel DISCRETO esiste viceversa chiaramente, > e proprio attraverso la SCATTO elementare. > > Legame che abbiamo spezzato quando, optando > per il MOTO fluente e CONTINUO, abbiamo > stabilito che, se A più veloce di B, allora A copre > una determinata distanza D in un Tempo inferiore, > con entrambi, A e B, però, che hanno comunque > il medesimo "numero" (l'infinito del CONTINUO) > di SCATTI infinitesimi (che tendono a niente) nel > momento in cui A ha coperto tutto D e B solo una > frazione di D. > > Con il CONTINUO, così, non esistendo più nei fatti alcun > legame diretto fra la VELOCITA' e lo SPAZIO, > quando abbiamo scoperto l'esistenza di una velocità > limite, siamo stati costretti a inventarci la dilatazione > degli intervalli di TEMPO. > > Per cui, invece di dire: > > più la particella instabile X è veloce, più di conseguenza è > grande lo spazio che effettivamente percorre, e ciò visto > che aumentano sempre di più il numero di SCATTI elementari > > diciamo invece: > > più la particella instabile X è veloce, più accentuato è > l'effetto della dilatazione del tempo, e quindi più grande > è lo spazio che effettivamente percorre. > > Giovanni. ----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Sunday, October 20, 2002 9:40 AM Subject: Re: l' ERRORE dei fisici. (inserita AGGIUNTA) > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > ho scritto nel messaggio con ID: > > news:ffjs9.52779$RO.1322460@twister1.libero.it > > .......................................... > > NB: ho inserito un'aggiunta (segnalata nel > corpo del messaggio) che spiega cosa > abbiamo fatto con la dilatazione del tempo: > > ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ > > Archita ha scritto nel messaggio con ID: > > news:Oqgs9.52109$RO.1304953@twister1.libero.it > > Non credo che il mondo, e con esso > > l'Universo tutto, sia fatto solo di > > piccole caselle. > > Ed invece io penso proprio che l'Universo tutto > sia in sostanza fatto solo di piccole caselle. > > E' la NATURA stessa che c'è lo dice e proprio > attraverso gli esperimenti relativi al MOTO. > > La NATURA, infatti, interrogata (con degli esperimenti) > su piccola e su grande scala, ci restituisce > sistematicamente sempre la medesima velocità > limite, e che è esattamente tipico di un Universo > DISCRETO > (vedi: > ID MESSAGE: news:zmZq9.35637$RO.875726@twister1.libero.it > ovvero > ID MESSAGE:zmZq9.35637$RO.875726@twister1.libero.it ) > > Essendo lo SCATTO elementare del movimento > infimo, abbiamo aggirato la difficoltà a conoscerne > l'entità, inventandoci il TEMPO ed il CONTINUO. > > Quando abbiamo scoperto l'esistenza di una velocità > limite, ormai ritenendo il TEMPO ed il CONTINUO > entità vere della Realtà Fisica, siamo stati costretti > a inventarci l'obbrobrio della dilatazione del TEMPO. > > Il TEMPO dunque, nato per fungere da mediatore > > (visto che ignoravamo ed ignoriamo, ripeto, l'entità > dello SCATTO elementare) > > tra la VELOCITA' e lo SPAZIO, l'abbiamo via via > trasformato stravolgendone la sua funzione, e fino a > farlo diventare un ORRORE LOGICO. > > In realtà le cose stanno in modo molto più semplice > rispetto a quanto si evince dalla dilatazione del TEMPO. > > La Realtà Fisica cioè è DISCRETA, ed infatti esiste > una velocità limite, per cui tutto è FINITO e LIMITATO, > è contemplato il VUOTO e il movimento avviene a > SCATTI. > > Per cui al TEMPO non occorre far ricorso, e nemmeno > per definire numericamente il MOTO. > > Nel movimento a SCATTI, il TEMPO, dunque, non è per > niente contemplato, perchè esistendo lo SCATTO elementare, > esiste di conseguenza un legame diretto tra VELOCITA' > e SPAZIO, visto che essere veloci significa fare più SCATTI > e quindi più SPAZIO. > > Nel DISCRETO dunque resta tutto facilmente spiegato. > > I problemi sorgono invece