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A.1) La babele degli anni
Cosa sono, e quanto sono lunghi gli anni della cronologia cristiana.
Terra - Luna - Sole L'anno siderale (o anno astrale) corrisponde al tempo necessario alla Terra per ruotare intorno al Sole, ovvero è il tempo che occorre alla Terra per ritornare al punto esatto dell'orbita da cui è partita, prendendo, come riferimento nel cielo, la posizione fissa di una stella.

La durata dell'anno siderale è di:
365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi
ovvero: 365,256366 giorni.

Gli antichi Egizi, per secoli, hanno misurato l'anno siderale utilizzando, come riferimento, il sorgere annuale della stella Sirio, nel momento in cui la si poteva osservare, mentre incrociava la cima a punta di un obelisco.

La Terra gira anche su se stessa, e questo movimento è la causa del succedersi dei giorni (un giorno è lungo 86.400 secondi).

L'asse intorno a cui ruota la Terra (asse polare) è inclinato, nel senso che il piano di rotazione della Terra, non coincide con il piano della sua orbita intorno al Sole.

Quest'ultimo piano prende il nome di eclittica.

l' alternarsi delle stagioni Questa non coincidenza tra i due suddetti piani, determina l'alternarsi delle stagioni.

E infatti, se l'asse terrestre non fosse inclinato rispetto all'eclittica, l'equatore sarebbe il luogo della Terra, eternamente, meno distante dal Sole.

In effetti, però, l'asse terrestre ha, un'inclinazione, tale che, in giugno, l'emisfero settentrionale, è in linea con il Sole, per cui è estate a nord e inverno a sud.

Mentre, grossomodo, sei mesi dopo, ovvero a dicembre, l'asse terrestre ha, un'inclinazione, tale che, l'emisfero meridionale, è in linea con il Sole, per cui è estate a sud e inverno a nord.

Nel mezzo, l'inclinazione porta l'equatore a essere perfettamente in linea con l'eclittica, contrassegnando gli equinozi, che si verificano a marzo e settembre.

L'anno tropico, o anno solare, è il tempo che le stagioni impiegano per compiere un ciclo e ricominciare, ed è, appunto, la quantità di tempo che passa tra due successivi equinozi di primavera, quantità di tempo ottenuta, in modo sufficientemente accurata, misurando le ombre che si sviluppano, in un anno, su di una meridiana.

l' oscillazione ciclica della Terra La Terra non è perfettamente sferica, e, a causa di questa "imperfezione", le forze gravitazionali, principalmente del "sistema Sole-Terra-Luna", fanno oscillare l'asse polare terrestre, con un ciclo di circa 26.000 anni.

Questa oscillazione ciclica dell'asse polare terrestre, provoca, ogni anno, il fatto che l'equinozio di primavera, arriva, non un anno siderale dopo, ma, attualmente, 20 minuti e 25 secondi prima, della durata di un anno siderale.

L'anno tropico, così, se non ci fossero altri fenomeni in gioco, rimarrebbe, come l'anno siderale, anch'esso immutato nei secoli.

La precessione degli equinozi è, dunque, semplicemente, l'anticipazione, anno dopo anno, dell'equinozio di primavera, in punti spaziali dell'eclittica, sempre più arretrati.

La precessione degli equinozi, è, perciò, un'anticipazione spaziale, e non temporale. L'intervallo di tempo fra due equinozi di primavera, cioè, non tende, anno dopo anno, ad accorciarsi, come comunemente si pensa.

Ipparco Fu Ipparco (564-634 A.U.C.) che, per primo, individuò la precessione, grazie all'alterazione del campo stellare, che quest'ultima provoca.

Isaac Newton Fu, però, Isaac Newton (A.D. 1642-1727) che, per primo, capì veramente il fenomeno. Fino ad allora, gli studiosi, infatti, erano convinti che, la precessione, provocasse anche un'alterazione della durata dell'anno tropico, attestata dalle diverse misurazioni che nei secoli si andavano accumulando, misurazioni in realtà approssimate e/o imprecise.

