Napoli - La Villa Comunale
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Questo tratto del lungomare ha alle spalle la Villa Comunale, un insieme di giardini pubblici che si estende per più di un chilometro tra Piazza della Repubblica e Piazza Vittoria. Fu realizzata tra il 1778 e il 1780 su ordine del re Ferdinando IV di Borbone, che volle creare un giardino tra la Riviera di Chiaia e la spiaggia vera e propria. All' inizio fu chiamata Villa Reale: il primo tratto fu inaugurato nel 1781 e fu ampliata in seguito più volte, fino alla forma attuale. Il primo giardino della Villa fu progettato dall' architetto Carlo Vanvitelli e realizzato dal giardiniere reale F. Abate. Fu poi completata nel 1834 dall' architetto Stefano Gaffe. Nel 1869 il suo nome fu cambiato in Villa Comunale, una volta entrati nel nuovo contesto politico dello stato italiano. L'ingresso principale su Piazza Vittoria è ornato di statue in stile neoclassico ed immette in un ampio viale che attraversa tutta la Villa in senso longitudinale. Tra i viali della Villa Comunale trovano poi posto numerosi monumenti di vari scultori meridionali dell' Ottocento e primo Novecento. Il più apprezzato e famoso è quello dedicato al generale napoletano Armando Diaz (1861-1928) che divenne Capo di Stato Maggiore dell' Esercito Italiano durante la Prima Guerra Mondiale, sostituendo il generale Cadorna dopo la disfatta di Caporetto e guidando l' Italia alla successiva riscossa fino alla vittoria finale. Il monumento è del 1936. Oltre ad alcune fontane (la più famosa delle quali è la fontana detta "delle paparelle", così chiamata perché ospitava alcune oche, costituita da una tazza monolitica di porfido rinvenuta a Paestum) nella Villa Comunale trova posto la Stazione Zoologica, fondata nel 1872 da alcuni studiosi tedeschi. Essa ospita il più antico aquarium d' Europa, destinato allo studio esclusivo delle specie ittiche presenti nel Golfo di Napoli. Alle spalle della Villa Comunale corre la Riviera di Chiaia, un tempo splendido lungomare, oggi solo una arteria cittadina vitale per il deflusso del traffico automobilistico, in cui i palazzi d' epoca si alternano a meno raffinate palazzine residenziali. Tra di essi trova posto la Villa Pignatelli, oggi sede del Museo Principe Diego Aragona Pignatelli Cortes, dopo la donazione fattane allo Stato italiano nel 1952 dalla principessa Rosina Pignatelli di Monteleone. Arriviamo infine a Piazza Vittoria, che prende il nome dalla prospiciente Chiesa
di Santa Maria della Vittoria, fondata nel 1628 per ricordare la vittoria di
Lepanto del 1571, per volontà di Donna Giovanna d' Austria, figlia proprio del
comandante in capo della flotta cristiana vincitrice Don Giovanni d' Austria.
Via Caracciolo si conclude a lato di questa piazza, ai piedi del Monumento ai
Caduti del Mare, costituito da un alto basamento su cui fu posta una colonna
romana ritrovata in Via dell' Anticaglia.
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