con il CONTINUO. > > Nel CONTINUO il legame VELOCITA' - SPAZIO è > mediato dall'invenzione del TEMPO, non solo, > ma il CONTINUO stesso ha anche spezzato il > legame che, fra le due suddette grandezze fisiche, > nel DISCRETO esiste viceversa chiaramente, > e proprio attraverso la SCATTO elementare. > > Legame che abbiamo spezzato quando, optando > per il MOTO fluente e CONTINUO, abbiamo > stabilito che, se A è più veloce di B, allora A copre > una determinata distanza D in un Tempo inferiore, > con entrambi, A e B, però, che hanno comunque > il medesimo "numero" (l'infinito del CONTINUO) > di SCATTI infinitesimi (che tendono a niente) nel > momento in cui A ha coperto tutto D e B solo una > frazione di D. > > Con il CONTINUO, così, non esistendo più nei fatti alcun > legame diretto fra la VELOCITA' e lo SPAZIO, > quando abbiamo scoperto l'esistenza di una velocità > limite, siamo stati costretti a inventarci la dilatazione > degli intervalli di TEMPO. > > > > ---------- DA QUI PARTE L'AGGIUNTA ------ > > Vediamo di capire meglio perchè. > > Quello che ci dice l'esistenza di una velocità limite > è che è sicuro che esiste un LEGAME DIRETTO fra un > determinato SPAZIO di lunghezza L e la massima VELOCITA' > con la quale può essere percorsa. > > Ed infatti, qualunque sia L, quest'ultima può al massimo > essere percorsa con la velocità limite. > > La mediazione del TEMPO, fra VELOCITA' e SPAZIO, presente > nell'ambito del CONTINUO cioè, in corrispondenza della > velocità limite, svanisce del tutto. > > Per qualunque distanza L, infatti, se ci chiediamo qual'è > la massima velocità con la quale è possibile percorrerla, > sistematicamente rispondiamo: > > qualunque sia la distanza L, la massima velocità con la > quale quest'ultima può essere percorsa è solo e soltanto > la velocità limite. > > Ma a questo era ed è lecito chiedersi: > > nell'ambito del CONTINUO, il TEMPO gioca un ruolo > determinante fra le grandezze fisiche VELOCITA' e SPAZIO, > com'è possibile che proprio in corrispondenza di un fatto > così importante, la velocità limite, il TEMPO smette > addirittura di esistere ? > > La risposta è semplice: > > il MOTO evolve a SCATTI per conto suo, con il TEMPO che > dunque non gioca alcun ruolo EFFETTIVO, ma che ha solo una > funzione MEDIATRICE legata all'impossibilità di conoscere lo > SCATTO elementare del movimento. > > A tutto ciò si può aggiungere che con il comodo impiego del > TEMPO tutto funziona bene fino a quando le velocità in gioco sono > piccole rispetto a quella limite. > > Ma man mano che le velocità crescono, il necessario effetto > MEDIAZIONE del TEMPO finisce per falsare ciò che realmente avviene > nell'ambito del MOTO, e cioè che la VELOCITA' è realmente legata > solo allo SPAZIO e non anche al TEMPO. > > Tanto è vero che l'impiego dell'invenzione CONTINUO-TEMPO, > non segnalandocela (come invece fa il DISCRETO), sbaglia > in pieno proprio in corrispondenza della velocità limite, > anzi ci suggerisce che quest'ultima non deve esistere per niente. > > Quello che a questo punto abbiamo fatto, è ignorare tutti > questi segnali che la NATURA ci ha lanciato, e dando il massimo > del credito possibile all'accoppiata CONTINUO-TEMPO, per evitare > la madornale mancata segnalazione, da parte di questi ultimi, > dell'esistenza di una velocità limite, per far tornare i conti > siamo stati costretti a dilatare gli intervalli di TEMPO, e > secondo una modalità che in progressione tende ad assecondare > esattamente ciò che la NATURA fa con il movimento a SCATTI. > > Peccato che ciò ci induce a dire l'ASSURDO: > > più la particella instabile X è veloce, più accentuato è > l'effetto della dilatazione del tempo, e quindi più grande > è lo spazio che effettivamente percorre > > invece di dire la cosa molto più SEMPLICE: > > più la particella