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...è davvero un magna magna...

La crisi della giustizia e del Berlusconismo secondo Marco Travaglio

13/10/2010

Di F. Allegri

Oggi commenterò un nuovo video – messaggio di Marco Travaglio come trascritto dal blog di Corrias, Gomez, Travaglio; mi riferisco a quello del 14 giugno 2010 e titolato “Dead Berlusconi Walking”.

Si tratta di una lunghissima riflessione (8 cartelle) divisa in 4 parti così titolate:

1) la non giustizia italiana;

2) Napolitano l’incorreggibile;

3) Depistaggi di massa;

4) Agli ordini di Licio Gelli.

Come vedete la carne al fuoco è tanta e lo stesso Travaglio parlò di guazzabuglio informativo!

Al centro della vasta riflessione c’è la vera crisi della giustizia italiana così come è stata criticata dai vari organismi europei. Io vado subito controcorrente e dico che il nostro sistema è migliore di molti altri e a livello di inchieste fatte non siamo secondi a nessuno, credo che Travaglio concordi con me. Tutti i nostri scandali sono dovuti alla geopolitica, per 60 anni siamo stati un staterello di confine e quasi disarmato, la disinformazione e gli intrighi hanno fatto il resto.

Ora posso guardare la presunta non giustizia italiana e concordare con Travaglio quando dice: “ …. PER QUALE MOTIVO, PERCHÉ FA TROPPE INTERCETTAZIONI? PERCHÉ SI ARRESTA TROPPO? ESATTAMENTE IL CONTRARIO, PERCHÉ C’È TROPPO LASSISMO, TROPPA IMPUNITÀ, TROPPE LEGGI CHE PORTANO IMPUNITÀ, PRESCRIZIONE TROPPO BREVE, LA PRESCRIZIONE ASSURDA PERCHÉ CONTINUA A DECORRERE ANCHE DOPO LA CONDANNA IN PRIMO GRADO IN APPELLO, NONCHÉ DOPO IL RINVIO A GIUDIZIO, LA POSSIBILITÀ INFINITA DI FARE RICORSI SENZA PAGARE MAI PEDAGGIO, INFINITI FORMALISMI CHE SONO LA PACCHIA DEGLI AVVOCATI AZZECCAGARBUGLI, SOPRATTUTTO DI IMPUTATI COLPEVOLI, LE CONDANNE CHE ANCHE QUANDO DIVENTANO DEFINITIVE, LE RARE VOLTE NON VENGONO ESEGUITE, LA FAMOSA CERTEZZA DEL DIRITTO E LA FAMOSA CERTEZZA DELLA PENA”.

Salto la parte successiva che giudico minore e dedicata alla lotta quotidiana con i disinformatori di destra sulla giustizia impartita dai nababbi, preferisco puntualizzare che non appartengo più al partito dei giudici dal 2003: se esiste un partito dei giudici questo è dovuto al fatto che la politica italiana entrò in crisi a metà degli anni sessanta e a ben vedere non si è più ripresa per davvero. Anzi ha avuto crisi di ogni tipo e oggi fa come Zeno Cosini nel romanzo di Italo Svevo: proclama la sua guarigione improvvisa, crisi economica permettendo!

Non credo nemmeno al PD della penuria, delle auto della polizia senza benzina e delle stampanti senza carta. Mancano i soldi per gli investimenti, non quelli della spesa corrente.

Mi pare il caso di aggiungere che i mali della nostra giustizia non sono figli del Berlusconismo ultra decennale, vengono da prima, da Tangentopoli, dagli anni ottanta, dalla solidarietà nazionale, dai 2 o 3 centrosinistra e dal sessantotto, forse anche da prima, ma io mi fermo qui!

Riprendo a leggere Travaglio da quando cita il rapporto Cepei che è una diramazione del Consiglio d’Europa: “E’ UN RAPPORTO CHE SI RIFERISCE A DUE ANNI FA, QUINDI LO POSSIAMO CONSIDERARE ATTUALISSIMO, È L’ULTIMO AGGIORNATO RAPPORTO SULL’EFFICIENZA E I PARAMETRI DI COMPENSO DEI MAGISTRATI RISPETTO A QUELLO CHE GUADAGNANO E A QUELLO CHE FANNO. NONOSTANTE LA PROPAGANDA CHE CI RACCONTANO, I NOSTRI MAGISTRATI SONO I PRIMI IN EUROPA PER PRODUTTIVITÀ, OGNI ANNO RIESCONO A CHIUDERE OLTRE 1.150.000 PROCESSI PER REATI SERI, I COSIDDETTI DELITTI, MENTRE IN GERMANIA NE CHIUDONO 864 MILA, IN FRANCIA 655 MILA, LA METÀ RISPETTO ALL’ITALIA, IN RUSSIA 437 MILA, 388 MILA IN SPAGNA, 1/3 RISPETTO A QUELLO CHE CHIUDONO I NOSTRI MAGISTRATI, EPPURE OGNI GIORNO NEL NOSTRO PAESE QUASI 500 VITTIME DI REATI RESTANO SENZA GIUSTIZIA, PERCHÉ? NON PERCHÉ I COLPEVOLI NON SIANO STATI TROVATI, MA PERCHÉ IL LORO REATO CADE IN PRESCRIZIONE”.

