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Non solo AT - Strumenti finanziari
 
Indice 'Strumenti Finanziari'

  

(Warrant e Covered Warrant)

 Volatilità

a cura di: Salvatore Guarino
 
Liberamente tratto da:
Cedborsa.it -CitibankN.A. - Tenfore
Indice 'Warrant e CW'

 

Che cosa si intende per volatilità? Perché questa è così importante nella valorizzazione di un warrant? La volatilità è un indicatore statistico che si propone quale misura della velocità di movimento del mercato.
Quei mercati caratterizzati da movimenti lenti e diluiti nel tempo, sono definiti low volatily markets, ovvero mercati a bassa volatilità.
I mercati caratterizzati da movimenti repentini e concentrati in lassi temporali piuttosto brevi sono invece definiti high volatily markets, ovvero mercati ad elevata volatilità.
Si è visto in che modo il movimento dell'attività sottostante influenzi il prezzo di un warrant a parità di altre condizioni. E' facile comprendere, quindi, come la velocità dei movimenti di quest'ultimo e la possibilità di prevederli, siano di grande importanza tanto dal punto di vista dell'emittente dei warrant quanto dal punto di vista dell'investitore, essendo entrambi esposti al rischio ad esso connesso.
La ragione per cui i premio di un warrant è influenzato dalla velocità dei movimenti del mercato sottostante può risultare subito più chiara se si considera che, in un mercato che si muove con sufficiente rapidità, il sottostante del warrant avrà maggiori chances di avvicinarsi, se non addirittura superare, lo strike del relativo warrant.
Viceversa si capisce come tale probabilità si riduca in modo piuttosto consistente in mercati caratterizzati da movimenti lenti o relativamente stabili.


Quanto più il prezzo di una attività finanziaria (sia essa una divisa, indice di Borsa, titolo azionario o tasso di interesse) è instabile, tanto maggiore è il prezzo del warrant ad esso relativo.
Chi emette warrant, quindi, sopporta un rischio che cresce al crescere dell'incertezza dei corsi futuri, ovvero al crescere della volatilità quale misura del grado di instabilità nell'andamento dei prezzi futuri. In modo del tutto speculare, l'investitore in warrant potrà a sua volta beneficiare di un andamento non lineare delle attività sottostanti, grazie alla presenza di particolari opportunità di guadagno generate proprio dall'andamento non lineare dei corsi.


Le quotazioni delle attività finanziarie, in particolare dei titoli azionari, sono solite muoversi in maniera assolutamente casuale - ovvero seguendo le cosiddette random walks - tanto in momenti di rialzo, quanto in fasi di ribasso.

ESEMPIO

Consideriamo l'azione Effe il cui prezzo è di Lit. 4.000 ed il suo possibile movimento in un orizzonte temporale di un anno. Supponiamo, inoltre, che il tasso di crescita del titolo in questione sia dell'8,5% annuo. Allo scadere dell'anno ci si aspetta che l'azione Effe abbia raggiunto quota 4.340.lire. Nel raggiungere tale prezzo, il titolo Effe potrà muoversi in modo lineare (ovvero seguendo un andamento del tipo A nel grafico qui sotto), oppure in modo erratico (ovvero seguendo un andamento del tipo B).

 Come è possibile osservare, ci sono punti della curva B che si trovano ben al di sopra e ben al di sotto dei corrispondenti punti della curva A. Tali punti rappresentano opportunità di guadagno che non esisterebbero in assenza di volatilità. Infatti può verificarsi che l'azione Effe raggiunga dopo quattro mesi il livello che avrebbe raggiunto dopo 11 mesi in ipotesi di crescita costante.  Volatilità

 

 

Volatilità storica
Alla luce delle considerazioni appena fatte, si capisce come una stima della volatilità futura sia di fondamentale importanza nel calcolo del premio di un warrant, qualsiasi tipo di modello matematico si prenda a riferimento. Sebbene, per ovvi motivi, non sia possibile conoscere la volatilità futura di un 'attività finanziaria, un buon punto di partenza può consistere nella osservazione dei valori assunti dalla volatilità nel passato.
Quest'ultima è definita appunto volatilità storica.

Se, ad esempio, negli ultimi cinque anni la volatilità dell'azione Omega non è stata mai inferiore al 10% e mai superiore al 30%, sarà plausibile attendersi che in futuro, a meno di circostanze od eventi particolari, la volatilità del titolo in questione resti compresa nell'intervallo 10%-30%.
Naturalmente l'ampiezza di un simile intervallo non consente ancora la formulazione di stime puntuali sul futuro valore della volatilità, ma costituisce già una buona base per le aspettative sui futuri movimenti della stessa. Numerosi sono i modelli che consentono il calcolo della volatilità storica, la maggior parte dei quali contempla la presenza di due parametri fondamentali:

  • il lasso temporale in riferimento al quale si intende calcolare la volatilità storica (10 giorni, 6 mesi, 5 anni...)
  • l'intervallo di tempo che intercorre tra le diverse variazioni di prezzo (variazioni infra-giornaliere, giornaliere, settimanali, mensili..).

 

Generalmente si assume quale indicatore della volatilità lo scostamento quadratico medio di una serie di variazioni percentuali giornaliere dell'attività finanziaria.
La formula utilizzata fornisce la volatilità su base annua (ovvero su 255 giorni lavorativi): mentre il campione di dati comunemente utilizzato per la rilevazione della volatilità è generalmente compreso tra 1 e 6 mesi. Considerando un campione mobile che si muove compiendo un numero costante di variazioni giornaliere, è possibile osservare che la volatilità è tutt'altro che stabile e che l'impresa di stimare correttamente la volatilità media futura è tutt'altro che immediata.

 

Volatilità implicita
Non potendo osservare direttamente la volatilità futura, abbiamo visto che un metodo ragionevole può essere quella di stimarla sulla base dei valori da essa assunti nel passato.

Un metodo alternativo può consistere nel considerare la volatilità come variabile endogena al modello utilizzato per calcolare il premio di un warrant, giungendo alla determinazione della stessa in maniera residuale una volta noto il prezzo del warrant o della opzione in questione.


In altre parole: dato il prezzo di un warrant se manteniamo costanti tutte le altre variabili che concorrono all formazione di quest'ultimo, quale valore di volatilità dovremmo inserire nel modello di calcolo affinché si possa ottenere esattamente il prezzo di cui sopra?
Il valore che si ottiene in risposta a questa domanda è noto come volatilità implicita. Poiché la volatilità implicita è espressa in funzione delle prime cinque variabili che determinano il prezzo del warrant, nonché del prezzo di mercato del warrant stesso, si capisce come essa si presti ad essere utilizzata per confrontare warrant o opzioni con diverse caratteristiche.

In pratica, la volatilità implicita nel prezzo di un warrant non è altro che una misura "dell'appetito" degli operatori nel vendere o comprare opzioni. Quanto maggiore è il numero di venditori di warrant od opzioni, tanto più elevata sarà la volatilità implicita quotata dal mercato e viceversa.


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Bibliografia: Financial Advisor
Di Lorenzo: Guadagnare in borsa...Ed. IlSole24ore
Pring M. Technical Analysis Explained- Mac Graw Hill
Edwards R.D. Magee j -Technical Analysis of Stocks Trends- Boston
S.Guarino - Introduzione all'analisi Tecnica - Università popolare Napoli Nord

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