instabile X è veloce, più di conseguenza è > grande lo spazio che effettivamente percorre, e ciò visto > che aumentano sempre di più il numero di SCATTI elementari. > > Giovanni. ----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Sunday, October 20, 2002 3:58 PM Subject: Re: l' ERRORE dei fisici. > > Jurgen Schwietering ha scritto nel messaggio con ID: > > news:Zdxs9.54309$%M1.1389439@twister2.libero.it > > La logica giofriana non si basa sulla logica classica. > > Non scrivere scemenze, e non far finta di > non aver letto i miei due messaggi attualmente > in cima ai messaggi del newsgroup IT.SCIENZA . > > Ovvero quelli rispettivamente con oggetto: > le particelle instabili NON vivono più a lungo ! (DUE) > > e quello con oggetto: > anche i Muoni provano che la Realtà è DISCRETA. > > Grazie a quei 2 miei messaggi, i teorici della dilatazione > del tempo non potranno MAI PIU' DIRE che l'unica > Teoria in grado di dare un senso al fatto che le > particelle sembrano vivere più a lungo è > quell' ORRORE LOGICO della teoria della dilatazione > del tempo. > > Giovanni. ----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Sunday, October 20, 2002 4:38 PM Subject: Re: l' ERRORE dei fisici. > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio con ID: > > > news:ffjs9.52779$RO.1322460@twister1.libero.it > > > Nel movimento a SCATTI, il TEMPO, dunque, non > > > è per niente contemplato, perchè esistendo lo > > > SCATTO elementare, esiste di conseguenza un > > > legame diretto tra VELOCITA' e SPAZIO, visto > > > che essere veloci significa fare più SCATTI > > > e quindi più SPAZIO. > > > pierluigi lombardi ha risposto nel messaggio con ID: > > news:aotvkr$edu$1@lacerta.tiscalinet.it > > Per capire: > > il tuo SCATTO elementare, corrisponde a > > una parte dello spaziotempo del continuo, > > anche se infimo ? > > Lo SCATTO elementare del movimento è > il movimento che fa una particella per > spostarsi da uno spazio elementare (non > ulteriormente frazionabile) a quello appena > adiacente. > > > E' l'unità di misura omnicomprensiva dello > > spazio e del tempo del continuo ? > > Il CONTINUO è un'invenzione matematica > che, sebbene utile, è sconosciuta al mondo > vero, con quest'ultimo che invece contempla > solo ed esclusivamente il DISCRETO, dove > tutto è FINITO e LIMITATO, e dove esiste > il VUOTO e il movimento avviene a SCATTI. > > # > # > # > > > Secondo il mio modo di ragionare, anche nel > > continuo, per essere più veloci significa fare > > più unità spaziotempo e quindi più spazio. > > Il TEMPO nel DISCRETO non esiste per niente, > ma è solo una variabile di comodo, e che infatti > fa cilecca perfino con il MOTO, ed esattamente > quando le velocità in gioco sono elevate. > > E fa cilecca semplicemente perchè con il MOTO, > il TEMPO stesso non c'entra perfettamente. > > E rispetto a quest'ultima cosa c'è una perfetta > sintonia fra la mia teoria del movimento a SCATTI, > e dove il TEMPO non gioca alcun ruolo, e quello > che accade con le particelle instabili. > > Vedi a tal fine i miei due messaggi attualmente > in cima ai messaggi del newsgroup IT.SCIENZA . > > Ovvero quelli rispettivamente con oggetto: > le particelle instabili NON vivono più a lungo ! (DUE) > > e quello con oggetto: > anche i Muoni provano che la Realtà è DISCRETA. > > Grazie a quei 2 miei messaggi, i teorici della dilatazione > del tempo non potranno MAI PIU' DIRE che l'unica > Teoria in grado di dare un senso al fatto che le > particelle sembrano vivere più a lungo è > quell' ORRORE LOGICO della teoria della dilatazione > del tempo. > > # > # > # > > > Secondo il mio punto di vista la dilatazione > > del tempo è dovuta all'uso di strumenti non > > adatti per la misura del tempo in sistemi in > > movimento > > Quello che abbiamo fatto con la dilatazione del