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Il Fico maledetto

Sbigottiti i discepoli chiedono: "Come mai il fico si è seccato immediatamente?".

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Vangelo - Matteo [21,19-22]

Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: "Non nasca mai più frutto da te". E subito quel fico si seccò. Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero: "Come mai il fico si è seccato immediatamente?". Rispose Gesù: "In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete".

Esegesi - Matteo [21,19-22]

Il fico è una pianta particolare: alla base delle foglie sono inserite le gemme a fiore che, schiudendosi, danno origine a un'infiorescenza chiamata siconio; nella stagione primaverile, prima ancora che le foglie abbiamo finito di schiudersi e crescere, dal siconio maturano i fioroni, veri e propri frutti di fico che si formano dalle gemme presenti sull'albero dall'autunno precedente. In Palestina, e specialmente a Betania dove il clima è caldo, le piante di fico hanno frutti quasi tutto l'anno; inoltre si è soliti lasciare sulle piante quei fichi che, per il sopraggiungere dell'inverno non sono giunti a maturazione; questi, al muoversi della linfa con i primi tepori, diventano molli e saporiti.

Così Gesù, viste le foglie, sperava di trovare sicuramente, su quel fico incontrato lungo la strada, qualche frutto capace di saziare la sua fame. Questo fico bellissimo da vedersi, ornato da una folta chioma di foglie rigogliose, non ha però frutti, sicché Gesù, con fermezza e in modo inaspettato, esclama: "Non nasca mai più frutto da te". E subito quel fico si secca, lasciando sbigottiti i discepoli che chiedono: "Come mai il fico si è seccato immediatamente?".

Gesù, attraverso questa parabola, intende manifestare sia una verità, sia un insegnamento spirituale. Alla domanda dei discepoli, difatti, risponde con "Se avrete fede ..." e il valore che qui assume il verbo "avere" coniugato al futuro e in forma dubitativa ha per i suoi discepoli, che sono a lui vicino, il significato di un rimprovero, della constatazione da parte di Gesù che sono ancora "uomini di poca fede": sono come quel fico bellissimo da vedersi, ma privo di frutti. Attenti, dunque, a non farvi trovare nella stessa condizione del fico, quando Gesù verrà a cercare i suoi frutti, altrimenti sarete distrutti!

I discepoli hanno abbandonato casa e famiglia; hanno seguito il loro Maestro nel lungo peregrinare attraverso la Galilea, la Samaria e la Giudea per ben tre anni; hanno osservato i miracoli, le guarigioni e le liberazioni; hanno assistito alle Sue predicazioni; hanno condiviso con Gesù cibo e fatiche ... Ma ora si sentono dire dal Maestro che non hanno fede! E l'affermazione di Gesù è talmente vera che, poco dopo questo episodio, quando entrerà in Gerusalemme per andare incontro al terribile patibolo della croce, si ritroverà con Giuda che lo tradisce, Pietro che lo rinnega e con tutti gli altri, tranne uno, che scappano e si nascondono per paura, lasciandolo completamente solo.

Davanti al fico sterile, Gesù lascia dunque ai discepoli uno dei suoi ultimi insegnamenti: un forte richiamo ad avere fede, a consegnarsi con fiducia completamente a Lui, a non dubitare, a non esitare nel lasciare tutto per seguire Lui! Certo, era un appello rivolto ai discepoli di allora che lo videro agire e professare fino agli ultimi istanti; ma, travalicando i secoli, è un appello che giunge e resta valido anche per noi oggi: non tanto per gli atei o per i non credenti, che scientemente hanno deciso di intraprendere strade lastricate di denaro e successo, ma per i cristiani che dicono di stare con Lui, cristiani che sono nella sua Chiesa, pregano, frequentano i sacramenti, compiono forme devozionali, opere di carità, e forse hanno anche l'onore di essere Sacerdoti, Pastori, Vescovi o Cardinali ...

No, tutto questo non basta per essere davvero "cristiani"! Occorre essere nella condizione di produrre frutti quando Lui verrà a cercarne, altrimenti si sarà destinati a rinsecchire, a essere esclusi per sempre dalla possibilità di gemmare, germogliare e fruttare.

La discriminante è quindi la fede! E non solo: "Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete". Ecco la drammatica conseguenza: senza fede c'è solo distruzione e morte, con la fede si possono fare cose straordinarie perché si è in comunione con Dio, con la fede si abbandona l'uomo carnale per entrare nella dimensione dell'uomo spirituale, nel Regno di Dio e infine nell'eternità, pregustando già in questa vita amore, pace e gaudio.

Consegnarsi completamente a Gesù, ovviamente dopo averlo conosciuto perché amare e darsi totalmente a una persona senza conoscerla è impossibile, è una questione di vita o di morte, di infelicità o di vera beatitudine, qui e ora, presente ed eterna. In altre pagine dedicate, descriveremo questo importante cammino.