£  G R E P P I A   I T A L I A  £

...in giro c'è grossa crisi...

G. Fini e l'eterogeneità del PDL

29/04/2010

Di F. Allegri

Io non posso dirmi sorpreso per le scelte di Gianfranco Fini: le conoscevo da un anno e soprattutto ho studiato con attenzione il PDL e la sua attività parlamentare.

Vi ho anche parlato del governo Letta, avrei potuto parlare di un presunto partito di Montezemolo e di altre cosette, il fatto importante resta quello che quando tuona da qualche parte piove.

Cominciai l'anno scorso a trattare questi temi. Il PDL include 15 partiti e almeno 12 sono piccoli, si nascondono bene, ma fanno le loro differenziazioni quando serve e ogni volta che possono e/o vogliono. Il grande dissidio ideale che lo lacera è quello Nord e Sud ovvero interessi e modi di far politica differenti.

Dove andrà Fini ve lo dirò poco oltre per ora vi dico che ci andrà lentamente e questo non si può intuire pensando alle scelte parlamentari dei suoi seguaci prese nei mesi scorsi. Molte di queste erano il semplice frutto dell'aggregazione di altre eterogeneità.

E' certo che Fini si muoverà lentamente, ma deciso ed è certo che tale operazione di chiarezza dimostra la falsità della retorica delle riforme o almeno della gran parte di esse.

Per ora il sonnifero della corrente nel PDL è destinato ad addormentarci e annoiarci per qualche settimana, dietro l'angolo c'è quello che Marco Travaglio scrisse in un suo articolo su Il Fatto Quotidiano del 23 gennaio 2010 intitolato: "Chiamiamola amnistia".

In quello scritto Travaglio criticò l'onorevole Gasparri e un suo discorso alla trasmissione Annozero. Gasparri paragonò il progetto di legge del processo breve ad un'amnistia.

Ecco la considerazione di Travaglio: "Cioè: dopo l’indulto del centrosinistra (votato anche da Forza Italia e Udc), arriva l’amnistia del centrodestra. Solo che, se la chiamassero col suo vero nome, quelli del Pdl non potrebbero approvarla con la loro maggioranza, avrebbero bisogno dei due terzi; ma, soprattutto, non potrebbero più uscire di casa nemmeno con barba posticcia e plastica facciale: qualcuno dei milioni di gonzi che li votarono meno di due anni fa in nome della sicurezza, della certezza della pena e della tolleranza zero, li riconoscerebbero e li farebbero a fette."

 

Qui Travaglio dice 2 cose importanti, la prima è che l'elettorato del PDL ha un alto senso di giustizia e questo evidentemente prescinde o ignora i tanti processi del premier e poi sostiene anche che l'elettorato d'ordine potrebbe seguire Fini e non Berlusconi. Chi crede all'idea dell'ordine non vede bene un federalismo costoso e irresponsabile! Il discorso dell'amnistia mascherata invece spiega bene quanto siano vasti i consociativismi in parlamento.

 

Travaglio aggiunse quel giorno: "Perché l’amnistia è ancora peggio dell’indulto: se questo “abbuona” 3 anni di pena, quella cancella il reato e dunque il processo. Per questo il processo breve retroattivo è un’amnistia camuffata: estingue il processo e dunque il reato. Con l’indulto, i colpevoli vengono comunque condannati e se han danneggiato qualcuno devono risarcirlo. Con l’amnistia (e il processo breve) non c’è neppure l’accertamento della verità, dunque il colpevole la fa franca, rimane incensurato e la parte offesa deve imbarcarsi in una lunghissima causa civile dall’esito incerto (visto che non c’è stata condanna in sede penale). E per i processi nuovi, che succede? Per quelli niente paura, dice Gasparri: i giudici avranno “da 10 a 15 anni di tempo”. Campa cavallo."

Il discorso di Travaglio sul processo breve prosegue, ma io ho un altro tema da trattare ed è politico.

Su questo tema Fini ha una collaboratrice capace, l'avvocato Giulia Bongiorno la quale ha contrastato spesso i progetti dei collaboratori del premier.

