1998 - 2006 Dalla rivista Pescare - Editoriale Olimpia - luglio 1979 : I Persici di Alpago - di Adriano Piazzesi pag. 2 |
Antonio Brandi attuale caporedattore della rivista Pescare
.....trasmette al polso del pescatore.
E' la cosa più divertente di questa tecnica sta proprio nel
fatto che non si deve recuperare subito il pesce, ma si deve invece attendere con il piombo sempre vicino al fondo, che altri persici si attacchino ai rimanenti « ciuci ». E così con la canna percorsa dalle vibranti scosse che le codate dei persici le imprimono, e con il vettino piegato fino all'inverosimile, si recuperano tre quattro e spesso anche cinque esemplari alla volta.
ll «pieno», o per usare un termine da poker il « full », spetta solo agli esperti ed infatti in tre ore di pesca non siamo mai
riusciti a tirar su cinque pesci in un solo colpo, mcntre il signor
Casagrande non faceva che metterci sotto il naso una cinquina di persici dietro l'altra.
Meno male pero che il giorno dopo giocando in casa, abbiamo avuto l'occasione di rifarci abbondantemente con le trote del Piave, dato che noi ne abhiamo prese tre a testa mentre Casagrande, facendo una magra figura, ne ha prese soltanto... cinque!! Ma forse e meglio
lasciar perdere e ritornare al discorso sul lago di Santa Croce
che con i suoi otto chilometri quadrati di superficie ospiti un
patrimonio ittico veratmente abbondante e vario. In
origine la superfiicie del lago era molto piu piccola di quella attuale e anche il suo livello era di sei metri piu basso. Nel 1920
furono approntati dei grandiosi lavori per motivi idroelettrici e
l'ENEL, costruendo una diga ponte sul Piave a Soverzene, alimento con un canale lungo una decina di chilometri, le acque del lago con quelle del fiume Piave. Attualmente il lago tocca la massima profondità di 44 metri e le sue acque alimentano numerose centrali
idroelettriche. Un tempo la popolazione itiica era costituita da
quasi tutti i pesci d'acqua dolce, fatta eccezione proprio per il persico che costituisce oggi la specie piu diffusa e pescata. Il
persico reale fu itiimesso verso il 1936 da un marcsciallo dei
carabinieri che si trovava in va canza nella conc t dell'Alpago.
Oltre al persico reale il lago di S. Croce ospita carpe, cavedani, alhorelle che i locali chiamano «argentine», e una rarissima razza di trota autoctona che gli ittiologi hanno catalogato con il nome di trota genevitata.
Questa trota, il cui nome nonostante la noitra perizia in materia ci era completamente sconosciuto, e un vero e proprio fossile vivente dato che da essa secondo il Brehém derivano tutte le allre razze di trote europee il dottor Rolando Brino che e il presidenle della Società Pescatori Alpago, oltre ad averci illuminato in proposito, ci ha anche raccontato un aneddoto storico che riguarda uno degli studiosi che avevano parlato della trota genevitata. Il principe Chigi, che aveva scritto un trattato scientifico su questa trota aveva un assistente, che trovandosi a pescare nel torrente Sangro in Abruzzo, ebbe la sventura di catturare un;t di queste famose genevitate. Al poveretto evidentemente era sfuggita proprio questa pubblicazione e credendo di fare cosa grata al suo superiore, battezzo la misteriosa trota con il nome di trota Chigi. F. cosi, non appena quest"ultimo venne a conoscenza di una simile hestialità.
licenziò immediatamente il suo assistente che credo sia passsato alla storia come il pescatore che abbia pagato il più caro prezzo la cattura di una trota. La trota genevitata che ha una livrea argentea con rade macchie nere, e oggi presente solo nel bacino idrografico del Piave, e anche noi abbiamo avuto la fortuna di catturarne una di 37 cm. proprio nel lago di S. Croce. Oltre a questa trota ci sono poi le fario e le trote di lago, anche se la presenza di salmonidi nelle acque del S. Croce e molto limitata rispetto a quella dei persici reali, che come dicevamo rappresentano la specie di gran lunga piu numerosa. Tempo fa c'erano anche molti lucci che purtroppo, a causa dei frequenti sbalzi del livello del lago prodotti dalle centrali elettriche, sono notevolmente diminuiti. A parte questo pero, il lago di S. Croce puo essere considerato tutt'ora una vera a propria oasi naturale, dove il pescatore puo davvero trovare di tutto. |