Questa è la verità dello scritto di Travaglio, l’ho isolata dalle polemiche d’inizio estate e questa spiega molto, va aggiunto che lo stesso problema si può comparare con le altre nazioni.

Il nostro sistema giudiziario ha un male recente (la prescrizione), concordo con Travaglio e uno storico “la legge Gozzini” che fu l’arma segreta di tangentopoli e dei falsi moralismi e che oggi resta in vigore tra pettegolezzi sulla sicurezza e una criminalità che non cresce, anzi arretra. Per anni ho sentito dire che la legge Gozzini salvava il ladro di polli, finalmente si comincia a capire chi solo gli utilizzatori finali di quel tipo di giustizia.

Per il resto concordo con Travaglio: “CI SONO VARIE MAGAGNE DELLA NOSTRA GIUSTIZIA CHE SONO ESATTAMENTE OPPOSTE RISPETTO A QUELLE CHE CI VENGONO RACCONTATE, TROPPO GARANTISMO, TROPPI FORMALISMI, TROPPI MARCHINGEGNI UTILI PER TIRARE IN LUNGO E PER FARLA FRANCA ….”.

Io sono favorevole all’abolizione della corte di cassazione, un lavoro formale che si può fare a livello locale e che può fare lo stesso giudice giudicante o la corte d’appello in via preliminare.

Non mi soffermerò sulle commissioni di valutazione, sono creazioni del momento, cibo da dare in pasto alla disinformazione. Se volete approfondire, volete conoscere i membri o avete dimenticato la vicenda visitate il blog di Travaglio e rinfrescatevi la memoria, anzi fatelo in ogni caso e spesso.

Per me Travaglio ha affrontato bene questa questione, ma la conclusione migliore e di ampio respiro è la mia!

Ora si può passare al secondo tema titolato: “Napolitano, l'incorreggibile”.

Travaglio commenta le frasi e gli atti del presidente della repubblica.

In questi mesi molti hanno ricordato fatti accaduti dal 1992 al 1994 e prima, non riporto le frasi preferisco affermare che questo è legato ai tentativi di chiudere la stagione politica detta del Berlusconismo. Per me, tale fine è in parte nobile, io considero il berlusconismo una conseguenza dei nostri problemi e non la causa. Siamo nella brace e torneremo nella padella!

Mi stupisce che Travaglio non conosca e/o non citi i rapporti che legano Berlusconi ai 9/10 della nostra classe politica e allora aggiungo che questi sono quelli comuni che legano i comitati d’affari agli eletti in ogni paese del mondo e che questo è il vero problema. In questa ottica, il fatto che il mondo Fininvest faccia politica direttamente attraverso il PDL è un’anomalia e un problema accessorio.

In questo contesto invocare un Napolitano diverso è patetico mentre quando si invocò Scalfaro e la par condicio qualcuno dimostrò di sperare nei miracoli che non ci sono stati!

La giustizia sarà il terreno di battaglia dei nostri politici per questo essi sono distinguibili tra cicale oneste e disoneste. Io attendo di vedere se e come ci colpirà la crisi perdurante.

Il mio dramma non sono le leggi ad personas (lo furono lo scorso secolo), oggi mi preoccupa il mancato contrasto della crisi.

Considero interessante la terza parte dello scritto intitolata: “Depistaggi di massa”.

Travaglio inizia ricordando l’impopolarità del premier attuale espressa dai sondaggi: “TRA MANOVRE E INTERCETTAZIONI, IL CAVALIERE È SOLO", GIUDIZI SUL GOVERNO NEGATIVI, GIUDIZI SUL LEADER CROLLO DI BERLUSCONI, HA DAVANTI FINI 54,4, TREMONTI 52,4, CASINI 43, È SOLTANTO QUARTO, IL GIUDIZIO SULLA MANOVRA ECONOMICA È NEGATIVO O MOLTO NEGATIVO PER IL 44,7%, È UN SONDAGGIO DI DIAMANTI, CONTRO IL 39 CHE LO GIUDICA POSITIVO, NON LO GIUDICA POSITIVO NEANCHE LA PERCENTUALE DEGLI ELETTORI DI CENTRO-DESTRA”.