Ecco che abbiamo trovato quel bivio nel percorso di Fini che il mio collega Ciardi aveva cercato qualche mese fa.

Un canyon profondo e pericoloso attende il nostro governo balneare e del cerotto e sulle creste aguzze ci sarà il gruppo di indiani di Fini che sono gli ultimi mohicani del principio della legge ed ordine.

Travaglio sostenne a gennaio che il processo breve danneggerà anche i futuri processi: " .... se il pm non chiede il rinvio a giudizio entro 3 mesi dalla scadenza delle indagini, al 91° giorno parte comunque il conteggio dei 3 anni concessi per il primo grado. Ma è impossibile chiedere il rinvio a giudizio entro tre mesi dalla scadenza delle indagini, perché prima il pm deve far notificare l’avviso di chiusura indagini, i difensori hanno 20 giorni per chiedere nuove indagini e interrogatori, dopodiché il pm deve farli e depositare gli atti conseguenti. Impensabile che bastino 3 mesi."

Sarebbe un paradosso, una legge destinata a far morire i processi potrebbe portare all'estinzione del governo, possiamo solo attendere e vedere, bisogna tenere d'occhio l'agenda dei lavori parlamentare e come si vede io sono contrario anche alla riforma del processo breve!

*************************************************

Leggi la nostra mozione contro l'uranio impoverito!

Cominciano a morire anche i volontari che sono stati in zone contaminate: vedi ex Jugoslavia! Pensa ai poligoni di tiro. Firma senza timore. Al 12 di aprile abbiamo raccolto 95 firme. Basta tornare alla pagina principale e cliccare sull'apposito riquadro.

_________________________________________________________________________________________

Per leggere le edizioni precedenti: 74 - 75 - 76 - 77 - 78 - 79 - 80 - 81 - 82 - 83 - 84 - 85 - 86 - 87 - 88 - 89 - 90 - 91 - 92 - 93 - 94 - 95 - 96 - 97 - 98 - 99 - 100 - 101 - 102

102 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: La tempesta nel bicchiere

101 - De Reditu Suo - Costituzione materiale e costituzione formale nel Belpaese morto (di I. Nappini)

100 - De Reditu Suo - L'Italia del qui ed ora (di I. Nappini)

99 - De Reditu Suo - La scialuppa è piena (di I. Nappini)

98 - SAGGIO BREVE Ricordiamo e riflettiamo sui fatti di Rosarno mentre nuove crisi sono in arrivo

97 - SAGGIO BREVE “Il partito unico dell'amore (inciucio)”: sul come lo vide Marco Travaglio

96 - SAGGIO BREVE - Craxi come simbolo per un vecchio mondo politico incapace di innovare

95 - I capodogli alle elezioni: dalla Puglia a Bologna e fino in capo al mondo!

94 - Guardare alle regionali con Beppe Grillo e Marco Travaglio

93 - De Reditu Suo - Il Belpaese come terra dei morti (di I. Nappini)

92 - De Reditu Suo - La sinistra metafisica del Belpaese (di I. Nappini)

91 - La grande indignazione e il coraggio di Sonia Alfano contro i presidenti del consiglio e della Repubblica!

90 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: Le capitali di Doppio Meridione

89 - De Reditu Suo - Il centro del Belpaese (di I. Nappini)

88 - De Reditu Suo - La destra del Belpaese (di I. Nappini)

87 - Travaglio ad Avane - In uno stato senza libertà di stampa e sottomesso alla politica corrotta

86 - Travaglio contro Berlusconi e per un'altra politica

85 - De Reditu Suo - Ma come è diventato triste il Belpaese (di I. Nappini)

84 - De Reditu Suo - Lontano dagli dei e dagli eroi (di I. Nappini)

83 - De Reditu Suo - La scuola del Belpaese, ultima parte della comune identità (di I. Nappini)

82 - Nuove riflessioni sul rapporto fra Beppe Grillo e la politica

> PAGINA PRINCIPALE

> CRITICA LOCALE

> MONDO PICCINO

> PECUNIA POWER

> PENSIERIDEE

30-04-10 01.58