Il Fabraterno 2007/01


soccorso stradale


di Filippo Giudici

 

Mi ero tanto raccomandato agli amici che, alla lettura del mio scherzo su “Il Fabraterno”, non avessero chiamato la neuro. Uno di essi, però, (subito individuato),- la cui madre è una santa donna; lui invece è un gran “figlio di buona donna “-, tramite il 118 mi ha fatto arrivare sotto casa a sirene spiegate, una ambulanza con a bordo uno psichiatra e due robusti infermieri (scusate: operatori sanitari). Tutto il palazzo dove abito in subbuglio: qualche voce: “sono venuti a cariarsi Filippo: Che avrà fatto?”. Lo psichiatra mi abborda con tono gentile (non fidatevi quando uno psichiatra vi interpella con tono mellifluo). “Signor Filippo, non voglio assolutamente anticipare la prognosi, ma la sua situazione non è da prendersi alla leggera. L’ esistenza di una “disfunzione mentale” è indubbia. Lei accenna nell’ articolo a “regressione infantile”. Io ritengo si debba parlare di “ritorno alla posizione fetale”. Comunque, è necessario un approfondimento, una incisiva valutazione delle sue condizioni mentali. Venga! Ci accompagni al centro di igiene mentale”. (Notate il “ci accompagni”). Sfido chiunque che, in una tale situazione, non si sia preoccupato. Coraggiosamente ho incominciato a raccomandarmi a qualche santo; indi a parlare di qualche (presunta) dote: di essere calmo, riflessivo, umano e altruista. A proposito di altruista ho raccontato al dottore alcuni episodi accaduti “on the road”. -Non avendo trovato un compagno, parto per la Germania da solo con la mia 600 FR 23033: Città di Augburg. Due anziani coniugi tedeschi spingono faticosamente la loro utilitaria in panne. Intralcio al traffico. Nessuno dei numerosi presenti sui marciapiedi della strada interviene. Che fai? Al ritorno fai dire per Ceccano che non hai aiutato due poveri vecchietti tedeschi in difficoltà? Abbandono la comitiva e aiuto i due malcapitati a parcheggiare la loro auto in una traversa a circa duecento metri. Doverosi ringraziamenti dei due coniugi ed elogi da parte di un signore che si presenta come ispettore di polizia. Ammiratore degli Italiani: durante la guerra, a Ferrandina provincia di Potenza, fu salvato da una brutta situazione da un italiano di nome Salvatore. -Eleusi - vicino Atene. Pesante berlina Citroen finita su un cumulo di terra. Il soccorso stradale greco non arriva. Che fai? Al ritorno fai dire per l’Italia che non hai aiutato il connazionale Luigi Alessandrini e Signora, di Cesena, a rimettersi in carreggiata? Lo aggancio con la mia WW e lo riporto sulla strada. -Autostrada per Vienna. Mi accompagna un certo Ennio Serra, Presidente di una Associazione di cui non ricordo il nome. Famiglia Cecoslovacca che fa autostop: ci fermiamo. Parlano tedesco. Sono rimasti senza benzina. Mi chiedono se ho un tubo di gomma per dare loro un po’ della mia. Che fai? Lasci una famiglia Cecoslovacca in mezzo alla strada senza benzina e senza un tubo di gomma? Al ritorno cosa direbbero di me in Europa? Faccio capire al Ceco che ho il sostituto della benzina: la mia corda da traino. Sorride. Lo aggancio e lo lascio a lato di un distributore di benzina a una trentina di Km. -Nel successivo mese di novembre mi arriva un pacco tutto manomesso (eravamo ai tempi della cortina di Ferro) contenente un libro illustrato, scritto in tedesco, sulle bellezze della Cecoslovacchia, e un invito come ospite. La lettera in tedesco finisce con queste parole: lebt Italien, lebt sympatische Italianer. (Via l’ Italia, Viva il simpatico –modestamente- Italiano”. Aspettate non ho finito: -Di ritorno da Gerusalemme, avendo come veterano coequipier Pasqualino Licheni (5 indimenticabili viaggi insieme) nella tappa da Salonicco ad Atene ci sorpassiamo a vicenda con una vecchia Ford inglese con a bordo 4 ragazze australiane. Saluti volanti ogni volta. A 300 Km. da Atene troviamo la Ford ferma per guasto meccanico. Che fai? Lasci 4 simpatiche ragazze australiane con la macchina sfasciata, sole per la Grecia? Che direbbero di me nel mondo? Soluzione? Come al solito demandata alla mia corda da traino. Verso le 4 di mattina superiamo le Termopili. All’ alba le posiamo davanti alla concessionaria Ford di Atene. Le rincontriamo al camping di Atene e le gratifichiamo anche di guida alla visita delle bellezze di Roma. Che ne dice Dottore? Credo di avere bilanciato il precedente articolo fatto di parole con questo fatto di fatti”. -Non è detto, caro mio. I fatti che lei ha narrato riguardano fatti “fatti”, tanti anni fa. A noi interressa la situazione mentale di oggi; interessa lo stato attuale delle sue sinapsi. Vedremo. Ad ogni buon fine le do un consiglio: canti anche lei “Ti regalerò una rosa”. Forse Cristicchi (il vincitore di San Remo) si ispirerà di nuovo per il prossimo festival. Nel contempo si iscriva nell’ albo degli operatori 0“turisticamente utili”- Ciò detto, vengo afferrato per le ascelle e, camminando sulle punte, introdotto decisamente nell’ambulanza. Essere o non essere?