C'è, però, il fenomeno delle maree, che con la precessione degli equinozi, c'entra, ma solo indirettamente.

il fenomeno delle maree Il fenomeno delle maree, innescato dalle forze gravitazionali in gioco, nel "sistema Sole-Terra-Luna", provoca un rallentamento della rotazione della Terra, intorno al proprio asse polare.

Fino a quando le stagioni avranno senso, questo rallentamento, provocherà una diminuzione della durata dell'anno tropico di circa 1 secondo ogni 200 anni.

Attualmente, l'anno tropico, ha una durata di:
365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi
ovvero: 365,242199 giorni.

E' stato calcolato che, dall' A.D. 1, la durata dell'anno tropico ha seguito, all'incirca, la cadenza bicentenaria (ere), riportata nel successivo schema:

   (1 -  199) ---- 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 55 secondi
 (200 -  399) ---- 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 54 secondi
 (400 -  599) ---- 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 53 secondi
 (600 -  799) ---- 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 52 secondi
 (800 -  999) ---- 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 51 secondi
(1000 - 1199) ---- 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 50 secondi
(1200 - 1399) ---- 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 49 secondi
(1400 - 1599) ---- 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 48 secondi
(1600 - 1799) ---- 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 47 secondi
(1800 - 1999) ---- 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi
(2000 - 2199) ---- 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi
La durata dell'anno tropico nell'A.D. 1 è stata, quindi, di circa:
365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 55 secondi.

Pertanto, l'entità dell'accorciamento dell'anno tropico, a partire dalla nascita di Gesù, è stato all'incirca di 10 secondi.

Si è appena detto che la durata dell'anno tropico per la nostra era è di:
365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi; insomma, circa:
365 giorni e 6 ore (anno giuliano)
ovvero: 365 giorni e 1/4
ovvero: 365,25 giorni.

In relazione, dunque, alla nostra era, fra l'anno tropico, e l'anno giuliano, c'è una differenza di 11 minuti e 15 secondi (e cioè 675 secondi). Insomma, l'anno giuliano risulta più lungo, rispetto all’anno solare, della 128-esima parte di un giorno (86.400/675 = 128).

Riepilogando, si sono distinti gli anni:

anno siderale:
365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi
ovvero: 365,256366 giorni

anno tropico:
365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi
ovvero: 365,242199 giorni

anno giuliano:
365 giorni e 6 ore
ovvero: 365,25 giorni.

Ma esistono ancora altri due anni, altrettanto importanti, e di cui faremo la conoscenza andando avanti nella lettura
(paragrafo S.12), ovvero:

anno alfonsino:
365 giorni, 5 ore, 49 minuti e 16 secondi
ovvero: 365,242547 giorni

anno calendaristico:
365 giorni, 5 ore, 49 minuti e 12 secondi
ovvero: 365,2425 giorni.

L'anno alfonsino è più corto, rispetto all'anno giuliano, della 134-esima parte di un giorno. Il suo valore è, dunque, quello sopra riportato, proprio perchè 86.400 secondi, ovvero 1 giorno, diviso 134, è pari 644 secondi, ovvero pari a 10 minuti e 44 secondi.

Come vedremo (paragrafo S.12), 400 anni calendaristici dell'attuale sistema cronologico, racchiudono sempre lo stesso numero di giorni, ovvero 146.097 giorni.

Se facciamo 146.097 diviso 400, otteniamo appunto il cosiddetto anno calendaristico, ovvero un anno lungo 365,2425 giorni, ovvero lungo 365 giorni, 5 ore, 49 minuti e 12 secondi.

Ebbene, tale anno calendaristico, è solo di 27 secondi maggiore dell’anno tropico relativo all’era in corso.

Per conoscere pertanto il numero di anni necessari a che si perda 1 giorno, basta fare 86.400 diviso 27, ottenendo con ciò 3.200 anni.



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