Questi dati si spiegano meglio con la considerazione che ho appena espresso, poi c’è una componente riconducibile agli ideali di giustizia dei cittadini di destra e di centro – destra.

Del resto, anche il pensiero di Travaglio non è diverso dal mio, lui si sofferma un poco di più sulle questioni giudiziarie. Per me la crisi prevale, lui parla di un cocktail crisi,manovra e scandali e di pessima attività legislativa parlamentare.

Dal settembre 2009 sono convinto che il governo sia giunto al capolinea, pensavo che la frattura con Fini apertasi nel luglio 2009 fosse più dirompente. Ora constato la realtà e non sono più sicuro che il governo possa cadere da un momento all’altro. Siamo al giorno per giorno e la cosa è evidente, ma Berlusconi dimostra di avere una tenacia notevole, per la sua età e la sua debolezza spirituale. I problemi quotidiani del governare male e a vista hanno fatto e faranno il resto del logoramento dell’esecutivo, insieme a nuovi scandali sempre possibili.

Vediamo la parte finale titolata: “Agli ordini di Licio Gelli” che costituisce la conclusione delle riflessioni precedenti.

Per Travaglio, il presidente del consiglio ha troppi problemi e cerca di distrarre le masse dalla sua manovra economica iniqua e dai suoi processi. Forse ha drammatizzato sulle questioni specifiche: di sicuro la nostra incapacità ad affrontare la crisi potrebbe crearci problemi enormi.

La legge sulle intercettazioni era sulla graticola in quel periodo, ora non se ne parla e non si sa quando ci sarà l’approvazione finale: si può parlare di insabbiamento? Poco male.

Per Travaglio tale legge era indecente, anche dopo gli emendamenti e nel pezzo dettagliò le sue critiche, io riporto solo la parte che spiega il quarto sottotitolo: “ART. 6 TER, SONO VIETATE LA PUBBLICAZIONE E LA DIFFUSIONE DEI NOMI E DELLE IMMAGINI DEI GIUDICI RELATIVAMENTE AI PROCEDIMENTI E AI PROCESSI PENALI LORO AFFIDATI, È UN’IDEA DI GELLI CHE NEL PIANO DI RINASCITA, SCRITTO A METÀ DEGLI ANNI 70, DICEVA: ORDINAMENTO GIUDIZIARIO, LE MODIFICHE PIÙ URGENTI INVESTONO IL DIVIETO DI NOMINA SULLA STAMPA DI MAGISTRATI COMUNQUE INVESTITI DI PROCEDIMENTI PENALI, BISOGNA, COME SUGGERIVA GELLI, VIETARE AI GIORNALI DI SCRIVERE CHI È IL MAGISTRATO CHE FA QUELL’INDAGINE O CHI È IL MAGISTRATO CHE FA QUEL PROCESSO O CHI È QUEL MAGISTRATO CHE HA EMESSO QUEL MANDATO DI CATTURA, PERCHÉ? PERCHÉ VEDI MAI CHE IL MAGISTRATO CON IL SUO BUON LAVORO CONTRO LA MAFIA, CONTRO LA CORRUZIONE DIVENTI POPOLARE, VENGA RICONOSCIUTO, VENGA STIMATO, APPREZZATO, RINGRAZIATO DAI CITTADINI, POI È DIFFICILE DELEGITTIMARLO, ERA GIÀ SUCCESSO CON FALCONE E BORSELLINO, PENSATE SE FOSSE STATA GIÀ IN VIGORE LA NORMA, INIZIA OGGI IL MAXI PROCESSO A COSA NOSTRA A CARICO DI CENTINAIA DI BOSS MAFIOSI ARRESTATI NEGLI ULTIMI ANNI DA CHI? DALLA MAGISTRATURA SICILIANA, NON DA GIOVANNI FALCONE, PAOLO BORSELLINO, DI MELLO, GUARNOTTA, DE FRANCISCI, CAPONNETTO E PRIMA DI LORO CHINNICI ….”.

Anche se non faccio parte del partito dei giudici, credo che questi nomi vadano lodati e anche a me non piace l’articolo 6 ter. La citazione di Gelli mi pare superflua, ma forse aiuta.

Io mi tengo i magistrati simbolo, anzi per quelli sarei disposto a tornare nel partito dei giudici!

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