Lago di Santa Croce, 1980 e dintorni. Tinca, eheheh ! La tinca l'ho vista per una frazione di secondo. Racconto come e quando.
Eravamo in barca, Molaschi 'l colocator ", Angelo mio figlio e nonobepi. Si stava pescando con i "ciuci", si ma quelli prima maniera,
quelli fatti con l'ancoretta, e con la guaina dei fili elettricici colorata . Erano i primi, quelli che il dotór Brino
mi regalò. Eravamo agli albori della pesca coi ciuci.
Stavamo sperimentando sta ròba che il dotór diceva miracolosa. Era vero, funzionavano i ciuci fai da te del dotor.
Pescavamo su tre/quattro metri di acqua. Angelo, dimostrava particolari attitudini a questo tipo di pesca. Agganciava due/ tre
persici a lancio. Poi man mano che il sole si alzava, le catture diminuivano. Ad un tratto Angelo sentì la canna pesantissima,
aveva poco più di dieci anni allora. Recuperava il mulinello a fatica, ad un certo punto affiorò sul pelo dell'acqua una
tinca, aveva
la bocca completamente aperta. Sfortuna volle che in barca non ci fosse nemmeno un guadino. La bella tinca pensò bene di
levare il disturbo e ritornarsene nei fondali del lago; salutandoci con uno sberleffo, pienamente meritato da noi
tre. Inutile raccontare dell'immenso dispiacere del povero Angelo. Quella fu l'unica occasione in cui ebbi la fortuna di vedere una tinca ..... da vicino.
nònobèpi
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