1998 - 2006 Dalla rivista Pescare - Editoriale Olimpia - luglio 1979 : I Persici di Alpago - di Adriano Piazzesi pag. 3 |
I PESCATORI DEL SANTA CROCE I pescatori della provincia di Belluno ed in particolare quelli della zona di AIpago non sono pienamente d'acccordo su come vengono stabilite le chiusure della pesca nella loro zona. Partendo da un concetto prettamente venatorio, gli amministratori della provincia hanno portato anrche nel settore pesca, quella tecnica di divieti di allività giornaliera che già nella caccia hanno trovulo upplicazione.
Cosi nel Bellunese ad esempio non si può pescare il Mercoledì ed il Giovedì. Poi gli stessi amministratori hanno considerato acqua da
salmonidi tutte quelle della provincia, comprendendo in esse anche il lago di Santa Croce che prevalentemente è abitato da persici. II che vuol dire chiudere la pesca al persico nel periodo migliore, cioè nel periodo in cui è chiusa la pesca aisalmonidi.
Per quanto ci riguarda dobbiamo far notare che il sistema di chiusura attuato nel Bellunese è pressochè assurdo. Va bene per' la caccia, dove la presenza di cacciatori nel bosco vuol quasi sempre dire uccisione di capi di selvaggina, ma non nella pesca, dove I'iniziativa non è presa, come nella caccia. Pei cui fare uno o due
giorni di chiusura, non risolve un gran che, considerando poi che il lago di Santa Croce e così pieno di persici che si potrehbe addirittura pensare ad un feno meno involutivo di nanismo entro breve periodo. I pescatori di Alpago in pratica vorrebbero che questi giorni di chiusura settimanale di pesca fossero aboliti e vorrebbero più che altro che, fermo restando il divieto di pesca alle trote, presenti in pochi esemplari nel lago, la pesca fosse aperta anche in
periodo di chiusura ai salmonidi. Questo perché il lago di Santa Croce, ripetiamo, è un lago da persici reali, e non da salmonidi e tutti sanno, anche gli amministratori di Belluno, che la cattura del persico in pieno inverno non danneggia per niente la specie ittica.
Nel lago i persici vengono pescati dalla barca con delle
esche artificiali di gomma chiamati «ciucci» che sonoinnescati sull'amo a mò di camola. I «ciucci» sono una specialità «svizzera»
che una ditta di Puos d'Alpago, la rivendita di pesca Canei, si procura direttamente nella Confederazione Elvetica. Nelle foto di quest'articolo si possono chiaramnente notare i «ciucci» innescati.
Grazie alla rivista Pescare - Editoriale Olimpia
Carissimi Antonio ed Adriano. |