Il Fabraterno 2007/01


un grande personaggio della nostra terra
al mio amico “Nino”
la sua arte ci fa pensare, sorridendo


di Camillo Gizzi

Nell’ambito della manifestazione “Quel set chiamato Ciociaria” in occasione della celebrazione dell’attore Nino Manfredi, ho consegnato alla signora Erminia il mio personale ricordo dell’artista. Devo ringraziarla per aver apprezzato con vivo interesse il mio omaggio e per aver compreso che i giovani amano il cinema, “il buon cinema” nel quale riconoscono le proprie emozioni e i propri sentimenti. “Ciao Saturnino (questo il tuo nome di battesimo) ma noi tutti ti ricorderemo per sempre come “Nino”. Scusami il tono confidenziale, ma nonostante non ti abbia mai conosciuto personalmente e visto una volta dal vivo, mi sembra di conoscerti da sempre forse merito, una volta tanto, di quella sana, giusta e anche pulita televisione (che facevi) e che ogni tanto ci risveglia dall’oblio ricordandoci di qualche momento malinconico in bianco e nero e non solo. E allora stasera (dovremmo farlo più spesso) nonostante l’inesorabile tempo che passa in fretta e ci consuma, proviamo a sognare. E così, come a teatro, si apra il sipario e lo spettacolo cominci e per un istante proviamo a dimenticare i milioni di problemi che ci affliggono ogni giorno chiudendo gli occhi e sognando. E quasi per magia in un solo istante ci tornano alla mente alcuni dei film più preziosi del nostro cinema italiano e forse non solo: L’impiegato (1960), Audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy, Operazione a San Gennaro, Nell’anno del Signore, Per grazia ricevuta (diretto e interpretato da te nel 1971), C’eravamo tanto amati di Ettore Scola, Pane e cioccolato (1974), In nome del Papa Re, In nome del popolo sovrano entrambi di Luigi Magni e Pinocchio dove interpretavi la parte di Geppetto per la regia di Comencini. In televisione ci divertivi con Canzonissima nel 1959 insieme ad un indimenticabile e strepitoso Paolo Panelli e ad una bella e deliziosa Delia Scala interpretando il personaggio del barista di Ceccano e ci facevi conoscere a tutta l’Italia con la celebre battuta “Fusse che fusse la vorta bona” Andasti a Sanremo nel 1983 come ospite accompagnato da 50 bambini e cantasti “Canzone pulita” i ricavati della vendita del disco furono devoluti in beneficenza per la ricerca sul cancro. Dopo il cinema la tua seconda passione era la musica o meglio il cantare e allora eccoti risentirti in canzoni come Tanto per cantà, La panzanella o insieme a Mina in Roma non fa la stupida stasera. E ancora l’intervista alla trasmissione Cercando Cercando nel tuo giardino romano insieme ad Erminia o la pubblicità della la Lavazza dove dicevi: “più lo mandi giù più ti tira su”. Siccome siamo esseri umani e pensiamo ai problemi del domani, ad un tratto, per sbaglio, riapriamo gli occhi e smettiamo di sognare. E tornando alla realtà quotidiana ci accorgiamo che é ben diversa da quella sinora rivisitata nei tuoi film e in quelli di Tognazzi, Gassman, Sordi e Mastroianni (le colonne portanti della commedia italiana). E a noi piccoli e grandi, uomini e donne, giovani e anziani non ci resta che dire dal più profondo del nostro cuore, speriamo non per l’ultima volta, “Grazie Nino” per le forti, indimenticabili e magiche emozioni che ci hai lasciato e che pure questa sera hai voluto regalarci.
Ti abbraccio calorosamente e ti saluto con un affettuoso e sincero grande applauso dal tuo amico.