Suocera di Pietro


Gesù guarisce la suocera di Pietro

Monastero

Guarigione della suocera di Pietro
Gesù va in casa di Pietro e scorge che la suocera è a letto in preda ad una grande febbre, si avvicina e la aiuta ad alzarsi. La sostiene prendendola per mano.

Questo racconto mette in risalto la delicatezza che ha Gsù per le persone che sono in stato di sofferenza.

Nei momenti di prova, quando la malattia ci assale, chiediamo aiuto a Gesù affinché ci prenda per mano, ci assita, ci sani per continuare la nostra missione terrena.

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Vangelo - Matteo [8,14-18]

Lasciato il centurione, Gesù entrò nella casa di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre scomparve; poi essa si alzò e si mise a servirlo. Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola e guarì tutti i malati, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie. Vedendo Gesù una gran folla intorno a sé, ordinò di passare all'altra riva.

Esegesi - Guarigione della suocera di Pietro

Dopo la guarigione del lebbroso e del servo del centurione, Matteo continua a riportare altri esempi delle guarigioni fatte da Gesù, inizia con i segni di liberazione. Difatti "Venuta la sera gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola" e "Guarì tutti i malati": Matteo pone questi eventi in successione per indicare che è iniziata la missione di Gesù; i segni della sua messianicità riportati nel testo evangelico di Matteo sono l'Insegnamento (la folla lo segue per ascoltarlo), la Liberazione (scaccia i demoni), la Guarigione (risana tutti i malati che gli si presentano). Matteo specifica che Gesù incarna il compimento del messaggio predetto dal profeta Isaia: "Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie".

Per interpretare correttamente questo passo occorre seguire ciò che dice la Sacra Scrittura.
Il libro di Giobbe si apre con il Diavolo che lancia la sfida a un uomo fedele e giusto davanti a Dio, perché deve provarlo. Ecco dunque sopraggiungere l'infermità e la malattia, con le quali il Diavolo vuole destabilizzare il rapporto che ha l'uomo con Dio. È come se il Diavolo ci dicesse: "Adesso voglio vedere cosa fa Dio nella tua vita e quanto veramente tu confidi ancora in Lui".

Questa è la situazione nella quale sopraggiunge lo scoraggiamento che ci fa affermare: "Dio mi ha abbandonato, Dio non mi guarda più, Dio mi lascia solo". È la grande tentazione, perché il mezzo con cui il Diavolo sfida Dio colpendo l'uomo. Giobbe, terminata la prova, non ritorna l'uomo di prima, ma un uomo più forte di prima, perché Dio interviene a sconfiggere questa azione diabolica.

Per Isaia il Messia avrebbe liberato l'uomo dall'infermità e dalla malattia prendendo su di sé le nostre malattie e le infermità. Per Matteo il Messia è venuto a svelarci che la radice di ogni infermità e ogni malattia è Satana. Dunque, Gesù è venuto a sconfiggere l'opera del diavolo, a dare all'uomo la certezza che Dio è più forte e a riportare nell'uomo la capacità di sconfiggere le malattie e le infermità.

Dal Vangelo si evince questo schema: Gesù guarisce i malati e tutti i malati sono affetti da malesseri e attacchi indotti dagli spiriti, perché per Gesù la malattia è un'azione diabolica. Per sconfiggere la malattia il Messia deve sconfiggere il potere di Satana: i Vangeli riportano la guarigione del lebbroso, del servo del Centurione e della suocera di Pietro; ma non tutti i malati guariscono: solo quelli che vanno da Gesù e ripongono in Lui piena fiducia, perché "solo in te noi possiamo avere la guarigione". Gesù guarisce sempre in quest'ottica, per questo usa espressioni come "la tua fede ti ha salvato" oppure "la tua fede ti ha guarito".

Al Centurione addirittura augura: "Sia fatto secondo la tua fede", e la sua fede - riconoscere senza esitazione che Gesù ha in sé la forza per sconfiggere la malattia - gli permette di capire che la malattia del suo servo non è solo una questione fisiologica, ma qualcosa di più profondo, legato allo spirito: "non venire a toccare il mio servo, non venire a fare nessun atto fisico, mi basta la tua parola. Dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito". E Gesù dice proprio quella parola: "Sia fatto secondo la tua fede".

Non sono servite né cure, né medicine, ma l'azione di forza che sconfigge il diavolo, quel Diavolo che teneva prigioniero il servo del Centurione e non gli permetteva di esprimere attraverso la salute del corpo la sanità del suo spirito.

Rivolgiamoci a Gesù con fede, lasciamoci guarire da Lui che libera corpi e spiriti salvandoli dalle catene e dalle infermità diaboliche, e per la fede, nella fede saremo sanati.