Il Fabraterno 2007/01


L’angolo della fiaba

ARCIERI DEL TOLERUS

Il pregiudizio, ostacolo alla pacifica convivenza


A Nanopoli nacque Euros, un esserino della grandezza di un euro.Era carino, perfetto nelle forme, ma tanto, tanto delicato e fragile a causa delle sue dimensioni. Dovete sapere che Nanopoli era una città dove l’individuo più alto raggiungeva la statura di sessanta centimetri. Nessuno, nascendo, era mai stato così piccolo perciò grande fu lo sgomento dei genitori e molti i commenti di amici e parenti. La cittadinanza lesse in quell’avvenimento un indizio di futura catastrofe. Euros, quindi, era appena nato che già era diventato oggetto di pregiudizi. Passarono gli anni, il piccolo crebbe un po’ d’altezza, ma era sempre inferiore ai compagni. A scuola lo lasciavano solo nel banco, pochi gli rivolgevano la parola: erano condizionati da quanto i loro genitori pensavano di lui. Il passaggio dal pregiudizio all’emarginazione fu facile, infatti, man mano che trascorrevano gli anni, lo mettevano sempre più da parte. Quella situazione faceva soffrire Euros: nessuno si era chiesto quali fossero i suoi pensieri, le sue paure, i suoi progetti, i suoi sentimenti… Divenuto adulto, decise di partire e di andare alla ricerca di un posto dove la gente non era schiava dei pregiudizi. Camminò a lungo, a chi incontrava chiedeva: - Sapete indicarmi un posto dove la gente è accettata per quello che è? Tutti scrollavano le spalle e non rispondevano perché avevano difficoltà a comprendere la domanda. Un giorno incontrò un giovane zingaro. Aveva la carnagione scura, i capelli lunghi e neri, i suoi indumenti erano variopinti e suonava il piffero. Lo strano personaggio l’incuriosì, gli si avvicinò e pose anche a lui la domanda che aveva rivolto agli altri. - Sai indicarmi un posto dove la gente è accettata per quello che è? - Anch’io vado alla ricerca di un luogo simile, vogliamo continuare il nostro viaggio insieme?- rispose il giovane. Euros accettò di buon grado la proposta. Lo zingaro, in un momento di riposo, gli chiese se poteva predirgli il futuro e con una mossa rapida, senza attendere il consenso, gli prese la mano sinistra e, tenendola ben stretta tra le sue, cominciò a seguire con un dito le pieghe della mano e a pronosticare avvenimenti futuri. Erano tutti eventi favorevoli: grandi imprese lo attendevano, contrariamente a quanto avevano sostenuto i suoi concittadini. Il giorno dopo ripresero il viaggio ed incontrarono un altro giovanotto: era un ebreo. A lui entrambi rivolsero la stessa domanda. - Sapresti indicarci un posto dove la gente è accettata per quello che è? L’altro rispose: - Anch’io vado alla ricerca di un luogo simile, vogliamo continuare il viaggio insieme? I due accolsero benevolmente l’invito e così ripresero tutti e tre il cammino. La sera quando, affaticati e stanchi, si fermarono per riposare cominciarono a conoscersi meglio. - Sono addolorato per le continue emarginazioni subite dal mio popolo nel corso dei secoli. E’ stato trattato male, cacciato dalla sua Terra, perseguitato, confinato e decimato nei campi di concentramento, è stato considerato “razza impura”, espropriato dei beni e……- sostenne l’ebreo malinconicamente. Fu interrotto dallo zingaro. - Anche la mia gente è stata perseguitata, è stata messa da parte perché sporca, fannullona, esperta di magia, truffatrice, ladra e …… Fu interrotto da Euros: - Anch’io sono stato isolato perché piccolo e fragile, diverso dagli abitanti di Nanopoli, mi hanno considerato portatore di sciagure ed elemento inquinante per la razza…… Lo zingaro lo bloccò per chiedere: - Perché nasce il pregiudizio? Ho cercato più volte di darmi una risposta, ma non ci sono riuscito. La gente ha scarsa cognizione di determinate popolazioni, del loro modo di vivere, attinge informazioni da vari canali come televisione, giornali, libri, amici, parenti…… e crea stereotipi. Laddove non ci sono conoscenze approfondite, la moltitudine alimenta e consolida gli stereotipi nel tempo con generalizzazioni che sono il risultato di casi particolari L’ebreo intervenne per aggiungere: - E, credimi, una volta costruito lo stereotipo, sia esso il risultato di sintesi individuali o dell’immaginario collettivo, difficilmente è modificato dalla diversità dei fatti. Euros, approfittando di una pausa del suo compagno soggiunse tristemente: - Il pregiudizio è ancora più terribile quando è presente nelle persone care come parenti o compagni di scuola o vicini di casa. Avevano appena finito di parlare, quando la Terra si aprì e dalle sue viscere provenne una voce suadente e forte: - Ho ascoltato i vostri ragionamenti e sono rimasta colpita dalla profondità delle vostre considerazioni. Ho colto nelle vostre parole sofferenza e desiderio di cambiare le cose. Io, sono Gaia, i Greci m’indicavano con questo nome, sono quella che oggi voi chiamate Terra. Tutti voi siete miei figli e dovete godere degli stessi diritti. Le opinioni, su persone o su gruppi, credute vere, ma provenienti da notizie infondate, danneggiano i rapporti tra gli individui. Educate le nuove generazioni al rispetto, alla comprensione, alla conoscenza dell’altro. Dopo aver pronunciato quelle frasi, la voce tacque, un silenzio profondo regnò intorno e……A voi la conclusione cari lettori.

Maria Iannaccone