tempo, > è ignorare i segnali che la NATURA ci ha lanciato, > e dando il massimo del credito possibile all'accoppiata > CONTINUO-TEMPO, per aggirare la madornale mancata > segnalazione, da parte di questi ultimi, dell'esistenza di > una velocità limite, per far tornare i conti siamo stati > costretti a dilatare gli intervalli di TEMPO, e secondo una > modalità che in progressione tende ad assecondare > esattamente ciò che la NATURA fa con il movimento a SCATTI. > > Peccato che ciò ci induce a dire l'ASSURDO: > > più la particella instabile X è veloce, più accentuato è > l'effetto della dilatazione del tempo, e quindi più grande > è lo spazio che effettivamente percorre > > invece di dire la cosa molto più SEMPLICE: > > più la particella instabile X è veloce, più di conseguenza è > grande lo spazio che effettivamente percorre, e ciò visto > che aumentano sempre di più il numero di SCATTI elementari. > > Giovanni. ----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza,it.scienza.matematica Sent: Sunday, October 20, 2002 7:23 PM Subject: Re: fenomologia e modelli discreti (was: l' ERRORE dei fisici.) > > Jurgen Schwietering ha scritto nel messaggio con ID: > > news:5Pzs9.55329$RO.1401030@twister1.libero.it > > leggi un po' che cosa sia gia' stato fatto > > Falla breve, e se credi rispondi anche solo con > SI o con un NO: > > ti risulta che qualcun altro abbia proposto una teoria > del DISCRETO alternativa alla teoria del CONTINUO > della dilatazione del tempo, altrettanto efficace > quanto la mia ? > > Ti rammento che, grazie alla mia teoria del MOTO > a SCATTI, si riesce a spiegare in modo semplicissimo > ciò che tutti i giorni avviene negli acceleratori con le > particelle instabili. > > A tal fine leggi ciò che è scritto nei miei due messaggi > attualmente in cima ai messaggi del newsgroup > it.scienza. > > Ovvero quello con oggetto: > le particelle instabili NON vivono più a lungo ! (DUE) > > e quello con oggetto: > anche i Muoni provano che la Realtà è DISCRETA. > > Grazie a quei 2 miei messaggi, i teorici della dilatazione > del tempo non potranno MAI PIU' DIRE che l'unica > Teoria in grado di dare un senso al fatto che le > particelle sembrano vivere più a lungo è > quell' ORRORE LOGICO della teoria della dilatazione > del tempo. > > Giovanni. ----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Sunday, October 20, 2002 10:34 PM Subject: Re: l' ERRORE dei fisici. > > pierluigi lombardi ha scritto nel messaggio con ID: > > news:aov3a7$1dk$1@lacerta.tiscalinet.it > > Non mi hai risposto a quanto segue. > > I problemi del continuo, sorgono se gli strumenti > > di misura del tempo sbagliano a segnare il tempo > > in un sistema in movimento. > > Con il variare della velocità e del campo gravitazionale, > > varia la massa dell'oscillatore e di conseguenza il > > periodo di riferimento. > > Se a bordo di un astronave che viaggia a velocità > > prossima a C, vi sono due orologi atomici, uno > > con atomo di cesio come generatore del periodo > > campione di riferimento e uno con un atomo con > > massa maggiore come generatore del > > periodo campione di riferimento, i due orologi, > > segnano tempi diversi, pur viaggiando sullo stesso > > sistema di riferimento, con la stessa velocità e > > nello stesso campo gravitazionale, mentre quando > > il razzo è fermo i due orologi segnano lo stesso > > trascorrere del tempo. > > Secondo il mio punto di vista la dilatazione del tempo > > è dovuta all'uso di strumenti non adatti per la misura > > del tempo in sistemi in movimento. > > Ti ho già risposto, e in sintesi ti ho detto > che non sono per niente d'accordo. > > E lo dico senza entrare nel merito di quello che > hai scritto perchè io sostengo che il TEMPO > non è per niente una grandezza fisica, mentre > tu pensi che lo sia. > > Giovanni.