Il Fabraterno 2007/01


Il rimpianto di un’amica di sempre

la mia amica Carmelina


di Lucia Fabi

Chi ha conosciuto Carmelina, anche se per poco, non può che ricordarla come una persona speciale. L’ho conosciuta negli anni ’70 quando, giovani spose, ottenemmo la nostra prima casa. Da lì è cominciata la nostra amicizia piena di ideali, di speranze, di affetto e di reciproca stima. Come non ricordare le lunghe serate invernali passate insieme a progettare le nostre vacanze! Ed una volta partite non ci scoraggiavano le difficoltà, i lunghi percorsi, le vicissitudini, i problemi con le nostre figlie ancora piccole. Era Carmelina con la sua serenità e allegria che riusciva ad appianare tutto trasformando momenti difficili in copiose risate. Insieme abbiamo trascorso vacanze indimenticabili, piene di entusiasmo, voglia di conoscere, capire e confrontarci. Mi piace ricordarla come la figlia del sole perché amava crogiolarsi ore ed ore sulla spiaggia. Il sentire sulla sua pelle il piacevole calore del sole la rendeva felice e soddisfatta. La porterò nel cuore per il suo spontaneo modo di essere, per la sua grande umanità, allegria e comprensione verso tutto e tutti. Sempre pronta a capire, mai a giudicare, di lei apprezzavo la riservatezza e la discrezione nel custodire i segreti altrui. Nel salotto di Carmelina si respirava un clima sereno e cordiale. Superfluo dire che era il nostro preferito. La sua grande disponibilità permetteva a tutti coloro che la frequentavano di sentirsi accolti senza pregiudizi né steccati. Con lei si parlava di tutto: dalle accese discussioni politiche, agli approfondimenti culturali, ai viaggi, alla conoscenza dei popoli e dei luoghi visitati, infine le grandi risate con Enzo, Sandro, Giovannino e Vincenzo, ma Carmelina era l’artefice della serata perchè la sua voglia di vivere e di stare insieme coinvolgeva tutti noi. Le discussioni si svolgevano sorseggiando un buon whisky ed il tutto si concludeva con canti al suono della chitarra ed una ricca cena. Negli affetti familiari era una madre premurosa e affettuosa, una moglie coccolata ma allo stesso tempo paziente e complice. Un accenno a Carmelina insegnante, alla sua grande professionalità e al suo attaccamento alla scuola. Noi amici amorevolmente la prendevamo in giro perché sul suo tavolo da pranzo trovavamo sempre testi di greco e latino messi lì a portata di mano e pronti per essere consultati in ogni momento. Carmelina è vissuta cercando di essere coerente con la sua filosofia di vita: serenamente, rispettosa del prossimo, con allegria, ma a volte celando una vaga malinconia appena palpabile. Il suo sguardo, i suoi mesti pensieri galoppavano e non si faceva in tempo ad afferrarli. L’attimo fuggiva e di colpo ritornava la Carmelina che tutti conoscevamo. Questo è stata Carmelina e così la ricorderò.